Ciò che afferma la parte animica a confronto con i testi della letteratura gnostica

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Lachaise-L-N-
00domenica 5 aprile 2009 16:38
Scritto da Marco Ortisi per ufomachine.org

INTRODUZIONE

La scienza ufficiale concepisce l’evoluzione tecnologica dell’uomo come un processo a senso unico. Si può progredire sempre di più nel corso dei secoli ma è inconcepibile che in passato vi siano state civiltà dotate di strumenti o nozioni matematico-scientifiche superiori a quelle possedute oggi.

Eppure reperti e manufatti storici come i grandi monumenti megalitici, le piramidi della piana di Giza o ancora le imponenti costruzioni dell’America Latina (strutture che già nel presente sarebbe difficile replicare ma la cui erezione è attribuita in molti casi a popoli che addirittura non conoscevano l’uso della ruota) ci raccontano tutt’altra storia.

Leggendo inoltre svariati testi religiosi (Bibbia vecchio e nuovo testamento, vangeli apocrifi, racconti della tradizione indiana, etc…) emerge ancora più forte la sensazione che l’uomo non poteva, se non attraverso un’influenza esterna tecnologicamente di gran lunga più evoluta (leggasi pure “aliena”) fare ciò che gli si attribuisce.

Il lavoro svolto in tal senso in questi anni dal professor Corrado Malanga (attraverso le ipnosi regressive ed il dialogo con la parte animica) è di indubbio interesse sia sotto il profilo cosmo-storico che umano, ovvero volto alla riscoperta dell’uomo e delle sue origini (chi è, da dove viene e dove sta andando). Le sue rivelazioni trovano tra l’altro sorprendenti riscontri e similitudini con i testi antichi, tanto da indurci a credere che ciò che stiamo comprendendo oggi sia semplicemente una riscoperta di concetti che i popoli del passato avevano in qualche modo già assimilato da tempo.

LA CREAZIONE

Una di queste rivelazioni ci viene concessa dalla corrente gnostica circa la natura della creazione. Gli gnostici definivano il Creatore come il “Signore di questo mondo”. Ciò che lo caratterizzava però era l’essere un assoluto materialista, un manipolatore della verità. Per adempiere ai suoi scopi, il Signore di questo mondo (conosciuto anche come Nebro) si avvaleva di una schiera di guardiani cosmici chiamati arconti.

Nel Vangelo di Giuda si apprende che Nebro crea sei arconti i quali a loro volta generano dodici angeli “e ciascuno di essi ricevette una parte nei cieli” (probabilmente il controllo di un’area o di un settore stellare). Fra questi arconti ve ne è uno in particolare chiamato Saklas (lo stolto) che in modo paurosamente simile alla Genesi dice ai suoi angeli: “Creiamo l’uomo a somiglianza e immagine”. Da qui nascono Adamo ed Eva.

Questo racconto ha un senso con quanto affermato dalla parte animica in ipnosi, secondo cui l’uomo che abita oggi la terra è il frutto di una rielaborazione genetica operata dagli alieni (gli arconti). Anche secondo gli Gnostici quindi l’uomo di questa terra non proviene direttamente dalla volontà di Dio, bensì da un qualcosa di diverso che lo ha generato per scopi poco chiari. Saklas, si apprende, augura infatti ad Adamo una lunga vita e tanti figli (della serie, più siete meglio è). Perché? Quale motivo si cela dietro questa frase proferita, ci riferiscono gli gnostici, in modo sarcastico?

A questa domanda apparentemente non si ottiene risposta nei testi apocrifi, ma dalle ricerche del professor Malanga sappiamo di essere stati creati per fungere da trappole per anima. Gli alieni la estrarrebbero dalle persone in via momentanea per rigenerarsi in attesa di ultimare il progetto finale, ovvero quando saranno in grado di trattenerla per conto proprio ed ottenere la vita eterna.

Anima è una delle quattro componenti che può formare l’uomo ma che non tutti gli uomini possiedono (al di fuori naturalmente di corpo, mente e spirito). Comunque guardando al passato, per noi oggi la sensazione che l’uomo terrestre sia stato creato per essere sfruttato o utilizzato per qualche ragione ignota, appare chiarissima nei tentativi ripetuti di ristabilire l’ordine quando le cose stavano per sfuggire di mano. Cosa si poteva fare in tempi remoti per evitare la diffusione di idee pericolose quando il potere centrale del Creatore rischiava di essere messo in pericolo? Semplice, si poteva creare una nuova religione.

