Chi era Alfred Loedding

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AlessandroCacciatore
00giovedì 29 marzo 2012 17:08
e perché si convinse della natura extraterrestre dei dischi volanti

Parte I



Questo mio articolo vuol trattare un personaggio di una certa importanza nel panorama ufologico, in particolare durante gli aspetti iniziali del fenomeno, senz'altro quelli più affascinanti e fondamentali. Alfred Loedding, vedremo, ha contribuito non poco allo studio del fenomeno dei Flying Saucer, come, prima del 1952, venivano definiti gli odierni UFO, acronimo che ora tutti conoscono. Ora, breve premessa. Chi è Alfred Loedding.

Alfred C. Loedding, fu un ingegnere aeronautico statunitense. Loedding si laurea nel 1930 alla Daniel Guggenheim School, università di aeronautica. Loedding avrà il piacere di lavorare con la Bellanca Aircraft Company fino al 1938, quando, successivamente, divenne ingegnere civile per l'US Air Force, presso la base Wright Field, inseguito ribattezzata Wright-Patterson Air Base. La specialità di Loedding era la progettazione aeronautica di velivoli cosiddetti "tuttala" o più precisamente definiti, Ala Volante, come i Northrop YB-49 o il B-2 Spirit, e addirittura l'idea di veri e propri oggetti discoidali volanti. Dischi volanti insomma.


Alfred Loedding alla Bellanca Aircraft Company - 1937


Qui sotto un modello di Ala volante di Loedding - 1940


Una raffigurazione artistica di un modello di disco volante di Loedding

Vi renderete certo conto del grande ingegno e di un'ottica prettamente futuristica ed evolutrice di un genio dell'aeronautica e della progettazione come Loedding, di certo interessato allo sviluppo. Avvenne poi un fatto molto interessante nella vita del nostro ingegnere. Il venerdì mattina del 4 luglio 1947, a Dayton, Ohio, Alfred Loedding, fu uno dei primi esseri umani al mondo, a scoprire l'esistenza dei dischi volanti. Nell'estate del 1947, c'è da fare una premessa, gli Stati Uniti in particolare, furono sconvolti dalla notizia dell'esistenza dei cosiddetti "dischi volanti", oggetti in cielo molto strani e dalla sconosciuta natura. Il 24 giugno dello stesso anno, un uomo d'affari, tale Kenneth Arnold, in volo con il proprio aereo privato nei pressi del Monte Rainier, nello stato di Washington, affermò di aver avvistato 9 oggetti argentei che si spostavano in formazione a notevole velocità, per poi, nel giro di un minuto, sparire verso la frontiera canadese. Arnold parlò del fatto subito con i giornalisti, con l'FBI addirittura e in seguito ebbe colloqui con l'aeronautica militare, che poi, nel mese di luglio, tramite posta, ricevette le conclusioni di studio dell'USAF. Il verdetto fu che gli oggetti da lui avvistati non riuscirono ad essere identificati come appartenenti a qualcosa di convenzionale e conosciuto all'Air Force. La rivista Fate, all'epoca sensazionalistica e molto seguita da svariati lettori americani, contribuì a rendere il caso enormemente famoso, mostrando in copertina, raffigurati, dei dischi volanti giganti. Da qui nacque il fenomeno, una vera e propria moda, poi in seguito trasformatasi in psicosi collettiva se vogliamo, dei flying saucer o piatti volanti che ben presto anche il nostro Corriere della Sera avrebbe iniziato a parlarne. Insomma, qui inizia la grande avventura di Loedding, ben presto scelto dall'Air Force come consulente dell'allora primo progetto di studi sugli UFO denominato Project Sign. Ma andiamo per gradi.
Come avrete potuto notare nelle raffigurazione sopra riportate, Loedding è stato scelto dall'USAF perché già fature di progettazioni che vedevano velivoli dalle particolari e strane forme, come quella di un vero e proprio disco volante. Ad esempio sui sotto è possibile vedere un altro progetto di disco volante di Loedding, addirittura divenuto un vero e proprio brevetto.



Loedding era una risorsa più che logica da utilizzare per un progetto di studi sugli UFO, d'altronde si era del tutto agli inizi del fenomeno, e non si sapeva assolutamente nulla sulla loro origine, le loro caratteristiche e via dicendo. Loedding era un futurista, come ho già fatto notare, un ingegnere che già anni prima del '47 ideava modelli di propulsioni a getto e vari design di razzi, ali volanti e veri e propri dischi volanti. Ora, c'è da fare un'altra premessa. Prima che gli UFO fossero associati a mezzi di matrice extraterrestre, bisognava aspettare i primi anni '50, perché dal '47 al '49 come minimo, gli UFO, o meglio, i dischi volanti, erano agli addetti ai lavori ma anche alle persone comuni, velivoli sperimentali di una qualche potenza, che sia americana stessa o soprattutto russa. Gli enti posti alla Difesa USA, in particolare l'aeronautica, erano molto propensi a credere ad armi sovietiche, come preludio ad un futuro attacco, del resto, finita la WWII, si era da poco entrati in Guerra Fredda. Gli americani stessi avrebbero ideato progetti per studiare, spiare, le tecnologie e le basi sovietiche, come il progetto Mogul, che fu poi la risposta dell'Air Force in merito al famoso incidente di Roswell del luglio 1947. Insomma, Loedding serviva come consulente aeronautico, come esperto di tecnologia di mezzi volanti. Nel 1947, ufficialmente, i velivoli più sofisticati non andavo oltre le 500 miglia orarie, e lo strano fu, che in realtà gli UFO, secondo i rapporti archiviati dall'USAF, e addetta di testimoni particolarmente credibili, andavano a velocità ben maggiori, diciamo, il doppio, e questo lo notò anche Arnold. Il dubbio era se l'allora i tedeschi o successivamente i russi, presero dai primi nuovi tipi di tecnologie per la creazione di questi strani oggetti discoidali. Ad oggi sappiamo che la tecnologia nazista non creò, fino a prova contraria, velivoli discoidali, i famosi UFO nazisti restano infatti una mera leggenda nel mondo ufologico, ma, è anche vero che i nazisti erano tecnologicamente più evoluti di americani, inglesi, italiani e così via. I modelli di ala volante erano infatti già un progetto dei tedeschi, in questo caso dei fratelli Horten, e quindi era fattibile che, tra le varie documentazioni perse, dato che i tedeschi disponevano di informazioni cancellate prima della conquista dei nemici, c'erano verosimilmente presenti informazioni di vitale importanta per gli americani, e forse recuperate dai sovietici. Fatto sta che, i dischi volanti, e il mistero fu proprio quello, mostravano una tecnologia così avanzata, da porsi chiaramente le dovute domande. Velivoli già costruiti verso la metà degli anni '40, prendendo spunto dalle progettazioni dei nazisti, come il Northrop YB-35 o il Y8-49, furono rimasti sempre a stadi di prototipo, e crearono non pochi problemi durante i voli. Siccome il velivolo ebbe non pochi problemi di natura strutturale, il progetto e tutti quelli analoghi, vennero ufficialmente chiusi. L'idea delle ali volanti, restava quindi ancora un sogno in parte raggiunto e in parte no. A quanto sappiamo, neanche i sovietici riuscirono a costruire molto con il modello Horten tedesco. Oggi non è così,, basta vedere i B-2 e tanti altri aerei molto sofisticati, tecnologie stealth e così via, ma d'altronde stiamo parlando del 1947, e all'epoca, tecnologie anacronistiche non le mostrava nessuno, se non, per l'appunto, i famigerati dischi volanti.


