L'uomo nello spazio, 50 anni di conquiste.

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KOSLINE
00martedì 26 luglio 2011 22:50




SONO TRASCORSI 50 anni da quando YURI GAGARIN e' diventato il primo uomo nello spazio.molti altri l'hanno sequito e tanti problemi

sono stati risolti .il primo mezzo secolo e' stato molto piu' produttivo di quanto ci si potesse aspettare nel 1961.

e' giusto dire che il volo di GAGARIN e' stato il piu' importante di tutte le missioni , si sosteneva che si sarebbe irrimediabilmente

malato o che la sua capsula cosi piccola sarebbe stata sopraffatta dalle meteoriti , e poi c'erano i temibili raggi cosmici e nessuno

poteva prevedere come avrebbe reagito il cosmonauta tornando a una gravita' normale , in realta il volo e' stato un vero successo

e tutti i potenziali rischi esclusi. i primi anni del post-GAGARIN , sono stati , prevalentemente sperimentali ,con le navette spaziali

capaci di trasportare uno due al mamssimo tre astronauti ,i programmi VOSTOK (RUSSIA) GEMINI (AMERICA) per esempio hanno migliorato la

capacita' di manovra nello spazio e la progettazione di tute spaziali .Naturalmente il tasso di progresso e' stato accelerato

dalla rivalita' politico-militare-economica fra USA - URSS con ciascun paese determinato a essere il primo a raggiungere la LUNA

e in questo conflitto non c'erano margini per una collaborazione fra i team. APOLLO ha trasformato la situazione raggiungendo per prima

l'obbiettivo e donando all AMERICA che aveva avuto due piccole sconfitte primo uomo nello spazio e il primo satellite nello spazio

erano vittorie RUSSE la grande vittoria nel momento in cui NEIL ARMSTRONG mise un piede per la prima volta dell umanita sulla LUNA

allora i RUSSI abbandonarono le missioni LUNARI e si sono rivolti all invio delle sonde robotizate nel sitema solare riaccendendo una

nuova sfida subito accetata dagli americani, poi quelle stazioni spaziali che solo qualche decennio prima venivano paventate come

fantascienza diventarono scienza ,SALYUT(RUSSIA) e SKYLAB(AMERICA) e ancora MIR(RUSSIA) quest ultima e' stata un grande successo funzionante

per tutta la sua durata prevista e' piu'.quindi si era sperimentato che vivere in una stazione spaziale per periodi anche prolungati era possibile

e anche comodo pensando sempre a dove ci si trovasse ,tutto questo fece si che i due grandi nemici in nome dello SPAZIO si unissero

in un progetto congiunto dando fine alla guerra fredda e aprendo la strada a quella che poi e' diventata la ISS (INTERNATIONAL

SPACE STATION) una vera base scientifica in cui i ricercatori svolgono esperimenti che sono assolutamenti impossibili farli sulla

terra aprendo la strada alle agenzie spaziali europee che poi diventeranno la ESA , oltre che altri astronauti provenienti da tutto

il mondo e addirittura accogliere il primo turista dello spazio .dopo il grande successo lunare di APOLLO nel 1969 , ci si aspettava sicuramente

di piu' oggi basi LUNARI viaggi spaziali su MARTE ecc , ma vedendo la storia dell umanita' in generale quando solo nel 1903 Fratelli Wright

certificavano il primo volo a motore x 12 soli secondi di volo e che nel 1961 a soli 58 anni dopo , un uomo viaggiava nello spazio e che nel

1969 66 anni dopo un uomo camminava sulla LUNA allora dobbiamo essere orgogliosi e fieri di cio'che e' riuscito a fare l'uomo , facendo si

un piccolo passo cosmico , ma sicuramente un grande balzo UMANO . in questa piccola rubrica ripercorreremo le fasi che hanno portato

l'uomo nello spazio e tutte le missioni che si sono svolte fino ai giorni d'oggi , ringraziando tutti quelli uomini donne animali che

hanno dedicato ed avvolte tragicamente dato la loro vita in nome dell UMANITA !!!


KOSLINE [SM=g1950684]
KOSLINE
00martedì 26 luglio 2011 23:30
primi passi
il lancio dei devastanti missili v-2 di HITLER nella seconda guerra mondiale , e il volo spaziale di YURI GAGARIN sono separati da soli

17 anni , in questo periodo sia gli stati uniti che l'unione sovietica , fanno a gara per adeguare la tecnologia tedesca , per la

produzione di missili balistici in grado di colpire i rivali ,ma questi missili si sono dimostrati , anche cosi potenti da trasportare

satelliti , e uomini nello spazio , i pionieri a capo progetto delle due parti furono il cosidetto uomo razzo WERHER VON BRAUN

tedesco americanizzato e SERGEI KOROVEL soprannominato l'uomo vittoria , nei prossimi post conosceremo meglio la vita di questi uomini lungimeranti [SM=g1950684]

KOSLINE
00martedì 26 luglio 2011 23:57
l'uomo razzo
Wernher Barone von Braun nacque a Wirsitz in Prussia (oggi in Polonia). Dopo che la madre gli regalò un telescopio, iniziò ad

appassionarsi di astronomia e di spazio, il che segnò tutta la sua vita. Dopo l'annessione di Wirsitz alla Polonia nel 1920 (secondo il

trattato di Versailles), la sua famiglia, come molte altre di origine tedesca, migrò in Germania, trovando casa a Berlino. Wernher non

andava molto bene né in fisica, né in matematica, finché non acquistò un libro dal titolo Die Rakete zu den Planetenräumen (Il missile

nello spazio interplanetario) scritto dal pioniere della missilistica Hermann Oberth. Da quel momento in poi si applicò talmente tanto alla

matematica, che arrivò ad eccellere in quel campo. All'età di dodici anni causò dei danni notevoli, a seguito dell'esplosione di un vagone

giocattolo a cui aveva attaccato dei fuochi d'artificio. Il giovane von Braun venne preso in custodia dalla polizia finché non arrivò il

padre.Nel 1930 iniziò a frequentare l'istituto di Tecnologia di Berlino e successivamente entrò nel Verein für Raumschiffahrt

(Società dei voli spaziali) dove assistette Hermann Oberth negli esperimenti sui razzi a motore con combustibile liquido. Dopo aver

ricevuto il diploma entrò all'Università di Berlino.Sotto il capitano Walter Dornberger, fu assicurata a von Braun una concessione di

ricerca presso il reparto di artiglieria dove si stavano sviluppando le ricerche del razzo a combustibile solido di Dornberger, a

Kummersdorf. Il trattato di Versailles aveva posto severe limitazioni a carico della Germania in relazione agli armamenti ed in particolare

alla dotazione di artiglieria pesante, ma nulla era stato disposto in relazione ai razzi. Da qui l'interesse della Reichswehr per gli studi

sulla propulsione a razzo. Successivamente von Braun ricevette un dottorato in fisica. Alla fine del 1934 l'equipe di von Braun riuscì

a lanciare due missili che percorsero 2,4 km. A quel tempo, tuttavia, non esistevano più società missilistiche tedesche, a causa del

fallimento del Verein für Raumschiffahrt e i test sui razzi erano stati proibiti dal nuovo regime nazista. I militari monopolizzarono

lo sviluppo e la ricerca missilistica costruendo una grande industria nei pressi del villaggio di Peenemünde nel nord-est della Germania,

sul Mar Baltico. Dornberger divenne comandante e von Braun nominato suo direttore tecnico. In collaborazione con la Luftwaffe, il gruppo

di Peenemuende sviluppò i propulsori a combustibile liquido sia per i caccia che per i jet. Svilupparono anche il missile balistico a lungo

raggio A-4, e il missile supersonico anti-aereo Wasserfall. A causa
di forti pressioni, von Braun nel novembre 1937 entrò nel Partito

Nazista e nel mese di maggio del 1940 diventò un ufficiale delle SS. Iniziò come Untersturmführer (sottotenente) e Himmler lo promosse tre

volte, l'ultima come Sturmbannführer (maggiore) nel giugno del 1943.
Nel novembre del 1942, Adolf Hitler approvò la produzione degli A-4

come "arma di rappresaglia". Il gruppo di lavoro comprese che la si sviluppava per bombardare Londra con esplosivi. Ventidue mesi dopo

venne messo a punto il primo A-4, ora denominato V2 (Vergeltungswaffe 2, o "arma di rappresaglia 2"), un nome inventato da Joseph Goebbels.

Il missile venne lanciato verso l'Europa occidentale il 7 settembre 1944. I razzi V2 furono per la maggior parte fabbricati in

circostanze terribili: la produzione principale infatti, ha avuto luogo nei sotterranei di una fabbrica del campo di concentramento di

Mittelbau-Dora, riducendo in schiavitù i prigionieri lavoratori. I sotterranei vennero scavati nella dura roccia della montagna di Harz.

