Essendo nell'infanzia del mio scetticismo,probabilmente non sono la persona più adatta a parlare di questo.
Tuttavia,posso,anche da questa posizione di "novellino",dare un mio parere...vista la totale libertà d'opinione che vige in questo forum
Innanzitutto porrei la capacità di "indirizzare obiettivamente" il proprio scetticismo,come una variabile da non sottovalutare.
Non tutti,data la loro unicità di persona,sono scettici allo stesso modo.La totale apertura mentale per poter guardare ogni situazione nuova,senza pregiudizio alcuno,è prerogativa di pochissimi fortunati.
Inoltre,anche lo scetticismo,come dicevo,ha vari modi di palesarsi:
Da Wikipedia:
"Per scetticismo si può intendere:
Lo scetticismo filosofico – la posizione filosofica fondata sull’analisi critica di quella conoscenza e di quelle percezioni che in un certo momento vengono ritenute vere, e sulla questione della possibilità di ottenere una conoscenza assolutamente vera.
Lo scetticismo metodologico (dubbio metodologico o metodico) è una corrente di pensiero filosofico nata nel contesto dell'empirismo moderno, in particolare con Cartesio. Il dubbio metodico differisce dal dubbio scettico che è un dubitare per dubitare e nel quale il dubbio è fine a se stesso per la totale sfiducia nelle possibilità di conoscenza per l'uomo. Lo scetticismo metodologico introduce il dubbio ma come metodo per la ricerca di una verità indubitabile.
Lo scetticismo scientifico – la posizione scientifica, o pratica, fondata sulla verifica del contenuto delle affermazioni tramite il metodo scientifico."
Ora,le due principali correnti,quella filosofica e quella scientifica,sono,per definizione,in totale contrasto tra di loro.
Quindi,da che posizione è giusto partire,per essere scettici?
Da quella filosofica,che vive di concetti astratti,e ragionamenti che nascono dalla ricerca del vero "perchè" delle cose?
O da quella scientifica,che ammette l'accadimento solo in caso di verifica positiva alle leggi fisiche/chimiche/matematiche e quant'altro?
Entrambe le posizioni,derivano dal nostro "punto evolutivo attuale".
Che può,sia scientificamente che filosoficamente,essere tuttora molto incompleto.Quindi...posizioni di partenza errate,se si cerca la "verità assoluta". E l'ambiente Ufologico,molto più di altri,dovrebbe cercare questa verità in maniera netta.
Altre possibilità?
Una terza via è data dallo scetticismo metodologico.
Per sua definizione,questa è la strada che può ulteriormente mettere in dubbio gli assurti filosofici e scientifici,in egual maniera.
In poche parole,contestarne la veridicità,dandone per errate le basi di partenza.
Ultimamente,la scienza e la "filosofia scientifica"...si stanno scontrando con teorie che tendono a smentire in tutto o in parte,quelli che sono stati i postulati sui quali la scienza moderna si basa.
Forse questa "ventata di saggezza" che si sta velocemente infiltrando nella scienza,ne sta potenziando le capacità.
Una scienza che si chiama "Fisica Teorica",è stata accettata,e sta,in alcuni casi,soppiantando la Fisica classica,solo in tempi moderni.
La fisica dei quanti,o la teoria delle stringhe,ci insegnano che a volte,quello che diamo per scontato,in quanto SCIENTIFICAMENTE PROVATO,nel giro di alcuni anni viene rimesso in discussione. Sovvertito,in alcuni casi.
Non è niente altro che la storia umana.
Ogni epoca ha vissuto e cavalcato le proprie certezze,facendo scempio di chi la pensava in maniera diversa.
Questi sono anni in cui abbiamo modo di contrapporre le nostre idee,sicuri di non incorrere in "tragici destini".
Sarebbe nostro "dovere" approfittare di questo,che,a mio avviso,porterà sempre di più ad una presa di coscienza generale,di ciò che VERAMENTE ci accade intorno.. Una coscienza globale che,spero,un giorno sarà abbastanza forte da riportare l'etica e l'inopinabilità,alla base del pensiero umano.