Parte finale
Il Project Sign, il caso Mantell e l'ipotesi extraterrestre
L'anno successivo, nel 1948, vide finalmente la luce il Project Sign. Purtroppo gli anni d'oro del progetto durarono molto poco. Quattro indagini condotte all'epoca dal Sign, raccontarono molto sulla vita di Alfred Loedding e la sua amata indagine sui dischi volanti. Fu in quel periodo che scienziati come Loedding, ufficiali dell'Air Force e funzionari dei servizi segreti, cercarono in tutti i modi di spiegare gli avvistamenti, che andavano sempre di più ad aumentare. Cercavano di trovare per l'appunto un "segno" (Sign) dietro il fenomeno degli UFO. Il 7 gennaio 1948, avvenne un fatto interessante, che poteva portare al team di ricerca, un effettivo indizio circa la natura dei Flying Saucer. Quel giorno, un pilota dell'Air National Guard (la Guarda Nazionale) presso il Kentucky, il capitano Thomas F. Mantell, perì con il suo F-51 dopo aver inseguito un disco volante. Egli si schiantò a sud-ovest della conta di Franklin. Il caso è passato nella storia come il caso Mantell, divenendo uno dei super-classici casi sui dischi volanti. L'interccettazione fatale iniziò alle ore 14:30, nei pressi di Louisville, dopo che il personale della base aerea di Godman Air Field, a Fort Knox, furono preoccupati per l'avvistamento di un oggetto non identificato. Fu avvistato dall'operatore della torre di controllo, il sergente Quinton Blackwell alle ore 13:45, dopo segnalazione da parte della sicurezza del forte. Il comandante della torrre, Guy F. Hix, confermò successivamente un oggetto non identificato in volo sull'area, insieme al capitano Gary Carter, anche lui presente all'avvistamento. Carter, con l'ausilio di un binocolo 6x50, vide meglio l'oggetto in questione. Era un oggetto circolare bianco, che si trovava ad una quota molto alta, aleggiando in aria. Stanley Oliver, anche lui presente nella torre di controllo, descrisse l'UFO ad un palloncino ad alta quota, affermando che sembrava "un cono gelato ricoperto di rosso". Altri fecero descrizioni simili. Hix non sapeva cosa pensare, ma decise di scoprire cosa fosse. Un velivolo non identificato che si trovava a volare sopra Fort Knox non era certo una cosa da prendere alla leggera. La giusta occasione venne quando un gruppo di quattro caccia stavano rientrando alla base dopo una missione d'addestramento dalla Marietta Air Base, in Georgia. La squadra era capitanata dal capitano Thomas Mantell, che al momento si stava avvicinando presso Louisville. Hix contattò la squadra, avvertendoli che c'era un oggetto che bisognava identificare. Durante le prime fasi di interccettamento, gli uomini di Mantell dovettero quasi subito abbandonare l'inseguimento, ma lui decise di continuare senza di loro. Alle 14:45 il capitano, riuscì ad avere un contatto visivo con l'UFO, affermando che si trovava un pò più in alto di lui, e che sembrava volare ad una velocità pari alla sua metà, circa 180 miglia orarie. Già a 10.000 piedi, Mantell decise di portare ancora più sù il suo aereo, o almeno, è quanto sappiamo delle sue ultime comunicazioni con la torre di controllo. Prima che le comunicazioni si interrompessero, Mantell riferì che l'oggetto era metallico e di dimensioni enormi. Il velivolo di Mantell si schiantò nella fattoria di J. William Phillips, a Franklin, Kentucky, a soli 750 metri dalla casa del proprietario. Il corpo di Mantell, a quanto venne detto, fu in parte decapitato, ma ancora all'interno del velivolo. Si disse che non fu bruciato né crivellato di proiettili, o trovate traccie radioattive. L'orologio di bordo tuttavia, si fermò alle ore 15:18, un minuto prima, o poco più, che l'aereo si schiantasse al suolo. In realtà, il cosiddetto caso Mantell, iniziò ancor prima del tragico