Cronistoria delle apparizioni dei crop circle nel passato

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Gabrjel
00giovedì 19 gennaio 2012 09:40
Da ufologando.altervista.org/index.php/crop-circle/86-cronistoria-delle-apparizioni-dei-crop-circle-nel...

Articolo di Stefano Panizza

Per definire cronologicamente una linea spartiacque fra i cerchi nel grano di epoca moderna e quelli non, è necessario identificare un momento storico ben preciso.
Nel nostro caso la scelta, comune ad altri ricercatori, è di fare riferimento all’anno 1978, data a partire dalla quale i “falsari” Doug & Dave avrebbero creato le prime formazioni artefatte.
Di testimonianze, sotto varie forme, di apparizioni di cerchi, e altre tipologie geometriche, nelle coltivazioni (grano, avena, e più genericamente forme vegetali anche sporadiche) ve ne sono a decine (altre varietà di manifestazioni, come le formazioni in elementi naturali quali neve, ghiaccio, sabbia e altro saranno escluse dal presente lavoro).
Verranno, inoltre, prese in considerazione solo quelle evidenze il cui collegamento con il fenomeno sia più che ipotizzabile ed essere geograficamente e cronologicamente identificabili.
Al proposito possiamo citare, a titolo esemplificativo, due casi.
Ci riferiamo agli “anelli” delle foreste canadesi (“forest rings”) e della Namibia (“fairy circles”).









I primi, rilevati in migliaia di esemplari nel corso degli ultimi decenni, con dimensioni variabili dai 50 metri ai 2 chilometri, sarebbero dovuti alla particolare combinazione di diversi fattori presenti nel suolo (acqua, ferro e carbonato di calcio).
A titolo di curiosità, ricordiamo che l’ente canadese Ontario Geological Survey sta utilizzando la loro presenza per pianificare ricerche minerarie mirate. I secondi, invece, si identificano perché privi di vegetazione, particolarità da imputare a certune forme di tossicità.
Ma torniamo ai “cerchi nel grano” propriamente detti, vedendone un elenco, in rigoroso ordine temporale, sufficientemente completo e integrandolo, quando possibile, di un breve commento.

Europa – Periodo Neolitico
Secondo lo studioso George Terence Meaden, e dopo di lui altri epigoni, i cerchi megalitici costituirebbero il tributo dell’uomo neolitico alle figure circolari che, già da allora, sarebbero comparse nei campi.
Al proposito, però, così si esprime Michael Hesemann, uno dei più importanti studiosi mondiali del fenomeno, nel suo libro “Il mistero dei cerchi nel grano” a pag.13: “… la tesi dello stravagante dottor Meaden, meteorologo in Oxford, secondo cui i cerchi sarebbero serviti da modello ai preistorici cerchi di pietre di Avebury e Stonehenge, è priva di qualsiasi serio fondamento”.
Mancherebbero, in buona sostanza, pitture o raffigurazioni che indichino, anche in modo approssimativo, che tali cerchi siano davvero apparsi a quei tempi e, bisogna ammetterlo, il fatto è piuttosto sospetto.
Poi, l’archeologia e l’antropologia, sul perché le strutture megalitiche siano essenzialmente tondeggianti, parlano chiaro.
Innanzi tutto un edificio di forma circolare è il più semplice da costruire perché è privo gli angoli.
Per questo tante strutture primitive, a partire dalle abitazioni, erano circolari.
Poi, il cerchio ha un significato di sacralità.
Esso è il simbolo della divinità perché non ha ne un inizio ne una fine.
Inoltre, il sole, oggetto di massima venerazione, è rotondo (in moltissime culture antiche sono stati ritrovati “dischi del sole”) e, se vogliamo, anche la luna, quando è nella sua massima espressione, è rotonda.
Pure l’ambiente fisico che ci circonda, delimitato dall’orizzonte, ha un apparenza tondeggiante e, non dimentichiamoci, l’uomo preistorico tendeva ad idolatrare il mondo naturale.
E si potrebbe continuare: la danza, con i suoi significati rituali, si svolgeva, spesso, con movimenti circolari, i percorsi di preghiera seguivano itinerari in forma di labirinto ma tendenzialmente sempre circolari ed il cerchio veniva tracciato nel terreno dagli sciamani per propiziare la pioggia.
Poi, i monumenti, essendo spesso associati al culto dei defunti, avevano la forma tondeggiante perché essa è espressione di ritorno e rinascita (quale miglior augurio per chi è morto?).
In altre parole, vi sono mille motivi per i quali la forma circolare avrebbe dovuto avere un posto privilegiato nel modus operandi dei nostri antenati, senza dover scomodare misteriose geometrie campestri.

