Come atterrare su Marte (e uscirne interi)

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KOSLINE
00giovedì 14 giugno 2012 19:46
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Qualche giorno fa nella Home di Ufoonline appariva un articolo che riprendeva un intervista fatta al mitico Astronauta Italiano Malerba, dove elencava alcune difficoltà di una missione verso il pianeta Marte , egli esordiva : Ci sono ancora problemi molto grandi per arrivare su Marte, Il primo problema è raggiungere Marte ed essere in grado di tornare a Terra; il secondo grande problema è schermare le navicelle dalle radiazioni' , aggiungo io il terzo : atterrare sul pianeta Marte senza sfracellarsi, visto che purtroppo ad oggi non esiste una tecnologia certificata che permetta di far scendere sul suolo marziano un carico sufficiente ad ospitare esseri umani per un certo periodo di tempo ...

Per risolvere questo grosso problema dell' atterraggio, in questi giorni sta partendo un programma di sperimentazione denominato: Low-Density Supersonic Decelerator Project (Deceleratore supersonico da bassa densità) riporto di seguito un articolo tratto da Astronautinews che spiega meglio la problematica e cosa sia questo nuovo programma :


“6 minuti di terrore”. E’ questa la descrizione che i tecnici usano per le ultime fasi di un atterraggio su Marte. Durante i primi 4 minuti l’effetto frenante dell’atmosfera marziana rallenta il veicolo considerevolmente, ma al termine di questa fase la velocità è ancora di circa 1600 km all’ora, e mancano 100 secondi al contatto col suolo. Un paracadute si apre per rallentare la velocità ulteriormente, fino a circa 350 km/h: siamo però adesso a meno di 100 metri di altezza, ed abbiamo pochissimi secondi a disposizione. A questo punto possiamo impiegare dei razzi per rallentare ancora, o degli airbag, o fermarci a mezz’aria per calare il carico utile verso il suolo con un argano (come Curiosity).

Purtroppo, nessuno di questi sistemi sarebbe al momento in grado di far scendere sul suolo marziano un carico sufficiente ad ospitare esseri umani per un certo periodo di tempo. Di fatto, i paracadute in uso oggi sono gli stessi sviluppati per le missioni Viking degli anni settanta: è necessario passare al livello successivo.

La risposta è il Low-Density Supersonic Decelerator Project (Deceleratore supersonico da bassa densità), un ambizioso programma che testerà deceleratori gonfiabili e paracadute di tipo avanzato in una serie di esperimenti con slitte a razzo, gallerie del vento e voli con motori a razzo. Il JPL è responsabile dello sviluppo di queste nuove tecnologie per conto dell’Ufficio del Responsabile Tecnologie di NASA.

Sono allo studio 3 deceleratori. Due sono gonfiabili: grossi palloni (6 e 8 metri di diametro) che si gonfiano intorno al veicolo per aumentare la resistenza all’atmosfera marziana alle velocità supersoniche (maggiori di mach 3.5) e rallentare il veicolo sino a mach 2. Il terzo dispositivo è un paracadute di più di trenta metri di diametro che deve far scendere la velocità sino a circa 80 km/h. Nulla di così grosso è mai stato testato a velocità supersoniche.

Di norma, oggetti del genere vengono prima provati in galleria del vento, ma in questo caso le dimensioni degli apparati precludono tale possibilità. Per questo verranno impiegate slitte a razzo, a cominciare dall’anno prossimo con una batteria di test presso la base della Marina a China Lake, nel deserto del Mojave. In seguito, una capsula delle dimensioni di quella del programma Apollo verrà portata da un pallone alla quota di 120mila piedi (36 km circa), ove la densità atmosferica è simile a quella di Marte, e poi accelerata a mach 4 con un razzo. Questo sarà l’esperimento probante dell’efficacia dei tre dispositivi allo studio. Questa fase è prevista circa 18 mesi dopo la fine dei test con le slitte.

Una volta operativi, i 3 nuovi deceleratori permetteranno di raddoppiare il carico utile che è possibile far scendere su Marte; inoltre, visto che la decelerazione del veicolo avviene più rapidamente, è possibile far atterrare il carico su un terreno a maggior altitudine (guadagnando anche 3mila metri rispetto alle attuali possibilità): questo allarga la superficie potenzialmente esplorabile a quasi il 75% del pianeta rosso. Ancora, la precisione dell’area di atterraggio passa da più di 10 chilometri a meno di tre.