incidente. Alle 13:15, la polizia di stato, ricevette alcune segnalazioni di persone che osservarono nei pressi di Maysville, a circa 80 miglia ad est di Louisville, uno strano oggetto volante. La polizia contattò poi la base aerea, e così Fort Knox mise in allerta il suo personale, posizionati presso la torre di Godman, per cercare l'UFO. Stranamente arriverà un'altra segnalazione alle ore 13:35, ad ovest di Louisville, presso la torre Owensboro e Irvington. Questo rapporto descrive un oggetto grande addirittura dai 250 ai 300 metri di diametro. Se l'informazioni sono corrette, l'UFO avrebbe già superato il bordo nord del campo di Godman, prima del loro primo avvistamento avvenuto alle ore 13:45. Quello che molti non sanno è che la sera stessa, più di una dozzina di basi militari, tramite torri di controllo, su tutto il territorio del Midwest, riportarono l'osservazione di un UFO "basso sull'orizzonte". Il primo avvistamento ci viene dalla base di Clinton County, presso Wilmington, Ohio, alle 19:35. In quell'occasione, gli ufficiali in servizio riportarono di aver avvistato una luce che sembrava "ballare" su e già, cambiando anche colore, dal rosso al verde. L'UFO si sarebbe poi spostato bruscamente da sinistra verso sud-ovest. Nella zona sud-ovest a sua volta, nei pressi della base Lockbourne AFB, gli operatori della torre, videro una luce brillante scendere di quota. L'oggetto aveva un aspetto sferico, color abra, molto luminoso, facendo virate molto strette in cielo intorno tutta la base militare. L'oggetto venne descritto essere molto veloce, in grando di fermarsi di scatto e stazionare immobile in cielo. L'UFO si comportò in modo completamente anomalo, ripetendo più volte alcune manovre, come salire e scendere di quota ripetutamente, fino addirittura a sfiorare il terreno. L'UFO riprese in seguito nuovamente quota, accellerando verso nord-ovest, scomparendo.
Riguardo al caso Mantell, l'Air Force accusò il pianeta Venere come la causa per tutta la serie di avvistamenti, tra cui la morte stessa del povero pilota. A parte che oggi sappiamo che già all'epoca l'ipotesi Venere venne scartata ufficialmente dopo indagini scientifiche, e i documenti declassificati del Blue Book lo provano, ma quelli che molti non sanno è che il team TID del Sign, scartarono questa ipotesi, e proprio Loedding, da quel momento, si convinse completamente dell'ipotesi extraterrestre. Il team si occupò di indagare su questi avvistamenti, che durarono fino al mese di Aprile, come fosse una sorta di piccolo flap ufologico (ondata di avvistamenti intensiva). Edward Ruppelt, come sappiamo, capo dell'inchiesta del Blue Book, confermò questo nelle sue memorie. Egli ha dichiarato che molti del TID, avevano ipotizzato l'ipotesi interplanetaria, verso la fine dell'inchiesta, dato che ogni altra ipotesi era stata scartata. Per questo motivo, il personale del Sign, a parere di Ruppelt, trovarono nel caso Mantell, una perfetta e logica ipotesi extraterrestre. Ruppelt stesso riaprì le indagini sul caso Mantell nel 1951, e per l'occasione, andò a parlare al dottor Hynek. Lui stesso confermò che l'ipotesi Venere non poteva essere sostenuta, dato che in quel momento, entra troppo debole e poco brillante per essere anche solo osservata bene. Ruppelt, scoprì poi che venne tirata fuori un'altra iptoesi per spiegare l'incidente e gli avvistamenti successivi. Il pallone Skyhook, della marina, grande 30 metri di diametro, lanciato quella mattina presso la base di Clinton, Ohio. Gli Skyhooks venivano utilizzati all'epoca per lo studio ad alta quota dei raggi cosmici, ed era un progetto, al pubblico, segreto. Tuttavia, le sue indagini portarono alla luce prove definitive e di fondamentali. Nei file infatti, l'ufficiale riuscì