Museo Egizio di Torino – Libro dei Morti – II° millennio a.C.
Secondo un sito web, citato nella bibliografia del presente lavoro, una copia del Libro dei Morti dell’Antico Egitto, conservata nel Museo Egizio di Torino, mostra la scena di un defunto che ara un campo di grano caratterizzato dalla presenza, fra le messi, di piccoli “cerchi”.
L’immagine iconografica, tratta dal sito ufficiale del museo, non mostra, però, nulla di simile e, neppure, una visita in loco è servita a chiarire il mistero.
La fonte, interpellata via mail, è rimasta muta alla richiesta di delucidazioni.



Qumram – Israele – IV°/I° secolo a.C.
Come molti sapranno, i “Rotoli del Mar Morto” sono dei manoscritti redatti in ebraico ed aramaico, databili alcuni secoli prima di Cristo, ritrovati, poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, in alcune grotte nei pressi di Qumram.
Oggetti da allora di infinite discussioni, e osteggiati dalla Chiesa di Roma per la loro versione non canonica del Cristianesimo originario, potrebbero avere riferimenti anche al fenomeno dei cerchi nel grano o, più in generale, delle coltivazioni.
In un frammento, infatti, in cui si parla della nascita di Noè, si legge di un “… marchio dall’alto sull’orzo e sulle lenticchie …”.
Il collegamento è, forse, un po’ forzato ma sempre possibile.

Lione – Francia 840 - d.C.
L’arcivescovo Agobardo di Lione scrive, in quell’anno, il “Contra insulsam vulgi opinionem de grandine et tonitruis”, condannando la credenza popolare che sacerdoti pagani si appellerebbero al razza non terrena dei “Magoniani” per scatenare tempeste ed ogni danno possibile sui raccolti (come lo “appiattimento” del grano).
La mancanza di riferimenti geometrici non permette, però, di definire meglio la portata dell’episodio.

Assen – Olanda – 18 agosto 1590
Il caso viene menzionato da Robert Plot.
Egli ci racconta di uomini e donne visti danzare all’interno di un cerchio di erba schiacciata.
Vengono rinvenute tracce di zoccoli di animali con un andamento circolare.
Non esistono altre informazioni in merito, se non che la figura è rimasta sul terreno per parecchio tempo.
L’episodio è di difficile interpretazione perché non si è mai chiarito se l’appiattimento dei fili d’erba sia stato una conseguenza del muoversi contemporaneo di tante persone o, proprio la sua strana presenza, secondo alcuni collegabile ad esseri zoomorfi, le abbia attirate nel luogo.

Staffordshire – Inghilterra – 1677
Il naturalista Robert Plot, in quel periodo, da alle stampe The Natural History of Staffordshire, nel quale analizza varie fenomenologie naturali.
Cita, anche, la formazione di figure circolari (e pure quadrate ed esagonali) nei campi, riconducendo però il tutto, quasi sempre, a cause ordinarie ben identificate, come flussi d’aria discensionali. Rimane il mistero, però, di come queste ultime riescano a creare tracce con angoli precisi.

La Rochelle - Francia - 1677
Nel 1677 viene pubblicato a La Rochelle il Mutus Liber, o Libro senza parole, testo alchemico composto da 15 tavole senza commento. L'autore rimane sconosciuto, celandosi sotto lo pseudonimo di "Altus".
In una di queste immagini sono raffigurate in primo piano delle forme circolari, mentre sullo sfondo dei raggi solari. I bordi rialzati portano, però, a pensare si tratti di semplici vasche, seppur dal significato oscuro.



Hertfordshire – Inghilterra – 22 agosto 1678
In quell’anno viene pubblicato un pamphlet (breve trattazione, in stile polemico, di uno specifico argomento) in cui si narra la storia del così detto “diavolo mietitore”.
Il libretto (formato A5 di otto pagine) è costituito da una breve introduzione, una rappresentazione figurativa (le due parti più conosciute) e da un testo vero e proprio.
Della parte iconografica se ne conoscono almeno tre versioni.
L’originale, conservato presso la British Library del British Museum, è stato, per la prima volta, portato a conoscenza del grande pubblico nel 1990 dalla rivista Fortean Times.
Una prima copia dell’illustrazione la si ritrova, unitamente al testo, nel libro “Bygone Hertfordshire” (una raccolta di storie ed aneddoti locali), scritto dal reverendo William Andrews nel 1898.



