Le antiche lune che non ci sono piu'

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(richard)
00sabato 14 giugno 2008 22:15
Il nostro pianeta, un tempo, doveva avere più di una luna. Molto luminosi, forse più simili a Giove che a un pianeta roccioso, gli antichi satelliti terrestri sono sopravvissuti per almeno un miliardo di anni.

Secondo un recente studio di Jack Lissauer del Nasa Ames Research Center (California, Usa), la catastrofe che circa 4,5 miliardi di anni fa diede origine alla Luna - producendo tra l'altro un'importante modificazione nell'inclinazione dell'asse e nella rotazione terrestre potrebbe aver generato altri piccoli satelliti, andati poi distrutti.

Intrappolate nello spazio. In base al modello proposto da Lissauer e colleghi, le piccole sorelle della Luna dovevano occupare le posizioni, interne al sistema Terra-Luna, definite come "punti di Lagrange". Secondo l'ipotesi avanzata dal matematico italo-francese Joseph-Louis de Lagrange verso la fine del Settecento, nelle posizioni che successivamente presero il suo nome, le forze gravitazionali - in questo caso quelle prodotte dalla Terra e dalla Luna - si neutralizzano a vicenda.
E, in teoria, gli oggetti che vi restano intrappolati, potrebbero rimanerci per sempre.

Lune luminose. La forza dell'impatto prodotto dalla collisione tra il nostro pianeta e un corpo celeste delle dimensioni di Marte scaraventò nello spazio una enorme quantità di materiale. Parte di tale materiale potrebbe essere finito proprio nei punti di Lagrange, dando origine ad altri satelliti, che restarono lì, indisturbati, finché successive variazioni delle forze gravitazionali tra Terra e Luna (o altri eventi cosmici, come una collisione) non li "spinsero" nell'area gravitazionale della Terra o della Luna, facendoli precipitare.

Secondo i calcoli di un altro ricercatore - Matija Cuk dell'università della British Columbia (Canada) - le lune andate perdute dovrebbero essere rimaste al loro posto per almeno un miliardo di anni. E proprio in virtù della loro origine (la catastrofica collisione) dovevano avere un aspetto decisamente diverso dal nostro attuale satellite: erano probabilmente molto brillanti e più simili a Giove che a un pezzo di roccia nello spazio.
focus.it


Questa fotografia realizzata con la tecnica dell'esposizione multipla dà l'idea di come avrebbe potuto essere il cielo della Terra durante quel milardo di anni in cui abbiamo avuto più di un satellite. (Foto © Corrado Alesso)

Federico1993
00domenica 15 giugno 2008 21:08
sarebbe stato veramente un paesaggio spettacolare!
(richard)
00domenica 15 giugno 2008 23:24
le notti di quel miliardo di anni fa saranno state senza dubbio piu' chiare e luminose con tante lune a brillare nel cielo!
AURORA PILOT
00lunedì 16 giugno 2008 09:10
Probabilmente, dico io, i dinosauri si sono estinti a causa di una nostra luna precipitata a terra? Potrebbe essere no?
Molto affascinante come studio questo, però necessita di ulteriori approfondimenti.
(richard)
00lunedì 16 giugno 2008 15:34
A 65 milioni di anni di distanza tutte le ipotesi sono piu' o meno plausibili,anche se la piu'accereditata resta secondo gli studiosi la caduta di un asteroide. [SM=x708816]
jole88
00lunedì 16 giugno 2008 23:08
non vorrei sembrare il solito catastrofista ma su un documentario del discovery channel ipotizzano la scomparsa dei dinosauri come una conseguenza dell'inversione dei poli magnetici..(e avanti con sta storia del 2012!!) che ne pensate?! ma in che senso brillanti le lune? intendi che riflettevano meglio la luce del sole??!
(richard)
00lunedì 16 giugno 2008 23:43
Potrebbe essere stata anche l'inversione di polarita' terrestre a causare il diluvio universale e non un asteroide,naturalmente è un ipotesi,come è una supposizione la maggior luminosita' e brillantezza delle presunte lune terrestri di un miliardo di anni fa.
jole88
00martedì 17 giugno 2008 13:45
forse la maggior brillantezza si ptrebbe spiegare con una diversa composizione chimica della loro superficie..mi sembra che agli inizi la terra avesse molto piu materiale ferrolitico in superficie (ora si trova soprattutto nel nucleo) ..e i metalli, sappiamo che riflettono parecchio la luce..in ogni caso supposizioni su supposizioni..quindi ancor meno certe!!
(richard)
00martedì 17 giugno 2008 14:39
Il limite di tutte queste conversazioni è proprio che si basano su congetture non essendoci nulla di documentato o documentabile su cui fondare un minimo di prove o quantomeno indizi.
Paolo CF
00martedì 17 giugno 2008 20:57
Un plauso a Richard per il pragmatismo e la chiarezza: questi "studi", per interessanti ed immaginifici che sìano - e che acquisiscono una (mi permetto di dire immeritata) "fama" quasi subitanea -, di regola poggiano su una serie di congetture davvero spaventosa.

