L'impresa di Corn Sherrill

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blackmanta
00domenica 15 luglio 2012 17:02
Storia dell'aviazione
Voglio raccontarvi una storia di guerra accaduta nel secondo conflitto mondiale nel teatro del Pacifico.L'uomo di cui vi parlo si chiamava Corn Sherrill ed era giunto a Manila nel 1937.Assegnato prima a una squadriglia di caccia,in un secondo tempo aveva diretto la costruzione di diversi aereoporti ausiliari.Era quello che si dice un pilota nato.Era tale la sua bravura che nel teatro delle Filipine si orientava senza strumenti.Dopo un po di tempo divenne vicecomandante di squadriglia.Dopo il 7 Dicembre 1941 effettuò ricognizioni e mitragliamenti,mentre l'aereonautica americana,sempre più indebolita si ritirava verso i campi di emergenza che lui stesso aveva contribuito a costruire.Il 5 Maggio Corn si trovò con un gruppetto di uomini a Miramag,nell'isola di Mindanao,tagliato fuori dal resto del mondo.Bataan nel frattempo si era arresa.Per quanto lui potesse sapere,le uniche forze nell'arcipelago erano costituite da lui,undici meccanici,e un P 40 con l'elica contorta e la fusoliera accartocciata.Dopo due sttimane di ricerche trovarono a circa sei km di distanza, un P 40 con la fusoliera in buono stato.Aiutati dagli indigeni,e servendosi di corde e leve,trascinarono metro per metro un peso di circa una tonellata.Per il mese di agosto i meccanici attaccarono le ali del vecchio aereo alla nuova,si fa per dire fusoliera.Grazie a un treppiedi poterono montare il motore.Sostituirono un serbatoio danneggiato,asportarono la radio e il dinamomotore,e nello spazio destinato ai bagagli montarono un'altro serbatoio supplementare da 200 litri.Il carburante venne recuperato nei serbatoi di un B 17 abbattuto nelle vicinanze,mentre l'elica venne riparata con una pesante mazza.Il problema del carrello retrattile pareva però insormontabile.Fino a quando trovarono una soluzione geniale.Fissarono alle ali un paio di sci fatti di bambù,che tramite un apposito cavo sarebbero poi caduti dopo il decollo.Erano comunque consapevoli che l'aereo se fosse riuscito a partire non sarebbe tornato,e con lui il pilota.Studiarono le carte per scoprire il punto in cui il P 40 avrebbe avuto le maggiori possibilità di infliggere danni ai giapponesi.Decisero per Formosa,dove si trovava la grande base navale giapponese di Taihoku,e da qui,dopo l'incursione ,se il pilota riusciva ad economizzare sul carburante,avrebbe potuto raggiungere dopo 400 km,l'aereoporto cinese di Kienow.Per il 6 Dicembre,servendosi di coltelli ripulirono e tagliarono l'erba di un campo ,creando una pista di un chilometro e mezzo.L'aereo era dotato di armamento completo.Sei mitragliatrici calibro 12,7 e quattro bombe da 135 chili ciascuna.Sherrill propose di attaccare nel giorno dell'anniversario dell'attacco a Pearl Harbour,che però nel loro caso era spostato di un giorno rispetto alle Hawaii e agli Usa.L'8 Dicembre alle nove del mattino,portarono fuori dal suo nascondiglio l'aereo,portandolo verso la pista che terminava a filo di una scogliera.Prima di salire a bordo Corn,strinse la mano ai suoi compagni,e una volta a bordo si accorse che piangevano tutti.Erano tutti consapevoli che era l'ultima volta che si sarebero visti.L'aereo riuscì a decollare,e una volta raggiunti i 300 metri,Corn rilasciò gli sci di bambù,poi ripassò sul campo affinchè i suoi compagni potessero rendersi conto del successo dei loro sforzi,in tutti quei mesi.Poi si mise in rotta verso Formosa.I giapponesi si sentivano sicuri.Da oltre quarant'anni nessun occidentale aveva mai sorvolato Formosa.Almeno fino a quel giorno.Quando Corn vide le file allineate di caccia e bombardieri incominciò a mitragliarli sistematicamente.Con la punta dell'ala strappò la bandiera giapponese che sventolava sull'edificio dello stato maggiore,e sganciò la sua prima bomba sugli uffici.Pur mantenendosi a bassa quota per rimanere il meno possibile nel campo visuale dei serventi dell'antiaerea,cominciò ad essere oggetto del fuoco concentrato.Alla fine venne però raggiunto da alcuni Zero non prima di aver sganciato la sua ultima bomba su un hangar.Poi aprì il fuoco contro i caccia che lo attaccavano,e non si sa come riuscì ad aprirsi un varco.L'aereo si diresse verso la Cina,senza l'aiuto di nessuno strumento.La rete di segnalazione cinese rilevò che aveva percorso la rotta Taihoku-Foochow-Kienow,senza effettuare la minima deviazione.Dall'aereoporto di Kienow quando venne segnalato in avvicinamento un aereo sconosciuto partirono due caccia.Uno era pilotato dal caposquadriglia Johnny Hampshire,e uno da un pilota della sua squadra Costello.A circa 15 chilometri dal campo scorsero l'aereo che volava a circa 60 metri più in basso.Proveniva dal territorio nemico,e l'ordine era di abbatterlo,per cui appena entrarono in contatto aprirono il fuoco.Si avvicinarono però abbastanza da scorgere le insegne americane.Cosa che li sconcertò,anche perchè le insegne del caccia riportavano la vecchia coccarda americana,che era stata modificata da quasi un anno,perchè il centro rosso la faceva assomigliare al Sol Levante.Johnny e costello misero a segno un centinaio di colpi,finchè si avvidero che non c'era la necessità di continuare.Quel P 40 era già a pezzi.L'abitacolo era divelto dai colpi e la fusoliera era un vero colabrodo.Quando poi si avvicino ancora Johnny si rese conto che l'aereo non aveva mai avuto ruote,e a quel punto non seppe più cosa pensare.Poterono anche vedere il capo del pilota reclinato sul petto e completamente insanguinato.In seguito Costello ha avuto modo di dichiarare di aver avuto l'impressione che il pilota fosse morto da tempo.Pochi minuti dopo l'aereo precipitò ed esplose.In seguito girando intorno alle risaie con un autocarro,in compagnia dell'ufficiale medico,ritrovarono il relitto dell'aereo.Il caccia aveva incassato un numero incredibile di colpi.Sia della contraerea,che da altri caccia.Era stato colpito dall'alto e dal basso,davanti e dietro.Non fu mai possibile capire come il pilota avesse fatto a sopravvivere così a lungo,da consentirgli di guidare il caccia fino a quel punto.Del corpo non era rimasto gran chè, per la sucessiva identificazione,tuttavia nel giubbotto di pelle furono rinvenute alcune lettere parzialmente leggibili,e un taccuino con annotazioni,parzialmente distrutto.Anche grazie ad essi si è potuta ricostruire questa storia che oltre ad avere dell'incredibile,e anche una testimonianza del coraggio e del valore,sia dei meccanici che hanno lavorato per renderla possibile,sia del pilota,che pur di realizzarla ha spinto sè stesso oltre ogni limite.
_Thomas88_
00lunedì 16 luglio 2012 10:49
Ho spostato la discussione nella sezione giusta.

Comunque bellissima storia.
blackmanta
00lunedì 16 luglio 2012 13:42
Chiedo scusa per l'errore.Questo pomeriggio per punizione,sotto il sole cocente,scaverò una trincea anticarro nel cortile,e dopo averla ultimata la ricopirò di nuovo. [SM=g2201355]
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