La fiaccola olimpica scala l'Everest!

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AURORA PILOT
00venerdì 9 maggio 2008 02:42
PECHINO - Dopo giorni fermi a oltre ottomila metri di quota in attesa che il tempo migliorasse, una squadra cinese di alpinisti tedofori, a tre mesi dall'inizio dei Giochi di Pechino 2008, è riuscita nell'impresa senza precedenti di portare in vetta all'Everest la fiaccola olimpica. L'onore di tenerla tra le mani negli ultimi metri è toccato a una donna tibetana.

L'impresa, che rappresenta un successo d'immagine per la Cina dopo settimane di contestazioni e violenze anti-cinesi e filo- tibetane che hanno costellato il percorso planetario della fiaccola, è stata realizzata alle 09:18 locali, le 03:18 italiane con l'arrivo in vetta a quota 8.848 metri dal versante cinese (tibetano). La tappa conclusiva dall'ultimo campo ("Camp Attack") a quota 8.300 metri - raggiunto da 19 alpinisti sui 36 (28 tibetani, 8 cinesi di etnia Han e 6 della minoranza Tujia) che componevano nel complesso la spedizione, attestatasi al Campo base il 27 aprile -, è stata completata in poco più di sei ore: la partenza, secondo l' agenzia 'Nuova Cina', è avvenuta alle 03:00 locali (le 21:00 italiane di ieri).

A una quarantina di metri dalla vetta la fiaccola, che era rimasta fino a quel momento chiusa nello zaino di uno degli alpinisti, è stata accesa. Questo tratto è stato coperto da cinque tedofori, l'ultimo dei quali era la tibetana Cering Wangmo. La torcia - distinta da quella che ha percorso il mondo e fatta per resistere in condizioni meteo estreme e dove è scarso l'ossigeno - è rimasta accesa nonostante il vento furioso e la temperatura di 30 gradi sottozero. I tedofori, che sulla vetta hanno esibito la bandiera cinese, quella olimpica e quella col logo di Pechino 2008, hanno esultato, dando il via alla festa: "Lunga vita al Tibet! Lunga vita alla Cina!", hanno gridato davanti a una telecamera collegata al campo base e alla Tv cinese. "Abbiamo realizzato una promessa al mondo intero e un sogno di tutti i cinesi", ha dichiarato il comandante del campo base, Li Zhixin. Ma non per tutti l'impresa è stata motivo di festa: per il governo tibetano in esilio a Dharamsala (India) si tratta di una "provocazione" da parte della Cina in un momento in cui la situazione in Tibet è "drammatica e tetra", mentre per gli esuli tibetani del movimento Students for a Free Tibet (Stf), si tratta di "una mossa politica per riaffermare il controllo della Cina sul Tibet".

Fra i critici anche l'alpinista altoatesino Reinhold Messner, che scalò l'Everest in solitaria e senza ossigeno: "E' un'offesa per i tibetani. Una montagna che per la gente del posto è considerata sacra è stata strumentalizzata per un'operazione di marketing e propaganda". Un gruppo di alpinisti italiani che ha osservato la vetta da una montagna di fronte. sul versante nepalese dell'Everest, e che ieri aveva potuto seguire tutti i movimenti della fiaccola, ha espresso qualche dubbio. Nessuno ha visto niente, perché la vetta era coperta da nubi: "Dal versante nepalese comunque - ha detto l'alpinista italiano Gian Pietro Verza - sarebbe stato impossibile salire in vetta: il vento in quota soffiava a oltre 100 chilometri orari. Nessuno poteva farcela".

Fonte:ansa.it

Secondo me è l'ennesima presa per i fondelli della Cina nei riguardi del Tibet! Tibet Libero! La Cina non si merita un bel niente, sono solo degli sfruttatori e degli invasori. [SM=x708807]

AURORA PILOT
(richard)
00lunedì 12 maggio 2008 13:08
Non è scalando la vetta dell'Everest con la torcia olimpica in mano
che si risolvono i problemi col Tibet,sarebbe bello che la Cina riconoscesse l'autonomia del Tibet sedendosi ad un tavolo con la bandiera olimpica stesa sopra,ma questo restera' un sogno ancora per tanto tempo!
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