a ritrovare la segnalazione di due osservatori, che poco dopo l'incidente di Louisville, avvistarono un pallone. Entrambi i due, completamente indipendenti, uno del Kentucky, l'altro del Tennessee, avevano all'inizio osservato un oggetto che non riuscivano ad identificare ad occhio nudo. Con l'utilizzo dei telescopi tuttavia, fu subito chiaro la sua natura. Entrambi confermavano che si tratta semplicemente di un pallone sonda, lo Skyhook insomma, che tengo a precisare, era semplicemente un pallone trasparente. Anche dopo questa scoperta di Ruppelt, l'USAF continuò ad insabbbiare il caso, portando avanti la sua assurda ipotesi celeste come spiegazione. Restano chiaramente delle domande senza risposta. A parte l'assurda ipotesi di Venere, già scartata all'epoca. Lo Skyhook doveva come minimo essere risucchiato dal velivolo di Mantell, che si trovava molto vicino dall'oggetto, che in quel momento volava a ben 400 miglia orarie. Un semplice pallone, anche se grande, non poteva né resistere alla turbolenza, né poi essere veloce almeno la metà del velivolo di Mantell. La descrizione in oltre del capitano era piuttosto ovvia: un velivolo metallico gigantesco, sprovvisto di ali. Possiamo anche segnalare il rapporto degli operatori di almeno due torri di controllo differenti, dei quali, uno dei due, scartò ogni potesi, anche quella del pallone. Con l'utilizzo di binocoli, come abbiamo già detto, l'oggetto apparia comunque di dimensioni enormi, anche se era lontano kilometri dagli osservatori atterra, tanto da suppore la sua diminsione, di ben oltre 250 metri di diametro, Uno Skyhook, di 30 metri, non sarebbe stato neanche visibile a quella distanza e sarebbe stato subito identificato dal personale della base, sicuramente addestrato nell'identifcare un pallone meteorologico. Chiaramente gli avvistamenti di quella stessa sera e i successivi non furono nemmeno presi in considerazione dall'Air Force, eppure erano casi del tutto anomali. Su Mantell possiamo dire che: era un pilota dall'enorme bravura e esperienza. Aveva sulle spalle ben 2.867 ore di volo, 67 delle quali sul F-51. Era un veterano durante la guerra, durante l'invasione dell Normandia, onorato con una medaglia all'onore al migior pilota da combattimento. Era anche addestratore alla scuola di volo. Un collega di Mantell testimoniò: "The only thing I can think was that he was after something that he believed to be more important than his life or family."
Una perizia del NICAP del 2006, confermò che lo Skyhook si trovava ad oltre 300km di distanza da Mantell.
Al team Sign tuttavia, arrivarono rapporti altrettanto stupefacenti. Oltre all'incidente Mantell, presso il team del TID, ci furono altri avvenimenti che influenzarono molto l'idea finale che Loedding ed altri si fecero sul fenomeno UFO. Uno di questi riguardava un "ala volante" avvistata nelle Filippine, nella zona centrale. Archiviato dal tenete Robert W. Meyers, l'avvistamento ebbe luogo il 1 aprile 1948, alle 09:55 ora locale. Il tempo era sereno, con visibilità illimitata, quando il tenete Meyers, stava conducendo un volo di tre P-47 del 67th Fighter Group. Il pilota si trovava ad una quota di 1.500 metri, quando notò un velivolo anomalo, a tre miglia ad est dalla sua posizione. Questo velivolo era a forma di ala volante o "mezza luna" con una parte posteriore come fosse a "tartaruga", e non assomigliava a niente che avessero mai visto volare nel Pacifico. L'UFO volava a circa 1.000 metri di quota, ad una velocità di circa 200 miglia all'ora. Il pilota stimò la grandezza come 30 metri per 20 di lunghezza, di un colore argento. Il pilota provò a contattare gli altri suoi uomini, ma fu tutto inutile, la radio non funzionava. Alla fine la curiosità ebbe la meglio su di lui, e