Non sono nemmeno "ipotesi", infine e purtroppo.

Sono solo "boutades" (---> sparate).

Boutades che, se fatte da personaggi che operano all'interno di Strutture "significative" (Università, Enti Spaziali, Enti di Ricerca sovvenzionati da Governi etc.), spesso partoriscono finanziamenti e sempre partoriscono interesse.

Ma se provengono da un "Sig. Nessuno" o da "Gruppi Privati"... allora (anche se magari si tratta di "boutades" assai più sostanziate e sostanziabili) allora partoriscono solo ilarità e dileggio. O la più totale indifferenza.

Mi permetto di fare questo intervento perchè Vi conosco abbastanza bene e so che non sarà frainteso: io non sto dicendo che non bisogna "immaginare" (e sognare...); io sto solo dicendo che quando questi "studi" provengono dalle fonti "giuste", allora essi hanno eco mediatica, seguito e, spessissimo, producono fondi.

Ma quando ALTRI studi (magari più significativi, realistici e succosi) provengono da fonti non sponsorizzate, allora essi si risolvono in silenzi (se va bene), qualche dileggio (se va male) e comunque in nulla più di una "chiacchiera da bar".

Triste, vero?

Ed ora dico la mia (Ve lo devo): una Terra con più Lune, milioni o miliardi di anni fa? Si, certo. Un'ipotesi tanto valida e credibile quanto quella che sostiene che la Terra, circa 1,2 miliardi di anni fa, era circondata da un debole sistema di anelli i quali, resi instabili dalla nostra Luna (la quale, per motivi ignoti - ma ipotizzabili -, mutò leggermente la sua orbita), iniziarono a precipitare su di essa (sconvolgendola) e/o a perdersi nello Spazio (con il culmine dell'ultimo "mega-frammento" che spazzò via i dinosauri).

Ovviamente quest'ultima teoria non la conoscevate perchè, pur se astrattamente sostenibile (come la teoria della Terra con più Lune), è uscita dalla fonte "sbagliata"...

Un abbraccio a Voi ed un Caro Saluto a Tutti!

Paolo C. Fienga

p.s.: se volete provare ad immaginare qualcosa di simile a quello che potrebbe essere accaduto alla Terra "n" milioni o miliardi di anni fa, pensate a Phobos, oggi. Una luna in equilibrio orbitale precario che, entro qualche migliaio di anni, finirà con l'impattare Marte e sconvolgerlo. E se questo fosse già avvenuto in passato? E se Marte fosse stato sconvolto proprio da un fenomeno similare, con una sua "luna interna" che, superato il Punto di Lagrange, ha finito con lo schiantarsi sul suolo Marziando, sconvolgendo il Pianeta (sino a quel tempo abitabile o "abitato")? Beh, anche questa è una teoria interessante (credo) e credibile (almeno tanto quanto lo è quella della Terra con più Lune), eppure...
AURORA PILOT
00mercoledì 18 giugno 2008 09:33
Sempre puntuale come al solito Paolo, grazie anche per le tue ipotesi che a mio avviso sono molto credibili.
Però se tutto quello che si dice fosse avvenuto sul serio, se le Lune che circondavano la Terra o Marte si fossero disintegrate sul suolo di questi pianeti, non si riscontrerebbero ancor oggi i punti di impatto? Ci son diversi crateri in tutto il mondo, ma manca purtroppo uno enorme che giustificherebbe la caduta di almeno una queste Lune.
E' anche vero che i pianeti variano geologicamente in continuazione, però qualche "prova" si potrebbe tirar fuori, senza basarci su "indizi" astratti...come dici spesso Tu Paolo!
Saluti!
Federico1993
00mercoledì 18 giugno 2008 21:18
chiedo un pò a tutta la comunity:
avete altre foto di questo tipo? (chiedo qui per non aprire altri topic)