Loedding con in mano un modellino di aereo sperimentale da lui ideato

Durante lo studio condotto dal Sign, Loedding come altri scienziati, provarono ad analizzare gli UFO sotto vari aspetti. Un altro aspetto, oltre ai probabili velivoli sperimentali di matrice forse sovietica, almeno come si pensava all'epoca, c'erano i palloni sonda. I palloni sonda iniziarono ad essere maggiormente studiati ed utilizzati proprio in quegli anni. Verosimilmente moltissimi avvistamenti UFO all'epoca erano causa del lancio di palloni sonda, altro poi non erano che mezzi che venivano utilizzati per studi climatici, metereologici, ma anche di natura tattica, da parte dell'aeronautica (Skyhook, Mogul, ect). I primi palloni erano costituiti da materiali come il neoprene, ma dal 1947, dopo ai primi modelli del 1940, i palloni sonda iniziarono ad essere lavorati e ad evolversi. Non iniziarono più ad essere infatti, palloni di modeste dimensioni fatti con sacchetti di gas, ma iniziarono ad essere molto più grandi e di colore argento, tanto da riuscire, in volo, a riflettere la luce solare e ad apparire di consistenza erroneamente metallica. Questi palloni, a forma di cono, riempiti con dell'elio, potevano arrivare anche a 60.000 piedi di altitudine, e furono, come già detto, responsabili di non pochi abbagli da parte di testimoni che scambiarono questi palloni, per dischi volanti soli o in formazione. Come molti si saranno già chiesti, è impossibile ora reputare la natura degli UFO ai palloni sonda, appunto perché avevano comportamenti ben diversi: erano intelligenti, sembravano comandati, anche da remoto forse, non emettevano suoni durante il loro passaggio, erano molto luminosi soprattutto di notte, volavano a velocità incredibili, cambiano posizioni, e non poche volte inseguivano aerei civili e militari, riuscendo allo stesso tempo, ad eludere le loro manovre evasive. Come anche poi riportato dal famoso Twining memo del 1947, che portò poi alla nascita del Project Sign, gli UFO dovevano essere qualcosa di artificiale. Ipotetici velivoli sperimentali, palloni sonda, allucinazioni, fenomeni astronomici come meteore, potevano essere una risposta per una parte degli avvistamenti, ma non una risposta esaustiva e provata scientificamente, la causa alla base del fenomeno.
Ma allora, questi dischi volanti, a chi appartenevano. Agli inizi, Loedding sposò la possibilità di velivoli sovietici, mentre l'opinione pubblica pregava che fossero più test sperimentali (ma non tanto segreti pare) di nuovi veivoli americani. Tuttavia, se agli inizi Loedding sposava l'ipotesi di sovietici che potevano aver prelevato tecnologie occulte naziste, agli americani invece non conosciute, perché non arrivati in tempo alla "conquista dei documenti", c'è da dire anche, che fu uno dei primi all'interno della commissione dell'Air Force, a pensare seriamente che fossero in realtà veicoli extraterrestri. Il capo di Loedding, il colonnello in carica all'epoca, tale Howard M. McCoy, disse nel mese di Novembre:
"The possibility that the reported objects are vehicles from another planet has not been ignored."
Ma nell'estate del 1947, tra i giornalisti e tra i comuni cittadini, non era un argomento di discussione l'ipotesi extraterrestre, che comunque non avrebbe tardato ad arrivare.

Fine parte I
AlessandroCacciatore
00sabato 31 marzo 2012 17:28
Prima di Kenneth Arnold

