E’ la Nato che conquista Tripoli

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(richard)
00domenica 18 settembre 2011 15:24
di: Manlio Dinucci

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Una foto pubblicata dal New York Times racconta, più di tante parole, ciò che sta avvenendo in Libia: mostra il corpo carbonizzato di un soldato dell’esercito governativo, accanto ai resti di un veicolo bruciato, con attorno tre giovani ribelli che lo guardano incuriositi. Sono loro a testimoniare che il soldato è stato ucciso da un raid Nato. In meno di cinque mesi, documenta il Comando congiunto alleato di Napoli, la Nato ha effettuato oltre 20mila raid aerei, di cui circa 8mila di attacco con bombe e missili. Questa azione, dichiarano al New York Times alti funzionari Usa e Nato, è stata decisiva per stringere il cerchio attorno a Tripoli.



Gli attacchi sono divenuti sempre più precisi, distruggendo le infrastrutture libiche e impedendo così al comando di Tripoli di controllare e rifornire le proprie forze. Ai cacciabombardieri che sganciano bombe a guida laser da una tonnellata, le cui testate penetranti a uranio impoverito e tungsteno possono distruggere edifici rinforzati, si sono uniti gli elicotteri da attacco, dotati dei più moderni armamenti. Tra questi il missile a guida laser Hellfire, che viene lanciato a 8 km dall’obiettivo, impiegato in Libia anche dagli aerei telecomandati Usa Predator/Reaper.

Gli obiettivi vengono individuati non solo dagli aerei radar Awacs, che decollano da Trapani, e dai Predator italiani che decollano da Amendola (Foggia), volteggiando sulla Libia ventiquattr’ore su ventiquattro. Essi vengono segnalati – riferiscono al New York Times i funzionari Nato – anche dai ribelli. Pur essendo «mal addestrati e organizzati», sono in grado, «per mezzo delle tecnologie fornite da singoli paesi Nato», di trasmettere importanti informazioni al «team Nato in Italia che sceglie gli obiettivi da colpire». Per di più, riferiscono i funzionari, «Gran Bretagna, Francia e altri paesi hanno dispiegato forze speciali sul terreno in Libia». Ufficialmente per addestrare e armare i ribelli, in realtà soprattutto per compiti operativi.

Emerge così il quadro reale. Se i ribelli sono arrivati a Tripoli, ciò è dovuto non alla loro capacità di combattimento, ma al fatto che i cacciabombardieri, gli elicotteri e i Predator della Nato spianano loro la strada, facendo terra bruciata. Nel senso letterale della parola, come dimostra il corpo del soldato libico carbonizzato dal raid Nato. In altre parole, si è creata ad uso dei media l’immagine di una «resistenza» con una forza tale da battere un esercito professionale. Anche se ovviamente muoiono dei ribelli negli scontri, non sono loro che stanno espugnando Tripoli. E’ la Nato che, forte di una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, sta demolendo uno stato con la motivazione di difendere i civili. Evidentemente, da quando un secolo fa le truppe italiane sbarcarono a Tripoli, ha fatto grandi passi in avanti l’arte della guerra coloniale.

Fonte: IlManifesto.it
fabik
00lunedì 19 settembre 2011 09:10
Scusa ma secondo te mandano i cacciabombardieri a sganciare caramelle?

E' chiaro che la NATO ha dato manforte ad una delle due fazioni in campo, il suo intervento ha cambiato gli equilibri facendo si che chi sembrava partire sconfitto alla fine si è trovato vincitore.