Una seconda riproduzione è datata 1913.
Essendo ricopiature di un disegno originale le immagini, presentano alcune, leggere, differenze.
In particolare, la versione del 1898 mostra una figura “diabolica” più tozza e dall’occhio in minore evidenza, mentre quella del 1913 è, in generale, molto meno definita.
Ma, al di la di queste incongruenze, la cosa importante è che il documento non può rappresentare un moderno hoax.
Torniamo alla vicenda.
In sintesi, è la storia di un agricoltore ricco ed un mietitore povero che non riescono ad accordarsi sul prezzo della falciatura di un campo di avena.
Alla fine il contadino, esasperato, giura che l’avrebbe fatto mietere al diavolo piuttosto che al (secondo lui) esoso falciatore.
Tant’è che, la notte stessa, il campo appare come un immenso braciere ma il mattino dopo, fra la sorpresa generale, è perfettamente mietuto in forma circolare.
L’immagine che accompagna la storia non lascia dubbi: si vede il diavolo cornuto con la falce in mano che compie ampi cerchi concentrici fra quelle che appaiono spighe.
Questo è considerato la “madre” di tutti casi ante litteram dei cerchi nel grano.
Se, però, si analizzano e si approfondiscono le informazioni la situazione appare ben diversa.
Innanzi tutto manca qualunque riferimento preciso (luogo e nomi) e questa indeterminazione potrebbe spingere, ancor di più, verso una interpretazione di tipo etico/morale del racconto.
Poi, la luminosità eccezionale è nel campo e non sopra di esso (…field of oats …to be all of a flame …), quindi nulla si cita delle moderne sfere di luce, e l’avena viene falciata (…he cut them in round circles…) e non appiattita (flattened) o piegata (bent), quindi niente piegatura ma normale falciatura (infatti si chiama “Il Diavolo Mietitore”, con tanto di falce in mano, e non “Il Diavolo Appiattatore”).
Alcuni ricercatori, non datosi per vinti, hanno voluto leggere nell’espressione “… the crop was cut down …”, che si trova, in altro punto, all’interno del pamphlet, un significato di “abbassamento” (e quindi non di drastica falciatura) degli steli.
In realtà basta prendere un qualunque dizionario di inglese per avere la traduzione di “cut down” in “abbattere, uccidere, tagliare, ridurre”.
Insomma, la sostanza non cambia.
Volendo, invece, analizzare la cosa da un punto di vista più possibilista, si potrebbe affermare che quanto è da cogliere nel racconto è il suo significato essenziale (qualcuno o qualcosa ha realizzato delle stranezze in un campo di grano, tanto da far sentir la necessità di tramandare l’accaduto).
In questa ottica, allora, fare i certosini sulla terminologia linguistica usata farebbe cogliere il problema da una prospettiva sbagliata, con deduzioni sterili di contenuto.
L’episodio, nella sua reale manifestazione, potrebbe, poi, essere avvenuto molti anni prima della sua stesura letteraria e, quindi, non essere riportato in modo fedele.
Per chiudere ci sembra illuminante, però, riportare quanto scritto da Michael Hesemann a pag. 12 dell’opera già citata: “… non posso assolutamente ritenere questa stampa del Diavolo Mietitore una prova che il primo misterioso cerchio in un campo di grano maturo sia stato impresso già nel 1678. Come studioso del folclore dei paesi mitteleuropei conosco molte storie di vendetta di questo tipo, scaturite dalla fantasia popolare, un genere letterario molto amato dalla gente semplice, per cui so che tali storie miravano innanzi tutto a moralizzare i costumi e a suggerire riforma sociali. La data impressa sul manifesto, poi, è quella del copyright (Licensed, August 22th, 1678), non quella del fatto e non reca il nome della località in cui è avvenuto. E infine la storia dice che il diavolo ha mietuto il campo, quindi che ha falciato le spighe … e di misteriosi cerchi spiraliformi non si fa parola”.
Ad onor del vero nella sua opera successiva, “I nuovi cerchi nel grano”, a pag. 12, sembra aver perso un po’ questa sicumera di giudizio: “… (in riferimento al Diavolo Mietitore) potrebbe trattarsi della prima testimonianza sui nostri cerchi, di cui si abbia notizia, o forse no.”.
In buona sostanza il caso appare, comunque, sopravalutato nella sua portata.