Non siamo a conoscenza di quando Loedding iniziò ad avere accesso ai rapporti sugli avvistamenti, ma verosimilmente iniziò nella seconda settimana di luglio, periodo in cui il fenomeno era già ampliamente discusso negli ambienti militari. Loedding, presso la Wright Field, ha visto, si è convinto, della realtà dei dischi volanti che certo non erano allucinazioni, o una frode da parte di Kenneth Arnold. In secondo luogo egli constatò che ci furono altri avvistamenti prima di quelli di Arnold del 24 giugno. Un caso che destò particolare interesse a Loedding fu una serie di eventi, tre per la precisione, avvenuti in un arco di tempo di sei mesi. Protagonista fu un meteorologo, Walter A. Minozewski, della stazione meteo Weather Bureau di Richmond in Virginia. In quelle tre diverse occasioni, il meteorologo descrisse il passaggio di un disco d'argento, con notevoli differenze di forma e di caratteristiche aerodinamiche, rispetto a quelle dei soliti palloni sonda, che lui stesso studiava e che utilizzava per le sue ricerche. L'ultimo avvistamento, tra i tre, avvenne verso la metà di Aprile, quando Minozewski e il suo staff, vide nuovamente un oggetto non identificato di forma discoidale, di consistenza metallica, che stava inseguendo un piccolo "Pi Ball", un pallone sonda per la misurazione del vento, posto a 15.000 piedi. Controllò con un telescopio alla teodolite, per osservare al meglio quello strano evento. Vide quindi che il disco volava appena sotto il pallone, rimanendo osservabile per 15 secondi, e appariva molto più grande de pallone. La descrizione dettagliata era sostanzialmente quella classica di un disco volante: cupola in cima, con sotto un corpo discoidale piatto. Dopo 15 secondi che rimase a seguire il pallone sonda, il disco prese velocità e scomparve a notevole velocità verso ovest. Questo caso documentato fu molto interessante per Loedding, poiché le segnalazioni provenivano da un testimone che conosceva molto bene i fenomeni atmosferici e le caratteristiche dei palloni meterologici. Da quel momento Loedding decise di basarsi soprattutto su avvistamenti che comprendevano come testimoni, proprio tecnici delle stazioni meteo, e dopo Minozewski, ci furono altre segnalazioni analoghe. Un altro caso, sempre avvenuto prima di quello famoso e pubblicizzato di Arnold, ce ne fu un altro, che incuriosì non poco Loedding, data dalla descrizione che la teste fece riguardo all'UFO. Il 10 maggio, una certa signora Slawuta, riferì che il 10 maggio del '47 fu testimone del passaggio di un oggetto volante luminoso di forma ellittica "con una fascia d'oro intorno", proseguendo in direzione est su Newark, New Jersey. Il perché il nostro ingegnere prese seriamente questa segnalazione, veniva dal fatto che ci fu un ulteriore caratteristica strutturale dell'oggetto avvistato. Non stiamo quindi parlando di vaghe luci in cielo, ma di oggetti solidi, con le proprie caratteristiche aerodinamiche e strutturali, molto particolari. Per un ingegnere come Loedding, l'evento era di enorme interesse. Un altro interessante avvistamento avvenne ad una coppia di coniuigi ad Oklahoma City il 17 maggio. I due osservarono un grande oggetto bianco che proveniva a notevole velocità verso di loro, mentre i due stavano incamminandosi per tornare alla propria auto. La grandezza dell'oggetto venne paragonata a ben 6 bombardieri B-29 messi insieme. Si trovava a circa 10.000 o 18.000 piedi, e proseguiva verso nord-ovest ad una velocità tre volte superiore a quella di un jet, che all'epoca non superavano le 500 miglia orarie. L'oggetto, di forma elittica e bianco opaco, non fece rumore addetta dei coniugi, se non aver prodotto un leggero fruscio. Sorvolò la zona in cui si trovavano in non più di quindici o venti secondi. Il marito, Byron Savage, pilota privato e uomo d'affari, riferì agli investigatori dell'FBI, che fosse certo che non si trattasse di una meteora, e che, a parere suo, l'oggetto era costruito e alimentato ad energia atomica. Questo caso, fu uno dei primi presentati alla base Wright Field, quando Loedding, investe di consulente, iniziò a raccogliere più documentazione possibile riguardo al mistero dei dischi volanti. La maggior parte di questi casi, bisogna dirlo, furono disponibili in documentazioni presenti in archivi dell'Air Force, successivamente declassificati solamente nel 1976, prima di allora, i giornali o i gruppi ufologici che sarebbero poi nati nei primi anni '50 non ne furono a conoscenza. Questi casi, indagati dall'USAF e anche dall'FBI, rimasero classificati. Solamente il lavoro di James McDonald, famoso fisico e ufologo, intorno alla metà degli anni '60, riuscì a reperire la documentazione di questi ed altri casi, che vennero segnalati prima del 24 giugno del 1947, e ad aprire delle sue personali indagini. Sia come sia, Loedding, come fosse un vero e proprio primo ufologo, notò fin da subito un particolare interesse non solo nell'occuparsi di casi con presenti professionisti, con casi in cui ci fossero descrizioni strutturali degli oggetti, ma, e questo è una costante ancora oggi, di dare particolarmente credito agli avvistamenti segnalati in volo, vale a dire dai piloti, che siano essi civili o militari. Uno dei primi casi, se non il primo indagato dall'ingegnere, è quello avvenuto al pilota, un veterano di guerra, Richard Rankin con ben 7.000 ore di volo alle spalle. Il fatto avvenne il 14 giugno, tre settimane prima del famoso caso Arnold. Quel giorno, era mezzogiorno, con condizioni meteo molto favorevoli, il nostro pilota si trovava nel giardino di casa di un amico, a Bakersfield, California, quando i due furono testimoni di un passaggio in cielo di una formazione a V (formazione poi ricorrente) di ben 10 oggetti argentei di forma circolare o a "piattino". Dato che Rankin era un pilota, fu molto preciso in merito all'avvistamento. Pare che gli oggetti avessero un diametro dai 30 ai 35 piedi, e stavano viaggiando ad una velocità di non meno 350 miglia orarie, ad una quota di 8.500 piedi. In quel momento Rankin, pensò trattarsi di un nuovo tipo di velivoli sperimentali in un volo di prova militare, infatti, lo paragonò come forma, all'XF5U-1, un tipo di velivolo statunitense abbandonato proprio il 17 marzo del 1947. Il velivolo era semplicemente un piccolo velivolo con due grandi eliche, che non superava i 770km/h. L'Intelligence militare, interessatasi all'epoca del caso, concluse che non potevano trattarsi di loro aeromobili conosciuti. Loedding, come già detto, trovava di enorme interesse gli avvistamenti descritti dai piloti, come confermato da un'intervista del figlio nel 1997. Loedding lesse il rapporto di Rankin solamente verso la fine dell'estate, e non siamo tuttavia a conoscenza delle sue conclusioni in merito al caso, ma, l'ingegnere mostrava senz'altro un chiaro interesse e trovava molto importanti alcuni tipi di caratteristiche ricorrenti nel fenomeni dei dischi volanti. I testimoni infatti, descrivevano spesso di formazione di velivoli metallici, forme discoidali ed elittiche, velocità pazzesche, stazionamenti in cielo, virate molto brusche e assenza assoluta di rumore proveniente da un ipotetico motore o eliche.

