La buffonata mediatica dell'indipendenza del veneto

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Ulisse-77
00lunedì 24 marzo 2014 12:40
In Veneto si è svolto un sondaggio per vedere se i cittadini veneti erano d'accordo a separare il Veneto dal resto d’Italia.
I voti validi nella consultazione volontaria secondo gli organizzatori sono 2.360.235 (il 63,23%). Il sì è stato votato da 2.102.969 persone, l’89,10% dei votanti, il no da 257.266 persone. Il quorum (anche se non si tratta di un vero referendum) è superato di molto.

La cosa assurda è che questa consultazione che non ha nessun valore solo simbolico è finita nei giornali britannici e di tutto il mondo che scrivono che il Veneto si separa dall'Italia [SM=g1420770]
Con tutto il rispetto per chi ha votato mi sembra una scemenza.

spuro
00lunedì 24 marzo 2014 13:08
Ma lo è. Da quel che so buona parte della popolazione non sapeva affatto della presunto "referendum ufficioso".
Aggiungiamo anche che la maggior parte dei voti sono stati fatti online senza reale certificazione dei votanti (roba che pimpi di 12 anni potevano benissimo fare una 50 di voti a testa con un paio di click) e stiamo a cavallo. Se non sbaglio hanno fatto anche votazioni per strada dove regalavano una cioccolata a chi si prestava al gioco, penso anch'io se fossi un passante veneto avrei votato su una schedina di carta straccia per farmi due risate e bermi una bevanda calda (con tutta quell'umidità, brrr).
Ovviamente l'evento viene esaltato dagli indipendentisti e i giornali esteri spesso negli anni passati avevano ripreso vari eventi e manifestazioni indipententiste a venezia (poi che i manifestanti fossero 50 o 200 poco importa, le bandiere rosso-oro e blu-giallo col leone alato son molto belle).

Sono dell'opinione che l'evento non va totalmente smontato e ridicolizzato nonostante certa gente lo enfatizzi fino al ridicolo, e invece preso per quel che è, ovvero un incremento del malcontento veneto generale, peccato che per la impossibilità della quantificazione reale di tale malcontento data la poca serietà che hanno avuto nella gestione della votazione.
Le argomentazioni poi a favore dell'indipendenza veneta fanno ridere, le smonto rapidamente:

1) Venezia senza l'Italia sarebbe stata bla bla, primo paese per ricchezza bla bla

1) Venezia senza l'Italia sarebbe Austria e parlerebbero tedesco, aggiungiamo che poi mai l'Austria avrebbe finanziato l'industria regionale se non quella dei cantieri navali, anche se piu' probabilmente avrebbe concentrato gli investimenti a Trieste che, ovviamente, sarebbe stata una città molto piu' ricca ed estesa di Venezia.

2) Venezia era lo stato piu' ricco bla bla

2) No, Il regno delle Due Sicilie era lo stato piu' ricco e piu' avanzato di tutta l'Europa, flotta marina piu' numerosa, aveva primati tecnologici in tutti gli ambiti, agricoltura specializzata avanzata (le arance che ci mangiamo oggi le hanno selezionate allora) e aveva il polo industriale piu' grande di tutta l'Italia.
Perché allora il sud non è ricco? Semplice: guerra civile. Il così detto brigantaggio fu una vera e propria guerra civile (nella quale però si fecero partecipi moltissimi briganti veri e propri) e pertanto non riuscendo lo stato ad avere il controllo del territorio (e distruggendo in pratica tutto ciò che c'era) finanzio tutte le attività produttive possibili ed immaginabili nella pianura padana.
Poi ci fu fascismo, la sua caduta, trattativa americani-mafia, trattative stato-mafia ecc ecc.

Se lo stato italiano a buttato fior e fior di quattrini per lo sviluppo del veneto, sarà anche giusto che questo ricambi lo stato italiano, no?
Aggiungiamo poi che il veneto si è macchiato della grandissima colpa di aver portato la lega nord nel parlamento italiano invece di creare un movimento, partito o corrente culturale, quel che volete, onesto e non colluso cogli speculatori del cemento che hanno cementificato mezzo veneto allora potrebbero lamentarsi, invece continuano a ciucciarsi tranquillamente tutti i possibili finanziamenti statali ed europei ogni qual volta è possibile per fare opere inutili o portare grana alle grandi aziende che non creano altro che stagnazione di denaro.

Iniziassero a pulire i panni in casa loro invece di fare ste boiate.
Ticino.
00lunedì 24 marzo 2014 13:37
Re:
spuro, 24/03/2014 13:08:

Ma lo è. Da quel che so buona parte della popolazione non sapeva affatto della presunto "referendum ufficioso".
Aggiungiamo anche che la maggior parte dei voti sono stati fatti online senza reale certificazione dei votanti (roba che pimpi di 12 anni potevano benissimo fare una 50 di voti a testa con un paio di click) e stiamo a cavallo. Se non sbaglio hanno fatto anche votazioni per strada dove regalavano una cioccolata a chi si prestava al gioco, penso anch'io se fossi un passante veneto avrei votato su una schedina di carta straccia per farmi due risate e bermi una bevanda calda (con tutta quell'umidità, brrr).
Ovviamente l'evento viene esaltato dagli indipendentisti e i giornali esteri spesso negli anni passati avevano ripreso vari eventi e manifestazioni indipententiste a venezia (poi che i manifestanti fossero 50 o 200 poco importa, le bandiere rosso-oro e blu-giallo col leone alato son molto belle).