Lo scopo era nascondersi alla ricognizione alleata, per evitare un possibile bombardamento, avendo così la sicurezza che il V2 sarebbe

stato costruito nella quantità sufficiente per arrivare alla cosiddetta Endsieg (la vittoria finale della Germania). La fabbrica

era diretta dalle SS, e come operai venivano usati i cittadini stranieri detenuti nel campo, principalmente francesi ed europei

dell'est. L'indebolimento della manodopera, causato dal massacrante lavoro nel campo di concentramento provocò, si stima, almeno 20.000

morti, tra coloro che lavorarono al progetto. Alcuni vennero uccisi mentre tentavano di sabotare i missili. Non ci sono prove che von

Braun abbia protestato per tali uccisioni, anche se successivamente disse di provare vergogna per quanto successe a Dora. Nel marzo 1944

la Gestapo arrestò von Braun per crimini contro lo stato a causa della sua continua pubblicità sulla possibile costruzione di missili

capaci di andare nello spazio. Ma le accuse caddero dato che era in costante crescita il suo coinvolgimento nella costruzione di macchine

da guerra. Infatti Dornberger e il Ministro degli Armamenti Albert Speer riuscirono a convincere Hitler che senza von Braun la

produzione di V-2 era a rischio. Nella primavera del 1945, con l'Armata Rossa giunta a 160 km da Peenemünde, von Braun riunì i suoi

collaboratori e chiese loro a chi avrebbero voluto consegnarsi. Molti scienziati erano impauriti dai russi e temevano processi o

rappresaglie da parte degli inglesi (le cui città avevano subito il maggior numero di attacchi con armi-razzo). Così, salendo su un treno

con documenti falsi, von Braun condusse 500 persone attraverso la Germania distrutta dalla guerra per consegnarsi agli statunitensi. Le

SS avevano avuto l'ordine di uccidere gli ingegneri tedeschi in fuga, nonostante questo von Braun e gli altri riuscirono a consegnarsi agli

Stati Uniti. Gli americani, appena capirono di avere di fronte degli ingegneri di primissimo piano, mandarono subito l'esercito a

Peenemünde e Nordhausen per requisire tutto ciò che restava dei V2 e distruggere entrambe le fabbriche, riuscendo a stipare in 300 treni

[non chiaro] le parti dei V2 rimaste, ma buona parte della produzione dell'équipe di von Braun venne requisita dai russi. In Gran Bretagna

i missili V-2 causarono 2754 morti e 6523 feriti, e da parte della popolazione von Braun fu considerato come criminale di guerra. Lo

stesso numero di morti ci furono in Belgio, soprattutto nella città di Anversa. Anche nell'America dell'immediato dopoguerra l'odio verso

i nazisti era palpabile. Infatti le condizioni offerte al gruppo di ingegneri e scienziati che ora collaboravano con gli americani furono

molto dure. Il 20 giugno 1945, il Segretario di Stato americano Cordell Hull approvò il trasferimento sul suolo americano degli

specialisti tedeschi facenti capo a von Braun, nell'"operazione segreta Paperclip", ideata da Allen Dulles, capo dello spionaggio

(CIA). I primi sette arrivarono a Wilmington nel Delaware, il 20 settembre 1945.[1] In seguito, vennero trasferiti a Boston, e

successivamente, ad eccezione di von Braun, nel Maryland per classificare i documenti di Peenemünde che avrebbero permesso agli

scienziati di continuare gli esperimenti missilistici. Finalmente, von Braun e altri 126 suoi colleghi, si stabilirono a Fort Bliss, nel

Texas, in una grande installazione militare a nord di El Paso.
Furono loro imposte condizioni quasi penose: separati dalle

famiglie, rimaste in Germania, si trovarono a vivere in baracche dissestate, prive di servizi e sotto costante sorveglianza. Non

potevano infatti uscire da Fort Bliss liberamente, ma solo sotto scorta. A Fort Bliss lo staff di von Braun addestrò il personale

militare, industriale e universitario sulla complessità della missilistica, lanciando nel Nuovo Messico alcuni V-2 arrivati integri

dalla Germania. Proseguirono inoltre gli studi sulle future applicazioni dei razzi militari. In questo periodo, von Braun spedì

una proposta di matrimonio alla sua prima cugina, la diciottenne Maria von Quistorp. Il 1º marzo 1947 si sposarono con rito luterano

in una chiesa di Landshut, in Germania, dopo aver ottenuto il permesso di tornare nel suo paese natio e di rivedere i propri

genitori. Nel dicembre del 1948, nacque la sua prima figlia all'ospedale militare di Fort Bliss. Nel 1950 von Braun ed il suo

staff vennero trasferiti a Huntsville, in Alabama, dove si stabilirono per vent'anni. Nominato direttore della Divisione di

Sviluppo dell'ABMA ("Army Ballistic Missile Agency"), condusse fino al 1956 la squadra di sviluppo dell'esercito alla creazione del razzo

Redstone. Già nel 1954 il gruppo sarebbe stato in grado di lanciare un satellite in orbita nello spazio. Ma la Casa Bianca si oppose: nel

settembre 1956 infatti von Braun fu costretto a zavorrare il razzo perché non entrasse in orbita. I politici preferivano infatti il

progetto Vanguard, della Marina militare, che però contava su un missile meno potente e sicuro. Il 4 ottobre 1957 gli Stati Uniti

vennero colti di sorpresa dalla notizia del primo lancio di un satellite sovietico, lo Sputnik 1. Cercando di correre subito ai

ripari, venne anticipato il lancio del Vanguard al dicembre 1957 (doveva essere pronto nel 1958). Ma il lancio fallì: il razzo che

sosteneva il satellite ricadde a terra e si incendiò. Walt Disney e Wernher von Braun collaborarono per una serie di 3 film divulgativi

per la tv nel 1954 Così von Braun ebbe finalmente via libera ed in soli tre mesi mise in orbita il primo satellite artificiale USA. Il

suo team sviluppò lo Jupiter-C, un Redstone modificato. Il lancio riuscito dello Jupiter-C, che mise in orbita l'Explorer 1, segnò

l'inizio del programma spaziale americano. Era il 31 gennaio 1958.
Nel 1962 von Braun presentò il primo progetto per l'esplorazione di

Marte e un progetto per una stazione spaziale orbitante, entrambi pubblicati sulla rivista Collier's.[2] Nell'articolo dedicato alla

stazione spaziale si leggeva che aveva un diametro di 75 m, la sua orbita era ad una altezza di 1700 Km e girava su se stessa per creare

una gravità artificiale.Dagli articoli di Collier's nacque anche una versione televisiva sull'esplorazione dello spazio, prodotta da Walt

Disney, che andò in onda in tre puntate: L'uomo nello spazio, L'uomo e la luna e Marte ed oltre. Von Braun fece da direttore tecnico;

inoltre apparve sullo schermo in tutte e tre le puntate.[2] La collaborazione con Disney continuò negli anni seguenti: Disney aveva

in mente di costruire un enorme parco di divertimenti, Disneyland. Von Braun aiutò la progettazione della sezione dedicata al futuro,

Tomorrowland, la cui attrazione maggiore era il viaggio verso Marte.
La NASA fu costituita con una legge del 29 luglio 1958. Il giorno

dopo, il cinquantesimo razzo Redstone fu lanciato con successo da un'isola del Sud Pacifico. Due anni più tardi la NASA aprì un nuovo

centro spaziale, il Marshall Space Flight Center, sempre nella città di Huntsville, in Alabama e trasferì von Braun e il suo staff

dall'ABMA alla NASA. Von Braun fu il primo direttore del centro, dal 1960 al febbraio del 1970.Il primo importante progetto al Marshall

Center fu lo sviluppo del Saturn, un razzo in grado di portare astronauti sulla Luna. Il sogno di von Braun di vedere un uomo sulla

Luna, si concretizzò il 16 luglio 1969, quando il razzo Saturn V, sviluppato al Marshall, portò l'equipaggio dell'Apollo 11 sulla Luna.

Durante il corso del Programma Apollo, sei team di astronauti esplorarono la superficie lunare. Nel 1970, von Braun venne nominato

delegato al NASA's Deputy Associate Administrator for Planning, trasferendosi con la sua famiglia a Washington. Con l'interruzione

del programma Apollo, von Braun si accorse di avere una visione del futuro della corsa allo spazio profondamente diversa da quella della

NASA, quindi nel giugno 1972 rassegnò le sue dimissioni.
Dopo aver lasciato la NASA divenne vice-presidente delle industrie

Fairchild a Germantown, nel Maryland, dove fu attivo nella promozione del National Space Institute. Conobbe Carol Rosin, responsabile

corporativa delle industrie Fairchild, nel 1974. Von Braun la rese consapevole del pericolo della proliferazione delle armi spaziali e

del perché dovessero essere bandite. La Rosin continuò l'azione di von Braun nella promozione del divieto delle armi spaziali e nella

trasformazione del complesso industriale militare in un'industria pacifica di esplorazione dello spazio, co-fondando l'Institute for

Cooperation in Space (Istituto per la Cooperazione nello Spazio).
Nel 1976 divenne membro del consiglio di amministrazione della

Daimler-Benz nonché consulente scientifico di Lutz Kayser, CEO della tedesca OTRAG (Orbital Transport und Raketen), la prima compagnia

privata ad occuparsi della produzione di veicoli di lancio.
All'apice della sua attività, von Braun scoprì di soffrire di

cancro. Malgrado le cure, il tumore continuò a progredire, costringendolo a lasciare la Fairchild il 31 dicembre 1976. Il 16

giugno 1977, Wernher von Braun morì ad Alexandria (Virginia), all'età di 65 anni. Fu sepolto all'Ivy Hillside Cemetery.

mori frustato sognando la missione su MARTE ,e anche se la sua vita resta molto controversa la sua mente risultera' estremamente brillante [SM=g1950684]
KOSLINE
00mercoledì 27 luglio 2011 00:45
l'uomo vittoria
Sergei Pavlovich Korolev nacque il 12 Gennaio 1907 in Ucraina, allora una parte dell'URSS. Studiò ingegneria aeronautica all'Istituto

Politecnico di Kiev. Contribuì alla fondazione del Gruppo di Studio sul Moto a Reazione. Questa organizzazione moscovita sviluppò e testò

razzi a combustibile liquido. Le autorità militari riconobbero l'importanza di questi studi, e misero il gruppo di ricerca agli

ordini di Joseph Stalin. Korolev entrò in disaccordo con il regime di Stalin e fu messo in prigione. Il sistema di prigionia russo, noto

come Gulag, era molto brutale. Korolev passò mesi ai lavori forzati in una ferrovia, su una nave, in una miniera d'oro. Alla fine, però,

Stalin si rese conto di quale risorsa preziosa fosse Korolev. Mentre era ancora in prigione, Korolev riprese il suo lavoro sui razzi.