Fin dai tempi antichissimi infatti potrebbero esserci state molte menti illuminate (possiamo pensare ad esempio agli stregoni o ai capi tribù nativo americani) ad aver compreso l’inganno del Signore di questo mondo e dei suoi arconti. Quando però l’eliminazione fisica dei dissidenti non diveniva possibile, le loro parole potrebbero essere state adattate e trasformate in una nuova religione che si andava a rifare sempre all’adorazione del falso Dio (il Creatore).

Questa potrebbe non essere un’ipotesi tanto campata per aria se si considera che tutte le religioni del mondo possiedono similitudini inquietanti e tratti comuni in molti aspetti, adattati semplicemente al contesto culturale o storico di un preciso luogo o tempo (ad esempio il riferimento al diluvio universale è pressoché immutato così come la presenza delle divinità rappresentate dal serpente e dall’uccello nelle religioni politeiste antiche).

Ovviamente per chi persegue la fede cristiana in genere (ortodossi, cattolici e movimenti correlati quali protestantesimo ed evangelismo) essere messi al corrente che il Creatore dell’uomo che popola questo mondo sia in realtà in qualche modo malevolo, non correlabile al vero Dio, impegnato anzi a tenerci nell’ignoranza e lontani dalla verità con l’aiuto della sua banda di arconti, è un’affermazione scioccante che tuttavia si fa strada fra i concetti espressi dalla parte animica, tirata fuori in ipnosi dal professor Malanga, circa l’esistenza di più creatori che si spostano “di qua”, “di là” o “di là di là” e che in realtà si sono trovati all’interno della creazione una volta che l’universo si è venuto a formare (ovvero quando Dio, la Coscienza, ha deciso di acquisire Conoscenza del suo stato).

La sensazione a livello inconscio di chi per anni ha creduto nel cristianesimo (come l’autore di questo articolo) o chi vi crede tuttora, circa qualcosa che non tornava/torna nei racconti biblici, trova tra l’altro accoglimento in una delle osservazioni della storica Zoe Oldenburg, secondo cui l’effettiva differenza tra un mondo fatto da un creatore corrotto, in cui uomini e donne vengono inebetiti dalla cecità spirituale ed un mondo invece fatto da Dio, ma corrotto dal diavolo, in cui gli esseri umani sono stati condannati dal peccato originale, può essere solo accademica.

LA SANTA GENERAZIONE DI SETH


Tralasciando la genuità storica del personaggio Gesù (non suffragata comunque dall’esistenza di prove reali) esistono due diverse genealogie di Cristo riportate nei vangeli di Luca e Matteo. Quella di Matteo risale fino ad Abramo, mentre quella di Luca risale, attraverso Seth, fino ad Adamo, il “Figlio di Dio”. Chi è Seth è perché è così importante per la discussione in essere? Nel vangelo di Giuda (anche qui tralasciando la veridicità storica del personaggio), ad un certo punto, i suoi discepoli domandano a Gesù dove fosse stato e lui gli risponde: “Sono andato da un’altra generazione grande e santa”.

“Signore, qual è la generazione che è superiore a noi ed è più santa di noi, che non si trova ora in questi regni?” – controbattono i discepoli. Cristo risponde ancora una volta che nessuno di questo eone (universo fisico ndr.) vedrà mai la generazione di cui sta parlando ed inoltre che “nessuna schiera di angeli delle stelle governerà sopra di esse”. La grande e santa generazione a cui Gesù fa riferimento è la generazione di Seth! L’importanza di Seth deriva parzialmente dal racconto della prima famiglia umana nel libro della Genesi.

Dopo l’uccisione di Abele per mano di suo fratello Caino, Adamo ed Eva hanno un altro figlio, Seth, che nella tradizione equivale letteralmente ad un altro seme. Nella interpretazione che lo gnosticismo fa della Genesi, Seth è il progenitore di una nuova razza umana definita i figli di Dio. Nel capitolo sesto della Genesi, i figli di Dio vengono chiaramente distinti dalle belle figlie dell’uomo la cui unione diede origine ai giganti “famosi eroi”. Il racconto biblico fa chiaramente riferimento a distinzioni ben precise fra figli di Dio e figlie dell’uomo come se gli uni fossero una cosa o avessero un qualcosa di diverso dagli altri.

