Gli stipendi dei parlamentari? Lo 0,01% del debito pubblico

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(richard)
00mercoledì 19 ottobre 2011 14:11

Visto che secondo il sondaggio presentato or ora a Ballarò pare che la maggioranza degli intervistati pensa che ridurre il numero dei parlamentari sia la cosa più importante per ristabilire l'economia italiana, allora ho fatto due conti.

Considerato che i parlamentari sono circa mille (630 deputati, 315 senatori più senatori a vita e di diritto, ovvero poco più di 950), pensiamo di dimezzarli (ipotesi più radicale). Ovvero leviamo 315 deputati e 157 senatori, considerando che un deputato ha uno stipendio di circa 15.000€ al mese e un senatore 17.000, significa un risparmio mensile di 7.394.000 €. Ovvero in un anno siamo a poco meno di 89 milioni di euro.

Direte ma tutti i biglietti di aerei, treni, e i vari "privilegi". Ok, raddoppiamo e arrotondiamo: 200 milioni di euro.

Ora, sapete qual è il debito pubblico italiano? 1.899.553 milioni di euro, si quasi 2 milioni di milioni (che è un fantastiliardo?), e quindi il risparmio sarebbe pari allo 0.01%, meno di una goccia nel mare.
tzetze.it
fabik
00mercoledì 19 ottobre 2011 14:25
Che vadano ridimensionati non c'è dubbio.
Diciamo però che il vero salasso sono la marea di enti locali inutili tipo CNEL e Province che insieme alle varie aziende controllate dalla pubblica amministrazione garantiscono posti da dirigente strapagati ai vari trombati politici ed ai loro amichetti.

Il punto cruciale in Italia è distinguere finalmente tra Pubblico e Governativo.

Chi svolge un servizio pubblico; Televisione, aziende sanitarie, forze dell'ordine, banche centrali etc etc, devono svolgere il loro servizio pubblico senza che NESSUN governo possa condizionarne le scelte ed il lavoro.
Il governo deve solo intervenire quando ci sono anomalie.
Il governo deve uscire da TUTTI i consigli di amministrazione e lasciare che le aziende di servizi controllate dallo stato scelgano i loro dirigenti e la loro politica AUTONOMAMENTE.

Se sbagliano pagano.
(richard)
00mercoledì 19 ottobre 2011 14:39
Re:
fabik, 19/10/2011 14.25:

Che vadano ridimensionati non c'è dubbio.
Diciamo però che il vero salasso sono la marea di enti locali inutili tipo CNEL e Province che insieme alle varie aziende controllate dalla pubblica amministrazione garantiscono posti da dirigente strapagati ai vari trombati politici ed ai loro amichetti.

Il punto cruciale in Italia è distinguere finalmente tra Pubblico e Governativo.

Chi svolge un servizio pubblico; Televisione, aziende sanitarie, forze dell'ordine, banche centrali etc etc, devono svolgere il loro servizio pubblico senza che NESSUN governo possa condizionarne le scelte ed il lavoro.
Il governo deve solo intervenire quando ci sono anomalie.
Il governo deve uscire da TUTTI i consigli di amministrazione e lasciare che le aziende di servizi controllate dallo stato scelgano i loro dirigenti e la loro politica AUTONOMAMENTE.

Se sbagliano pagano.




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