Dopo la fine del regime di Stalin, Korolev ottenne il supporto del nuovo leader, Nikita Khrushchev. Fu liberato dal gulag e cominciò a

progettare razzi che potessero trasportare dei carichi nello spazio. Korolev era il responsabile del programma Sputnik, che nel 1957 portò

al lancio del primo satellite artificiale della storia. Lavoro che gli valse il Premio Nobel. Korolev era anche incaricato dei progetti

Vostok e Voskhod, che provarono al mondo che il volo spaziale umano era possibile. Il suo lavoro contribuì al successo di molti altri

progetti spaziali, anche posteriori alla sua morte, come quello della Soyuz. Sergei Korolev morì nel 1966. Il suo sistema immunitario si

era indebolito durante i lunghi anni di prigionia: morì per le complicazioni insorte dopo un piccolo intervento chirurgico. Soltanto

dopo la sua morte i suoi contributi alla scienza e alla tecnologia furono riconosciuti dal suo Paese.

Gli fu concessa una sepoltura da eroe, all'interno delle mura del Cremlino.anche se con i se' e con i ma', non si e' mai fatta la

storia sono molti a dire anche ingegneri americani che se KOROVEL non si fosse prima ammalato e poi morto la corsa alla luna forse avrebbe

avuto un altro risultato , ma da quando mori'L'UOMO VITTORIA (come lo chiamavano gli amici piu' stretti) la RUSSIA che aveva vinto tutte le

sfide con L'AMERICA , incomincio' a perdere colpi e incominciarono i problemi che si conclusero con la perdita sulla conquista della

luna , che anche se' si fece passare sotto banco dopo il successo APOLLO era senza dubbio avanzata e ambita ... [SM=g1950684]

KOSLINE
00giovedì 28 luglio 2011 23:05
primi missili balistici

La piu' grande creazione di Sergei Korolev e' il doppio scopo del missile R-7 o semyorka , alimentato da una miscela di ossigeno

liquido e kerosene , e che comprende quattro generatori paralleli a scomparsa in un nucleo centrale , e' il primo missile balistico al

mondo. Lo sviluppo dei razzi spaziali e' diventato quindi , allo stesso tempo , un opportunita' per creare strumenti di guerra . Le

parti piu' basse del veicolo dette blocchi vengono dotati di motori progettati da Valentin Glushko . Un sistema evoluto che permette di

alimentare allo stesso tempo quattro diverse camere di combustione , il che consente per i cinque motori disponibili, di avere una spinta

equivalente a venti differenti motori . Questo razzo, robusto e affidabile e' ancora oggi la base per i motori dei Soyuz,

protagonisti delle moderne missioni russe della Stazione Spaziale Intenazionale (ISS). Ma i primi due lanci dell' R-7 falliscono. Nell'

agosto del 1957 viene pero' simulato un volo in occasione di un attacco nucleare , nel territorio sovietico,e solo alcune settimane

dopo inizia la sua carriera di razzo spaziale . Il 4 ottobre del 1957 viene lanciato lo Sputnik il primo satellite artificiale al mondo.

Sputnik2 salira' in orbita il 3 novembre del 1957 portando con se' il cane Laica la prima creatura vivente ad andare in orbita . Da quel

giorno la possibilita' di lanciare un essere umano diventa almeno in linea di principio plausibile . nonostante i successi e la grande

personalita ' di Korolev , non mancano i rivali dello scienziato ai vertici dell'industria spaziale Sovietica. Valentin Glushko , il

migliore designer di razzi spaziali e' uno di questi , sebbene i suoi motori facciano parte dei generatori di Korolev , i due si evitano a

lungo e non nascondono nel privato , di detestarsi profondamente. Mikhail Yangel e' un altro rivale di Korolev , sviluppando in Ugraina

sistemi missilistici alternativi , mentre il quarto principale personaggio del programma sovietico e' Vladimir Chelomei , e' tra i

protagonisti nello sviluppo di Proton un razzo ancora piu' potente dell' R-7. alla fine il missile di Yangel entra in servizio, causando

pero' il piu' grande disastro spaziale della Russia .il 24 ottobre del 1960 , R-16 e' pronto sulla rampa di lancio, ma un incendio

provoca una violenta esplosione :muoiono 100 persone compreso Mashal Mitrofan Nedelin ,astronauta . Sebbene questo incidente abbia un

impatto minimo iniziale sul team di Korolev , molte delle persone uccise sono giovani tecnici la cui mancnza si fa sentire nel corso

del tempo . Nel frattempo la forza di Sergei Korolev viene consolidata dal trionfo dello Spuntnik ,nel 1957 .Viene allora

sollecitato dal Cremlino a creare altre opere eccezionali come R-7 , ma deve anche impegnarsi per evitare scontri con i capi militari ,

che insistono per trovare per l'R-7 un applicazione nel campo della difesa . Korolev stuzzica i suoi superiori con l'idea di progettare

satelliti spia in grado di controllare dal cielo i movimenti dei rivali Americani , ma prima sostiene la Russia dovrebbe mandare in

orbita un Uomo capace di osservare quello che la telecamera spia avrebbe poi dovuto fare. il Cremlino comprende il trucco di Korolev

ma il sostegno per le sue avventure in orbita inizia ad avere un costo importante , e inizia una fase difficile che mette sotto

pressione Korolev alle prese con i suoi problemi di salute . Gli Usa , pero' , dopo lo Choc per il successo dello Sputnik , iniziano a

investire sempre piu' nella corsa allo spazio .Nel 1958 viene creata la Nasa che eredita le idee per i voli spaziali dalle precedenti

organizzazioni impegnate nel settore , il progetto piu' riuscito e' senz'altro il Mercury dal razzo Redstone , il primo missile balistico

Amricano con raggio d'azione medio , derivano altri razzi vettori utilizzati per il lancio del primo satellite artificiale

Americano ,Explorer 1 . Redstone e' basato sulla tecnologia del razzo tedesco V-2 , ideato da Wernher von Braun e utilizzato dai tedeschi

nella seconda guerra mondiale .In molti negli Stati Uniti dubitano sull utilita' di questo progetto solo per amore dell'avventura

spaziale, ma nel aprile del 1959 la Nasa annuncia la selezione di 7 astronauti Mercurio . Sfortunatamente per loro Korovel e' pronto

nella sua base spaziale di Vostok e Yuri Gagarin batte Alan Shepard nella corsa allo spazio per appena tre settimane . entrando di pieno

diritto nella storia dell Umanita '..!!! [SM=g1950684]

foto Missile Balistico R-7

KOSLINE
00venerdì 29 luglio 2011 17:58
i pionieri dello spazio Jurij Gagarin e Alan Shepard


Jurij Alekseevič Gagarin ( Klušino, 9 marzo 1934 – Kiržač, 27 marzo 1968) fu un cosmonauta e aviatore sovietico. Fu il primo uomo a

volare nello spazio portando con successo a termine la sua missione il 12 aprile 1961.Nato a Klušino (un villaggio nell'Oblast' di

Smolensk, nell'allora Unione Sovietica) il 9 marzo 1934, da padre falegname e madre contadina, crebbe in una di quelle collettività

aziendali che erano sorte in Russia sul finire della rivoluzione del 1917 e si distinse a scuola per spiccate capacità nelle materie

scientifiche. Tuttavia, fu costretto ad interrompere gli studi a causa dell'invasione tedesca (iniziata il 22 giugno 1941), per

riprenderli dopo la guerra: frequentò l'istituto tecnico industriale di Saratov e conseguì il diploma di metalmeccanico. Fu durante i suoi

studi che Gagarin iniziò ad interessarsi al volo.Nel 1955 si iscrisse ad un aeroclub, dove sperimentò il primo volo della sua vita su uno

Yak-18. Questa passione lo portò ad iscriversi a una scuola di aeronautica, distinguendosi per il suo talento. Nello stesso anno

entrò a far parte dell'aviazione sovietica; si diplomò con grande profitto nel 1957 presso l'Accademia Aeronautica Sovietica di

Orenburg. Fu proprio nel 1957 che l'URSS lanciò nello spazio lo Sputnik 1 e si gettarono le basi per i primi voli spaziali con esseri

umani a bordo. Nello stesso 1957 Gagarin scelse di frequentare scuole specializzate in aviazione in Ucraina. Anche qui le sue doti

apparvero subito fuori dal comune, tanto da guadagnarsi la stima e la fiducia dei suoi superiori, che gli consentirono di collaudare

sofisticate apparecchiature di volo e di approntare test altamente specializzati. La sua passione per il volo lo portò ad essere scelto

nel 1959, insieme ad alcuni colleghi, per l'addestramento con l'obiettivo di diventare cosmonauta.Gagarin, dopo il soggiorno

ucraino, si trasferì a Zvëzdnyj Gorodok insieme ad altri venti candidati, per superare nuovi test attitudinali, al termine dei quali

venne scelto per affrontare il volo orbitale con un essere umano a bordo.Il volo dell'allora maggiore Jurij Gagarin iniziò il 12 aprile

1961, alle ore 9:07 di Mosca, all'interno della navicella Vostok 1 Durante il volo, guardando dalla navicella ciò che nessuno aveva mai

visto prima, comunicò alla base che "la Terra è blu ! Che meraviglia!Migliaia di russi lo attendevano al suo ritorno e la sua impresa ebbe

una grande eco in tutto il mondo. Gagarin dimostrò che l'uomo era in grado di volare oltre le previsioni, diventando a soli 27 anni il

primo uomo della storia a orbitare intorno alla Terra e a osservarla dallo spazio. Venne decorato da Nikita Khruščёv con l'Ordine di

Lenin, la massima onorificenza sovietica, diventando Eroe dell'Unione Sovietica.garin morì il 27 marzo 1968, sette anni dopo la sua grande

impresa, a bordo di un piccolo caccia MiG-15UTI, schiantatosi al suolo nelle vicinanze della città di Kiržač. Sposato e padre di due

bambine, al momento della morte Gagarin era in procinto di partire per una nuova missione nello spazio; lo storico volo del 1961 sarebbe

invece rimasto il suo unico viaggio in orbita. Le sue ceneri riposano al Cremlino.Benché sia riconosciuto come il primo uomo rientrato con

successo dallo spazio, sono stati sollevati alcuni dubbi sul fatto che Gagarin sia stato effettivamente il primo ad essere lanciato: i

radioamatori italiani fratelli Judica Cordiglia, infatti, avrebbero registrato, oltre ai rumori provenienti da vari satelliti sovietici,

anche le ultime parole di presunti ignoti cosmonauti perduti nello spazio nel corso di missioni spaziali segrete, sia precedenti che

successive a quella di Gagarin, delle quali l'Unione Sovietica non avrebbe mai rivelato nulla. Secondo alcuni sarebbero stati otto i

cosmonauti lanciati prima di lui e deceduti nello spazio, di cui tre in voli suborbitali e cinque in voli orbitali Secondo i fratelli