Facciamo un passo indietro ora

La storia

Dall' agosto 1946 al maggio 1959, Loedding fu in servizio come assistente tecnico capo presso la Divisione Analisi Tecnica dell'MCIA, meglio nota come Material Command Intelligence, ma in questo caso venne aggiunto "A" che stava per "for Analysis" cioè per analisi, per l'appunto tecnico-scientifiche. Durante questo periodo, oltre, a come sappiamo, interessarsi attivamente alle indagini sugli UFO, Loedding era supervisore anche del Guided Missiles and Foreign Industrial Facilities, che si occupava degli armamenti, missili per la precisione. Il suo compito a quel tempo, ce lo spiega lui stesso:
I was authorized to sign all routine correspondence under the jurisdiction of the Technical Assistant's Office when on a Division level. I was responsible for approving all outgoing correspondence and technical reports from my office and the offices of Guided Missiles and Foreign Industrial Facilities. My principle duties consisted of 1) advising the Chief and his Deputies regarding technical matters of an engineering nature, a technical intelligence nature, and broad plans for accomplishing the overall intelligence mission, 2) acting as the Chief's representative on important conferences that would effect the entire Division, 3) acting as an engineering consultant for all the sections of the Division, 4) monitoring continuous projects, such as the Air Force College Thesis Program and Foreign Aeronautical Trends Report, etc., 5) approved all technical reports including those of the German scientists, for technical or engineering correctness, as well as the technical intelligence aspects, 6) review and recommend security classification of important documents as requested by the Chief, 7) present talks to various governmental and outside agencies regarding highly technical subjects pertinent to the mission of the Division, 8) other routine and special duties befitting that of a Technical Assistant as requested by both the Chief of the Division and the Chief of the Intelligence Department, such as initiating and monitoring Project "Sign" (Flying Saucers).
Il 5 settembre 1947 ricoprì il ruolo di consulente tecnico per l'Intelligence, cosi come consulente di ingegneria con un stretto collegamento con il Pentagono riguardo la questione dei dischi volanti. Questo lo portò ad avere contatti con alti ufficiali dell'USAF, come il generale Schulgen , ed altri scienziati di alto livello dell'epoca, come il Dr. Charles Carroll, matematico ed esperto di missilistica. Si incontrarono per la prima volta per discutere di un interessante avvistamento radar avvenuto a Fukuoka, in Giappone, ma non furono le uniche riunioni al quale il gruppo si riunì per discuterne. Loedding lavorò anche con il tenente colonnello Garrett, dell'Air Force Intelligence, della sezione Collections Division del Pentagono. Loedding inizialmente propose la possibilità che i dischi volanti fossero velivoli segreti tedeschi/sovietici, forse perché ebbe anche l'incarico di lavorare fianco a fianco con gli ex scienziati nazisti, molto esperti nel campo della missilistica, che nell'estate del 1947 il governo li mise a lavorare sia a Los Alamos che nei laboratori della base Wrigth, nell'Ohio, dove Loedding vi lavorava. Fu in quell'occasione che iniziò a collaborare a progetti con alcuni ex nazisti. Ma Loedding, come avevamo già accennato, alla fine del 1947, come anche lo pensò il colonnello Garrett, i dischi volanti potevano essere più probabilmente di altra origine, e cioè extraterrestre. Loedding si interessò così tanto al fenomeno UFO, lo avvinceva sotto un profilo scientifico, a tal punto che divenne, all'interno dell'aeronautica e nel Pentagono, molto rilevante, mostrando una certa autorità per il fenomeno. Fu infatti grazie a lui che molti documenti dal Pentagono vennero trasferiti fino a Wrigth Field, dove egli lavorava, per poterli visionare tutti. Al di là che non sappiamo con esattezza quanto fu influente, Loedding nei suoi documenti personali non veniva citato tra gli iniziatori del Project Sign. Certo, ciò non toglie che era un personaggio di un certo livello, dato che fungeva come collegamentro tra Washington e Dayton, e un'ottima risorsa come consuelente scientifico. Secondo un'intervista al fratello di Loedding e al figlio, questi poteva essere stato addirittura l'ideatore del nome stesso del progetto, "Sign". All'epoca, un'altra figura importante era Albert Deyarmond, che fungeva a sua volta come collegamento con il Pentagono. In realtà, una ricerca condotta dalla ricercatrice Wendy Connors, porta ad indicare Deyarmond referente per il Pentagono fino alla metà del 1948. Deyarmond all'epoca era una figura chiave, dato che insieme al colonnello McCoy, suo amico, e al colonnello Harold Watson, erano responsabili di reperire la tecnologia segreta tedesca. Dopo la guerra, Deyarmond assistito da McCoy, costrui una base, una banca di dati tecnici, proprio a Wrigth Field, dove venivano presi in esami i documenti tedeschi recuperati.
Deyarmond, come tutto il personale accuratamento scelto per il Project Sign, era esperto in svariati campi. L'ufficiale non fu ufficialmente membro del team, non prima del maggio 1948, quando andò via dalla Ryan Aeronautical Company, presso San Diego. Vi lavorò dal dicembre 1946 all'aprile 1948. A quanto sappiamo, fu il suo amico McCoy a fare il suo nome e a volerlo parte del team del Sign già nel luglio 1947. La sua influenza nelle indagini dei dischi volanti fu molto evidente. Come Loedding, Deyarmond era un ingegnere di talento, con una predisposizion per l'aerodinamicità dei missili, ma non era particolarmente propenso a credere alla possibilità che gli UFO potessero essere extraterrestri, non come Loedding. Parlare di extraterrestri all'interno del team era cosa molto delicata e scomoda. Il motivo, non era da ricercarsi nel fatto che questa teoria poteva apparire troppo fantasiosa, tutt'altro: era la politica imposta a quei tempi all'interno dell'Air Force. Nel 1947, Carl Spaatz, capo di Stato maggiore, era la figura di massima autorità. Tuttavia Spaatz ne capì ben poco della questione UFO, e verrà presto sostituito dal suo vice, il generale Hoyt Vandenberg. Questi due signori lavoravano presso un ufficio dei servizi segreti, conosciuto come The Directorate of Intelligence, successivamente denominato AFOIN. Capo dei servizi segreti dell'Air Force, era il generale George McDonald, ma come Spaatz, non ne capì molto di dischi volanti. Gli unici, a capirci effettivamente qualcosa, oltre a Loedding, era, lo abbiamo già citato, George Schulgen, che contribuì non poco nel formare un certo tipo di politica all'interno dell'Air Force. Schulgen era particolarmente interessato alla questione dei dischi volanti, e la prendeva piuttosto seriamente, come tutti del resto, ma, la sua determinazione era la più accesa tra tutte. C'è da ricordare che il governo americnao si iniziò a interessare ufficialmente della questione dischi volanti solamente dopo che alla base Muroc Army Air Field, in California, un pilota sperimentale avvistò un oggetto volante non identificato. Quel giorno, era il 7 luglio 1947, il maggior Jowell C. Wise, pilota sperimentale collaudatore, mentre si trovava sulla pista di lancio della base, all'interno di un jet XP-84, e prontò al volo, alzò lo sguardo, per un attimo, e fu li che vide uno strano oggetto di colore bianco-giallastro, e dalla forma a sfera, con un diametro, disse lui, tra i 5 ai 10 piedi, con movimenti irregolari ed anomali, volava come se oscillasse nel cielo, senza perdere quota, che era sui 10/12.000 piedi. Il pilota avrebbe infine calcolato la velocità dell'UFO, che era sui 200/225mph. Il pilota fece successivamente rapporto, ed ora la documentazione è reperibile negli archivi del Blue Book, quelli declassificati. Quindi non fu il caso Kenneth Arnold che fece interessare l'aeronautica, ma ben sì, l'avvistamento di un loro uomo, che loro sapevano era persona addestrata e assolutamente affidabile. Ebbene, fu proprio Schulgen a puntare molto sui dischi volanti e sul fatto di aprire un serio studio in merito, partendo proprio da questo caso, "il caso Muroc", veniva chiamato. Fu sempre questi poi, che ispirò il Memo Twining, che abbiamo già avuto modo di accennare, e che portò a tutti gli effetti la nascita del Project Sign, nel 1948. Tuttavia, Schulgen non fu il vero personaggio chiavo di tutta la storia. Lui ebbe una buona influenza all'inizio, ma ben presto, e vale a dire dal 1948, fu il maggior generale Charles Cabell Pearre. Cabell finì non per avere un'influenza notevole sulla politica aeronautica riguardo gli UFO, ponendo poi le basi per il Project Blue Book, alla fine del 1951.
Tra i "pro-UFO" troviamo oltre Loedding, il colonnello Garrett, convinto che i dischi volanti fossero veri e propri oggetti tecnologici. Insieme a Loedding, furono convinti della realtà extraterrestre agli inizi del 1948. Ma non solo questi due, anche il colonnello Robert Taylor, dell'Air Force Office of Air Intelligence (AFOAI), ben presto sarebbe entranto nel club dei "Pro-UFO", come anche il colonello Frank Dunn. Dunn verrà poi messo a capo dei servizi segreti a Dayton, dal settembre 1951 all'agosto 1952, durante il massimo splendore del Project Blue Book. Questi erano tutti elementi di spicco del Pentagono. Un altro ufficiale dalla "mentalità aperta" se così possiamo dire, fu il maggiore William A. Adams, che lavorava per i servizi segreti del Pentagono, e fu un'altra figura di spicco durante l'annata del 1952. Sul lato opposto però, c'erano altri tipi di mentalità, nel Pentagono, di tutt'altra pasta. Questi erano ufficiali dell'AFOAI, della divisione "analisi". A quanto pare all'interno di questi, vennero inseriti tutti coloro che non erano favorevoli al fenomeno UFO. Tutti questi signori, non moltissimi ma comunque rilevanti, erano tutti appartenenti al ramo dell'AFOAI della Difesa Aerea. Questi si sarebbero contraddistinti come gli "Anti-UFO". Ora tutti possiamo comprendere del perché alcuni elementi erano pro al fenomeno e come ci siano arrivati, fondamentalmente grazie allo studio delle segnalazioni che a loro provenivano. Non siamo tuttavia a conoscenza del perché ci fu quella fazione del Pentagono che cercò di sminuire a tutti i costi il fenomeno UFO. Ufficiali come il colonnello Harold Watson, si spinsero molto oltre, al punto di mettere in dubbio anche tutte le testimonianze dei piloti militari, il quale, in verità, erano i testimoni più attendibili, e questo secondo la stessa Air Force. Ma non solo. Watson sempre, parlò anche ai giornali all'epoca, cercando di sminimizzare il fenomeno, e mettendo sotto una cattiva luce tutti coloro che avevano avvistato degli UFO. La stranezza però, è che tutti quelli che erano vicini a Watson, lo descrivevano essere come colui che difendeva sempre l'attendibilità, lo spirito di giudizio e la professionalità di tutti i piloti dell'Air Force. Ai tempi, fu anche pilota collaudatore con un'ottima reputazione a Wright Field, e durante la guerra si distinse per cercare di recuperare a tutti i costi la tecnologia aeronautica tedesca. All'interno di quel piccolo gruppo di ricerca, si fece anche un soprannome, "Wizard Watson" e tutti provavano una profonda ammirazione nei suoi confronti. Watson doveva sostituire McCoy a metà del 1949, come capo dei servizi segreti distanza a Dayton. Il suo arrivo, infatti, è venuto subito dopo la fine del Project Sign e la creazione di un altro progetto, il Grudge, che fu quello più inefficace. Watson coprì il ruolo fino al settembre 1951, quando lo studio sugli UFO venne totalmente riorganizzato e teoricamente, migliorato. Successivamente, lo sostituì il colonnello Frank Dunn. Durante il mandato di Watson a Dayton, in collaborazione con James Rodgers, questi si applicarono per sfatare tutti gli avvistamenti UFO, sotto il Project Grudge.

