Ho risposto troppo velocemente!!Però effettivamente la situazione si stà evolvendo in maniera rapida e non buona!!
EST - Georgia, Mosca tira dritto: sì alla pace ma non aiutate Tblisi
Roma, 27 ago (Velino) - È il Mar Nero l’area in cui si concentrano le tensioni tra Russia e Occidente nelle ultime ore. È arrivata questa mattina nel porto georgiano di Batumi la prima nave statunitense che trasporta aiuti umanitari per la popolazione del Paese caucasico. Si tratta della lancia "Dallas" della Guardia costiera, che in origine doveva attraccare a Poti ma che poi, per motivi precauzionali (il porto è ancora controllato dai militari russi), ha preferito muovere verso Batumi. Non si è fatta attendere la risposta di Mosca al provvedimento. “L’incremento di attività navali della Nato nel Mar Nero – ha affermato all’Associated Press il colonnello Anatoly Nogovitsyn -, ci preoccupa”. La Russia ha accusato Washington di usare l’invio di aiuti come una scusa e che in realtà le imbarcazioni americane trasportano armi per Tbilisi. Nelle stesse ore l’incrociatore russo "Moskva", nave ammiraglia della flotta di Mosca nel Mar nero, si è avvicinata alla coste di Soukhumi, la capitale della repubblica georgiana separatista di Abkhazia, alla testa di una serie di navi militari. Secondo il vice ammiraglio russo Sergheij Menialo le navi russe sono impegnate in “missioni di controllo della acque territoriali, contro il traffico di armi ma anche in attività umanitarie”.
Sotto il profilo diplomatico, Mosca è intanto isolata anche in seno al G8. “Il Giappone ha costantemente supportato una risoluzione pacifica della crisi sulla base dell’integrità territoriale della Georgia. È quindi ‘deplorevole’ il gesto unilaterale deciso ieri dalla Russia”. Così il ministro degli Esteri del Sol Levante, Masahiko Koumura, in un comunicato di questa mattina, in cui afferma anche che “il Giappone spera fortemente che la Russia si comporti in maniera responsabile quale membro del G8”. Con la presa di distanza di Tokyo dalla scelta di Mosca di riconoscere l’indipendenza di Abkhazia e Sud Ossezia, si è chiuso il cerchio delle nazioni del G7 contrarie allo smembramento di fatto della Georgia. Ieri sera era stato il turno del Canada che per bocca del suo ministro degli Esteri, David Emerson, si era detto “estremamente preoccupato della decisione della Russia. (…) Un gesto che costituisce una violazione dell’integrità territoriale e della sovranità della Georgia, contrario alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al piano di pace presentato dal presidente Nicolas Sarkozy a nome dell’Ue”. Le critiche di Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna erano giunte a Mosca pochi attimi dopo il riconoscimento delle due repubbliche separatiste firmato dal capo del Cremlino, Dmitrij Medvedev. Critiche che oggi si sono ripetute.
Il ministro degli Esteri francese e presidente di turno dei suoi pari grado europei, Bernard Kouchner, è tornato sulla questione in una intervista all’emittente radiofonica Europe 1. Il capo del Quai d’Orsay ha detto a chiare lettere che “la Russia è fuori dalla legalità internazionale”, che la decisione del presidente Medvedev è “inaccettabile” così come è “inaccettabile” per la Francia e per tutta l’Ue che un paese conquisti parte del territorio di un suo vicino. Allargando lo sguardo a tutta la regione, Kouchner ha poi aggiunto che la situazione rischia di diventare “pericolosa” anche per la Crimea, l’Ucraina e la Repubblica moldava, che rischiano “di finire nel mirino” di Mosca.
Il Cremlino, tuttavia, non sembra particolarmente impressionato dalle prese di posizione delle diverse capitali occidentali e del Giappone. Dopo aver “posposto” a data da destinarsi la visita a Mosca del segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, e aver minacciato di chiudere gli spazi aerei russi agli apparecchi della Nato diretti verso l’Afghanistan, è arrivato dalla Russia un nuovo avvertimento. Eventuali azioni militari dell'Alleanza atlantica in Abkhazia e Ossezia del sud verranno considerate una “dichiarazione di guerra alla Russia”. Lo ha affermato l’inviato di Mosca presso l’Alleanza atlantica a Bruxelles, Dmitry Rogozin. Lo stesso diplomatico che aveva indetto ieri una conferenza stampa per comunicare lo slittamento della visita di Scheffer. “Se la Nato lancerà azioni contro l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud agendo unicamente a sostegno di Tbilisi – ha annunciato al quotidiano Vremya Novostei -, ciò significherà una dichiarazione di guerra alla Russia”. E di fronte alle rinnovate critiche del capo del Foreign Office David Miliband che dall’Ucraina ha lamentato “questa nuova offensiva diplomatica russa che non tiene conto del punto di vista di centinaia di migliaia di georgiani e di coloro che forzatamente hanno dovuto abbandonare le loro case nei due territori”, Medvedev ha affermato che il riconoscimento è perfettamente in linea con le leggi internazionali. “È internazionalmente riconosciuto che se un popolo esprime la volontà di essere indipendente – ha affermato il presidente russo -, ogni altro Paese nel mondo ha il diritto di riconoscerlo, che piaccia o no”. D’altro canto, in un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel, Medvedev ha assicurato che Mosca rispetterà gli impegni assunti con la firma del piano di pace di sei punti per risolvere la crisi nel Caucaso.
Questi pensano di giocare a Risiko??Non capiscono quanto possono essre pericolosi questi atteggiamenti.