La passeggiata digitale del dinosauro gigante

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KOSLINE
00lunedì 4 novembre 2013 18:08
40 metri di lunghezza per 83 tonnellate di peso non impedivano all’Argentinosaurus huinculensis, un dinosauro vissuto circa 94 milioni di anni fa, di camminare agevolmente e con una certa rapidità: è quanto emerge da una simulazione al computer della sua camminata, ottenuta digitalizzando la struttura dello scheletro fossile conservato in un museo argentino

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Lo scheletro di un esemplare di Argentinosaurus huinculensis risalente a 94 milioni di anni fa, conservato presso il Museo Municipal Carmen Funes di Neuquén, in Argentina è tornato a camminare, per così dire, grazie a una simulazione in digitale realizzata da ricercatori dell'Università di Manchester, in collaborazione con colleghi argentini, che firmano in proposito un articolo sulla rivista PLoS ONE.

Negli studi di anatomia comparata e più in particolare di biomeccanica, la disciplina che studia il movimento degli organismi viventi, la massa corporea è uno dei fattori più importanti, perché influenza fortemente il rapporto degli animali con l'ambiente e tutti i loro comportamenti, dal combattimento alla fuga, dalla ricerca di cibo alle interazioni con i consimili. Questo è vero in particolare per i vertebrati terrestri, le cui zampe devono opporsi alla gravità, sostenendo l’animale, ed esercitare contro il terreno le forze necessarie alla locomozione.

Uno degli aspetti più stupefacenti è l’estrema variabilità della massa corporea tra i vertebrati terrestri attuali, che pure condividono la stessa struttura di base e la stessa costituzione dei tessuti: si va dal toporagno pigmeo (Sorex minutus) che pesa intorno ai 2 grammi, fino all’elefante, che può raggiungere le 7 tonnellate. Un valore, quest'ultimo, che impallidisce di fronte alla stazza stimata dei dinosauri di maggiori dimensioni del Mesozoico: si parla infatti di più di 10.000 chilogrammi per i teropodi predatori, come il Tyrannosaurus rex, e di 15.000-40.000 chilogrammi, con punte di 100.000 chili, per i sauropodi giganti come Argentinosaurus.

Masse simili non consentono di ipotizzare che questi giganti avessero gli stessi schemi di movimento dei vertebrati attuali. L’unica via per ottenere informazioni è l'elaborazione di modelli cinematici plausibili, realizzati sulla base delle caratteristiche muscolari e scheletriche ricavabili dai resti fossili, di un certo numero di principi meccanici generali e infine di simulazioni al computer come quella appena effettuata per Argentinosaurus.

“Se vuoi capire come camminavano i dinosauri, l'approccio migliore è la simulazione al computer”, spiega Bill Sellers, responsabile del progetto. “Tutti i vertebrati, dai pesci all’uomo, condividono fondamentalmente gli stessi muscoli, le stesse ossa e le stesse articolazioni. Per capire di più su come funzionano, il metodo più proficuo è fare un confronto tra diversi animali, studiando soprattutto quelli di dimensioni estreme. Con le sue 83 tonnellate di peso" prosegue il ricercatore, "Argentinosaurus è l’animale più grande che abbia mai camminato sulla superficie terrestre: capire come era fatto e di come si muoveva rivela molte cose sul limite di prestazioni del sistema muscolo-scheletrico dei vertebrati”.

La simulazione dimostra che nonostante la massa imponente l’Argentinosaurus era in grado di muoversi agevolmente e con una certa rapidità. Il risultato dei ricercatori britannici e argentini potrebbe avere anche interessanti ricadute nel campo della robotica. “Se vogliamo realizzare robot sempre più perfezionati, abbiamo bisogno di sapere di più circa la meccanica di deambulazione nel più ampio numero possibile di animali, e nessuno ha mai avuto zampe più grandi e più possenti di Argentinosaurus”, sottolinea Sellers.

Terminato questo studio, gli autori hanno già in mente di proseguire sulla stessa strada, replicando la simulazione su altri dinosauri di grandi dimensioni, tra cui Triceratops, Brachiosaurus e T. rex.

Fonte dati: www.lescienze.it/news/2013/11/04/news/argentinosaurus_simulazione_computer_deambulazione-...

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