Meyers decise di cercare di avvicinarsi, per capire meglio cosa fosse. Fece un giro intorno al velivolo di 240 gradi, verso sinistra, ma a quel punto, l'UFO, come risposta, fece una curva di 90 gradi, verso sinistra, aumentando la sua velocità nel giro di pochi secondi, allontanandosi. Nessun suono, nessuna scia rilasciata, nessun carrello di atterraggio visibile, o cabina di guida, furono osservate dal pilota, ma questi fece notare che l'UFO aveva come una piccola "pinna dorsale". Loedding, che, come sappiamo, aveva un'enorme conoscenza riguardo i velivoli cosiddetti "ala volante", dato che lui stesso progettava, trovò il caso speciale, di enorme interesse. Meyers era un testimone assolutamente attendibile, esperto, addestrato, con esperienza. All'inizio, si pensò al Northrop XB-35 o al YB-49, gli unici due modelli dell'epoca, gli unici in grado di soddisfare le caratteristiche fisiche osservate dal pilota. Tra il team del Sign tuttavia, iniziò a riflettere sull'impossibilità che gli oggetti fossero di origine sovietica. Loedding, da quella primavera, e non solo lui, iniziò a ipotizzare che questi velivoli erano provenienti da un altro mondo. Un rapporto, che rafforzò ancora di più la loro posizione riguardo l'ipotesi extraterrestre, venne quattro giorni più tardi. Si trattava dell'avvistamento da parte di tre tecnici del laboratorio di Geofisica, presso la base Holloman AFB, New Mexico. In quel periodo, nella base si stava lavorando ad un progetto segreto. Il responsabile era J.W. People. In mezzo a uno di quei test, un bel giorno, gli operatori notarono un oggetto rotondo di colore bianco, con una sommità d'orata, che volava ad una "velocità tremenda". Uno dei tre osservatori, scorse per un breve periodo anche un secondo UFO. Uno degli uomini descrisse ciò che stavano osservando come un oggetto irregolare, di forma rotonda, leggermente concavo nella parte superiore. La durata dell'osservazione durò 30 secondi, dove, negli ultimi secondi dell'osservazione, uno dei due oggetti, fece un ciclo verticale (un cerchio di 360 gradi) prima di sparire verso ovest. Sebbene i tecnici, esperti sui palloni sonda, dato che lavoravano appunto con questi strumenti, lo paragonarono simile ad un pallone, questi erano certi che quanto osservato non lo era, dato il tipo di manovre violente che questi fece, come se fosse pilotato, in più la sua velocità elevata, per non parlare dei venti, che quel giorno provenivano verso ovest, a 10-15 kilometri orari, e nessun pallone può volare contro vento. Alfred Loedding, e un assistente dell'ufficio di Clingerman, il tenente colonnello JC Beam, si avviarono di persona nel New Mexico, per indagare di persona. Purtroppo quando arrivarono, Peoples e gli altri testimoni erano fuori per lavoro, ma vennero comunque interrogati più tardi, presso i laboratori Watson, nel New Jersey. I due investigatori parlarono anche con il tenente Markley. Questi disse che quel giorno dell'avvistamento, furono captati dei ritorni radar insoliti, più riferì di un altro avvistamento venuto luogo nell'agosto del 1947, e anche li furono captati segnali sul radar anomali. Gli altri testimoni verranno interrogati nel New Jersey, e si convinsero che nessun velivolo dell'epoca poteva volare tanto velocemente e facendo quei movimenti e virate violente. Quel caso venne inserito tra i non identificati. Loedding e Beam, ne approfittarono per indagare anche su un altro caso, uno vecchio, già conosciuto. Viaggiarono quindi verso Phoenix, Arizona, per interrogare William A. Rhodes, che aveva scattato delle foto ad un disco volante il 7 luglio 1947. Le foto saranno in seguito dichiarate essere autentiche. L'oggetto fotografato non fu identificato come appartenente a nessun velivolo conosciuto.
