Cambiano forma, dando origine a rilievi, vortici e avvallamenti
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Svelato il segreto dei polimeri intelligenti sensibili alla luce: alcuni materiali plastici, come quelli usati per realizzare Cd-Rom e Dvd, modificano la loro forma in risposta alla luce, dando luogo a microscopici rilievi, vortici e avvallamenti. Lo dimostra un esperimento pubblicato sulla rivista Nature Communications e condotto da un gruppo di ricerca dell'Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Spin) in collaborazione con l'università Federico II di Napoli. La scoperta, secondo i ricercatori, apre a potenziali applicazioni per realizzare dispositivi più potenti nel settore della memorizzazione ottica di dati.
''Il nostro gruppo ha preso in esame i polimeri fotosensibili, un particolare insieme di materiali plastici che reagisce alla radiazione dei fasci luminosi esterni'' spiega Antonio Ambrosio del Cnr, che ha coordinato il gruppo di cui fanno parte Lorenzo Marrucci, Pasqualino Maddalena, Fabio Borbone e Antonio Roviello. ''Grazie a tali proprietà - aggiunge - questi materiali intelligenti, quando sono irradiati, possono modificare la forma della loro superficie, dando luogo a microscopici rilievi e avvallamenti il cui profilo è dipendente dalla natura e dall'intensità della luce incidente''.
Tali modifiche consentono ai polimeri di poter svolgere particolari funzioni. “Il risultato ottenuto dall’esperimento è anche ‘esteticamente’ molto particolare”, spiega il ricercatore. “Attraverso l’utilizzo di un particolare fascio laser, detto ‘a vortice’, il polimero ha dato luogo a un disegno superficiale che ricorda la forma di una spirale”.
In futuro il fenomeno potrebbe consentire la fabbricazione di nuovi sofisticati dispositivi elettronici ed estendere le capacità di memorizzazione dati al di sopra degli standard odierni. I materiali impiegati nella ricerca sono gli stessi che vengono utilizzati in alcuni tipi di Cd-Rom e Dvd, nei quali la memorizzazione dei dati sfrutta proprio la loro sensibilità alla luce. ''Grazie alla nostra ricerca - sottolinea Ambrosio - abbiamo fatto un passo importante nella direzione di comprendere il comportamento di questi materiali, la cui risposta alla luce era finora rimasta inspiegabile''.
ansa.it