Continua

AlessandroCacciatore
00martedì 3 aprile 2012 15:53
Ironia della sorte, Watson sarebbe tornato a dirigere il settore d'Intelligence a Dayton nel 1953, sotto la direzione del capitano Edward Ruppelt. Altri "saucer killers" del Pentagono erano assistenti del maggiore Aaron Jerry Boggs e del colonnello JJ Porter. Boggs, Porter ma soprattutto Watson incideranno non poco sulla politica nei confrontri degli UFO dal 1951 al 1952. Questi non erano gli ufficiali più alti in carico, ma non erano neanche i primi novellini. Questi signori all'epoca dei fatti, rappresentavo le più grandi menti dietro al progetto sulle indagini sui dischi volanti, e contribuirono non poco grazie alla loro aura di influenza che si portavano dietro. Questi, purtroppo, e non certo per obiettività o meriti investigativi o scientifici, finiranno per aver più credito rispetto ai Pro-UFO. Molti ricercatori si sono chiesti se ci sono ancora alcuni tasselli mancanti, del perché la fazione che andava contro al fenomeno, si comportava in un certo modo: in modo anti-scientifico, troppo aggressivo, non obiettivo, e così via. Certamente un motivo c'era, ma ad oggi, questo tassello a noi ancora manca. Quello che possiamo però essere certi, è che questi signori, erano le giuste mentalità che più si sposavano alla politica che transitava nell'USAF e nei reparti dei servizi segreti. Sia come sia, alcuni ipotizzarono che questo odio personale di questi soggetti nei confronti del fenomeno, era dovuto dal fatto che fossero venuti a conoscenza diretta con il disco volante schiantatosi a Roswell, ma questa resta una speculazione, e non ci sono dati che possono anche minimamente confermare quest'idea.
Quando l'Air Material Command (AMC) rinominò Wrigth Field in Wright-Patterson, questa iniziò ad occuparsi delle indagini sui dischi volanti. Il capo dell'AMC all'epoca, era il tenente generale Nathan Twining. All'epoca il suo ufficio aveva diversi incarici strategici. La più nota era la ricerca tecnica, funzionamenti e sviluppi di apparati sofisticati, soprannominato T-3. Il gruppo tecnico d'Intelligence venne chiamato T-2, che divenne poi il Technical Intelligence Division (TID) nel mese di agosto. Il T-3 fu attivo al campo Wright, che comprendeva anche laboratori dell'aviazione, che sarà capitanato all'epoca dal maggior generale Alden Crawford con il supporto del generale P.O Carroll, come direttore del settore ricerca e sviluppo (R&S). Fu proprio qui che il nostro Loedding lavorava (edificio 11A, stanza 252), assistendo quasi a tempo pieno il team T-2 dal 1947. Il colonnello Howard McCoy, servì il gruppo T-2/TID AMC come direttore. Aveva quattro suddivisioni: raccolta, analisi d'Intelligence, sezione fotografica e documentazione. Conosciuto come Mac, il colonnello McCoy era un ingegnere straordinario, indispensabile riguardo la ricerca di tecnologia nazista, ed infatti ben presto gli venne dato libero accesso a tutta la documentazione che l'esercito americano riuscì a prendere dai tedeschi. Qui, entra in scena il colonnello Clingerman. Egli servì l'ufficio esecutivo dell'MCI, sezione analisi, dal 1947. Era il suo ufficio che controllava la sezione dove lavorava Loedding. Il compito era supervisionare i lavori svolti presso il Guided Missiles and Foreign Industrial Facilities. Loedding lavorava a stretto contatto con McCoy e Clingerman, e c'era un certo rispetto tra loro. Fu in questo arco storico che qualcosa si iniziò a muovere nella vita di Loedding, un ingegnere aeronautico di grande talento, con tantissimi contatti con ufficiali dell'Air Force, e con i più alti accessi a materiale altamente classificato. Loedding lavorò in un arco di tempo piuttosto breve, in diverse sezioni che componevano i progetti speciali, la missilistica, e allo stesso tempo, progettare nuovi veivoli per l'aviazione. Un personaggio come lui non passò certo inosservato quando si iniziò a formare il team del Project Sign. Le ricerche sulla vita di Loedding hanno avuto degli ottimi risultati. Le interviste fatte al figlio e al fratello del defunto Loedding, ha permesso ai ricercatori di tracciare al meglio la sua vita, ma non solo, comprendere al meglio il Project Sign, che secondo molti era un progetto con all'interno personale non qualificato, o con poca esperienza, ma le indagini, hanno portato finalmente, a sfatare questo mito. Donald, il figlio di Loedding, ricorda molto bene quei tempi. Uno dei ricordi più curiosi, era quando il padre gli raccontava di "casi d'atterraggio", ma ad oggi, per quanto noi possiamo reperire il materiale declassificato, non ci sono parti del rapporto che indicano di strani incidenti o atterraggi di UFO. Verosimilmente questi sono stati censurati e non inseriti nel rapporto finale. Donald ricorda anche dei numerosi viaggi che il padre faceva nei diversi Stati degli USA, per indagare sulle varie segnalazioni che c'erano al tempo, incluso casi di UFO che interferivano con i sistemi elettrici e le automobili. I casi UFO con effetti elettromagnetici non furono ufficialmente documentati dall'Air Force, fino al 1957. Potrebbe essere questo il motivo del perché Loedding iniziò a trovare una connessione tra i fenomeni elettromagnetici e gli UFO, mentre gli altri si concentravano sulla teoria della propulsione nucleare? Donald ricorda anche dell'altro. Il padre era interessato anche ai rapporti compilati dai piloti dell'aviazione, riguardo ai loro contatti diretti con i dischi volanti. Questo lo avevamo già accennato all'inizio. In questo caso, i file del Sign nominano eventi di piloti che hanno segnalato fenomeni aerei non identificati, ma in misura molto minore rispetto ai tanti casi che Loedding effettivamente si occupò all'epoca. D'altra parte Donald smentisce che suo padre gli raccontò del famoso incidente di Roswell, e affermava che il padre, se mai fosse accaduto realmente l'incidente, doveva saperlo, dato che aveva accesso al materiale più classificato all'epoca. Lo stesso venne confermato dal fratello Fred, che tuttavia raccontò che nel 1947 o nel 1948, all'interno di un hangar presso la base Wrigth Field, c'era qualcosa collegato agli UFO, ma Alfred non disse mai cosa c'era all'interno, perché, sorprendentemente, neanche lui poteva avere accesso a cosa c'era all'interno. Sensazionalismi o no, i fatti andarono in questo modo, e sono le parole di un anziano Fred Loedding. Verso la fine del 1948, Loedding esaminò 243 avvistamenti, molto accuratamente, e lo stesso fecero con molta serietà, funzionari dell'USAF, del Pentagono, dei servizi segreti. L'FBI veniva invece utilizzata solo marginalmente, come interrogare i testimoni, ma nient'altro. All'FBI il Pentagono non concedette la totale liberta di far parte delle indagini sui dischi volanti, come infatti si scoprirà nei memo che lo storico direttore, J. Edgar Hoover scriverà. Egli era molto frustrato dal fatto che lui e la sua FBI venivano messe da parte dall'Air Force riguardo la questione Flying Saucer. Nelle indagini sui dischi volanti, vennero presi come consulenti anche appartenenti della Ohio State University, e fu proprio li che il famoso Joseph Allen Hynek venne scelto come consulente dell'Air Force per lo studio degli UFO. Nel 1947, il dottor Hynek insegnava astronomia proprio all'università dell'Ohio. Fu l'unico astronomo a Dayton, e negli anni successivi raccontò la sua lunga esperienza avuta con l'Air Force. Il dottor George E. Valley fu uno dei primi consulenti per lo Scientific Advisory Board dell'USAF, e come già detto, il loro interesse era scoprire sei dischi volanti erano di appartenenza sovietica. Nell'autunno del 1947 le attività sugli UFO restavano ancora ad una fase iniziale, ma interessanti rapporti continuavano ad essere documentati. Tra questi primi casi indagati, un evento rimasto non identificato è quello che avvenne ad undici miglia a nord di Cave Creek, in Arizona, quando due minatori di Phoenix, osservarono un "ala volante" di colore nero intorno a mezzogiorno. Si trovava ad una quota di 8/10.000 piedi, spostandosi ad una velocità di circa 350 miglia orarie. I due erano testimoni particolarmente attendibili. Entrambi hanno avuto esperienza in campo dell'aviazione. Uno dei due aveva alle spalle cinque anni di servizio come pilota di caccia, e l'altro due anni di formazione come mitragliere dell'Air Force. Nessuno dei due tuttavia, riuscì a identificare l'oggetto come appartenente a qualcosa di conosciuto. Lo stesso giorno, il capitano Charles E. Yeager ruppe la barriera del suono, raggiungendo i 760.5 miglia orarie, con un Bell XS-1. Fino ad allora, solamente i missili V-2 nazisti sono riusciti a raggiungere tali velocità, ma mai un veivolo fino ad allora. I Jet convenzionali, raramente riuscirono a superare le 600 miglia orarie. La prossima generazione di razzi, come lo Sputnik, in grado supportare voli intercontinentali o in orbita intorno alla Terra, erano ancora lontani di un decennio.
Boise, Idaho. Il reporter Dave Johnson continuava a manifestare all'epoca un forte interesse per i confronti degli UFO, tra tutti i giornalisti dell'epoca. Uno degli articoli scritti da Johnson, a proposito dei dischi volanti, finì addirittura negli archivi dell'Air Force. Il caso riguardava la segnalazioni un oggetto volante non identificato al largo della costa occidentale. All'epoca l'Intelligence, provava grande interesse riguardo alle segnalazioni provenienti in zone marine, nei pressi degli oceani, poiché ipotizzavano che tali oggetti potessero provenire da sottomarini sovietici. In un intervista ad Alfred Loedding, nel 1954, conferma che presso la base Wright, erano tenuti vari documenti riguardo ad avvistamenti di questo tipo, incluso l'articolo di Johnson. Tuttavia, molto di questo materiale venne distrutto.