Il quarto caso, tra i più significativi, che portò poi ad un chiaro punto finale da parte del team Sign, a proposito degli UFO, arriverà il 24 luglio di quell'anno, quando due piloti dell'Eastern Airlines, volo 576, a bordo di un DC-3, furono coinvolti in una quasi collisione in volo con un UFO. L'equipaggio, che rimase inseguito molto turbato dall'avvenimento, avvenne a 5.000 metri di quota, a 20km a sud di Montgomery, Alabama, quando l'UFO venne fuori da nord-est. Questi procedeva contro l'aereo ad una velocità di almeno 800 miglia orarie (1285km/h). Lo scontro non ci fu, dato che l'UFO si spostò prima della collisione, ad una distanza di 700 metri dall'ala destra del DC-3. I due piloti erano certi in quel momento, che sarebbero morti. I testimoni, il capitano Clarence S. Chiles e il primo ufficiale John B. Whitted, descrissero bene il velivolo avvistato. Questo venne calcolato essere lungo circa 30 metri, di forma cilindrica o a sigaro, senza ali. Il velivolo sembrava emettere un bagliore blu nella parte inferiore, con dei finestrini lungo il corpo dell'oggetto di colore giallo luminoso, ed emetteva una fiammata rossa nella parte posteriore. Un passeggero a bordo, Clarence L. McKelvie, descrisse l'oggetto come una "strange, eerie streak of light, very intense". Il caso divenne ben presto famoso, e passò alla storia come il caso Chiles-Whitted, uno dei più attendibili e classici casi UFO della storia. La notizia, arrivò fino al Pentagono, direttamente al nuovo capo dell'Intelligence, il general maggiore Charles P. Cabell. Questi telefonò subito a Dayton, ordinando al colonnello McCoy di indagare sul caso dei due piloti. Nel pomeriggio del 25, Loedding, McCoy, Deyarmond e il maggiore Raymond Llewellyn, partirono a bordo di un aereo dell'Air Force, diretto ad Atlanta per iniziare le indagini. Senza perdere tempo, il team del Sign, interrogò i due piloti il giorno seguente, al Grudy Henry Hotel. Loedding e Deyarmond interrogarono più e più volte i due, e rimasero impressionati dalle loro dichiarazioni. Nel frattempo Llewellyn riuscì a rintracciare il passeggero del volo che riuscì a vedere dai finestrini dell'aereo, l'UFO. Egli non fu in grado di avere un contatto visivo integrale, ma riuscì a vedere il getto di scarico dell'oggetto, la fiammata arancio-rossa. Un rapporto preliminare venne subito inviato al Pentagono, e la squadrà tornò a Dayton, convinti che quanto avvistato dai due piloti era un qualcosa di non umano. Il fatto interessante è che il Sign, ufficialmente, bollò il caso come un tipo di fenomeno astronomico, conosciuto come "fireball". Chiles e Whitted, tuttavia, rifiutarono assolutamente la spiegazione dell'USAF, ed entrambi sostennero in pubblico di aver visto in realtà, un velivolo artificiale di qualche tipo.
Ricostruzione dell'UFO avvistato da Chiles e Whitted. Interessante notare che il caso è ancora oggi impressionante agli occhi dei ricercatori UFO. Il dottor James McDonald, intervistò entrambi i piloti nel 1960, e si convinse del fatto che videro chiaramente delle finestre sull'oggetto. In realtà, nessuno ha mai messo in dubbio la credibilità dei due piloti. Entrambi erano stati descritti come "completamente affidabili" da parte del famoso pilota della Eastern Airlines, presidente della compagnia aerea dove lavoravano i due testimoni, il capitano Eddie Rickenbacker.