Si chiama Guerra...
Ali3n77
00lunedì 19 settembre 2011 09:18
Concordo pienamente con Fabik............
La guerra fa sempre schifo.
(richard)
00lunedì 19 settembre 2011 13:15
Secondo me sventolare il vessillo di portatore della democrazia e della liberta' per il popolo libico per fregarsi il petrolio della Libia fa piu' schifo della guerra stessa.
fabik
00lunedì 19 settembre 2011 13:57
Secondo me hai ragione ma:

1- Gheddafi di certo non ha arricchito il suo popolo
2- La Cina si sta accaparrando TUTTE le risorse sudsahariane con una politica colonialista senza precedenti anche per il mondo occidentale
3- Il meccanismo era in moto ormari e non intervenire avrebbe fatto della Libia una nuova Etiopia, solo sotto casa nostra

Io ribadisco il concetto che siamo in Guerra da almeno 11 anni e che l'andamento dell'economia attuale è tipico dei periodi di Guerra.
La differenza sostanziale è che questa guerra viene combattuta in modo intestino che noi Civili non percepiamo.

In guerra non ci sono buoni o cattivi, ci sono interessi in ballo e la storia la scriverà dopo chi vince; in passato ci sonop stati regimi moralmente orrendi come quello Nazista ma gli sfaceli che ha fatto il cominismo e che tuttora fa il capitalismo non dobbiamo dimenticarli perchè hanno sul groppone un numero di morti ben maggiore.
_Thomas88_
00lunedì 19 settembre 2011 19:54
Concordo su tutto con il caro fabik...
E non vedo tutto questo problema sui bombardamenti NATO. Siamo intervenuti in una situazione scoppiata senza il nostro zampino, una situazione in cui il popolo libico ha deciso di ribellarsi ad un dittatore, abbiamo e stiamo aiutando la parte secondo noi lesa e giusta da aiutare, poi ci saranno i guadagni...
La NATO è così che opera e la guerra è ciò che fabik ha descritto, anche se secondo me in alcuni conflitti i buoni e cattivi ci sono e sono ben divisi.
eone nero
00martedì 20 settembre 2011 12:01
Re:
fabik, 19/09/2011 13.57:


1- Gheddafi di certo non ha arricchito il suo popolo




Per dovere di cronaca il reddito pro capite annuo era di circa 16.000 dollari ben diverso dalle medie africane.

Qualche notizia su quelle che erano le politiche sociali ed economiche della libia.

www.dittatori.it/libroverde.htm

fabik
00martedì 20 settembre 2011 17:30
E' vero che il reddito Pro capite era relativamente alto ma parliamo della solita media di trilussa visto che grande parte della popolazione Libica appartiene a tribù nomadi ed è già tanto se la loro esistenza è censita.

In ogni caso io non faccio della Libia o di altre guerre un fatto mideologico, la guerra è sporca e si fa per acquistare una posizione dominante sugli altri paesi, ciò non toglie che la Dittatura non è storicamente l'ambiente ideale dove vivere.
IRONMAN.75
00martedì 20 settembre 2011 18:52
Gia Richard capisco che sia uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo, i bombardamneti a tappeto potrebbero servire a stanare o tappare per sempre il Gheddafi da o sotto terra.
Per il poi vedremo, sicuramente la voce del popolo conta di pù di quella un dittatore.

Io non sono nessuno per giudicare se la guerra è giusta o sbagliata, penso che per dare un giudizio bisognerebbe averle vissute certe esprienze drammatiche.
eone nero
00martedì 20 settembre 2011 19:51
Penso sia ovvio che il popolo era ed è con Gheddafi, decine di migliaia di bombardamenti e neanche Tripoli è stata conquistata completamente nonostante la propaganda, è di oggi la notizia del ministro La Russa che ha dichiarato che la missione verrà prorogata per altri 3 mesi.

Se il popolo fosse contro di lui non starebbe a combattere contro un nemico insormontabile come la nato, i ribelli sono pochi in lotta tra loro con il massimo della disorganizzazione, senza gli oltre 20-30 mila attacchi aerei che gli hanno spianato la strada sarebbero già scomparsi.


fabik
00martedì 20 settembre 2011 19:59
Il Popolo Libico è molto frammentato, è un popolo tribale ed è difficile dire con chi stia nel complesso, in ogni caso credo che tu abbia ragiona ma rimane un'impressione
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