ROMA (24 giugno) - Il sistema di stelle, gas, polveri e materia oscura nel quale viviamo, la Via Lattea, è molto più leggera di quanto pensato finora.
La scoperta, che sarà presto pubblicata sulla rivista The Astrophysical Journal, si deve a un gruppo di ricerca internazionale che, per pesare la nostra galassia, ha esaminato i moti di 2.400 stelle che popolano l'alone rarefatto di astri che orbita a 200mila anni luce dal centro galattico e a circa 180mila dal Sole.
Il lavoro, la più grande indagine su larga scala mai compiuta con questo obiettivo, è stato condotto, grazie al telescopio Apache Point Observatory nel Nuovo Messico, dai ricercatori impegnati nel progetto internazionale Segue (Sloan Extension for Galactic Understanding and Exploration), uno dei tre studi sugli oggetti della Via Lattea compreso dal programma Sloan Digital Sky Survey (Sdss-II), che ha lo scopo di mappare un quarto dell'intero cielo determinando posizione e brillantezza di oltre 100 milioni di corpi celesti.
I dati sui moti delle stelle, raccolti sotto la guida di Xiangxiang Xue dell'Istituto tedesco per l'Astronomia Max Planck e dell'Osservatorio nazionale cinese, hanno permesso di dedurre la forza di gravità necessaria nella nostra galassia perché ognuna delle stelle esaminate abbia quella data velocità orbitale, e di conseguenza di risalire alla massa totale della materia che esercita tale forza: sia la materia visibile che quella oscura, la componente cosmica ancora misteriosa ipotizzata proprio a partire dagli effetti gravitazionali che manifesta nell'universo.
«Il risultato di questi calcoli è stato inaspettato e sorprendente», ha osservato Donald Schneider, che guida Sdss-II. Rispetto agli studi precedenti, che avevano esaminato soltanto un campione che andava dai 50 ai 500 oggetti, il peso della nostra galassia sarebbe la metà e il "dimagrimento" misurato equivarrebbe a circa un milione di miliardi di volte la massa del Sole. La riduzione include anche la bolla di materia oscura che pervade la Via Lattea, e che appare molto più leggera di quanto ritenuto finora.
Il nuovo dato, sottolineano i ricercatori, non è dovuto a una scomparsa di massa per ragioni misteriose, ma soltanto alla portata dell'indagine che ha esaminato un elevato numero di stelle. La scoperta incide sulla comprensione del pezzetto di universo nel quale anche la nostra famiglia planetaria è nata, e nel quale si è sviluppata la vita: avere misure precise sulla massa totale della nostra galassia, spiegano i ricercatori, è fondamentale per la conoscenza della storia evolutiva della nostra galassia e della composizione chimica degli oggetti ospitati.
da:Il Messaggero