In effetti secondo gli gnostici il seme di Seth non era inteso in senso genetico bensì era un’immagine che alludeva al “seme dell’anima”. Ecco ciò che li distingueva dagli altri. La generazione di Seth era quindi una generazione di uomini con anima. Nel vangelo di Giuda, fra tutti quanti i presenti nel suo entourage, solo nell’Iscariota (appunto in Giuda stesso) Gesù sembra riscontrare i segni dell’identità Sethiana, quindi di uomo con anima, affermazione che trova riscontro con quanto proferito in ipnosi dalla parte animica: “solo una piccola percentuale di persone su questa terra possiede anima”. Ad un certo punto Giuda interroga Gesù sul destino di coloro che appartengono alle due generazioni (uomini con e senza anima).

La risposta è precisa. Per coloro che appartengono alla discendenza di Seth (uomo con anima) quando questa gente “ha compiuto il tempo del regno e lo spirito l’abbandona, i loro corpi morranno ma le loro anime vivranno e saranno innalzate”.Per quanto riguarda il resto viene semplicemente detto “non si può spargere semi su una roccia e coglierne il frutto” come ad intendere che queste generazione non potranno fiorire ed essere raccolte, una prospettiva della quale sembra implicito non ne soffriranno, perché totalmente insensibili alla vita dell’anima e quindi alla sua assenza.

Un altro riferimento all’esistenza di uomini con anima e uomini senza anima ci viene sempre data nel Vangelo di Giuda quando l’Iscariota domanda se lo spirito dell’uomo muore. Purtroppo la risposta di Gesù per intero è andata perduta ed è chiara solo la parte in cui Cristo afferma che Dio ordinò che lo spirito e l’anima insieme venissero concessi solo agli appartenenti della grande generazione. Un'ulteriore possibile similitudine con le scoperte (o forse sarebbe meglio dire riscoperte) del professor Malanga riguarda il concetto di casa delle anime.

Nel suo vangelo Giuda non aspira ad un’eternità in terra ma vuole unirsi alla grande e santa generazione nella loro “casa”. Secondo il professore, gli alieni stanno progettando un sistema o un luogo in cui intrappolare per sempre le anime (che così non potrebbero fare più esperienza) per potersene servire per i loro scopi. E’ questo un altro riferimento inconsapevole di Giuda all’inganno alieno?

Ciò che è sicuro è che l’autore del vangelo di Giuda attribuisce una grande importanza alla profonda coscienza e conoscenza di sé come requisito fondamentale per seguire la via che conduce alla vita eterna.

PERCHE’ GLI GNOSTICI POTREBBERO AVERCI VISTO GIUSTO

Concludendo, il movimento gnostico (affermatosi tra il II e III secolo d.c) è stato, come ben noto, un movimento di tipo filosofico-religioso parecchio diffuso prima di essere combattuto aspramente dalla chiesa. Fondamentalmente però contrasta con il credo cristiano tradizionale nel mezzo per raggiungere la liberazione o comunque la salvezza dell’anima *1. Mentre per gli gnostici questo è un obiettivo che si può raggiungere solamente attraverso la conoscenza delle cose, nella religione cristiana i dogmi si devono accettare per fede, non è necessario porsi troppe domande o conoscere l’effettiva dinamica delle cose, basta semplicemente fidarsi.

Dalle ricerche svolte dal professor Malanga (soprattutto mediante ipnosi degli addotti), si evince che l’inganno alieno punta e consiste proprio in questo: meno domande un individuo si pone, più accetta le cose per fede (una qualsiasi fra quelle false create ad hoc) senza realmente approfondire il proprio status, meglio può essere controllato.

Dal comportamento degli arconti descritti in alcuni testi apocrifi si capisce anche perché gli gnostici non vedevano di buon occhio gli angeli. Al contrario essi erano tormentati dall’idea che questi “esseri cosmici“ potessero in realtà avere l’obiettivo di frenare l’evoluzione dell’uomo. Perché necessitare di un angelo custode che ti guidi (o ti parassiti, a seconda dei punti di vista) verso la retta via, quando la salvezza la si può raggiungere solo con la conoscenza diretta, anche a costo di sbagliare a spese proprie con scelte dettate comunque dal libero arbitrio?

