Incentivi economici agli immigrati per trasferirsi in patria

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(richard)
00sabato 29 novembre 2008 20:34
Il comune di Spresiano nel trevigiano ha deciso di dare 2mila euro ai coniugi stranieri che intendono andar via come già successo in Inghilterra
Due mila euro per trovare la via del ritorno. Tanto per usare un eufemismo. La crisi economica spinge a prendere misure drastiche e varare provvedimenti draconiani. E gli immigrati, sono spesso tra i primi a pagare lo scotto della recessione.

Succede a Spresiano, piccolo comune nel Trevigiano, governato dalla Lega Nord dove viene offerto un bonus di 2mila euro agli immigrati indigenti o disoccupati che decideranno di trasferirsi. Una proposta che ha creato subito molto rumore e di cui già si discute.

La proposta è stata avanzata dall'assessore alle politiche sociali Manola Spolverato. Immediata è stata la replica della Cisl trevigiana. "Le decisioni del Comune di Spresiano, di erogare contributi solo a famiglie in cui entrambi i coniugi parlano l'italiano ed offrire 2.000 euro agli immigrati che si trasferiscono dal Comune - sottolinea il segretario della Cisl di Treviso, Franco Lorenzon - offrono uno 'spaccato' molto significativo di ciò che sta accadendo nella nostra realtà".

Gente pragmatica quella Nordest, dalle riposte sbrigative e talvolta muscolari. L'assessore di Spresiano ha motivato la sua decisione spiegando che "dare un bonus alle famiglie dove nessuno lavora, purchè se ne vadano, all'amministrazione costa meno che garantire i contributi economici per il pagamento di affitto, utenze, alimenti e cure mediche".

Lorenzon, invece, controbatte rivelando che "l'attuale crisi economica sta provocando infatti comportamenti che andrebbero meglio meditati". "Il punto di partenza - prosegue il segretario Cisl - è che molti immigrati sono arrivati nel nostro territorio richiamati da offerte di lavoro nelle aziende e nelle famiglie".

Di fatto, c'è stato un largo impiego di lavoratori stranieri che sono stati impiegati in fonderie, galvaniche, macelli, latterie, lavori stagionali, edilizia, assistenza familiare e tutti quei lavori che gli italiani non fanno più. Dar loro un po' di soldi per tornare al paese d'origine quando il lavoro non c'è più è una soluzione credibile o è una goffa soluzione venata di razzismo? Virgilio.it

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