Secondo recenti studi, l'ammirazione incondizionata degli adolescenti per i loro idoli sarebbe il risultato di un retaggio culturale ancestrale. Secondo lo psicologo evoluzionista Francisco Gil-White (università di Pennsylvania), gli esseri umani avrebbero una predisposizione biologica per il riconoscimento sociale e l'emulazione ossequiosa di alcuni personaggi prestigiosi. Oggi questi personaggi sono divi dello spettacolo o dello sport. Una sana ammirazione servirebbe anche a rendersi emotivamente indipendenti dai genitori, troppo fanatismo invece andrebbe di pari passo a isolamento e poche amicizie. Nella foto, l'idolo calcistico David Beckham proiettato in dimensioni giganti per la campagna pubblicitaria di una nota marca sportiva. focus.it