La Galassia pullula di pianeti vaganti

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TheWishmaker
00lunedì 27 febbraio 2012 18:55
E'questo il titolo di un interessantissimo articolo,pubblicato il 23 febbraio da Andy Freeberg per le Stanford University News.

Si sostiene,grazie a questa recente ricerca,che la nostra Galassia potrebbe essere letteralmente inondata di pianeti senza fissa dimora, vaganti nello spazio invece che in orbita attorno ad una stella.

In realtà, ci possono essere 100.000 volte più pianeti "nomadi" nella Via Lattea rispetto alle stelle, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori presso l'Istituto Kavli per l'Astrofisica delle Particelle e Cosmologia (KIPAC), un istituto condiviso dalla Stanford University e dalla National SLAC Accelerator Laboratory.

Se le osservazioni confermano la stima, questa nuova classe di oggetti celesti influenzerà le attuali teorie di formazione planetaria e potrebbe cambiare la nostra comprensione dell'origine e l'abbondanza della vita.

"Se qualcuno di questi pianeti nomadi fosse grande abbastanza per avere una spessa atmosfera, avrebbe potuto intrappolare abbastanza calore per permettere a tutta la vita batterica di esistere", ha detto Louis Strigari, leader del team che ha riportato il risultato in un documento presentato alle Monthly Notices della Royal Astronomical Society. Anche se i pianeti nomadi non si crogiolano nel tepore di una stella, essi possono generare calore interno attraverso il decadimento radioattivo e l'attività tettonica.

Ricerche nell'arco degli ultimi due decenni hanno identificato più di 500 pianeti al di fuori del nostro sistema solare, e praticamente tutti sono in orbita attorno a delle stelle. L'anno scorso, i ricercatori hanno individuato circa una dozzina di pianeti nomadi, utilizzando una tecnica chiamata "micro-lente gravitazionale", che cerca stelle la cui luce viene momentaneamente riorientato dalla gravità dei pianeti in transito.

La ricerca ha fornito la prova che circa due nomadi esistono per ogni tipica cosiddetta "sequenza principale" delle stelle nella nostra galassia. Le stime di questo nuovo studio affermano che i "nomadi" possono arrivare ad essere fino a 50.000 volte più frequenti di ciò.

Per arrivare a ciò che Strigari stesso definisce "un numero astronomico," la squadra KIPAC ha preso in considerazione l'attrazione gravitazionale conosciuta della nostra galassia (la Via Lattea), la quantità di materia disponibile per creare tali oggetti e in quale maniera la materia si potrebbe distribuire in oggetti che spaziano dalle dimensioni simili a Plutone a quelle più grandi di Giove. Non è un compito facile, considerando che nessuno è abbastanza sicuro di come si formino questi corpi. Secondo Strigari, alcuni sono stati probabilmente espulsi dai sistemi solari, ma la ricerca indica che non tutti potrebbe essersi formato in quel modo.


E ora la parte a mio giudizio molto interessante:

"Per parafrasare Dorothy del Mago di Oz, se corretta, questa estrapolazione implica che non siamo più nel Kansas, e in effetti non ci siamo mai stati in Kansas", ha detto Alan Boss della Carnegie Institution for Science, autore di 'The Crowded Universe: alla ricerca di pianeti viventi', che non era coinvolto nella ricerca. "L'universo è pieno di oggetti invisibili di massa planetaria che siamo solo ora in grado di rilevare."

Per un buon conteggio, soprattutto relativo agli oggetti più piccoli, dovrà essere attesa la prossima generazione di grandi telescopi di indagine, in particolare lo space-based Wide-Field Infrared Survey Telescope e il terra-based Large Synoptic Survey Telescope, impostati per il funzionamento verso i primi anni del 2020.

Una conferma di questa stima potrebbe dare credito ad un'altra possibilità menzionata nel documento - che, come i pianeti nomadi vagano tra i loro pascoli stellari, le collisioni potrebbero disperdere le loro "greggi" come seme per la vita microbica altrove.

"Poche zone della scienza hanno suscitato tanto interesse popolare e professionale in tempi recenti, come la prevalenza della vita nell'universo", ha detto il co-autore e direttore KIPAC Roger Blandford. "Quello che è meraviglioso è che ora possiamo cominciare a rispondere a questa domanda quantitativamente cercando un numero sempre maggiore di questi pianeti e asteroidi vaganti nello spazio interstellare, e poi speculare su organismi 'autostoppisti'".
Altri autori includono il membro del KIPAC Matteo Barnabè e il membro associato KIPAC Philip Marshall dell'Università di Oxford. La ricerca è stata finanziata da NASA, National Science Foundation e dalla Royal Astronomical Society.


(Chiedo scusa per eventuali errori di sintassi,ma ho tradotto l'articolo al meglio.)

Fonte: news.stanford.edu/news/2012/february/slac-nomad-planets-022...


A voi ricorda qualcosa??Magari qualche Nibiru potrà esistere in giro per la nostra vastissima e meravigliosa Galassia??Parrebbe una possibilità non più da escludere...

_Thomas88_
00lunedì 27 febbraio 2012 19:18
Di certo TheWishmaker, se uno di questi pianeti vaganti entrasse nel nostro sistema solare, non sarebbe una cosa rapida...ma di certo sarebbe dolorosissima per il suo equilibrio.
Insomma, l'umanità potrebbe scomparire...per non parlare degli scompensi che subirebbero gli equilibri di tutti i pianeti.