Questo è l'estratto dell'articolo scritto dal reporter

Talks About Aviation
by Dave Johnson


One of the greatest aeronautical mysteries of all time—that of the flying discs—has come to life again. Objects which where reported seen by thousands of persons on the ground and by scores of pilots in the air, have been sighted off the Pacific coast. The oceanic appearance of flying discs was the subject of a message transmitted to naval intelligence in San Diego, San Francisco and Seattle. The report also was relayed to the U.S. hydrographic office in .".." San Francisco. It originated with the second officer of the tanker S.S. Ticonderoga. The tanker was at a position 300 miles north of San Francisco, and 25 miles off the coast on Nov. 12 when the officer reported that he saw two flying discs. This is the report: "Two flying discs were sighted flying southwest at f high speed. They appeared about 36 feet in diameter and were 20 feet apart. They emitted a very bright glow and left a streak about 50 feet behind them. They were first sighted bearing north and disappeared bearing west at 0620 Greenwich central time. The fix (position of the vessel) was latitude 43 degrees 15 minutes north and 124 degrees 54 minutes west" After receiving a report that the discs had been sighted at sea, we telephoned an intelligence officer assigned to one of the air forces in the United States. This air force had received "orders from the top" to expand every effort in tracking down the possible source of flying discs. We cannot give this officer's name. But he said he is now convinced that something has been flying over the United States, and the source of that something, as far as he understands, is not known either to the Army or the Navy.We have also learned that the Army has asked what it considers its most creditable witnesses of flying discs to draw pictures of what they saw. These drawings have all been generally the same. These sketches are of an object with a rounded nose and a tail with a sharp point, much like a tadpole. The officer with whom we talked appeared extremely interested in the blue light which glared over a 250-mile area of southern Idaho and eastern Oregon a few weeks ago. He said he was not convinced it was a meteoric display. Three men, two United Airlines pilots and a CAA air center inspector riding with them, observed this light from a point near Baker, Ore. They said that after the light expired there was a trail of luminescent particles in the air which slowly assumed an arch of 180 degrees and vanished.