Judica Cordiglia una delle voci tra le più comprensibili, registrata circa un mese dopo il volo di Gagarin, sarebbe quella di una donna

russa che affermerebbe di stare bruciando. Se ciò fosse vero, sarebbe stata la prima donna a volare nello spazio. Tuttavia, l'opinione

diffusa, e alimentata da alcuni passaggi della registrazione, secondo cui la stessa si riferirebbe al momento del rientro in atmosfera

cozza, secondo alcuni critici di questa tesi, con il fatto che durante la fase altamente termica del rientro in atmosfera, la

ionizzazione delle particelle di aria che circondano la navicella rende impossibile per diversi minuti il collegamento radio. Sulla

questione delle missioni spaziali segrete ha espresso dubbi l'americano James Oberg, ex ingegnere della NASA e giornalista, che

ha fatto notare che una base statunitense ha captato segnali durante il volo di Gagarin, cosa che non è avvenuta per gli ipotetici

cosmonauti che sarebbero stati lanciati prima di lui. Dopo il dissolvimento dell'Unione Sovietica e l'apertura degli archivi

riguardanti il programma spaziale non sono stati trovati elementi a favore della tesi che siano stati lanciati nello spazio cosmonauti

prima di Gagarin.




Alan Bartlett Shepard
, Jr. (East Derry, 18 novembre 1923 – Monterey, 21 luglio 1998) è stato un astronauta e aviatore

statunitense.Fu il primo astronauta statunitense a volare nello spazio.Frequentò le scuole primarie e secondarie nella sua città

natale, Derry, nel New Hampshire; consegui una laurea in Scienza all'Accademia Navale degli Stati Uniti a Annapolis, nel Maryland nel

1944, un Master ad honorem in Arte dal "Dartmouth College" nel 1962, un Dottorato ad honorem dalla Università Miami di Oxford nell'Ohio

nel 1971, e un altro Dottorato ad honorem in Scienze Umanitarie dal Franklin Pierce College nel 1972. Divenne pilota collaudatore per la

Marina Militare nel 1951.Shepard iniziò la sua carriera nella Marina Statunitense dopo la laurea conseguita ad Annapolis, sul Cogswell,

schierato nell'oceano Pacifico durante la seconda guerra mondiale. Successivamente frequentò la scuola di volo a Corpus Christi, in

Texas e a Pensacola, in Florida, conseguendo il brevetto (le wings - spilla di appartenenza al corpo dei piloti della US Navy) nel 1947.

Fu assegnato poi al Squadrone di volo 42, dapprima a Norfolk (Virginia) e successivamente a Jacksonville, in Florida. Compì molti

voli a bordo di aerei militari sopra il Mediterraneo.Nel 1950, frequentò la scuola per piloti di test della Marina a Patuxent River

(Maryland). Dopo il diploma, partecipò a diversi voli sperimentali ad alta quota sopra il continente americano, per esperimenti sul

comportamento della luce a diverse altitudini; inoltre testò il sistema di alimentazione in volo della Marina, la possibilità di

atterraggio dei F2H-3 Banshee sulle portaerei e testò il primo ponte di volo angolato per portaerei della Marina. Venne successivamente

assegnato al Fighter Squadron 193 di Moffett Field, California, una unità di caccia notturni dotata di aerei Banshee. Come ufficiale

delle azioni militari di questo squadrone, compì due viaggi nel Pacifico Occidentale a bordo della portaerei USS Oriskany.

Ritornò a Patuxent per un secondo turno di servizio e venne impiegato in voli sperimentali dei F3H Demon, F-8U Crusader, F4D Skyray e F11F

Tigercat. Fu anche pilota di test dei F5D Skylancer e nei suoi ultimi cinque mesi a Patuxent fu inoltre istruttore alla Test Pilot School.

Successivamente venne inviato al Naval War College di Newport (Rhode Island) e subito dopo il diploma nel 1957 venne assegnato allo staff

del Comandante in Capo della flotta Atlantica, come ufficiale Collezionò più di 8.000 ore di volo, di cui 3.700 in aerei

jet.Shepard fu uno dei primi sette astronauti scelti dalla NASA nell'aprile del 1959 nell'ambito del programma Mercury, diventando il

primo americano nello spazio. Infatti, il 5 maggio 1961, nella navicella Freedom 7, fu lanciato da un razzo Redstone in una

traiettoria di volo suborbitale a un'altitudine di 116 miglia (circa 186 km).Successivamente fu selezionato come pilota del Mercury-Atlas

10 Freedom 7-II, una missione della durata di tre giorni in programma nell'ottobre del 1963. La missione fu però cancellata il 13 giugno

1963. Dopo la cancellazione della missione Mercury-Atlas 10, Shepard fu scelto come comandante pilota della prima missione con equipaggio

del programma Gemini (Gemini 3), Frank Borman fu scelto come suo copilota. Entrambi furono però sostituiti (da Gus Grissom e John

Young) quando Shepard si ammalò.All'inizio del 1964, a Shepard venne diagnosticato il morbo di Ménière, una condizione per cui la

pressione continua ad aumentare nell'orecchio interno. Questa sindrome causa un sostanziale aumento della sensibilità dei canali

semicircolari e del rilevatore di movimento. Il risultato è disorientamento, stordimento e nausea. Questa condizione lo portò

all'esclusione dall'idoneità di volo per la parte restante degli anni sessanta.Nel 1963, venne nominato Comandante dell'Ufficio Astronauti,

con responsabilità di monitoraggio sulla pianificazione, il coordinamento ed il controllo di tutte le attività a cui

partecipavano gli astronauti della NASA. Questo comprendeva lo sviluppo e la realizzazione di programmi di addestramento efficaci

per assicurare la prontezza al volo di personale disponibile, pilota e non pilota, da assegnare all'equipaggio di voli con esseri umani a

bordo; le valutazioni "da pilota" sulla progettazione, costruzione e funzionamento di sistemi per astronavi e relativo equipaggiamento;

infine le osservazioni qualitative sia da un punto di vista scientifico sia ingegneristico per facilitare la pianificazione

generale delle missioni, la formulazione di procedure operative realizzabili, la selezione e la conduzione di esperimenti specifici

per ogni volo.Venne reintegrato nello status di pilota attivo nel maggio 1969, grazie ad una operazione correttiva (secondo un metodo

di nuova concezione) che gli consentì di guarire dal morbo di Ménière.All'età di quarantasette anni, astronauta più anziano del

programma, Shepard fece il suo secondo volo spaziale come comandante dell'Apollo 14, dal 31 gennaio al 9 febbraio 1971, terza missione di

allunaggio umano e la prima dopo il fallimento dell'Apollo 13. Gli altri membri dell'equipaggio erano il pilota del modulo di comando

Stuart Roosa e il pilota del modulo di allunaggio Edgar Mitchell. Atterrati con il modulo lunare "Antares" in un punto dell'altopiano

collinoso della formazione di Fra Mauro, Shepard e Mitchell misero in atto vari esperimenti scientifici e raccolsero quasi 45 kg di

campioni lunari per il ritorno a terra. Shepard detiene anche il curioso primato di essere stato il primo uomo a giocare a golf sulla

Luna Dopo la missione Apollo 14, Shepard riassunse l'incarico di Capo dell'Ufficio Astronauti nel giugno 1971. Fu promosso Contrammiraglio

prima del definitivo collocamento a riposo il 1 agosto 1974.Shepard morì di leucemia vicino alla sua casa a Pebble Beach (California)

all'età di settantaquattro anni. Sua moglie, Louise Brewer, di cinquantatré anni, morì cinque settimane più tardi.



due vite quella di Gagarin e Shepard accumunate dalla stessa passione ma divise nel destino, che dono' tanta fama e gloria a

Gagarin ma una morte precoce , metre tolse a Shepard l'onore della gloria , ma li dono' una lunga carriera costellata da immumerevoli

successi fino ad approdare sulla Luna !!! [SM=g1950684]



foto Yuri Gagarin Alan Shepard





KOSLINE
00lunedì 1 agosto 2011 15:21
Capsule Spaziali Vostok (U.R.S.S.) - Mercury(U.S.A.)
Dopo aver visto i missili balistici e gli uomini che li progettarono e prima di entrare nel vivo delle missioni, facciamo un breve riassunto delle prime capsule spaziali !