Estimate of the situation
Edward Ruppelt, affermò che il personale del Sign era sempre più convinto che gli UFO fossero in realtà interplanetari. Il capitano Sneider sembrava essere un altro sostenitore chiave di questa possibilità. Sneider allegò anche una relazione di una pagina al rapporto del caso Chiles-Whitted, in cui sosteneva che un razzo senza ali, fosse un oggetto aerodinamico. Sneider afferma: "That this development is possibly of foreign origin would seem to be a logical premise." Questa è la vera idea che si fecero gli addetti ai lavori sul caso. Con possibilità di "foreign origin" si intendeva provenienti dallo spazio esterno. Queste dichiarazioni, senz'altro scomode per la politica interna dell'Air Force, porterà il Pentagono a prendere una forzata posizione sul problema e sull'origine soprattutto, di questi oggetti. In seguito, in quel periodo, Alfred Loedding, come coordinatore del progetto, lavorò con il team TID del Sign, ad un rapporto che tracciava la situazione del fenomeno UFO, portando anche informazioni precedenti al fenomeno dei dischi volanti, fino a trattare il fenomeni dei razzi fantasma avvistati dal 1940 al 1946 in Scandinavia e in altre zone d'Europa. A questo punto arriviamo alla fatidica stima della situazione, la "estimate of the situation", il rapporto finale del Project Sign dopo un primo studio sui dischi volanti. Secondo Ruppelt, questa stima finale, raggiunse una conclusione drammatica, affermando che molti degli avvistamenti UFO indagati dal Project Sign, potrebbero essere di origine interplanetaria. Anche se la parte più sorprendente del rapporto spiega che l'esercito dovrebbe essere messo in allerta, riguardo a queste segnalazioni non identificate. Inutile dire che il rapporto attirò moltissimo l'attenzione degli addetti ai lavori, attraversando la catena di comando, passando dall'Air Force, al dipartimento scientifico, fino al capo di stato maggiore, il generale Hoyt Vandenberg. Questi tuttavia, rifiutò di averlo distribuito a causa della mancanza di qualsiasi prova fisica per sostenere la conclusione. I funzionari del Pentagono erano perfettamente consapevoli della paura nei confronti di questi oggetti, ma anche del panico causato dalla trasmissione radiofonica avvenuta il 30 ottobre 1938 di Orson Welles. Come avrebbero potuto le persone accettare tra le ipotesi, quella extraterrestre? Inaccettabile. A causa di questo panico, generato anni fa, nessun generale generale avrebbe mai rilasciato informazioni del genere a proposito degli UFO. La stima del Sign tuttavia, affermava che non c'erano prove per accertare che gli UFO fossero di certo una minaccia per la sicurezza, quindi il Pentagono, nel dubbio, decise di adottare un atteggiamento di "wait and see". Restare in attesa insomma. Purtroppo la mancanza di interesse da parte di Vandenberg, portò a demoralizzare il team del Sign. Nonostante i vari viaggi al Pentagono per discuterne, da parte dei membri: Lawrence Truettner, Albert Deyarmond e Alfred Loedding, per fare pressioni riguardo il rapporto finale, il Pentagono continuava a rifiutare di sposare il documento e divulgarlo. Non importava quindi di cosa ci fosse scritto nelle conclusioni, il Sign non potevano condividere le loro opinioni al di fuori del TID. Molta della documentazione fu distrutta, altre copie furono invece sopravvissute fino al 1951, quando vennero recuperate da Ruppelt. Egli sosteneva che i documenti fossero stati declassificati a suo tempo, ma questo non è possibile, se si considerano le sue conclusioni e il fatto che nessuna copia della "stima della situazione" del Sign sia mai emersa all'epoca. Sia come sia, tutta questa documentazione è restata classificata fino alla metà degli anni '80. Un documento interessante comunque, è quello dell'Air Intelligence Report, numero 100-203-79, in se, stupefacente. Questo perché spiega, o meglio, suggerisce che una parte degli avvistamenti UFO, poteva essere con molta probabilità, il risultato di attività sovietica. Missioni segrete insomma. Questo punto è fondamentale, perché oggi noi sappiamo, grazie anche ai documenti russi declassificati, che non ci furono mai voli segreti sul territorio americano all'epoca. Nessun tipo di missione di spionaggio contro gli USA, sia con aerei che con missili guidati. Il documento, venne consigliato da un ufficiale del Blue Book, tale Dewey Fournet, di mantenerlo classificato. Era il 1952, e la paura sovietica si faceva ancora in parte sentire. Di documenti ancora da scoprie ce ne sono ancora a montagne, buttati chissà dove, ma di enorme importanza per la ricerca ufologica, che può portare sicuramente più chiarezza sul fenomeno.