A novembre del '47, ci furono gli sforzi dell'USAF per tracciare una giusta traiettoria delle attività UFO nella zona nord degli Stati Uniti. I dati raccolti erano ancora una stima misera, dal 3 al 5% dei casi noti. Della catalogazione, fu assegnato Alfred Loedding e il dottor Charles Carroll, coordinatori del progetto. In quel mese, tuttavia, iniziarono a circolare voci piuttosto interessanti. Il colonnello McCoy, interessatto ad un possibile collegamento tra dischi volanti e tecnologia tedesca, iniziò a vanzare l'ipotesi che alcuni scienziati tedeschi potessero essere scappati in Spagna, e proprio li stavano sviluppando questi particolari tipi di aeromobili. Oggi sappiamo chhe gli spagnoli basarono alcuni loro progetti sulla base della tecnologia nazista, ma tutto questo risale al pre-guerra, o comunque modelli della seconda guerra mondiale. In realtà in Spagna non furono costruiti aeromobili "speciali" di alcun tipo, basti pensare che furono soprattutto delle copie di modelli già esistenti, come il tedesco JU-52. Oggi questi documenti sono in mostra al museo dell'Air Force a Dayton, Ohio. Tuttavia, siccome all'epoca ancora non si era a conoscenza di quanto sappiamo noi oggi, fu curioso che McCoy scrisse anche un memo alla fine del 1947, richiedendo tutte le informazioni possibili sugli aeromobili costruiti in Spagna. Insomma, anche questo fu un buco nell'acqua, ma del resto bisognava pur capire cosa fossero e a chi appartenessero questi dischi volanti. In quel periodo, mostrarono preoccupazioni anche il governo Greco. Alla fine del 1947, vari rapporti di osservazioni di dischi volanti, provenivano da tutta la Grecia. Le autorità greche decisero quindi di aprire un'indagine. Alle ricerche fu assegnato il loro fisico di punta, Paul Santorini, brillante scienziato e amico intimo di Albert Einstein. Santorini esaminò la possibilità, come già la si portò avanti da mesi in USA, che gli UFO potessero essere nuovi tipi di armi dei sovietici, missili o aeromobili di qualche tipo. Era risaputo all'epoca, che i russi stavano cercando di influenzare la politica in Grecia, e questo si collegava perfettamente all'idea che gli oggetti volanti non identificati sul paese, potessero essere di origine sovietica, pronti ad attaccare, e imporre il loro potere supremo. Santorini, tuttavia stabilì che, alla luce delle relazioni da lui studiate, non fu possibile attribuire gli avvistamenti a nessun velivolo meccanico noto. Anche in Grecia, non si capiva cosa fossero. Il fatto interessante è che il Pentagono, dopo le conclusioni di Santorini, consigliò a questi di lasciar perdere le indagini sui dischi volanti. Ma non bisognava cercare i russi in ogni angolo del mondo? Decisamente strano. Ci furono voci, ma ad oggi non possiamo confermarlo, che il Pentagono inviò un team scientifico in Grecia all'epoca, e tra questi poteva spiccare senz'altro Alfred Loedding, e l'esperto di missilistica Lawrence Truettner, dato che facevano parte della divisione analisi, il TID. In quel periodo sarebbero poi stati segnalati avvistamenti di dischi volanti anche in altre zone del mondo. Dall'Europa al Medio Oriente, dal Golfo Persico alla Norvegia all'Antartide, e anche in Finlandia ai primi mesi del 1948. Il colonnello McCoy, non era l'unico a cercare di collegare i dischi volanti alla questione europea o sovietica. Entro dicembre del '47, anche il pubblico era altrettanto ansioso di scoprire sei i "piattini volanti" erano in qualche modo di origine russa. Il deputato dell'Oregon, Harris Ellsworth, fece quest'affermazione "he had received information concerning the development of high-velocity missiles by Soviet scientists." Le dichiarazioni del deputato, erano in parte ragionevoli, voleva spiegare in qualche modo, le tantissime segnalazioni di dischi volanti che provenivano dal suo Stato, che, c'è da sottolineare, l'Oregon fu da subito particolarmente protagonista di avvistamenti UFO. L'Oregon porta ancora oggi la fama di uno degli Stati più attivi riguardo le segnalazioni di oggetti volanti non identificati. Molti scienziati decisero di non dire la loro, ma non tutti. Il dottor DC Wylie, dell'Università dell'Iowa, fu una prima eccezione. Nel corso della riunione invernale dell' American Association for the Advancement of Science, Wylie, con la partecipazioni di svariti astronomi, consigliò di creare a livello nazionale, una pattuglia di osservatori del cielo, per indagare sul fenomeno dei dischi volanti. Egli, come altri scienziati, ritenne che il mistero dei Flying Saucer, potrebbe essere un problema per la sicurezza nazionale. Il suo interesse non era quindi scientifico, quanto più una preoccupazione che aveva in comune con l'Air Force. Questo è un punto importante, poiché già dal 1947, l'opinione pubblica, in gran parte, percepiva i dischi volanti come un fenomeno terrestre, e un forte rischio all'incolumità del paese. Negli anni successivi, gli scienziati si interesseranno agli UFO sotto un'ottica scientifica, ipotizzando l'origine extraterrestre, dato dal fatto che la paura dello spauracchio russo, era ormai un brutto ricordo. Tuttavia, c'è anche da considerare il fatto che molti degli studiosi rimasero in disparte, per paura di essere derisi. Nel corso degli anni successivi al '47, il concetto di disco volante come astronave proveniente da un altro mondo, sarebbe stata affrontata continuamente dalla stampa di tutto il mondo, accettata da molte persone, e in parte, anche dall'USAF. Dal 1949, anche il cinema e la letteratura iniziarono a collegare gli UFO alle astronavi, ad un fenomeno preso alla leggera, in modo scherzoso, portando il fenomeno, che agli inizi fece più paura che ridere, a diventare quasi ridicolo e non degno d'attenzione. Da li iniziarono a nascere vari stereotipi, come la classica raffigurazione del disco volante, che poi altro non era che basata su reali testimonianze avvenute tempo prima, e l'archetipo del marziano. Nacque quindi un fenomeno popolare, di folklore.
Tornando al dicembre del 1947, l'Air Force, continuamente messa sottopressione dalle domande del pubblico, a proposito dell'origine dei dischi volanti, Carl Spaatz, generale, capo di stato maggiore dell'USAF, decise di dare una sua risposta in proposito. Spaatz all'inizio escluse l'esistenza dei dischi volanti, poi cambiò versione, e disse che, l'Air Force non ha potuto scartare l'ipotesi dell'origine straniera. I giornalisti alla frase "origine straniera" riportarono sugli articoli dei giornali la parola "sovietici" anche se l'Air Force non lo confermò apertamente. Questo contribuì a creare la paura dello spauracchio rosso, che condizionò non poco le idee del popolo. Alla fine di quell'anno, bisogna mettere in conto che l'aeronautica non ne sapeva ancora molto a proposito del fenomeno, ma è anche vero che quanto riferito da Spaatz era una menzogna. Vero che si è contraddetto, e a ha poi cambiato versione, ma la problematica degli UFO in quell'anno era di enorme interesse e preoccupazione per gli organi posti alla Difesa, e questo lo abbiamo già appurato. Verso la metà di dicembre, Loedding, che aveva certamente accesso alla grande mole di dati sui dischi volanti, iniziò a riflettere su ben altra ipotesi a proposito degli UFO. Fu in quel periodo che iniziò seriamente a pensare all'idea che i dischi volanti fossero di origine extraterrestre. Purtroppo molti dati ad oggi mancano, riguardo ai fatti che accaddero nel 1947. Molti file furono distrutti, altri forse ancora classificati, e quello che rimane a noi, sono i documenti declassificati del Blue Book. Tuttavia, possiamo contare sui ricordi di Edward J. Ruppelt, leader dell'USAF a proposito delle indagini sugli UFO,dal 1951 al 1953. In quel caso, egli ebbe l'opportunità di visionare tutti i documenti dell'epoca, dal primo all'ultimo, e riassume molte delle sue osservazioni nel suo libro edito nel 1956, Report on Unidentified Flying Objects. Ruppelt stesso confermò che il 1947-1948, che la questione UFO, ea considerata "grave, molto grave" Solo il meglio dell'Intelligence e degli scienziati furono chiamati per creare il team del Sign. Di conseguenza, siccome il Pentagono non era a conoscenza dell'origine dei dischi volanti, che potevano essere qualunque cosa, e quindi con il forte dubbio che si potevano trattare di armi sovietiche, progetti della Marina, o "non terrestri", contribuì non poco ai timori generati a quei tempi, e quindi al suo successivo studio sistematico. Egli cominciò a considerare l'ultima ipotesi come la più probabile. Quello che non molti sanno, e ci viene sempre da Ruppelt, è che già dal 1948 i sovietici vennero scartati come collegamento agli UFO, e l'ATIC iniziò seriamente a riflettere sull'ipotesi interplanetaria. Ruppelt, tra i vari documenti del Sign che visionò, ne ricorda uno: "Those who were convinced that UFOs were of Soviet origin now began to eye outer space, not because there was any evidence that UFOs did come from outer space but because they were convinced that UFOs existed and only some unknown race with a highly developed state of technology could build such vehicles." Direi che è stato piuttosto ovvio in proposito.
Entro la fine dell'anno, 109 casi furono archiviati nei documenti del Sign. Nove casi sono ancora classificati come non identificati, sebbene all'epoca la cifra esatta corrispondeva a 12 casi. In oltre, stando alle statistiche dei National Archives dell'USAF, del 1969, rilevò 122 casi totali, per il 1947, ma ad oggi, stranamente, questi casi sono scesi a 108. Dove sono finiti gli altri casi documentati? Per l'appunto, come già detto, gli archivi del Sign non sono ad oggi completi. Per nostra fortuna almeno, il ricercatore e fisico, dottor James McDonald, nel corso del 1960 aprì una nuova inchiesta personale a proposito dei casi del 1947. Con il suo lavoro, è stato possibile reperire i nomi dei testimoni dall'Air Force, ed è riuscito anche a rintracciare svariati di questi testimoni e a interrogarli di persona. Le indagini di McDonald sono oggi disponibili, ancora reperibili tramite l'Università dell'Arizona. Come sottolineato da McDonald, l'ondata del 1947, sebbene fosse la prima, e si era praticamente agli inizi del fenomeno, essa era molto importante, poiché non furono pochi gli elementi venuti fuori già da quell'anno. E' curioso infatti studiare questi casi, dato che ci rendiamo perfettamente conto che le caratteristiche degli UFO segnalati all'epoca, sono le stesse di oggi. Altri ricercatori hanno contribuito allo studio della casistica del 1947, come Aime Michel, Richard Hall, Jan Aldrich, Ted Bloecher e Loren Gross. Da questo studio, si evince che ci sono i più svariati casi UFO, da quelli più ad alta quota, a quelli ravvicinati, a quelli con possibile atterraggio, a quelli captati dai radar, fino a quelli segnalati dai piloti, in volo. Gli unici dati che mancano sono contatti diretti con gli umanoidi e i rapimenti (abduction) che sarebbero poi state segnalate solamente tempo dopo. Ad oggi, Jan Aldrich è il principale studioso dell'annata 1947, e ha scoperto non pochi dati utili, che hanno contribuito a scoprire dati presenti in questo stesso lavoro.



