Il cyborg? E’ un ratto e ha un chip al posto del cervelletto

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(richard)
00sabato 29 ottobre 2011 19:02
E’ nato il primo vero cyborg. Non si tratta di un uomo che ha un chip impiantato nel braccio, utile solo per aprire le porte, dialogare con un computer, o ricordare i suoi dati sanitari. Tutto questo è già possibile. E’ invece un primo tentativo di effettuare la sintesi tra organismi biologici e sistemi artificiali, come previsto nei romanzi di fantascienza di William Gibson. Il cyborg in questione infatti ha un chip che sostituisce alcune funzioni del cervello, che risponde agli stimoli e alle sollecitazioni di altre aree cerebrali e della periferia del corpo, e che viene comandato in modo autonomo. Si tratta dunque di uno strumento flessibile, che consente una modellazione dello stimolo, che viaggia in entrambe le direzioni, e non solo verso o dall’oggetto.

Cervello artificiale. Per ora il cyborg è un ratto , ma visti i primi risultati, è molto probabile che la tecnologia utilizzata possa essere poi estesa anche agli umani.
Un gruppo di scienziati dell’Università di Tel Aviv ha infatti messo a punto un cervelletto artificiale che riceve stimoli dal cervello e, dopo averli interpretati, li rimanda alle regioni interessate , e da lì agli arti, per produrre un movimento. Il cervelletto infatti è l’organo preposto alla coordinazione e apprendimento dei movimenti, regolazione del tono muscolare.
L’esperimento è stato svolti su ratti ai quali erano state disattivate le connessioni tra cervello e cervelletto. In questa situazione, erano incapaci di imparare e compiere semplici azioni, quelle tipiche a cui sono sottoposti i ratti in laboratorio: per esempio imparare a strizzare gli occhi quando un campanello viene fatto suonare. Per svolgere questo piccolo sforzo, il ratto deve imparare il riflesso motorio, ovvero la risposta automatica relativa a un comando impartito dal sistema nervoso. Ma ovviamente senza l’azione di mediazione del cervelletto non riesce a portare a termine il compito. Una volta che il cervelletto artificiale è stato collegato esternamente, le funzioni sono state ripristinate, e i ratti sono riusciti a reagire.

Il futuro dell’ippocampo. E’ chiaro che poco interessa per ora permettere a un uomo di eseguire un comando istintivo in seguito a uno stimolo sonoro. Ma la ricerca ha dimostrato che non solo è possibile collegare elettricamente un apparecchio al cervello, ma che lo stimolo può essere interpretato correttamente e può circolare in entrambi sensi dalla fonte alla periferia. La prossima sfida sarà capire come agire in cervelli e azioni più complesse, che coinvolgono aree più vaste del cervelletto. Una volta stabilito il principio di funzionamento infatti sarà possibile sostituire anche aree dell’ippocampo o della corteccia visiva, e, forse, aiutare persone colpite da ictus, o da danni cerebrali. Ma come spesso avviene con le notizie scientifiche, per ora è meglio dimenticare tutto: il cyborg umano resta un personaggio del futuro. Secondo i ricercatori ci vorranno almeno altri vent’anni.


focus.it
Legion37
00sabato 29 ottobre 2011 21:21
Sembra un'ottima idea utilizzare questo nuovo "cervello" di silice per aiutare persone bisognose ma quello che mi chiedo è se in futuro non vogliano soppiantare del tutto la nostra materia grigia?!
(richard)
00sabato 29 ottobre 2011 21:52
Re:
Legion37, 29/10/2011 21.21:

Sembra un'ottima idea utilizzare questo nuovo "cervello" di silice per aiutare persone bisognose ma quello che mi chiedo è se in futuro non vogliano soppiantare del tutto la nostra materia grigia?!




...per sostituire il ns cervello dovranno passare ancora molti decenni e poi non credo che si riuscira' mai ad eguagliare l'operativita' del cervello umano non considerando che attualmente viene solamente sfruttato a poco piu' del 10% delle sue potenzialita'!
Legion37
00sabato 29 ottobre 2011 22:00
Ma agli scienziati basta anche quel 10% per poter vedere come funziona in effetti.
AlyxVance
00domenica 30 ottobre 2011 05:22
Richard, grazie per la notizia, molto interessante!! [SM=g1420767]

premetto che io sono un'appassionata sfegata della letteratura e di tutto ciò che ha a che fare con il cyberpunk. ci manca poco che io costruisca altari in onore di William Gibson e Bruce Sterling, che per me son due geniali visionari, e non semplici scrittori di fantascienza.

sono convinta che il transumanesimo sia nel nostro futuro: è inevitabile, poiché l'uomo cerca sempre di migliorarsi attraverso la tecnologia. ci sarà l'integrazione fra l'uomo e la macchina, la linea di demarcazione fra il biologico e l'artificiale diventerà sempre più indistinguibile. la cibernetica e la nanotecnologia entreranno di prepotenza nelle nostre esistenze, e i sistemi informatici saranno indispensabili a tutti gli effetti nella vita quotidiana. già oggi si fanno passi da gigante con le protesi artificiali, i cuori meccanici e via dicendo. i cervelloni al Pentagono da anni ricercano i 'wetware', i dispositivi in grado di applicare interazione fra il cervello umano e i software da computer. l'articolo ricorda che il cyborg umano resta per ora un personaggio fantascientifico, ma prima o poi, a mio modesto parere, farà parte della nostra realtà. e a quel punto ci connetteremo alla vasta e infinita rete attraverso allucinazioni consensuali, prendendo in prestito le parole di William Gibson [SM=g2201355]

eone nero
00domenica 30 ottobre 2011 06:44
G.Shepard
00lunedì 31 ottobre 2011 14:36
Scusate,so che sarei l'ultima a dover parlare dato il lavoro che faccio ma...dio...povero ratto...
Siamo davvero senza scrupoli.
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