Vostok

La navicella spaziale Vostok era composta da due elementi fondamentali: la capsula di forma sferica (diametro: 2,3 m, volume:

1,6 m³, massa: 2,46 t) per il singolo cosmonauta comprensiva degli strumenti di controllo del pilotaggio e di una sezione di forma

conica ospitate i vari strumenti suddivisa in due piani (diametro: 2,43 m, lunghezza: 2,25 m, massa: 2,27 t), parte che fondamentalmente

conteneva i retrorazzi frenanti ed il relativo serbatoio di carburante.Faceva ritorno a terra esclusivamente la capsula sferica,

la quale venne dotata per tal fine di uno strato di cemento amianto di uno spessore fino a 18 cm, il quale doveva fungere da scudo

termico. Il complesso totale ebbe dunque una massa di 4,73 t, assemblato al blocco E (ultimo stadio del razzo vettore o meglio del

lanciatore) addirittura 6,17 t. Vostok ebbe una lunghezza totale di 4,41 m, aggiungendo pure il blocco E raggiungeva i 7,35 m.La capsula

era dotata di 3 portelli relativamente grandi in quanto avevano un diametro di 1,2 m e che venivano usati per l'ingresso del cosmonauta,

il lancio del paracadute e per il montaggio dei singoli strumenti. Esistevano ulteriori tre portelli del diametro di 25 cm che venivano

impegnati per l'osservazione terrestre, aiuto per la navigazione nonché come visiera ottica (chiamato "Wsor"). Tali portelli potevano

essere chiusi durante la fase di rientro in atmosfera mediante piccole apposite tendine. I componenti e strumenti tecnici e

scientifici della capsula, che in totale avevano una massa di circa 800 chilogrammi, erano principalmente sistemi di telemetria e di

comunicazione, nonché il paracadute che frenava l'atterraggio della capsula. Il cosmonauta rimaneva attaccato ad un seggiolino eiettabile

con il quale veniva catapultato dalla capsula poco prima dell atterraggio. Il motivo per cui venne adottata questa soluzione

fu che la capsula sferica era esclusivamente in grado di atterrare balisticamente: questo avrebbe significato per il cosmonauta dover

sostenere una pressione pari a 10 g. Inoltre tale fatto comportava che risultava alquanto difficile frenare la capsula sufficientemente

prima dell'impatto a terra. Per garantire la sicurezza della vita del cosmonauta si ritenne pertanto di fondamentale importanza procedere

con il sistema di atterraggio descritto, lasciandolo atterrare separatamente con l’apposito paracadute.Il seggiolino eiettabile

venne usato pure come sistema di sicurezza in caso di malfunzionamento del razzo vettore sulla rampa di lancio, nonché

durante i primi secondi di volo. Infatti tale seggiolino era in grado di portare il cosmonauta ad una distanza tale da garantire che non

fosse più direttamente esposto alla zona di pericolo. Nella capsula vi erano condizioni di atmosfera identiche a quella terrestre. I

programmi originali, identici da questo punto di vista a quelli statunitensi, avevano previsto l'uso di ossigeno puro, però ben

presto vennero modificati a causa dell’enorme pericolo collegato a tale prassi.Durante la fase di volo, la parte posteriore della

navicella spaziale (quella relativa agli strumenti) rimaneva collegata alla capsula sferica mediante quattro nastri di gomma. Alla

fine della combustione del carburante disponibile per il congegno propulsore nonché all'avviamento della procedura di rientro, tale

parte della navicella veniva staccata mediante una piccola esplosione. Il congegno propulsore usato fu del tipo TDU-1 sviluppato

da Issajev funzionante mediante acido nitrico ed un carburante a base amminica. Bruciando per 45 secondi fu in grado di sviluppare una

spinta pari a 15,83 kN. La possibilità di manovrare la capsula nel vuoto dello spazio venne assicurato da 2 x 16 ugelli d'azoto

collegati a sensori infrarossi. Per l'alimentazione della navicella spaziale, come pure per tutti i sistemi compresa la capsula stessa,

vennero montati all'esterno 14 contenitori funzionanti tramite pressione di gas contenenti ossigeno, azoto ed aria pura. Come fonte

di energia primaria (ed unica) venne utilizzato un accumulatore elettrico costituito da una batteria chimica che garantiva un

funzionamento ed una alimentazione di 10 giorni.


Mercury

I moduli spaziali del programma Mercury (chiamati capsula o capsula spaziale) erano piccoli veicoli per una sola persona; si diceva che

non venissero pilotati, ma che li si indossasse. Solo 1,7 m³ di volume, la capsula Mercury era grande appena per contenere il suo

pilota. Dentro c'erano 120 controlli: 55 interruttori elettrici, 30 fusibili e 35 leve meccaniche. Il veicolo fu progettato da Max Faget

e dallo Space Task Group della NASA.Durante la fase di lancio della missione, i veicoli Mercury e gli astronauti erano protetti da

eventuali incidenti dal Launch Escape System. Il LES consisteva in un missile a carburante solido, 23400 kg di spinta, montato su una torre

sopra il veicolo. Nel caso di un aborto di lancio, il LES si sarebbe attivato per un secondo, portando via il modulo Mercury dal veicolo

di lancio difettoso. Il modulo sarebbe poi sceso con il suo sistema di recupero con paracadute. Dopo l'interruzione dell'iniettore del

motore (BECO), il LES non era più utile e veniva separato dal veicolo Mercury da un missile a carburante solido, 360 kg, che si attivava

per 1,5 secondi.Per separare il modulo Mercury dal veicolo di lancio, il modulo utilizzava tre piccoli razzi a carburante solido, 120 kg,

per un secondo. Questi razzi sono chiamati Posigrade.Il modulo aveva solo propulsori per il controllo dell'assetto. Dopo l'entrata in

orbita e prima del rientro non potevano cambiare la loro orbita. I veicoli avevano tre serie di propulsori per ciascun asse (imbardata,

beccheggio e rollio), riforniti da due serbatoi separati di carburante. Un set automatico di propulsori ad alto e basso

potenziale e una serie di propulsori manuali si alimentavano sia dal serbatoio automatico che dal serbatoio manuale. Il pilota poteva

usare qualsiasi dei tre sistemi di spinta e alimentarli dai due serbatoi di carburante per fornire al modulo un controllo di assetto.

Il modulo Mercury fu progettato per essere totalmente controllabile da terra nel caso che l'ambiente indebolisse l'abilità del pilota.

Il modulo aveva tre retrorazzi di spinta a carburante solido, 450 kg, che si attivavano per 10 secondi ciascuno. Uno era sufficiente per

far tornare il modulo sulla Terra se l'altro avesse fallito. Il secondo retrorazzo veniva acceso cinque secondi dopo l'attivazione

del primo (mentre il primo stava ancora funzionando). Cinque secondi dopo, era il turno del terzo retrorazzo (mentre il secondo stava

ancora funzionando). Questa procedura è chiamata accensione increspata.C'era un piccolo flap di metallo sulla punta del modulo

chiamato "spoiler". Se il modulo avesse iniziato il rientro con la punta (un altro assetto stabile per il rientro della capsula), la

resistenza dell'aria sullo "spoiler" avrebbe girato il modulo per il più opportuno assetto di rientro con lo scudo termico.Le capsule

suborbitali Mercury incontrarono temperature di rientro minori e usarono uno scudo termico in berillio. Le missioni orbitali

incontrarono una frizione atmosferica maggiore e temperature più alte durante il rientro ed usarono scudi ablativi.


foto capsula Mercury - capsula Vostok




KOSLINE
00lunedì 5 settembre 2011 21:35
missioni spaziali Vostok
Il Programma Vostok (Восто́к, che significa "Est") fu il primo progetto sovietico di missioni spaziali umane che riuscì, per la prima volta

nella storia, a portare un uomo nello spazio. Dal programma venne sviluppata la navicella Vostok e vennero adattati dei missili ICBM

alla missione, che diventarono i razzi Vostok. La serie di prototipi Vostok, portarono in orbita almeno cinque animali e un manichino,

oltre a Jurij Alekseevič Gagarin.

•Sputnik 4 (Korabl-Sputnik 1)
•Sputnik 5 (Korabl-Sputnik 2)
•Sputnik 6 (Korabl-Sputnik 3)
•Sputnik 9 (Korabl-Sputnik 4)
•Sputnik 10 (Korabl-Sputnik 5)

Negli anni dal 1961 al 1963 vennero eseguite sei missioni equipaggiate. Il 12 aprile 1961, Jurij Alekseevič Gagarig divenne il

primo essere umano a volare nello spazio a bordo della Vostok 1. Valentina Vladimirovna Tereškova volando a bordo di Vostok 6 il 16

giugno 1963, divenne invece la prima donna a raggiungere lo spazio. Ogni singola missione equipaggiata di questo programma rappresentò il

raggiungimento di un importante traguardo nell’esplorazione spaziale:

•Vostok 1: Primo volo spaziale umano;
•Vostok 2: Primo giorno completo trascorso nello spazio;
•Vostok 3 e Vostok 4: Primo volo in coppia;
•Vostok 5: Volo in solitaria più lungo;
•Vostok 6: Prima donna nello spazio.

(anche la Vostok 5 e la Vostok 6 volarono in coppia)

Le capsule spaziali Vostok erano state costruite esclusivamente monoposto. Venivano lanciate mediante l'omonimo razzo vettore e

portate su di una traiettoria d’orbita terrestre relativamente bassa. Sia la durata massima di una missione nonché in particolar modo la

possibilità di pilotaggio della capsula da parte del cosmonauta erano decisamente ristrette. Altri sette Vostok erano stati originariamente

programmati fino all'aprile 1966, ma furono cancellati per intensificare la rincorsa alla Luna. Infatti per puntare a tale

obbiettivo fu necessario concepire nuove capsule spaziali, che erano sì costruite in maniera analoga, però decisamente più grandi e più

pesanti. Tale programma venne denominato Programma Voskhod. Le restanti capsule Vostok vennero impegnate quale base per lanciare

diversi satelliti artificiali della serie Cosmos impegnati per scopi civili e militari e, a partire dal 1985 ufficialmente denominati

Foton.

Il fattore umano per un volo nello spazio non venne mai sottovalutato da Korelev e pertanto si iniziò sin dall'inizio del 1959 con la

ricerca meticolosa di candidati idonei seguendo un rigidissimo e severo processo di selezione. Automaticamente diverse categorie di

lavoro vennero immediatamente prese in considerazione per la selezione di futuri cosmonauti tra le quali spiccano senz'altro gli

sportivi internazionali, i membri di equipaggi di sottomarini, i rocciatori ecc. Korelev invece puntò da sempre alla selezione di

piloti di aerei da combattimento. Per una prima preselezione si dovette già dimostrare un intero catalogo di parametri tra cui

particolarmente l'età massima di 36 anni, l'altezza tra 1,70 m fino ad un massimo di 1,75 m ed un peso tra i 70 kg ed un massimo di 72 kg.