Guildown – Inghilterra – estate 1880
La rivista scientifica “Nature” pubblica, nel numero 22 del 29 luglio 1880, un articolo, a firma del meteorologo John Rand Capron, in cui vengono analizzate diverse formazioni circolari apparse, quell’anno, nelle coltivazioni.
In pratica, siamo di fronte ad un vero e proprio studio scientifico.
Si parla di come dei fenomeni tempestosi abbiano preceduto la comparsa di cerchi e di come quest’ultimi presentino, al loro centro, un gruppo di spighe non piegate.
La spiegazione fornita, però, è la solita dei vortici di vento.
Si legge infatti:
"[…]trovammo un campo di spighe alzate, notevolmente abbattuto, non interamente ma in forme, viste da lontano, circolari. Esaminate da vicino, presentavano gli stessi caratteri […] alcuni steli alzati come centro, alcune spighe prostrate con la sommità disposte per lo più in una direzione da formare un cerchio attorno al centro, e all’esterno di queste un muro circolare di spighe che non aveva sofferto. […]Essi sono stati per me rappresentativi di qualche azione ciclonica del vento".

Newton – Stati Uniti - 1913
In realtà l’anno si riferisce alla presunta data di realizzazione di un misterioso quadro in cui compare un articolato pittogramma in un campo di grano.



A fare la scoperta, nella soffitta di casa dei propri genitori a Newton, nell’Iowa, è un tale Tucker Darby.
La firma dell’ipotetico autore, leggibile in basso a destra sulla pittura, è “V.Stove, 1913”.
Darby non chiarisce, però, la provenienza dell’opera e non ne permette alcuna analisi che possa datarla.
Ma afferma di volerne sapere di più, aprendo un blog ed un forum per raccogliere informazioni.
Alla fine, in sostanza, ciò che hanno gli studiosi per poter ipotizzare delle interpretazioni sono solo alcune fotografie del quadro.
Da quanto si può intuire non presenta tracce di polvere o sporco e la grafia della firma non appare comune alla calligrafia del primo Novecento.
Tutto lascia supporre che si tratti di un “falso” realizzato per gioco o per pubblicità.

Stati Uniti – anni Venti
La polizia emette alcune ordinanze contro atti vandalici commessi da sconosciuti nei campi di grano.
La mancanza di riferimenti geometrici non autorizza, però, attendibili interpretazioni degli episodi.

Wiltshire – Inghilterra – agosto 1924
La signora Costance Wheeler cita il racconto dei propri zii che, a suo tempo, gli avevano parlato di grandi anelli apparsi in una coltivazione e formati da spighe schiacciate in un unico senso.

Europa – anni Quaranta/Cinquanta/Sessanta
Lo studioso Michael Green, ed altri, esaminano centinaia di fotografie aeree, per lo più provenienti dagli archivi archeologici, senza trovare riferimenti apprezzabili al fenomeno.
Questo è un chiaro indice della sua eccezionalità.

Cilycwm – Galles – fine 1940
Il quotidiano Sunday Mirror riporta, in una sua edizione del 1991, la lettera di un certo William Cirillo Williams che spiega di quanto è stato testimone alla fine del 1940.
La scena si sviluppa in una zona collinare del Galles del Sud, al centro di un campo di grano.
Improvvisamente ode un forte fruscio che identifica in un vortice di vento, stazionario, composto da detriti di terra e polvere e distante da lui pochi metri.
Dopo pochi secondi tutto finisce.
Dove prima si è manifestato il turbine di vento ora il grano presenta una chiazza circolare di spighe schiacciate di 3 o 4 metri di diametro.
La zona, a detta del testimone, è già stata teatro di episodi simili ma, in questo caso, a differenza di altri, non è presente, al suo centro, il ciuffo di spighe, una sorta di piramide conica, non schiacciato.

Arddleen – Galles – durante II° Guerra Mondiale
Mister Barry Smith, come si può leggere nell’archivio on line “WW2 People’s War” della BBC, racconta un episodio accaduto ai tempi della guerra.
E’ un bambino, e nella fattoria in cui risiede con la famiglia, viene picchiato da uno dei figli del contadino proprietario del campo confinante perché accusato (ingiustamente) di avergli danneggiato le spighe di grano.
Sono tempi terribili e la scarsità di cibo può giustificare una simile reazione.
La coltivazione, in sostanza, presenta, al centro dell’appezzamento, due cerchi di piantine appiattite, larghi una quindicina di metri ciascuno.
L’impossibilità, per i vari ricercatori, di contattare il testimone ha reso vano qualunque tipo di approfondimento.

Regno Unito – durante II° Guerra Mondiale
Documenti declassificati dell’M15, il servizio segreto britannico, citano un particolare metodo di comunicazione usato dalle spie naziste in territorio nemico durante la guerra.
In pratica, fra le altre possibilità (ad esempio, dipingere di bianco i tetti o disporre al suolo biancheria bianca), creerebbero segni di 20 metri di diametro nei campi erpicati, nei prati e nelle colture di grano per segnalare informazioni ai bombardieri in avvicinamento e ai paracadutisti.
E gli agenti di sua Maestà devono controllare se queste figure nei campi sono, davvero, collegate ad attività di spionaggio.
Particolari interessanti perché provenienti da fonti sicure.

