Filtri antipticolato

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(richard)
00martedì 25 marzo 2008 19:54
I RETROFIT A BREVE IN COMMERCIO

Conto alla rovescia per l'arrivo dei filtri antiparticolato retrofit. Il 17 marzo scorso, infatti, è stato pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" il decreto del ministero dei Trasporti che disciplina "l'omologazione e l'installazione di sistemi idonei alla riduzione della massa di particolato emesso da autoveicoli dotati di motore ad accensione spontanea appartenenti alle categorie M1 e N1", ossia per autovetture e autocarri diesel fino a 3,5 tonnellate.

L'ultimo ostacolo normativo per i cosiddetti filtri retrofit (quelli montati successivamente all'acquisto dell'auto), dunque, è stato superato. La parola passa adesso ai produttori, anche se i tempi per la messa in commercio di questi dispositivi non dovrebbero essere molto lunghi. La legge, infatti, prevede che i sistemi già omologati in altri Paesi dell'Unione Europea siano soggetti soltanto a una verifica delle "certificazioni rilasciate nei Paesi di provenienza".

Nel caso in cui da tale controllo risulti che si tratta di prodotti equivalenti o superiori (in termini di sicurezza e di protezione degli utenti) rispetto a quanto previsto dalla normativa italiana i filtri potranno essere messi in commercio anche in Italia. L'installazione di Dpf retrofit "promuoverà" automaticamente i veicoli alla classe Euro superiore (una vettura Euro 3 diventerà quindi automaticamente Euro 4), ma solo dal punto di vista delle polveri sottili.

La trasformazione, però, dovrà essere "certificata" dalla motorizzazione, alla quale sarà necessario sottoporre la modifica, mediante annotazione sulla carta di circolazione della seguente dicitura: "Autoveicolo dotato di sistema per la riduzione della massa di particolato, con marchio di omologazione... Ai soli fini dell'inquinamento da massa di particolato è inquadrabile quale Euro…". Nel caso in cui, invece, il filtro venga installato su macchine già Euro 4, la dicitura sarà: "Autoveicolo dotato di sistema per la riduzione della massa di particolato, con marchio di omologazione…".

da :quattroruote [SM=g27811]






Legion1
00giovedì 27 marzo 2008 14:45
A mio avviso l'introduzione dei filtri antiparticolato è solo l'ennesima presa per i fondelli.
E' vero che i FAP degradano le PM10 e ne riducono fortemente il valore, ma è anche vero che degradare non vuol dire SCOMPARIRE.
I FAP non eliminano le particelle tossiche ma semplicemente le rinpiccioliscono da PM10 a PM2,5 o PM1 che sono MOLTO, MOLTO PIU' PERICOLOSE.

Dato che in Italia la legge prevede il monitoraggio dei PM10, si è subito trovato questo raggiro: trasformo i miei PM10 (sottoposti a controllo ambientale) in qualcos'altro (che non è sottoposto
a controllo).
(richard)
00giovedì 27 marzo 2008 16:02
Interessante Legion1 quello che dici,fatta la legge trovato l'inganno
tanto coloro che ci andranno a rimettere sono i polmoni di tutti quanti,nessuno escluso!
Ancora non hanno capito che dobbiamo abbandonare gli idrocarburi per l'idrogeno,o meglio, l'hanno capito e come,soltanto che vogliono sfruttare, il petrolio fino all'ultima goccia fregandosene della salute altrui.
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