La selezione venne supportata dal reparto di medicina spaziale, reparto che fu introdotto dal comandante delle forze aeree

sovietiche, Constantin Vershinin un grande sostenitore dell'esplorazione umana dello spazio. Il reparto venne diretto dal

professore Vladimir Jasdovski. Più di 3000 piloti vennero visitati accuratamente dalla "commissione per il tema n. 6", (tali

denominazioni camuffate furono necessarie a causa dell'assoluta segretezza di tutto il programma spaziale sovietico) che ridusse la

lista di aspiranti cosmonauti a 400. Il reclutamento definitivo venne influenzato pure dalle annotazioni nel fascicolo personale dei

piloti. Infatti i candidati dovevano avere un "chiaro" rapporto nei confronti del partito nonché una biografia "pulita", cioè priva di

alcuna possibilità di scandalo. Infatti solo personaggi con un passato indiscutibile venivano ritenuti idonei per il raggiungimento

degli scopi di propaganda collegati al progetto dell'allora regime sovietico.

I 400 piloti selezionati vennero divisi in gruppi da 20 piloti e nell'autunno del 1959 sottoposti ad ulteriori esami medici eseguiti a

Mosca. La maggior parte dovette rinunciare alla selezione per carenze di condizione fisica, tanto che alla fine il gruppo era stato ridotto

a 30 aspiranti. Dopo ulteriori esami medici il numero venne ulteriormente ridotto a 20, gruppo che successivamente venne

presentato al pubblico come primo gruppo cosmonauti della storia dell'Unione Sovietica. Fino a tale momento era rimasta segreta pure

per i selezionati la vera ragione della loro scelta, in quanto i responsabili non vollero correre il rischio che tramite

l'ufficializzazione dei programmi volti a raggiungere risultati di successo mondiale il più presto possibile fossero stati messi in

pericolo la sicurezza nazionale e il prestigio internazionale dell'Unione Sovietica.

Il 14 marzo 1960 iniziò per i 20 candidati uncorso di addestramento di base - corso tenuto presso l'aeroporto centrale di Mosca "M.W.

Frunse". Il piano di studio comprendeva pure una vasto addestramento teorico, puntando particolarmente alle lezioni di fisica, meccanica

celeste, tecnica dei razzi e biologia - particolarmente medicina. L'addestramento venne diretto da importanti teorici di volo nello

spazio, scienziati di missilistica e costruttori dell'OKB-1 (un aereo del tipo Tupolev). Nota interessante fu il fatto che tra gli

istruttori si trovavano pure persone, che successivamente sarebbero volate nello spazio, come per esempio Makarov, Jelissejev e

Feoktistov. L'addestramento pratico invece consisteva in paracadutismo, voli a bordo della MiG-15 UTI (con la quale nel 1968

Gagarin precipiterà mortalmente), voli parabolici a bordo di una TU-104, nonché soggiorni i camere d'isolamento particolarmente

impegnativi per il sistema nervoso.

I cosmonauti si trovavano in continua osservazione e ogni piccola imperfezione venne meticolosamente protocollata e registrata dagli

istruttori. Le condizioni fisiche e psichiche durante i vari allenamenti furono ulteriore causa di interminabile verbalizzazione.

L'addestramento di per sé non corrisponde più ai sistemi usati nei nostri giorni, dato che mancava l'esperienza ed il sapere di quanto

le condizioni di assenza di forza di gravità influenzassero realmente sulle condizioni del organismo umano. Si trattò in fondo di semplici

previsioni e con l'esperienza maturata da tali giorni si può senz'altro sostenere che tali addestramenti non erano "conformi allo

spazio".

Siccome fu previsto che il programma di esplorazione spaziale umano sarebbe stato ampliato, l'11 gennaio 1960 venne fondato, su

preventiva decisione del comitato centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS), un vero e proprio centro di

addestramento cosmonauti. Già nell'estate del 1960 era stata completata l'infrastruttura fondamentale a Svjosdny Gorodok, a 40

chilometri a nord-est di Mosca e pertanto si poté trasferire i successivi addestramenti presso tale centro - anche perché più

distanti e nascosti dall'opinione pubblica. Il ZPK ("Zentr Podgotovki Kosmonavtov"), oggi sicuramente più conosciuto come "cittadina delle

stelle" (traduzione in italiano di Svjosdny Gorodok), divenne da tale momento in poi il centro di tutti i tentativi per essere il più

presto possibile in grado di eseguire il primo volo umano nello spazio. Contemporaneamente vennero intensificate le unità di

addestramento, onde ottenere un'ulteriore riduzione della cerchia dei probabili cosmonauti aspiranti al pilotaggio della prima missione. Il

maggiore Evgenij Karpov divenne il primo direttore del ZPK, mentre il generale Nikolaj Petrovič Kamanin divenne responsabile

dell'addestramento dei cosmonauti a causa dei suoi meriti da pilota. Infatti già a quel tempo era stato decorato del titolo onorario di

Eroe dell'Unione Sovietica.

Tutti i lavori procedevano da programma, l'addestramento fu quasi terminato e la navicella spaziale si trovava pronta all'impiego. Si

pensava dunque di essere in grado di avviare l'era della presenza dell'uomo nello spazio già a dicembre del 1960. Così il 31 maggio

venne ufficializzata la scelta di sei dei 20 candidati per poter partecipare al programma Vostok. Si trattò di Jurij Alekseevič

Gagarin, Andrijan Grigor'evič Nikolaev, Pavlo Romanovyč Popovyč, German Stepanovič Titov, Anatoli Kartaschov e Valentin Varlamov. I

restanti 14 aspiranti non vennero congedati dal programma di addestramento, bensì non poterono semplicemente partecipare

all'addestramento speciale eseguito sul simulatore della Vostok a partire da luglio. Già il 18 giugno i sei aspiranti al primo volo

erano stati portati a visitare l'impianto di produzione della capsula a Kuibyschev, dove per la prima volta videro la navicella spaziale

Vostok vera e propria nella sua completa maestosità. Fu l'inventore Sergej Pavlovič Korolëv che non si lasciò togliere l'occasione di

poter spiegare ai presenti personalmente il modo di funzionare della capsula.

Nonostante fino a tale momento tutto procedeva da manuale, iniziarono diversi inconvenienti imprevisti, i quali condizionarono il gruppo

dei cosmonauti, lo modificarono in parte e pertanto scombussolarono tutte le precedenti programmazioni. In un primo momento fu Anatoli

Kartaschov a disqualificarsi e dover lasciare il gruppo, quando il 16 luglio gli venne dagnosticato uno strappo di un vaso sanguigno nella

colonna vertebrale dopo una sezione di addestramento svoltasi in una centrifuga. Venne dunque sostituto dal pilota di aerei da

combattimento Grigori Neljubov ed in un primo momento semplicemente sospeso da successivi allenamenti. Il suo congedo definitivo dal

programma avvenne appena il 7 aprile 1962, quando fu evidentemente chiaro che non era più idoneo a sopportare eccessivi impegni fisici e

psichici come un volo nello spazio avrebbe significato.

Il 24 luglio 1960 fu Valentin Varlamov a dover essere sostituito. Durante una giornata di tempo libero sfruttata per una gita si ferì

gravemente le vertebre cervicali in seguito ad un tuffo di testa, e pertanto dovette essere sostituito da Valerij Fëdorovič Bykovskij.

Varlamov rimase comunque al ZPK diventando istruttore per la materia di astronavigazione.

Un ulteriore pesante e assolutamente tragico incidente mortale intercorse il 23 marzo 1961 (cioè pochi giorni prima del lancio di

Gagarin) in una delle camere d'isolamento del ZPK. Il candidato Valentin Bondarenko, che si trovava in tale camera per un test medico

della durata di 10 giorni, scagliò involontariamente un batuffolo di cotone bagnato di alcool su di una piastra di riscaldamento

elettrico, la quale prese fuoco immediatamente. A causa dell'atmosfera presente nella camera, composta di ossigeno puro,

tutto ciò che era presente all'interno della camera chiusa in maniera ermetica iniziò a bruciare immediatamente. In un primo momento

Bondarenko tentò invano di spegnere il fuoco prima di chiedere l'intervento degli soccorritori. Quando fu finalmente possibile

effettuare l'adeguamento di pressione con la camera e pertanto aprirla, Bondarenko si trovava ancora in vita, ma aveva subìto delle

ustioni talmente gravi, che perì otto ore più tardi.

A causa della temuta perdita di prestigio dei risultati ottenuti da parte dell'Unione Sovietica nel campo dell'esplorazione spaziale fino

a tale momento, tale incidente venne tenuto segreto fino al 1986. Solo pochi anni dopo intercorse un'analoga catastrofe durante dei

test di lancio della missione dell'Apollo 1. Anche in tale occasione fu l'uso di ossigeno puro a bassa pressione e l'impossibilità di

poter aprire velocemente il portello d'entrata della capsula in caso di pericolo ad avere conseguenze fatali.

Nonostante questi fatti imprevisti, in particolare l'ultimo tragico incidente condizionò notevolmente la morale degli iniziatori del

programma spaziale, non venne mai preso in considerazione di fermare o addirittura cancellare del tutto i programmi ormai avviati.

Simbolicamente venne conferito ai sei candidati, superati tutti gli esami il 17 e 18 gennaio il titolo di "(pilota-) cosmonauta", ma

contemporaneamente venne a loro proibito di usare tale titolo in pubblico. Pure gli altri componenti del primo gruppo di selezione

erano stati obbligati a mantenere l'assoluta segretezza di tutto il progetto. In fondo si trattò ancora di selezionare, tra i sei

cosmonauti rimasti, chi di loro da una parte avesse ottenuto i migliori risultati durante la fase di addestramento, come pure si

fosse qualificato come "sfruttabile" nella miglior maniera per i fini propagandistici del regime sovietico tramite il suo carattere, il suo

carisma e la sua disponibilità.