Welspang – Germania – estate 1946
Un testimone racconta di aver assistito, in una calda giornata estiva del 1946, ad uno strano episodio, destinato a rimanere ben impresso nella sua memoria.
Il cielo è sereno e non tira un filo di vento.
Improvvisamente, lungo la strada sterrata che sta percorrendo a piedi, inizia ad udire un debole fischio.
Alla sua sinistra, ad una distanza di 25 metri, inizia a vorticare rapidamente, ed in forma di spirale, una sorta di colonna composta da residui vegetali, larga 3 metri ma di altezza ben maggiore.
Dopo pochi secondi, si materializzano altre quattro colonne, ma più piccole, disponendosi a novanta gradi rispetto a quella centrale.
Alla fine le quattro colonne prima si uniscono e poi si dissolvono, lasciando sul campo di avena quattro tracce circolari ben definite.
La teoria dei vortici di vento trova, in questo episodio, una evidente giustificazione.

Germania - anni Cinquanta
In una fotografia scattata forse negli anni Cinquanta in una zona industriale tedesca, si possono osservare nel terreno delle forme approssimativamente circolari.
La scarsa definizione dell'immagine, la lontananza delle figure e la prospettiva non idonea impediscono, però, di trarre conclusioni.



In ogni caso, confrontandola con la foto sottostante, non si può nascondere una certa somiglianza. Questa, scattata appena terminata la II° Guerra Mondiale, ritrae i chiari segni di bombardamenti.



Belgio e Olanda – 1950
Una corrispondenza epistolare, datata 1950, fra tali Wim van Utrecht e Paul Fuller suggerisce la possibile presenza di “cerchi” nelle campagne dei due Paesi.
Non esistono ulteriori dettagli, ma, secondo alcuni ricercatori, le formazioni non sarebbero coeve ma si riferirebbero ad un periodo di alcuni anni precedente.

Pittsburg – Stati Uniti – 1952
I testimoni riferiscono di un frenetico ronzio nell’aria e di vedere delle sfere di luce.
A terra, l’erba risulta schiacciata.

Charlton – Inghilterra – 16 luglio 1963
Nella zona si rinviene una formazione circolare a forma di cratere di 2,5 metri di diametro ed un cerchio nel grano, alla distanza di circa 200 metri, largo 9 metri con gli steli appiattiti in senso antiorario.
Un poliziotto parla di un globo di luce arancione che sarebbe sceso nella zona in questione.
Ufficialmente si tratta della caduta di un piccolo meteorite.

Tully – Australia – 19 gennaio 1966
Un testimone, George Pedley, dichiara di aver visto una massa vaporosa roteante su se stessa emettere un insistente ronzio e abbandonare il terreno, lasciando sulle canne sulle quale si era posata, una immagine circolare di 10 metri di diametro ed altre quattro più piccole.



Le piante risultano bruciacchiate e scolorite.
Per alcuni minuti la zona paludosa rimane pervasa da un acre odore sulfureo.
La teoria dei vortici di vento, in questo caso, non da giustificazione dell’intera fenomenologia.

Harrisburg – Stani Uniti – giugno 1967
Viene notata una depressione circolare in un campo di erba in concomitanza dell’apparizione di una luce volante.

Dansbury – Stati Uniti – luglio 1967
Altra struttura circolare nell’erba.

Duhamel – Canada – agosto 1967
Appaiono sette anelli di vegetazione schiacciata del diametro di 10 metri.

Camrose – Canada – agosto 1967
Vengono scoperti sei anelli di 9 metri di diametro (il fatto è citato, e liquidato ipotizzando l’azione di mezzi agricoli, nel Rapporto Condon).

Grattan – Canada – agosto 1967
E’ la volta di due anelli nell’erba del diametro di 4 metri, vicino al lago Garvin, in una zona ricoperta da arbusti e piante selvatiche.
La vegetazione sembra disidratata e per due anni non si riprende.
La responsabilità viene data al calpestio di cani, essendo una zona di caccia al cervo, che, dopo aver fiutato la prede, sono soliti girare più volte in tondo.

Nininat – Canada – agosto 1967
Un grande cerchio nell’erba, e dal quale si allontana una striscia lunga 45 metri, sembra essere stato preceduto da una intensa luce nel cielo.

Willen – Canada – agosto 1967
Appare un cerchio di 4 metri di diametro, composto da un anello esterno con le spighe piegate in senso antiorario e da uno più interno con andamento contrario.
Nello stesso punto, l’anno precedente, scompaiono alcune mucche in coincidenza con strani fenomeni luminosi.
Il “mistero” inizia a coinvolgere anche gli animali.

