Il mondo sovrappopolato e le risorse energetiche - di Mario Galardi

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jack_torrance
00lunedì 25 luglio 2016 20:13
Duemila anni fa solo pochi milioni di persone abitavano la terra. Allora fu giusto il messaggio “Crescete e moltiplicatevi”, precetto che fu recepito, visto che già nel secolo scorso il mondo era popolato da tre miliardi di persone. Ora siamo più di sei miliardi e la crescita continua.

Contemporaneamente si è anche verificato un drastico cambio della nostra forma di vivere. Le automobili e gli altri mezzi di locomozione, e tutti i nostri consumi, si sono moltiplicati in forma esponenziale. Se è un diritto per tutti avere l’accesso alle comodità offerteci dallo sviluppo scientifico, tecnologico e produttivo, è impossibile non comprendere che, data la limitatezza del nostro pianeta e delle risorse a cui possiamo attingere, questa crescita non potrà continuare all’infinito. Poichè è irrealistico immaginare che l’umanità modifichi radicalmente i propri comportamenti e riduca sostanzialmente i propri consumi, l’unica soluzione sarà quella di ottenere un’inversione della tendenza alla crescita e, successivamente, una riduzione della popolazione ad un livello compatibile con le risorse.

L’alternativa sarebbe quella di rinunciare agli agi del mondo moderno e tornare ad un’economia stanziale ed agricola, come trecento o più anni fa. Dato che è impossibile pensare che questo sia fattibile, resta solo la prima soluzione. Limitando il numero delle nascite per abitante ad un fattore minore ad uno, negli anni si otterrebbe una riduzione della popolazione inversamente proporzionale a tale fattore. La Cina ha da tempo elaborato un piano di controllo delle nascite, che però è stato fallimentare, perchè i suoi abitanti si sono raddoppiati negli ultimi trent’anni. Evidentemente è necessario fare molto di più.

Il vero problema non è il riscaldamento della terra, che in ogni caso non è causato dalle attività umane, ma è il mondo sovrappopolato. Si tratta di un problema gigantesco, che può sembrare irrisolvibile. Occorrerebbe dapprima essere globalmente d’accordo sulla riduzione della popolazione e poi stabilire le modalità con cui realizzarla. Vengono coinvolti enormi problemi politici, sociali, etici e religiosi. Tuttavia quel che è certo è che tali questioni dovranno essere affrontate. Chi pensa che la riduzione sia innecessaria o impossibile, si chieda allora se sarà possibile modificare i comportamenti e le aspettative delle popolazioni, in un mondo sempre più globalizzato. O vogliamo veramente credere che il novanta per cento degli abitanti del pianeta continuerà ad essere escluso dai consumi di cui gode il restante dieci per cento? Se tutti nel mondo vorranno viaggiare e avere automobili, elettrodomestici, riscaldamento ed aria condizionata, il problema esploderà in forma drammatica, perchè tra alcuni decenni le risorse energetiche degli idrocarburi non saranno più sufficienti e poi si esauriranno. Il primo passo quindi dovrebbe essere quello di creare la consapevolezza del problema. Se i governi delle nazioni, insieme ai vertici religiosi, agli intellettuali, agli scienziati, non elaboreranno per tempo i concetti per una nuova coscienza sociale e non svilupperanno le politiche necessarie, in futuro sarà la natura stessa quella che ci obbligherà a farlo, e certamente in modo molto più drammatico e doloroso.

Nel frattempo, per far fronte al problema delle risorse energetiche, il nostro governo si trastulla con le fantasie sull’energia solare e su quella eolica, che forse faranno arricchire qualcuno, ma che di certo non risolveranno i nostri problemi. Se davvero si volesse ottenere da quelle fonti una significativa quota dell’energia di cui abbisogna l’Italia, occorrerebbe ricoprirla di pannelli fotovoltaici ed innalzarvi decine di migliaia di torri eoliche, che farebbero scempio del paesaggio, che sarebbero inoperanti di notte, nei giorni nuvolosi e in quelli senza vento, e che costerebbero al paese decine e decine di miliardi di euro. Immaginate che leggi finanziarie si renderebbero necessarie. Roba da far impallidire Visco e Padoa Schioppa.

Mettiamocelo bene in testa: l’unica vera soluzione, in attesa che eventualmente l’ingegno umano scopra qualcosa di nuovo, sono le centrali nucleari, ma in Italia i verdi e i comunisti impediscono perfino di parlarne. Non sarà mai deplorata abbastanza la stoltezza di coloro che, influenzati da cattivi maestri, a suo tempo hanno votato per l’eliminazione delle nostre centrali nucleari, e di quelli che adesso hanno consentito che un Pecoraro Scanio diventasse ministro del nostro governo, per farci perdere altri anni (speriamo che siano meno di cinque). E intanto l’Italia continua ad essere il paese che, percentualmente, importa e brucia la maggiore quantità di idrocarburi al mondo.

www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/5784/2007-09...
(richard)
00lunedì 25 luglio 2016 20:31
Una frittura globale e via!

La soluzione c'è ed è semplicissima una bella guerra nucleare tra USA ed URSS e tutto verra' ridimenzionato........pure troppo!!!

Tanto con questi governanti tutti presi a difendere i loro sporchi interessi un principio di guerra globale gia' è in atto vedi Belgio,Germania,Turchia,Palestina senza poi parlare dei vari conflitti asiatici ecc. ecc. [SM=x2976654]
Hybrid1973
00lunedì 25 luglio 2016 21:03
Eh sì, un bel reset.
Dovrebbero morire 3mld di persone. Non è facile...
E se invece ne morissero 6?
Allora sì che il pianeta ne trarrebbe giovamento!!
(richard)
00lunedì 25 luglio 2016 23:35

In fin dei conti dove sta quella sottile linea che separa la pazzia dalla rettitudine,quel punto di non ritorno che ci fa essere comprensivi,rispettosi,buoni verso gli altri,socievoli e sociali verso il prossimo?

E' forse il nostro cervello che delimita il gap tra buono e cattivo tra giusto e sbagliato?
Sei miliardi di cervelli che dipendono in tutto e per tutto da pochi
testoni sapienti si.......ma fino a quale punto?
Non vedo grande sicurezza per i popoli al giorno d'oggi in questo mondo in subbuglio.
Naturalmente mi auguro vivamente di sbagliare,ma quei capoccioni sanno che non possono sbagliare e giocare con la vita di sei miliardi di persone?
Che Iddio li illumini!
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