Fonte dati : www.astronautinews.it

[SM=g1950684]



_Thomas88_
00venerdì 15 giugno 2012 11:16
Ottimo.
Mi piace questo progetto Low-Density Supersonic Decelerator.

Speriamo che la sperimentazione di questi deceleratori vada a buon fine, in modo da risolvere il problema dell'atterraggio su Marte.
Trigomo
00venerdì 15 giugno 2012 20:57
Il metodo dei gonfiabili mi piace parecchio, non si potrebbe utilizzare quello anche per una astronave ?
papero16
00venerdì 15 giugno 2012 22:41
Bene, sono a favore di questi progetti, almeno si fa qualche passettivo avanti [SM=g1420767]
Claudio.ufoon
00sabato 16 giugno 2012 10:25
Cito : "... Il primo problema è raggiungere Marte ed essere in grado di tornare a Terra...."

Ma chi l'ha detto che si debba ritornare !!!

Sai quanta gente si offrirebbe volontaria anche sapendo di rischiare la vita per andarsene da qui e ricominciare da zero in un altro posto.
Un posto ovviamente con leggi e regole diverse.
Via dal sovraffollamento, dalla "crisi", dalle oligarchie, da una politica corrotta e una finanza delinquente.
Oggi non è più possibile fondare nuove nazioni (almeno con metodi pacifici) e allora perchè non colonizzare marte.
Non troverei strano che tra qualche anno vista l'irreversibile e insolubile crisi mondiale decidessero che l'unica soluzione per la crescita è "conquistare" nuovi territori.
David02
00sabato 16 giugno 2012 12:34
Re:
Claudio.ufoon, 16/06/2012 10.25:

Cito : "... Il primo problema è raggiungere Marte ed essere in grado di tornare a Terra...."

Ma chi l'ha detto che si debba ritornare !!!

Sai quanta gente si offrirebbe volontaria anche sapendo di rischiare la vita per andarsene da qui e ricominciare da zero in un altro posto.
Un posto ovviamente con leggi e regole diverse.
Via dal sovraffollamento, dalla "crisi", dalle oligarchie, da una politica corrotta e una finanza delinquente.
Oggi non è più possibile fondare nuove nazioni (almeno con metodi pacifici) e allora perchè non colonizzare marte.
Non troverei strano che tra qualche anno vista l'irreversibile e insolubile crisi mondiale decidessero che l'unica soluzione per la crescita è "conquistare" nuovi territori.




e di cosa potrebbero nutrirsi?
Come potrebbero sopravvivere ad un lungo periodo di tempo sul pianeta rosso?
Colonizzare marte non sarà così facile..
Se mai ci riusciremo ci sarà bisogno di qualcosa di pazzesco come città schermate dalle radiazioni solari, mastodontici sistemi di filtraggio dell'aria (x una città al chiuso) la creazione di una flora e una fauna (sempre al chiuso) grazie alla quale rifornirsi di cibo e materie prime. Senza queste elementari cose dubito che qualcuno voglia andare su marte (visto e considerato il tenore di vita che abbiamo raggiunto sulla terra) :)
Claudio.ufoon
00sabato 16 giugno 2012 13:46
Re: David02
città schermate dalle radiazioni solari, mastodontici sistemi di filtraggio dell'aria ecc. ecc. li ho omessi perchè li do per scontati... non sono un ingenuo. Il mio ragionamento è un altro.
Il problema non è la tecnologia ma il volerlo fare e i soldi.
Se pensi che siamo andati sulla luna con un computer che aveva la potenza di un Vic 20 immagina avere a disposizione le risorse finanziarie di buona parte dei paesi (perchè non potrebbe che essere un programma mondiale) e tutte le risorse umane e le tecnologie più avanzate.
La scelta è Politica, come quando si è deciso di andare sulla Luna.
KOSLINE
00sabato 16 giugno 2012 17:09
Re: Re: David02
Claudio.ufoon, 16/06/2012 13.46:


Il problema non è la tecnologia ma il volerlo fare e i soldi.
Se pensi che siamo andati sulla luna con un computer che aveva la potenza di un Vic 20 immagina avere a disposizione le risorse finanziarie di buona parte dei paesi (perchè non potrebbe che essere un programma mondiale) e tutte le risorse umane e le tecnologie più avanzate.
La scelta è Politica, come quando si è deciso di andare sulla Luna.