Petersborough – Canada – agosto 1967
Stavolta sono le chiome degli alberi a registrare una impronta circolare di 9 metri di diametro.

Bowden – Canada – settembre 1967
Strani rumori precedono l’apparizione di una formazione circolare di 10 metri di diametro. Altre ne seguono nel giro di poco tempo.

Alamosa – Stani Uniti – 7/9 settembre 1967
Nell’erba si scopre un cerchio di 24 metri di diametro ed altri più piccoli.
L’avvenimento merita un attenzione particolare perché contemporaneamente si rinviene, nella zona, un cavallo (Snippy) completamente spolpato dalla testa alle spalle, con le ossa scoperte e levigate come fosse morto da anni e si avvista in cielo un oggetto volante non identificato.



E’ con questo episodio che, ufficialmente, iniziano le “mutilazioni animali” ed apre scenari inquietanti sul possibile connubio cerchi-ufo-esperimenti alieni.

Van Horn – Stati Uniti – 12 luglio 1969
In un campo coltivato a soia, si manifesta un’enorme impronta di 131 metri di diametro, dalla forma leggermente peroide.
La vegetazione sembra colpita da una forte dose di calore.

Ibiuna – Brasile – 17 giugno 1969
Per quarantacinque minuti viene avvistata in cielo una “finestra colorata” di circa 10 metri di lunghezza.
Nel luogo dell’avvistamento, sul terreno, si registra un’impronta di erba schiacciata e ruotata a spirale in senso orario di 8 metri di diametro.

Hamilton – Australia – 4 settembre 1969
Si scopre nella boscaglia un cerchio di 13 metri di diametro con segni evidenti di disidratazione e radioattività.
La zona è oggetto di intensa attività ufologia.
Ufficialmente si tratta di putrescenza di radici vegetali.

Connecticut – Stati Uniti – 1970
Una studentessa universitaria è testimone dell’atterraggio in un prato di un oggetto circolare multicolore.
Nel sito si ritrova una impronta rotonda di erba bruciacchiata.

Delphos – Stati Uniti – 1971
Un sedicenne racconta di aver visto, unitamente ad altri testimoni, una sfera di luce vicino al suolo, e distante alcune decine di metri, emettere un suono ronzante.
Dopo alcuni minuti vola via, producendo un suono acuto e danneggiando parte degli alberi circostanti.
Nel punto in cui si è avvicinato al suolo si ritrova una traccia ad anello (rimasta tale per diversi anni).



Il terreno, privo di vegetazione, evidenzia diverse anomalie (avendo come raffronto dei campioni prelevati al suo esterno): non assorbe acqua fino a 30 centimetri di profondità, ha una più alta concentrazione di sali solubili, presenta una diversa percentuale di minerali presenti ed una particolare cristallizzazione degli elementi etc.
L’episodio si sarebbe replicato la notte fra il 6 ed il 7 giugno 2001 a Calderara di Bologna, in un viottolo di campagna.
Anche in questo caso abbiamo una traccia circolare e, fra le altre incongruenze, una percentuale di cristallizzazione minore al suo interno rispetto all’esterno.
Il tutto potrebbe avere origine dall’ esposizione del terreno ad una breve ma intensa fonte di calore.



Tooligie Hill – Australia – dicembre 1971
Appare un cerchio nel frumento del diametro di circa 3 metri, con le pianticelle piegate in senso orario.

Loughhuile – Irlanda – 1972
In un campo in pendenza, si presenta un cerchio del diametro di 10 metri.

Hjortkvam – Svezia – aprile 1972
Si manifestano due anelli concentrici, dei quali quello esterno ha un diametro di 15 metri, dopo il passaggio sulla verticale di un oggetto luminosissimo.

Warminster – Inghilterra – 12 (o 15) agosto 1972
Arthur Shuttlewood, ufologo, e Bryce Bond, giornalista americano, si trovano sulla collina di Star Hill, per indagare sulle frequenti apparizioni luminose che, si dice, si presentano nella zona.
Ad un certo momento, avvertono un suono inconsueto e contemporaneamente, a poche decine di metri dalla loro postazione, si forma un semplice cerchio nel grano, di 30 metri di diametro.
Il caso, però, presenta qualche ambiguità, non solo nella data, ma soprattutto nelle sue manifestazioni.
Alcune fonti, parlano, infatti, anche di un misterioso oggetto volante triangolare circondato da luci colorate, seguito da un secondo aeromobile luminoso.
A terra, poi, sempre secondo quest’ultime, sarebbero comparsi nel campo di frumento una impronta a triangolo, un cerchio del diametro di 10 metri e una traccia allungata.