Donald Loedding, figlio di Alfred, ricorda bene quel periodo, durante la fine del Sign, e della stima della situazione. Ricorda che suo padre rimase disgustato da questo, non fu assolutamente d'accordo con la linea che si stava prendendo. Fu molto deluso dalla decisione definitiva di Vandenberg. Loedding era una stella nascente a Wright Field, un ingegnere di talento come pochi, ufficialmente caduto in disgrazia a causa della sua convinzione personale riguardo all'origine extraterrestre dei dischi volanti. Con la fine del 1948, ci fu un drastico cambiamento nel Project Sign. Il grande senso di importanza che il Pentagono aveva tanto conferito al progetto, al team di ricerca, al TID, cessò miseramente in un giorno. Progetto cessato poi nel pieno delle ondate di avvistamenti, che sarebbero continuate sempre, con alti e bassi, ma comunque senza sosta, soprattutto su basi militari, che avrebbero causato non pochi problemi ed allarmi generali tra gli operatori. A metà del 1949, i leader del progetto, come Sneider e Loedding, sarebbero stati del tutto estromessi da altre ulteriori indagini in merito agli UFO e a tutto ciò che legava progetti ufficiali dell'Intelligence. Il personale dell'Air Material Command (AMC), salvò per i primi mesi del 1950, non avrebbero più avuto modo di parlare apertamente dell'origine degli UFO. Forse le conclusioni estreme del Sign, redatto alla fine del 1948 da Truettner e Deyarmond, terminato ufficialmente nel febbraio 1949, era troppo da sopportare per il Pentagono. Molti passaggi del rapporto Sign sono decisamente interessanti. Nella premessa ad esempio, viene mensionata la possibilità di oggetti rappresentati come "spaceships" o "satellite vehicles". Questo è fondamentale, perché NESSUNO aveva a disposizione veicoli in grado di raggiungere l'orbita terrestre, nemmeno i sovietici o i misteriosi nazisti. In realtà ci sarebbero voluti altri nove anni prima che un tale evento si verichi davvero. Un velivolo alla Sputnik era decisamente anacronistico a quei tempi. C'è poi un altro passaggio interessante. Nel secondo paragrafo si afferma chiaramente che questa non è una stima definitiva della situazione. Non la stima finale di Loedding comunque. Un'altra frase afferma di valutare seriamente la possibilità di una seria minaccia alla sicurezza nazionale, dato il gran numero di oggetti volanti non identificati segnalati. Il dottor Hynek effettivamente, confermò lui stesso le preoccupazioni degli organi ufficiali dell'epoca riguardo gli UFO, parlandone in veste di consulente astronomo e ufologo per l'Air Force. E' anche importate quel passaggio perché si parlò per la prima volta di "unidentified flying object" UFO. Nel rapporto vengono citati anche i libri di Charles Fort, e questo è un altro punto interessante, dato che l'Air Force ha sempre rifiutato di riconoscere il fenomeno UFO esistente ancor prima del giugno 1947. I razzi fantasma e i foo fighters sono ad oggi un fenomeno molto conosciuto e documentato. E' chiaro che, ogni anno che passa sempre di più, si notano i cover-up e le menzogne da parte degli organi ufficiali. Le pagine a seguire, mostrano altre informazioni, come un appendice di James E. Lipp, della Rand Corporation, che comprendevano un suo studio sul fenomeno. Considera la possibilità che gli UFO possano essere extraterrestri, e provenire da Venere o Marte. Viaggi da altri sistemi stellari vennero ritenuti improbabili, data la distanza tra le stelle. Quindi fu avanzata la possibilità che questi extraterrestri si trovino nel nostro sistema solare. Il rapporto come già detto, venne rilasciato solamente al governo e agli uffici militari.