Sono dell'opinione che l'evento non va totalmente smontato e ridicolizzato nonostante certa gente lo enfatizzi fino al ridicolo, e invece preso per quel che è, ovvero un incremento del malcontento veneto generale, peccato che per la impossibilità della quantificazione reale di tale malcontento data la poca serietà che hanno avuto nella gestione della votazione.
Le argomentazioni poi a favore dell'indipendenza veneta fanno ridere, le smonto rapidamente:

1) Venezia senza l'Italia sarebbe stata bla bla, primo paese per ricchezza bla bla

1) Venezia senza l'Italia sarebbe Austria e parlerebbero tedesco, aggiungiamo che poi mai l'Austria avrebbe finanziato l'industria regionale se non quella dei cantieri navali, anche se piu' probabilmente avrebbe concentrato gli investimenti a Trieste che, ovviamente, sarebbe stata una città molto piu' ricca ed estesa di Venezia.

2) Venezia era lo stato piu' ricco bla bla

2) No, Il regno delle Due Sicilie era lo stato piu' ricco e piu' avanzato di tutta l'Europa, flotta marina piu' numerosa, aveva primati tecnologici in tutti gli ambiti, agricoltura specializzata avanzata (le arance che ci mangiamo oggi le hanno selezionate allora) e aveva il polo industriale piu' grande di tutta l'Italia.
Perché allora il sud non è ricco? Semplice: guerra civile. Il così detto brigantaggio fu una vera e propria guerra civile (nella quale però si fecero partecipi moltissimi briganti veri e propri) e pertanto non riuscendo lo stato ad avere il controllo del territorio (e distruggendo in pratica tutto ciò che c'era) finanzio tutte le attività produttive possibili ed immaginabili nella pianura padana.
Poi ci fu fascismo, la sua caduta, trattativa americani-mafia, trattative stato-mafia ecc ecc.

Se lo stato italiano a buttato fior e fior di quattrini per lo sviluppo del veneto, sarà anche giusto che questo ricambi lo stato italiano, no?
Aggiungiamo poi che il veneto si è macchiato della grandissima colpa di aver portato la lega nord nel parlamento italiano invece di creare un movimento, partito o corrente culturale, quel che volete, onesto e non colluso cogli speculatori del cemento che hanno cementificato mezzo veneto allora potrebbero lamentarsi, invece continuano a ciucciarsi tranquillamente tutti i possibili finanziamenti statali ed europei ogni qual volta è possibile per fare opere inutili o portare grana alle grandi aziende che non creano altro che stagnazione di denaro.

Iniziassero a pulire i panni in casa loro invece di fare ste boiate.



Il sud poverp per la guerra civile [SM=g2806965]
Il sud ha avuto dallo stato italiano finanziamenti molto piu grandi della germania est dovrebbe essere ricco come la baviera o come da noi nel Ticino. La verità è che le mafie ela corruzione e un sistema omertoso ha impedito lo sviluppo di quelle sone che hanno le risorse per essere fantastiche e prospere. Io non la vedo male l'italia divisa in stati federali indipendenti ognuno si paga le sue tasse e lo stato centrale amministra solo la difesa, la scuola, la sanità. Essere federalisti vuol dire essere anche patriottici, come noi, gli americani o i tedeschi. Per non parlare dello scandalo che esistono le ragioni a statuto speciale che non hanno nessun senso oggi come oggi.

Adreno-cromo
00lunedì 24 marzo 2014 16:22
Re: Re:
Ticino., 24/03/2014 13:37:



Il sud poverp per la guerra civile [SM=g2806965]
Il sud ha avuto dallo stato italiano finanziamenti molto piu grandi della germania est dovrebbe essere ricco come la baviera o come da noi nel Ticino. La verità è che le mafie ela corruzione e un sistema omertoso ha impedito lo sviluppo di quelle sone che hanno le risorse per essere fantastiche e prospere. Io non la vedo male l'italia divisa in stati federali indipendenti ognuno si paga le sue tasse e lo stato centrale amministra solo la difesa, la scuola, la sanità. Essere federalisti vuol dire essere anche patriottici, come noi, gli americani o i tedeschi. Per non parlare dello scandalo che esistono le ragioni a statuto speciale che non hanno nessun senso oggi come oggi.





Mi dispiace ma queste sono solo chiacchiere. Di tutti i finanziamenti chiamati cassa del mezzogiorno solo una piccola parte è stata effettivamente erogata e spesa nel meridione e solo immagino una piccola parte spesa bene.
Qui alcuni numeri:

ilazzaro.altervista.org/il-falso-mito-padano-della-cassa-del-mezz...

Quoto anche alcune righe di wikipedia che riportano uno dei motivi per cui molte aziende aprirono i battenti in Veneto
"Per cercare di riavviare l'economia locale a seguito della tragedia, il Parlamento italiano approvò la legge n. 357/1964 (detta "Legge Vajont"): essa prevedeva che ogni abitante dei comuni colpiti che fosse dotato di una licenza commerciale, artigianale o industriale al 9 ottobre 1963 venisse dotato di un contributo a fondo perduto del 20% del valore dell'attività distrutta, un ulteriore finanziamento pari all'80% a tasso di interesse fisso per la durata di 15 anni, e che per 10 anni venisse esentato dal pagamento dell'imposta sulla ricchezza mobile. Se poi il beneficiario non avesse potuto o voluto ricominciare a svolgere l'attività precedente, aveva il diritto di cedere a terzi la licenza, i quali godevano delle stesse esenzioni e vantaggi a condizione di operare in un'area che inizialmente corrispondeva a quella del disastro, ma che poi venne estesa all'intero territorio delle regioni in qualche modo interessate (Trentino, Veneto, Friuli - Venezia Giulia). Fu così che aziende ed imprese del tutto estranee alla vicenda, acquistando le licenze in oggetto per prezzi irrisori, poterono godere di finanziamenti pubblici particolarmente rilevanti, inizialmente destinati alle vittime[21]."
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