Ma Claudio purtroppo questi non si mettono d'accordo per cercare di Mandarli per una missione immagina per colonizzare Marte [SM=g2201336] , che costerebbe centinaia di miglia di volte di più di una missione normale, per cercare di tenerli in vita , cosa molto difficile, l'essere umano si ammala e muore se vive in un lungo periodo al chiuso con una gravità diversa dalla nostra sarebbe ancora più accelerato questo problema , senza tralasciare l'aspetto psicologico, perché tu dici: Molte persone sarebbero pronte ad andare a viverci? vero si, ma poi bisogna vedere se una volta li non cambiano idea , immagina di vivere in un luogo circoscritto al chiuso a non avere il mare, a non poter respirare e vivere all' aria aperta, a vedere solo il deserto intorno a te, a non poter vedere e stringere i tuoi famigliari amici ecc, per dirtene qualcuna, e poi io eticamente sono contrario alla colonizzazione (per i bambini che non possono decidere) ma favorevole a quella scientifica e lavorativa(miniere) per un tempo determinato proprio per salvaguardare l'integrità Umana , anche perché queste cose sono vitali per l'umanità , siamo 7 miliardi di persone e consumiamo come le cavallette, qui prima o poi finiranno le risorse e li nello spazio ce ne sono quante ne vogliamo ....

Cmq non possono andare su Marte (con le attuali tecnologie) persone non addestrate (astronauti) per tanti motivi, viaggiare nello spazio per tanti mesi, 6 per l'esattezza oggi per arrivarci e adoperare attrezzature particolari una volta sbarcati li non e' da tutti, bisogna avere una grande preparazione psico fisica in primis e tecnica a certi livelli non e' che il primo che trovi lo mandi su Marte

Poi come diceva Malerba si devono risolvere problemi tecnici come le radiazioni (che ci sono anche all andata non solo al ritorno), come quello che metto qui nell articolo per l'atterraggio e tanti altri problemi tecnici , ma come bene dici, volere e' potere , se ci cimentiamo e lo vogliamo, li risolviamo ....



Se pensi che siamo andati sulla luna con un computer che aveva la potenza di un Vic 20 immagina



Vero ma se abbiamo fatto passi da gigante nella tecnologia hardware e software , invece nella propulsione aerospaziale siamo all epoca di Pappagone , costosissimo e poco efficacie ,basta vedere Constellation della Nasa per un ritorno sulla Luna , tale e quale ad Apollo non cambia na virgola, solo che riesce a portare sulla Luna qualche centinaio di kg in più a viaggio, se non ci diamo da fare in questo ramo non andremo mai da nessuna parte perché e' il più grosso limite che abbiamo oggi , quando avremo inventato un motore più prestazionale e si spera più economico , allora si spalancheranno le porte dello spazio anche al lavoro figuriamoci alla ricerca ....

Speriamo bene [SM=g8320]

Aggiungo Claudio che la tua idea non e' campata in aria, anzi e' stata avanzata da diversi studiosi in particolare da Dirk Schulze-Makuch, professore della Washingotn State University ti riporto un articolo anche se e' stato duramente attaccato perché nel suo progetto per abbassare i costi (che poi non si abbatterebbero in realtà come lui sostiene), gli uomini che vanno li starebbero in posti strettissimi e angusti e per tanti studiosi non avrebbero scampo li manderemmo a morte certa, per le cose elencate in precedenza ...e ci fu una furibonda lite in privato dove si dice (forse e' una leggenda forse la realtà) che lui abbia detto , si lo so che morirebbero ma avremmo dati importanti per altre missioni , in pratica li vorrebbe usare come cavie da laboratorio

www.nextme.it/scienza/universo/1312-nasa-colonizzare-marte-fra-20-anni-qchi-partira-non-potra-piu-tornare-sull...

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