Forse si, forse esiste un Nibiru in giro per la via Lattea...anzi, in base a questa ricerca ne esisterebbero molti.
Ma ancora non sembrerebbero un problema...
Lasciamoli vagare in santa pace.
TheWishmaker
00lunedì 27 febbraio 2012 19:34
Oddio Thomas,ti dirò che personalmente venire a conoscenza di questa ricerca mi ha fatto sobbalzare.
Non ce li vedo così tranquilli a vagare nello spazio,difatti le prime affermazioni parlano esattamente dell'enorme numero di tali oggetti,che si stima potrebbe arrivare ad essere 100 mila volte superiore al numero (già astronomico) delle stelle!Oltretutto è solo di recente che si è verificata la loro scoperta ed esistenza..

La vita,si sa,è un processo ciclico,e chissà quante volte si verificano collisioni di tale portata,magari mortali per una specie ma altrettanto sorgenti di nuove evoluzioni per altre.La stessa vita qui sulla nostra amata Terra è probabile si sia formata in questa maniera.

Lungi da me qualsiasi accento catastrofista,però,proprio come avviene per i NEO,la ricerca è solo agli albori..se fossero in numero anche solo pari alle stime che se ne fanno,mi parrebbe un dato preoccupante.
Luca DT
00lunedì 27 febbraio 2012 19:59
Wow!
Altro passo da gigante,fatto dalla nostra comprensione del cosmo,in questi ultimi,pochissimi anni.

Quest'ennesimo stravolgimento delle "sicurezze",se confermato,da luogo agl'ennesimi,fin'ora dileggiati "nuovi scenari".

WOW e doppio "WOOOW",carpiato,con avvitamento...
fabik
00lunedì 27 febbraio 2012 20:39
Possiamo sempre sperare in Giove, in genere quello che si dirige verso l centro del sistema solare viene risucchiato dal nostro gigante di fiducia
Luca DT
00lunedì 27 febbraio 2012 20:49
Re:
fabik, 27/02/2012 20.39:

Possiamo sempre sperare in Giove, in genere quello che si dirige verso l centro del sistema solare viene risucchiato dal nostro gigante di fiducia



Ottima osservazione...


_Thomas88_
00martedì 28 febbraio 2012 13:30
Re:
fabik, 27/02/2012 20.39:

Possiamo sempre sperare in Giove, in genere quello che si dirige verso l centro del sistema solare viene risucchiato dal nostro gigante di fiducia




...anche in questo caso, però, l'equilibro del nostro sistema solare subirebbe degli sconvolgimenti credo...
fabik
00martedì 28 febbraio 2012 14:02
Re: Re:
_Thomas88_, 28/02/2012 13.30:




...anche in questo caso, però, l'equilibro del nostro sistema solare subirebbe degli sconvolgimenti credo...




Io ho detto che possiamo sperare, mica che Giove è salvezza certa.
E' ormai assodato che calamita tutto ciò che dall'esterno del sistema solare si dirige verso il centro.
Le sue dimensioni sono tali da permettergli di assorbire l'impatto di corpi celesti di notevoli dimensioni, non saprei quantificare quanto notevoli.
Certo che se nel sistema solare entra qualcosa tanto grande da far impallidire anche Giove allora non ci rimarrebbe molto da campare.
Zero_72
00martedì 28 febbraio 2012 14:43
un bell'incubo...un pianeta enorme che sconquassa le forze garvitazionali del sistema solare. La fine del mondo (nostro) e di molti altri, di sicuro l' inizio di una nuova era.
Attila sarebbe il nome appropriato.
Luca DT
00martedì 28 febbraio 2012 18:53
Re: Re:
_Thomas88_, 28/02/2012 13.30:




...anche in questo caso, però, l'equilibro del nostro sistema solare subirebbe degli sconvolgimenti credo...




Se pensiamo a questa scoperta,come ad una continua "aquisizione" di pianeti da parte di svariati sistemi planetari,dobbiamo si mettere in conto l'eventualità di qualche "intrusione" futura anche qui nel nostro sistemino solare. [SM=g1420770]

Ma penso ci si sbagli su una cosa,in particolare.
Tendiamo a pensare subito a grossi pianeti. [SM=g2806961]


Considerando quelli che sono gl'innumerevoli satelliti di Giove,probabilmente molti di loro sono degli ex-vagabondi.
Questo mi fa pensare che la maggior parte di questi corpi vaganti,sia di dimensioni modeste.
Il più grande,Ganimede,non mi da l'idea di poter sconvolgere un sistema orbitale come il nostro.
Non voglio aggiungerci le lune di Saturno,Urano e Nettuno...Saremmo più vicini al 200 che al 100.

Contro 9 pianeti,e un planetoide. Dei 9,almeno uno decisamente poco preoccupante,come "distrattore d'equilibri gravitazionali"(Mercurio)
Un'altro,Marte...anch'esso mi pare poco pericoloso se "infilato" di punto in bianco in un sistema già esistente. [SM=g6794]

Riguardo quei pochi pianeti di grosse dimensioni,che possano vagare negli spazi intergalattici,se non addirittura extra...ci vuole una gran sfiga a pescarne uno che passa proprio da ste parti! [SM=g2201342]


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