Wellington – Nuova Zelanda – 30 settembre 1972
Nella notte la famiglia Thomas odono uno strano rumore.
La mattina successiva, nel luogo di sua presumibile provenienza, rinvengono uno spiazzo di erba appiattita del diametro di 9 metri.

Bordertown – Australia – 1973
Compaiono sette cerchi, dal diametro variabile di 2 a 5 metri circa, in un campo di avena.

Wokurna – Australia – dicembre 1973
Si registra una forma circolare, di dimensioni non rilevate, in un campo di frumento, con rotazione antioraria.
Al suo interno alcune zone appaiono prive di spighe.

Winchester – Inghilterra – 1974
In una fattoria viene ritrovato un cerchio nel grano, le cui spighe sono piegate e orientate in senso di spirale.
L’anno successivo l’episodio si ripete.

Langenburg – Canada – 1974
Cinque oggetti non identificati di forma circolare vengono visti roteare in senso antiorario (altre fonti parlano, invece di “orario”) ed atterrare in un campo di colza.
Appaiono piccoli, semisferici e dall’apparenza d’acciaio.
Sembrano rilasciare fumo.
Quando ripartono, al suolo rimangono cinque impronte circolari del diametro di 35 centimetri.
Stranamente, due giorni dopo, accanto ai primi cinque, appare un sesto cerchio.

Jandonwae – Australia – agosto 1974
Il fattore Gorge Nauschutz rinviene una depressione circolare di 2 metri di diametro e profonda 30 centimetri.
Al suo interno cinque buchi ripieni di polvere bianca.

Narroging – Australia – Natale 1974
In un campo di frumento si manifesta trovata una impronta ovoidale con gli assi di 18 e 12 metri.
Nello stesso periodo si segnalano strani avvistamenti aerei.

Anatolia – Turchia – 1975
Sette vortici vengono ritrovati, uno accanto all’altro, in un campo ai margini di un pendio.

Hinwill – Svizzera – 28 gennaio 1975
A dire di Billy Meier, le astronavi pleiadiane sono solite rilasciare, posandosi sull’erba, impronte circolari disposte a triangolo (le classiche tre “gambe”, così caratteristiche, della fenomenologia UFO).
Esiste, al proposito, una fotografia che mostra il contattista, posto dietro una rete metallica, che osserva le tracce sul terreno.



Il primo atterraggio avviene nel gennaio 1975.
Secondo alcuni ricercatori americani e giapponesi, il tasso di radioattività, ivi registrato, è altissimo, la vegetazione piegata in senso antiorario (e, dunque, non spezzata) e non presenta particolari sintomi di “sofferenza”.
Considerando che, secondo Meier, i contatti sono stati più di centotrenta, si può ben immaginare quante e quali tracce sono rimaste al suolo (e, pare, ancora visibili a distanza di anni).

Meeker Country – Stati Uniti – 27 dicembre 1975
Un contadino ritrova ben quarantasette cerchi ed un vitello mutilato.

Headbourne Worthy – Scozia – 1976
L’agricoltore Ian Stevens vede, nei pressi della strada statale A34 che va da Southampton a Midlands, un cerchio nella vegetazione del diametro di 6,5 metri, con le piantine pressate a terra in una rotazione oraria.

Kettering – Australia – febbraio 1976
Una traccia circolare di erba bruciacchiata e di 7 metri e mezzo potrebbe essere il risultato dell’atterraggio di un oggetto non identificato visto da un testimone alla distanza di 25 metri e per cinque minuti.

Karawinna – Australia – 25 settembre 1976
Un cerchio di erba scolorita di 23 metri di diametro potrebbe essere l’appoggio di un oggetto multicolore avvistato da quattro testimoni.
Un cespuglio nei pressi risulta bruciacchiato ed una mucca di una fattoria vicina sparisce senza lasciare traccia.

Torrita – Australia – ottobre 1976
Un agricoltore scopre due cerchi distanti 7 metri l’uno dall’altro e di 5 metri e mezzo di diametro.
L’erba risulta bruciacchiata.
Nei pressi del podere, ed in mezzo ad una vigna, un altro cerchio di 9 metri (per l’annata niente produzione di vino).

Leitchville – Australia – 1977
Un tale di nome Tom Church, ed i vicini di casa Lloyd Naylor e Gil Pickering, notano nei propri campi, in momenti successivi, una serie di cerchi dal diametro variabile (8/10 metri).
La vegetazione appare bruciacchiata.
Altre impronte vengono rilevate ad una decina di chilometri di distanza.