Grazie in anticipo,

BCTTI
00giovedì 17 luglio 2008 12:41
BCTTI
00giovedì 17 luglio 2008 12:47
Mi scuso per il messaggio vuoto ,mi sono sbagliata di nuovo[SM=g27819]
Volevo fare una domanda che forse potrà sembrare sciocca e me ne scuso : ma l'impatto di un enorme asteroide su di un pianeta non dovrebbe lasciare oltre ad un cratere enorme anche una parte dell'asteroide?Prende fuoco nell'impatto con l'atmosfera arriva a terra ed è infuocato si ma ...? [SM=x708811]
Ringrazio per le eventuali risposte [SM=g27822]
AURORA PILOT
00giovedì 17 luglio 2008 15:45
E' una domanda che avevo posto sopra, ma a quanto pare non ci sono ne ipotesi, ne tesi basate su studi scientifici che provino tutto ciò.
Siamo sempre punto e a capo, non riusciremo mai a capire perfettamente come sono andate le cose milioni di anni fa...

Paolo CF
00giovedì 17 luglio 2008 17:58
Per BCTTI: domanda molto pertinente ma alla quale si può rispondere solo in teoria...

Comunque si, "qualcosa", del corpo impattante - qualsiasi corpo impattante - rimane sempre. Il problema è QUANTA PARTE del Corpo Impattante (ed eventualmente del Corpo Impattato) si disintegra al momento dell'urto, quando tutta l'energia cinetica del bolide si converte in energia termica...

Ed il tutto senza dimenticare la teoria (anzi: le teorie) che suggeriscono la formazione dei crateri per vie diverse dall'impatto...
BCTTI
00venerdì 18 luglio 2008 01:25
Grazie Paolo CF per la risposta è una domanda che mi sono fatta una marea di volte [SM=g27819] però ha ragione Aurora Pilot i pianeti mutano,forse la nostra Terra è troppo viva e ci sono troppe variabili che possono determinare la scomparsa di eventuali resti :vegetazione,acqua,atmosfera,slittamento della crosta,eruzioni,uomo...ma su Marte e Luna tutte queste variabili non ci sono quindi se posso :quali sono le altre teorie sulla formazione dei crateri [SM=g27833]
Paolo CF
00sabato 19 luglio 2008 16:30
Fondamentalmente (in pochissime parole), i crateri possono avere anche un'origine diversa dall'impatto, e precisamente abbiamo:

1) crateri costituenti l'espressione superficiale di un camino vulcanico (generalmente hanno forma "a cono"), i quali si formano allorchè grandi masse di gas e lava "eruttano" violentemente e repentinamente - questi crateri, poi, possono richiudersi e sparire (in ambienti geologici ed atmosferici attivi), oppure possono definirsi nella loro forma ed evolvere in mini-bocche eruttive permanenti;
2) crateri derivati da subsidenze, o cedimenti del suolo (questi sono detti "pozzi" e ne abbiamo alcuni interessanti esempi sia sulla Terra - anche in Italia, mi pare in regioni Appenniniche -, sia su Marte, nella Regione di Tharsis).

Secondo alcuni Ricercatori (che formano il Gruppo "Thunderbolt"), l'origine dei crateri (rectius: della maggioranza di essi) deve essere ricondotta a fenomeni elettrici di grandissima entità (superfulmini o scariche di plasma vaganti in ambienti a medio-bassa gravità). Non entro nel merito di questa Teoria poichè non ho la preparazione sufficiente per farlo.
Secondo altri ancora, invece (come l'Amico e Collega, Dr Alessio Feltri), i crateri potrebbero essere l'espressione visibile di eventi di riorganizzazione simil-organica - rectius: Bio-Magnetica - della superficie dei Corpi Celesti caratterizzati da situazioni ambientali estreme (temperature altissime - sopra i 400° C - o bassissime - al di sotto dei - 120° C) ovvero da contrasti estremi (rectius: escursioni termiche drammatiche e repentine).

Si potrebbe scrivere un Trattato su questa Materia...Ed infatti ci stiamo lavorando sopra.

Un caro saluto
BCTTI
00sabato 19 luglio 2008 17:53
Ti ringrazio moltissimo Paolo CF [SM=g27811]
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