Successivamente, l'Air Force cambiò il nome del progetto Sign, in Grudge, su richiesta del direttore del settore Ricerca e Sviluppo. Questo Grudge, segnò un cambiamento improvviso e anomalo riguardo l'atteggiamento nelle indagini sui fenomeni UFO. Questo progetto, già iniziato nel 1949, comprendeva soprattutto campagne pubbliche per minimizzare il fenomeno UFO. Alcuni del Sign andarono via, altri cambiarono il loro atteggiamenti nei confronti del fenomeno. Ruppelt ricorda che molti nell'Intelligence cambiarono drasticamente idea sugli UFO, quando il Pentagono iniziò a cambiare il suo modo di approcciarsi nei confronti del fenomeno. Dovevano quindi adattarsi alla politica, o sarebbero stati cacciati fuori. Ruppelt affermava anche dell'altro. Tutti quelli che non erano d'accordo nel cambiare la loro idea, furono "eliminati". Gli altri funzionari, anche solo quelli che avevano pensato, anche lontanamente all'ipotesi extraterrestre, vennero sostituiti da un nuovo personale. Come ricordato giustamente da Ruppelt, il Pentagono utilizzò il Grudge come modo per porre fine ai rapporti sugli UFO, che certo non erano diminuiti. Questo cambiamento davvero troppo drastico e brutale, portò a Ruppelt porsi delle domande in proposito, chiedendosi se non ci fosse qualcosa dietro. Questo è quanto lui riferì a proposito delle indagini che venivano condotti sugli avvistamenti UFO, nel 1951:
This period of mind changing bothered me. Here were people deciding that there was nothing to this UFO business right at a time when the reports seemed to be getting better—maybe I was just playing the front man to a big cover-up. I didn't like it because if somebody above me knew that UFOs were really spacecraft, I could make a big fool out of myself if the truth came out"
Anche il dottor Hynek ricordava molto bene quel periodo nei suoi scritti. Donald, figlio di Alfred Loedding, confermò che il padre fu "licenziato" dal Project Sign nel 1949 a causa della sua ferma convinzione dell'ipotesi extraterrestre. Anche se rimase a lavorare a Dayton per l'USAF fino al 1951, le pressioni continuavano. Il figlio ritenne che i funzionari dell'AMC cercarono gradualmente di cacciarlo via, come spesso avviene nel mondo aziendale. Infatti, i documenti, confermano che nel 1948, i "voti" di Alfred erano eccellenti, ossia la sua reputazione, ma, dal '49 ci fu un drastico cambiamento, e venne riabbassato ai gradi più mediocri, fino alla sua effettiva dimissione il 16 febbraio 1951. A quel tempo Loedding ottenne un lavoro come direttore di ricerca ai jet, presso la Chemical Corporation, a Cranbury, New Jersey. Dopo la morte del generale Vandenberg nel 1954, l'Air Force trovò ancora una volta interessanti le qualità di Loedding. Nel 1955 Loedding torna a Dayton, alla ormai Wright-Patterson AFB. Nel 1960 stava lavorando presso la Langley AFB, in Virginia, come ufficiale di collegamento dell'aeronautica militare alla NASA. I documenti indicano che servì come consulente civile, ma secondo la sua famiglia, è probabile che ci fossero dei collegamenti con il quartier generale della CIA, proprio a Langley. Ma nel 1951, fino alla sua morte nel 1963, Loedding, secondo il figlio Donald, suo padre non parlò né si interessò più a tutto ciò che riguardavano gli UFO. La sua delusione e il suo disgusto fu così profondo, per essere stati cacciato dal Sign, che preferì non occuparsene nemmeno in modo indipendente.
Alfred C. Loedding era di origine tedesca, con una forte etica morale, molto professionale, molto determinato, amava la sua famiglia e il suo paese, l'America. Quando era nel Sign, contribuendo alle indagini, propose l'ipotesi extraterrestre con grande pensiero e devozione. Alfred non era una persona la quale potevi comprare o minacciare, e lo si è visto. Era un perfetto "yes man", che contribui in modo serio, professionale e obiettivo nelle indagini sugli UFO. Il suo tempo nell'ufologia fu breve, ma fondamentale per molti.
Bibliografia
Alfred Loedding and The Great Flying Saucer Wave of 1947