Orange – Australia – 1977
Un triangolo di vegetazione completamente bruciacchiato, altamente magnetizzato ed idrorepellente potrebbe essere la conseguenza delle acrobazie aeree di una luce non identificata.

Odessa – Australia – 1977
Viene rilevato un cerchio di erba carbonizzata di 5 metri di diametro e dal bordo frastagliato.

Mareeba – Australia – febbraio 1977
Vengono individuati cinque anelli posti come la faccia del dado, con quello centrale del diametro di 6 metri e gli altri di 1 metro.
A corollario del fenomeno, uno strano avvistamento aereo, trasmissioni televisive disturbate ed inquietudine dei cani.

Port Neill – Australia – marzo 1977
Appare un cerchio nell’erba di 4,6 metri di diametro.

Delhi – Australia – 1978
Si manifestano tracce circolari di vegetazione appiattita in piantagioni di tabacco.

Yorkshire – Inghilterra – 1978
Due militari avvistano un oggetto volante non identificato a non più di 50 metri da loro.
Il giorno dopo, ritornando nella zona, notano un grosso cerchio di erba bruciata proprio sulla verticale in cui avevano visto la strana cosa.

Headbourne Worthy – Scozia – estate 1978
Lo Stevens, sopra citato, mentre è al lavoro con la sua trebbiatrice, si accorge, che nel suo campo di frumento si è creata una traccia circolare di una ventina di metri di diametro.
Anche in questo caso le spighe si presentano piegate, con rotazione oraria, e non schiacciate, il bordo del cerchio ben delineato.
Ad un esame più attento nota quattro cerchi più piccoli, disposti in modo simmetrico attorno a quello più grande.
In pratica, l’insieme, sembrava la faccia del dado con il numero cinque.

Alla fine di questo lungo elenco si possono rilevare alcune evidenze di tipo statistico che vedremo, per comodità, di sintetizzare brevemente.
Non andremo oltre a quanto perché la mancanza di informazioni approfondite, su episodi così lontani nel tempo, limita la corretta interpretazione dei fatti (alcune riflessioni sono, comunque, doverose).
Ma cominciamo.
Innanzi tutto, il fenomeno si è, anche se lentamente, modificato nel tempo, pur mantenendo una sostanziale sporadicità ed una geometria di manifestazione limitata alla forma circolare.
In ogni caso ci troviamo di fronte ad una fenomenologia che, se per una sua parte trova una ragion d’essere in cause del tutto naturali, nel complesso potrebbe richiamare interventi di tipo non convenzionale (anche se la prudenza di giudizio deve essere massima).
Se le testimonianze di epoca pre–cristiana sono piuttosto ambigue, se non inconsistenti, quelle successive hanno una valenza sicuramente diversa.
Potremmo, idealmente, dividerle secondo una classificazione temporale.
Fino alla fine del 1700, il fenomeno sembra interessare, soprattutto, i campi erbosi e, salvo rare eccezioni, la giustificazione dei “vortici di vento”, proposta dagli studiosi del tempo, sembra la più plausibile (il cosi detto “Diavolo Mietitore”, probabilmente, ha fatto troppo rumore per nulla).
Nel 1800 i cerchi iniziano a fare la loro comparsa anche nelle coltivazioni di frumento.
Nella prima metà del 1900, invece, diverse testimonianze parlano di strani “ronzii”.
Durante la II° Guerra Mondiale entrano, per la prima volta, in scena i militari, utilizzando le tracce nei campi come una particolare forma di comunicazione.
Negli anni Cinquanta e Sessanta, poi, compaiono anomale luci in cielo, apparentemente collegabili alle formazioni (ciò è comunque tutto da dimostrare).
Gli anni Settanta vedono, invece, parallelamente al fenomeno, la presenza di oggetti volanti “strutturati” non identificati e le prime inspiegate mutilazioni/sparizioni di animali da allevamento.
A partire dagli anni Ottanta … ma questa è un’altra storia…

saturn_3
00lunedì 23 gennaio 2012 17:24
Volevo chiedere a Stefano Panizza che ha realizzato questa cronostoria, che idea si è fatto dei tre cerchi lasciati dal presunto disco plejadiano mostrati da Meier.
Appurato che egli sia un imbroglione, sono attendibili le analisi fatte all'interno riguado il tasso altissimo radiottività?
mmmh...
Stefano Pa.
00martedì 24 gennaio 2012 16:50
Visti i precedenti di Meier non mi fido più.
Di conseguenza mi piacerebbe vedere quelle analisi.
E' come quelli che dicono che i nodi dei cerchi sono allungati del 300%.
Senza analisi comprovate non vuol dir niente.
saturn_3
00mercoledì 25 gennaio 2012 09:21
Ok, grazie!
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