Già verso la fine di marzo il generale Kamanin diede da intendere a Jurij Alekseevič Gagarin che fosse stato lui a poter farsi le

maggiori speranze di diventare il primo essere umano a volare nello spazio. Gagarin si era qualificato in tutte le discipline, ottenendo

in ogni campo i migliori risultati e non avendo assolutamente alcun campo dove i risultati fossero stati meno brillanti. Figlio di un

falegname e di una contadina rispettava gli ideali propagandistici. Inoltre era dotato di un carattere forte, ma in nessun modo

arrogante, come per esempio fu il caso di Grigori Neljubov, la seconda riserva del Vostok 1. Lo stesso non fu in grado di

rassegnarsi mentalmente alla sua non selezione come primo cosmonauta a poter effettivamente volare. Su espresso ordine e volontà di

Kamanin allora non venne più preso in considerazione per successive missioni. Un eccesso alcoolico nella notte del 4 maggio 1962 causò

dunque il suo licenziamento dal gruppo di cosmonauti con conseguente trasferimento punitivo nel lontano est dell'Unione Sovietica. Il 18

febbraio 1966 si tolse la vita buttandosi davanti ad un treno alla stazione ferroviaria di Ippalitovka in Siberia. Il nome del

cosmonauta venne radiato dagli annali dei voli nello spazio sovietico ed il suo destino rimase sconosciuto per moltissimi anni.

Durante il programma Vostok vennero eseguite sei missioni equipaggiate. Descrizioni più dettagliate si trovano negli appositi

articoli.

•Vostok 1: 12 aprile 1961, Jurij Alekseevič Gagarin
lancio alle ore 7.07 Uhr CET, un'orbita terrestre completa. Ritorno

dopo 108 minuti di volo (= 41.000 km di distanza di volo). Atterraggio nei pressi di Smelovka, 26 km a sudovest di Engels.

Nomignolo per contatto radio: Кедр - Kedr (cedro)

•Vostok 2: 6 agosto 1961, German Stepanovič Titov

esecuzione di 17 orbite terrestri (= 1 giorno 1 ora e 17 minuti; 703.000 km). Prima registrazione di immagini filmiche ed esecuzione

di esperimenti nelle condizioni di assenza di forza di gravità. Titov fu il primo a soffrire della malattia dello spazio, lamentando

malessere e disorientamento. Durante la missione vi fu un malfunzionamento della regolazione di temperatura all'interno della

capsula che causò il calare della temperatura fino a 6 °C. Atterraggio avvenuto con successo nella zona di Krasnij Kut vicino a

Saratov. Nomignolo per contatto radio: Орёл - Orjol (aquila)

•Vostok 3: 11 agosto 1962, Andrijan Grigor'evič Nikolaev

Grossi problemi durante la fase di lancio, dato che una torre contenente degli appositi cavi di alimentazione, non si staccò come

previsto dal lanciatore, bensì precipitò a lato solo pochi secondi prima del distacco da terra. 24 ore più tardi venne lanciato Vostok

4. Atterraggio dopo 3 giorni 22 ore e 22 minuti vicino a Karakalinsk in Kazakistan. Nomignolo per contatto radio: Сокол - Sokol

(falco)

•Vostok 4: 12 agosto 1962, Pavlo Romanovyč Popovyč
lancio solo un giorno dopo Vostok 3. Esecuzione del primo volo in

coppia della storia. Avvicinamento fino a 6,5 km, che consentì un collegamento via radio diretto. Test su importanti manovre di

rendezvous, in vista di future missioni verso la Luna. Nikolaev e Popovyč non rimasero agganciati alle loro sedie, ma poterono muoversi

liberamente all'interno dell'abitacolo delle loro capsule spaziali, diventando i primi esseri umani a volare a causa dell'assenza di

gravità. Diversamente Titov entrambi non soffrirono della malattia dello spazio i cui sintomi in tale periodo erano ancora del tutto

sconosciuti. Atterraggio solo 7 minuti dopo Vostok 3 nei pressi di Atas, a sud di Karaganda. Nomignolo per contatto radio: Беркут -

Berkut (aquila reale)

•Vostok 5: 14 giugno 1963, Valerij Fëdorovič Bykovskij

Originariamente era previsto un volo di tre capsule con Vladimir Michajlovič Komarov, Bykovskij ed una donna cosmonauta, piano

cancellato definitivamente il 1º aprile. Vostok 5 venne concepito quale preparazione per una successiva missione verso la Luna e

pertanto venne programmata una durata di otto giorni. A causa di attività solare alquanto pericolosa, dovette essere prorogato per più

volte il lancio originariamente previsto per il 12 giugno. Durante il conto alla rovescia del 14 giugno improvvisamente la trottola di

pilotaggio smise di funzionare correttamente nonché un cavo si staccò infilandosi sotto la sedia del cosmonauta. Entrambi i problemi

vennero, del tutto contro le disposizioni vigenti e solo su espresso desiderio di Bykovskij, risolti senza interrompere il conto alla

rovescia. Il perigeo raggiunto sulla traiettoria d'orbita si dimostrò ben presto troppo basso per consentire una permanenza nello spazio di

otto giorni. L'atterraggio avvenne il 19 giugno. Nomignolo per contatto radio: Ястреб - Jastreb (astore)

•Vostok 6: 16 giugno 1963,

Valentina Vladimirovna Tereškova
due giorni dopo Bykovskij, veniva lanciata nello spazio la 26-enne ex-

dipendente dell'industria tessile Tereškova. Durante la missione venne ripetuto il più possibile il volo di gruppo delle Vostok 3 e 4

e le due capsule che ora si trovavano nello spazio si avvicinarono fino a 5 chilometri. La versione ufficiale che Tereškova abbia

sopportato l'assenza di forza di gravità senza incontrare particolari problemi viene messa in dubbio a causa di diversi racconti e rapporti

di missione al quanto contraddittori. Tereškova atterrò 2 ore e mezzo prima del suo collega Bykovskij. Nomignolo per contatto radio: Чайка -

Čajka (gabbiano) [SM=g1950684]

dati foto wikipedia

foto panello di controllo capsula vostok
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00giovedì 22 settembre 2011 19:05
missioni spaziali Mercury

Agli inizi di ottobre del 1958 venne deciso di eseguire un programma di missioni spaziali con equipaggio da parte degli Stati Uniti

d’America. L’obiettivo primario dei progetti fu di riuscire a lanciare una capsula spaziale con a bordo un uomo in grado di

orbitare intorno alla Terra. Solo i primissimi progetti parlavano di un semplice satellite in grado di trasportare un uomo.Per eseguire il

programma, dovettero essere sia sviluppati che, ovviamente, testati preventivamente diversi sistemi. Così venne Il Programma Mercury fu

il primo programma statunitense a prevedere missioni spaziali con equipaggio. È stato attivo tra il 1958 e il 1963, con l'obiettivo di

mettere un uomo in orbita attorno alla Terra. La progettazione e le ricerche iniziali sono state effettuate dalla NACA (National Advisory

Committee for Aeronautics), mentre il programma è stato effettuato ufficialmente dalla NASA, appena costituita.Il nome deriva da

Mercurio, il dio romano protettore dei mercanti e commercianti (oltre ad essere il pianeta più interno del sistema solare).

sviluppato presso il Langley Research Center un programma completamente automatico per eseguire un atterraggio con l’ausilio di

appositi paracadute. Inoltre, grazie alla valida collaborazione con l’aeronautica militare statunitense - United States Air Force -, che

già aveva raccolto diverse esperienze in questo campo, vennero scelti i razzi vettori per il programma. Siccome questi erano comunque stati

costruiti per fini meramente militari, dovettero essere adattati alle esigenze del programma. Si trattò in prima linea dei missili o razzi

del tipo Atlas e Redstone. Allo sviluppo di quest’ultimo collaborarono in particolar modo lo staff di scienziati tedeschi

diretto da Wernher von Braun.Per sviluppare invece le capsule Mercury, vennero conferiti diversi incarichi ad oltre venti società

industriali. L’ordine di produzione venne in seguito assegnato definitivamente alla McDonnell Aircraft Corporation di St. Louis,

Missouri.Il 26 novembre 1958 il progetto venne ufficialmente nominato come programma MercuryCon l’aiuto del congegno di lancio chiamato

Little Joe, già in uso per testare traiettorie balistiche, si poterono eseguire i primi test della capsula e dei sistemi di

sicurezza e salvataggio.Contemporaneamente venne introdotto, sulla base di un razzo vettore del tipo Atlas il sistema „Big Joe“, con il

quale era possibile lanciare la capsula nello spazio, cioè ad un’altezza sufficiente per testare ed esercitarsi nel superare la

fase critica del rientro nell’atmosfera terrestre.Il 13 dicembre 1958 il primate Gordo venne lanciato in punta ad un missile del tipo

Jupiter della U.S. Army fino a raggiungere lo spazio ad un’altezza dove non vi è più forza di gravità. Il primate vi rimase esposto per

oltre 8 minuti prima di rientrare nell’atmosfera. Gordo sopravvisse sia al lancio che all’atterraggio e divenne il primo eroe

dell’esplorazione spaziale statunitense. All’inizio dell’anno 1959 venne iniziato lo sviluppo di un apposito scudo termico per la

capsula spaziale da usare nel programma Mercury.

I primi statunitensi ad avventurarsi nello spazio furono presi da un gruppo di 110 piloti militari scelti per la loro esperienza nei test

di volo e perché avevano alcuni requisiti fisici.Già agli inizi del 1959 erano infatti stati stabiliti i criteri su cui si sarebbe basata

la scelta dei piloti che si candidarono per tale ruolo. Questi prevedevano:

età inferiore a 40 anni

altezza inferiore a 183,5 cm

ottime condizioni fisiche

titolo di studio di Bachelor

diploma di pilota collaudatore ed abilitazione a pilotare aerei jet
minimo di 1.500 ore di volo

I test e le esercitazioni per i candidati iniziarono a febbraio e nell’aprile del 1959 sette di questi 110 divennero ufficialmente

astronauti. Sei dei sette volarono in missioni Mercury (Deke Slayton fu ritirato dal programma per le cattive condizioni del suo cuore).

Cominciando con il Freedom 7 di Alan Shepard, gli astronauti dettero il nome ai loro moduli, e aggiunsero il 7 al nome per riconoscere il

lavoro di squadra con i loro compagni.Il programma Mercury ebbe sette astronauti primari, tutti precedentemente collaudatori militari,

conosciuti come i 7 del Mercury. La NASA annunciò la selezione di questi astronauti il 9 aprile 1959.

