Il prozac per curare la sindrome di down

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((Sestante(
00domenica 17 gennaio 2016 09:38
Il Prozac, il popolare antidepressivo, potrebbe trovare un nuovo impiego contro la sindrome di Down. Diversi studi hanno mostrato che il farmaco ha effetti positivi sul cervello di topi con la malattia. E diversi genitori l'hanno dato ai propri figli, condividendo evidenze aneddotiche di qualche beneficio. Una risposta potrebbe arrivare ora da uno studio scientifico, il primo del genere, a cura dell'University of Texas Southwestern Medical Center a Dallas, che a breve arruolerà donne incinte. I feti hanno già avuto la diagnosi di sindrome di Down, e l'obiettivo dei ricercatori è verificare se il Prozac riuscirà a evitare che i bimbi nascano con i sintomi o migliorare lo sviluppo cerebrale e ridurre gli effetti della malattia.

La ricerca è stata co-finanziata da Paul Watson, un pilota americano, padre di un ragazzo 14enne con la sindrome di Down. Lo stesso Watson ha raccontato a 'Mit Technology Review' (la rivista del Mit) di aver dato il farmaco anti-depressivo al figlio per 3 anni, con buoni risultati a livello cognitivo.

articolo
Hybrid1973
00domenica 17 gennaio 2016 14:42
Bellissima notizia.
L'uomo, la creatura biologicamente tra le più complesse, è forse la più soggetta a malattie e deformità, dalla fase pre-fetale in poi, fino alla morte la quale invece di essere il peggior male, per alcuni infelici a volte è l'unica via d'uscita da una insostenibile e insopportabile condizione di salute.
Vuoi forse per la complessità dell'organismo (come dicevo sopra), vuoi perché ha abbandonato da tempo la trasmissione ai posteri di geni forti, vuoi perché ha vissuto un periodo di matrimoni combinati anche tra consanguinei.
Ma la testa che si porta dietro l'homo sapiens, DEVE ricercare, inventare, sperimentare, testare qualcosa per risolvere i troppi problemi che affliggono questa e altre forme di vita.
F.Pernigotti
00lunedì 18 gennaio 2016 14:51
Ma come sempre noi in italia ci teniamo alla larga da una sperimentazione normale, e lo diamo solo quando è troppo tardi e non in gravidanza. Non si sa mai che qualche gerarchia cattolica pensi ai diritti dello spermatozoo.
Miro.72.
00lunedì 18 gennaio 2016 15:22
Bah [SM=g2806961] ,a me sembra tanto il tentativo di riportare in auge un farmaco piuttosto che un tentativo di cura. C'è qualcosa che non mi torna [SM=g2806961] ,mi sembra un po' leggerina l'argomentazione del pilota [SM=g3061197]
Trisavalon
00lunedì 18 gennaio 2016 15:28
Anche a me, ricorda tanto la storia del Metilfenidato (ritalin) ai bambini iperattivi.

Avevano inventato una nuova malattia per vendere il farmaco.
Ottone.70
00martedì 19 gennaio 2016 16:08
Re:
F.Pernigotti, 18/01/2016 14:51:

Ma come sempre noi in italia ci teniamo alla larga da una sperimentazione normale, e lo diamo solo quando è troppo tardi e non in gravidanza. Non si sa mai che qualche gerarchia cattolica pensi ai diritti dello spermatozoo.




Che sciocchezza che hai detto, come se dare al feto degli psicofarmaci sia una cosa da niente.
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