Mentre la chiesa tradizionale attribuisce al peccato la dannazione eterna, per gli gnostici invece la colpa nel mondo materiale poteva portare al risveglio spirituale. Dipendeva solo dalle propensioni e dalla ricettività dell’individuo. E’ probabile che sia questo il cammino che ognuno di noi deve percorrere per il raggiungimento della salvezza personale: la ricerca individuale senza freni o paura di incorrere in una punizione divina inesistente.

*1 Qui non è chiaro a cosa ci si riferisse con esattezza (se ad anima o spirito). Con la ricerca personale e l’aiuto del professor Malanga cercherò di fare chiarezza su questo punto con un ulteriore articolo.
cesko!
00domenica 5 aprile 2009 21:13
Condivido gran parte dei dubbi sulla veridicità delle informazioni legate alla storia della religione cristiana, inoltre dalle mie letture e dalla mia personale consapevolezza sul tema religione, trovo che esistano "bugie" comuni a piu religione e/o a piu sette professatrici della verità.
Dal punto di vista dell'interpretazione dei vangeli la Chiesa continuerà a ribadire il concetto dell'interpretazione mediante metafora e continuerà a difendere (finche le sarà possibile) quei pochi incerti capisaldi della fede...
Questo immenso universo di cui conosciamo pochissimo credo che possa davvero essere opera di qualcosa di piu grande di noi ma soprattutto non trovo assolutamente irragionevole la teoria degli alieni come capostipiti della nostra civiltà. ( le opere imponenti come le piramidi e altre costruzioni oggi impossibili da replicare nonostante il nostro livello tecnologico non possono far pensare che alla "mano" di qualcuno molto piu all'avanguardia)...
Ma in tutto ciò, cari amici, vedo il Sig. Malanga che stona, che con l'ipnosi regressiva ha la presunzione di conoscere la verità e ribadisce il concetto del bene e del male puntando il dito sugli alieni e sulle loro presunte, maligne intenzioni. Questo atteggiamento mi pare non si differenzi molto da quello utilizzato dalle religioni: creare paura e creare un nemico.
Io sono piu propenso a credere che gli alieni esistano e che abbiano anche influito nel nostro progredire, preferisco pensare che siano loro i futuri fautori di una religione universale uguale per tutti che garantisca pace e benessere...
Non mi affido certo a preti o professori convinti fautori della "verità in tasca"...

Grazie
Cesko
Lachaise-L-N-
00lunedì 6 aprile 2009 15:49
Re:
condivido tutto cio' che hai detto, tranne ilquesto passaggio: "Ma in tutto ciò, cari amici, vedo il Sig. Malanga che stona, che con l'ipnosi regressiva ha la presunzione di conoscere la verità e ribadisce il concetto del bene e del male puntando il dito sugli alieni e sulle loro presunte, maligne intenzioni. Questo atteggiamento mi pare non si differenzi molto da quello utilizzato dalle religioni: creare paura e creare un nemico.
Io sono piu propenso a credere che gli alieni esistano e che abbiano anche influito nel nostro progredire, preferisco pensare che siano loro i futuri fautori di una religione universale uguale per tutti che garantisca pace e benessere...
Non mi affido certo a preti o professori convinti fautori della "verità in tasca"...


Se conosci gli studi di Malanga, allora non puoi non sapere che lui non parla mai di bene o male..e non ritiene assolutamente di avere la verità in tasta.
semplicemente fa ricerca, e semplicemente riporta i dati che vengono fuori dagli addotti, cosi' come sono.(anche grazie all 'ipnosi).
siamo abituati a vivere in un mondo dove la dualità è presente ovunque...ma lo steso Malanga afferma che gli alieni responsabili delle abductions non sono nè buoni, nè cattivi..semplicemente alieni... che agiscono secondo la propria coscienza.

altra cosa molto importante ,secondo me, è ribadire che il concetto secondo cui "la tecnologia è un processo a senso unico" è totalmente errato. questo ci porta inesorabilmente a dover riscrivere la storia di questa terra e dell uomo.
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