Tenente Malcolm Scott Carpenter, U.S. Navy (1925)

Capitano LeRoy Gordon Cooper Jr., U.S. Air Force (1927 - 2004)

Tenente Colonnello John Glenn Jr., U.S. Marine Corps (1921) - primo americano in orbita intorno alla Terra

Tenente Colonnello Virgil "Gus" Grissom, U.S. Air Force (1926 - 1967)

Tenente Comandante Walter Marty Schirra Jr., U.S. Navy (1923 - 2007)

Tenente Comandante Alan Bartlett Shepard Jr., U.S. Navy (1923 - 1998) - primo americano nello spazio

Capitano Donald Kent Slayton, U.S. Air Force (1924 - 1993)

Contemporaneamente alla scelta degli astronauti, tra febbraio e marzo del 1959, vennero eseguiti e testati diversi lanci, dei quali neanche

uno riuscì.Il sistema di salvataggio della capsula invece funzionò a perfezione durante il secondo lancio, eseguito ad aprile del 1959. La

capsula venne portata, come programmato, verso le acque dell’Oceano Atlantico dove atterrò senza problemi e poté essere recuperata in

breve tempo mediante l’ausilio di un apposito elicottero di soccorso. Per testare invece la resistenza d’impatto della capsula, la

McDonnell si avvalse della collaborazione del maiale Gentle Bess. La prova fu un pieno successo dato che il maiale sopravvisse all’impatto

senza alcun problema. La NASA invece rifiutò di far eseguire ulteriori test con maiali, dato che questi animali non sono in grado

di sopravvivere a lungo in una posizione seduta, cioè completamente atipica per l’animale.Vennero dunque nuovamente effettuate delle

prove con primati. Il 28 maggio 1959 un razzo del tipo Jupiter portò i due primati Able e Baker nello spazio fino ad un’altezza di 300

miglia (poco più di 482 km). Atterrarono ad oltre 1.700 miglia (circa 2.736 km) da Cape Canaveral e sopravvissero incolumi al volo.A

settembre venne eseguito con successo un volo di collaudo per il programma Mercury mediante l’uso di una cosiddetta Big Joe Atlas.

Vennero ottenuti importantissimi risultati ed esperienze per il calcolo dell’angolo di rientro nell’atmosfera terrestre ed in

particolar modo sulle temperature che si creano durante questa fase per ottimizzare ulteriormente lo scudo termico della capsula.Il 4

dicembre 1959 venne dunque testata completamente l’affidabilità del sistema di salvataggio, nuovamente con il sistema „Little Joe“. Il

primate Sam venne lanciato, anche con l’intento di ottenere tramite il volo importanti risultati nel campo medico. Il test fu un pieno

successo e Sam atterrò incolume. Un secondo test con il macaco Miss Sam, effettuato il 21 gennaio 1960 riuscì ugualmente.Verso la meta

del 1960 vennero consegnati i primi razzi vettori del tipo Atlas e Redstone nonché le relative capsule spaziali. Il 29 luglio 1960 poté

quindi essere lanciata la prima missione del programma, la Mercury-Atlas 1 (MA-1). Dopo solo 59 secondi di volo, si dovette comunque

provvedere a far esplodere il razzo, essendo stato constatato un grave errore nella struttura del razzo stesso. La capsula Mercury

esplose con il razzo dato che non era dotata dell’apposito sistema di salvataggio. Dopo questo insuccesso, il programma venne sottoposto ad

un'accuratissima indagine di ricerca delle cause del malfunzionamento che durò per più mesi bloccando i programmi concordati in precedenza.

Durante questo periodo i sette astronauti vennero preparati al loro primo volo, dovendo eseguire diversi esperimenti e test, sia nel

campo medico che di attivazione fisica. In questo periodo vennero iniziati i primi test mediante l’ausilio di una centrifuga, per

simulare la resistenza alla forza di gravità. Inoltre vennero svolti diversi esperimenti in un'enorme vasca d’acqua per simulare lo stato

di assenza di gravità.La missione Mercury-Redstone 1 (MR-1) venne interrotta, quando il 21 novembre 1960 venne esclusivamente attivato

il sistema di salvataggio della capsula (LES) mentre il razzo vettore si trovava fermo sulla rampa di lancio pronto per la missione. La

missione sostitutiva Mercury-Redstone 1A (MR-1A) invece venne eseguita il 19 dicembre 1960 senza incontrare particolari problemi.

Il veicolo spaziale raggiunse un’altezza di circa 131 miglia (circa 210 km) e venne recuperato da un elicottero di soccorso dalle acque

dell’Oceano Atlantico circa 15 minuti dopo un atterraggio senza problemi.Con la missione Mercury-Redstone 2 (MR-2) effettuata il 31

gennaio 1961, venne lanciato nello spazio lo scimpanzé Ham. Piccoli errori di lancio comportarono il risultato che la capsula volasse

molto più in alto e più lontano di quanto calcolato in precedenza. Lo scimpanzé sopravvisse e terminò il volo incolume. Durante il volo

invece non mostrò particolar interesse ad eseguire i lavori per i quali era stato addestrato in precedenza. Un'ulteriore missione senza

equipaggio, la Mercury-Atlas 2 (MA-2), venne eseguita con altrettanto successo il 21 febbraio 1961.La missione senza equipaggio Mercury-

Atlas 3 (MA-3) del 25 aprile 1961 invece fu un completo insuccesso. Siccome, dopo il lancio, il razzo non si girò come previsto di 70°

per portarsi sulla traiettoria di volo prevista, dovette essere attivato il sistema di salvataggio della capsula che poco dopo venne

staccata dal razzo vettore. Il razzo del tipo Atlas venne fatto esplodere poco dopo.Lanci Mercury con equipaggio umano. Con il lancio

di Alan Shepard nella Mercury-Redstone 3 (MR-3) il 5 maggio 1961 iniziò l’era statunitense di voli nello spazio equipaggiati. Anche se

i primi voli erano di semplice carattere balistico, si poté dimostrare l’affidabilità della tecnica e che poteva essere possibile

esporre un essere umano agli altissimi valori di accelerazione durante le fasi di lancio e di atterraggio. Un secondo volo

suborbitale venne eseguito dalla Mercury-Redstone 4. Solo con la missione Mercury-Atlas 6 venne raggiunta l’orbita intorno alla Terra.

Little Joe 1 21-08-1959 20 sec. senza equipaggio

volo suborbitale, accensione erronea del sistema di salvataggio prima del lancio

Big Joe 1 09-09-1959 13 min. senza equipaggio

volo suborbitale con parziale successo

Little Joe 6 04-10-1959 5 min.senza equipaggio

volo suborbitale

Little Joe 1A 04-11-1959 8 min. senza equipaggio

volo suborbitale, simulazione di lancio fallito

Little Joe 2 04-12-1959 11 min. macaco Sam

volo suborbitale

Little Joe 1B 21-01-1960 8 min. macaco Miss Sam

volo suborbitale

Beach Abort 09-05-1960 1 min. senza equipaggio

collaudo del sistema di salvataggio con lancio da terra

Mercury-Atlas 1 29-07-1960 3 min.senza equipaggio

volo suborbitale, lancio fallito

Little Joe 5 08-11-1960 2 min. senza equipaggio

volo suborbitale con parziale successo

Mercury-Redstone 1 21-11-1960 2 sec.senza equipaggio

volo suborbitale, lancio fallito

Mercury-Redstone 1A 19-12-1960 15 min. senza equipaggio

volo suborbitale

Mercury-Redstone 2 31-01-1961 16 min. scimpanzé Ham

volo suborbitale

Mercury-Atlas 2 21-02-1961 17 min. senza equipaggio

volo suborbitale

Little Joe 5A 18-03-1961 5 min. senza equipaggio

volo suborbitale

Mercury-Redstone BD 24-03-1961 8 min. senza equipaggio

volo suborbitale

Mercury-Atlas 3 25-04-1961 7 min. senza equipaggio

lancio fallito

Little Joe 5B 28-04-1961 5 min. senza equipaggio

volo suborbitale con parziale successo

Mercury-Redstone 3 Freedom 7 05-05-1961 15 min. Alan Shepard

volo suborbitale, primo americano nello spazio

Mercury-Redstone 4 Liberty Bell 7 21-07-1961 15 min. "Gus" Grissom

volo suborbitale

Mercury-Atlas 4 13-09-1961 1 ora 49 min. senza equipaggio

Mercury-Scout 1 01-11-1961 44 secondi. senza equipaggio

Mercury-Atlas 5 19-11-1961 3 ore 21 min. scimpanzé Enos

Mercury-Atlas 6 Friendship 7 20-02-1962 4 ore 55 min. John Glenn

primo americano in orbita intorno alla Terra

Mercury-Atlas 7 Aurora 7 24-05-1962 4 ore 56 min. Scott Carpenter

Mercury-Atlas 8 Sigma 7 03-10-1962 9 ore 13 min. Walter Schirra

Mercury-Atlas 9 Faith 7 15-05-1963 34 ore 19 min. Gordon Cooper

Atterraggio il giorno successivo

Il 12 giugno 1963 il programma Mercury venne ufficialmente dichiarato terminato. Siccome il Presidente statunitense John F. Kennedy aveva

annunciato il 25 maggio 1961, nel suo famoso discorso davanti ai deputati del Congresso, l’obiettivo dell’allunaggio del primo

americano entro la fine dell’allora corrente decennio, dovettero essere avviati programmi spaziali più vasti ed intensi, dato che

obiettivi talmente ambiziosi non sarebbero stati realizzabili con il programma Mercury. Questo dipendeva in prima linea dall’impossibilità

di manovrare e pilotare la capsula, fatto assolutamente indispensabile per le manovre di aggancio da eseguire nello spazio.

Il programma venne pertanto seguito dal programma Gemini, la cui fase di pianificazione era addirittura già iniziata nel 1959. [SM=g1950684]

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