saturn_3
00mercoledì 4 aprile 2012 14:18
E' un po' lungo. Me lo stampo insieme agli altri casi da te riportati e me li leggo con calma.. [SM=g8284]
AlessandroCacciatore
00mercoledì 4 aprile 2012 14:37
Mi mancano ancora un paio di parti per concludere il lavoro. Ancora un pò di pazienza :P
AlessandroCacciatore
00giovedì 5 aprile 2012 18:00
Parte finale

Il Project Sign, il caso Mantell e l'ipotesi extraterrestre

L'anno successivo, nel 1948, vide finalmente la luce il Project Sign. Purtroppo gli anni d'oro del progetto durarono molto poco. Quattro indagini condotte all'epoca dal Sign, raccontarono molto sulla vita di Alfred Loedding e la sua amata indagine sui dischi volanti. Fu in quel periodo che scienziati come Loedding, ufficiali dell'Air Force e funzionari dei servizi segreti, cercarono in tutti i modi di spiegare gli avvistamenti, che andavano sempre di più ad aumentare. Cercavano di trovare per l'appunto un "segno" (Sign) dietro il fenomeno degli UFO. Il 7 gennaio 1948, avvenne un fatto interessante, che poteva portare al team di ricerca, un effettivo indizio circa la natura dei Flying Saucer. Quel giorno, un pilota dell'Air National Guard (la Guarda Nazionale) presso il Kentucky, il capitano Thomas F. Mantell, perì con il suo F-51 dopo aver inseguito un disco volante. Egli si schiantò a sud-ovest della conta di Franklin. Il caso è passato nella storia come il caso Mantell, divenendo uno dei super-classici casi sui dischi volanti. L'interccettazione fatale iniziò alle ore 14:30, nei pressi di Louisville, dopo che il personale della base aerea di Godman Air Field, a Fort Knox, furono preoccupati per l'avvistamento di un oggetto non identificato. Fu avvistato dall'operatore della torre di controllo, il sergente Quinton Blackwell alle ore 13:45, dopo segnalazione da parte della sicurezza del forte. Il comandante della torrre, Guy F. Hix, confermò successivamente un oggetto non identificato in volo sull'area, insieme al capitano Gary Carter, anche lui presente all'avvistamento. Carter, con l'ausilio di un binocolo 6x50, vide meglio l'oggetto in questione. Era un oggetto circolare bianco, che si trovava ad una quota molto alta, aleggiando in aria. Stanley Oliver, anche lui presente nella torre di controllo, descrisse l'UFO ad un palloncino ad alta quota, affermando che sembrava "un cono gelato ricoperto di rosso". Altri fecero descrizioni simili. Hix non sapeva cosa pensare, ma decise di scoprire cosa fosse. Un velivolo non identificato che si trovava a volare sopra Fort Knox non era certo una cosa da prendere alla leggera. La giusta occasione venne quando un gruppo di quattro caccia stavano rientrando alla base dopo una missione d'addestramento dalla Marietta Air Base, in Georgia. La squadra era capitanata dal capitano Thomas Mantell, che al momento si stava avvicinando presso Louisville. Hix contattò la squadra, avvertendoli che c'era un oggetto che bisognava identificare. Durante le prime fasi di interccettamento, gli uomini di Mantell dovettero quasi subito abbandonare l'inseguimento, ma lui decise di continuare senza di loro. Alle 14:45 il capitano, riuscì ad avere un contatto visivo con l'UFO, affermando che si trovava un pò più in alto di lui, e che sembrava volare ad una velocità pari alla sua metà, circa 180 miglia orarie. Già a 10.000 piedi, Mantell decise di portare ancora più sù il suo aereo, o almeno, è quanto sappiamo delle sue ultime comunicazioni con la torre di controllo. Prima che le comunicazioni si interrompessero, Mantell riferì che l'oggetto era metallico e di dimensioni enormi. Il velivolo di Mantell si schiantò nella fattoria di J. William Phillips, a Franklin, Kentucky, a soli 750 metri dalla casa del proprietario. Il corpo di Mantell, a quanto venne detto, fu in parte decapitato, ma ancora all'interno del velivolo. Si disse che non fu bruciato né crivellato di proiettili, o trovate traccie radioattive. L'orologio di bordo tuttavia, si fermò alle ore 15:18, un minuto prima, o poco più, che l'aereo si schiantasse al suolo. In realtà, il cosiddetto caso Mantell, iniziò ancor prima del tragico incidente. Alle 13:15, la polizia di stato, ricevette alcune segnalazioni di persone che osservarono nei pressi di Maysville, a circa 80 miglia ad est di Louisville, uno strano oggetto volante. La polizia contattò poi la base aerea, e così Fort Knox mise in allerta il suo personale, posizionati presso la torre di Godman, per cercare l'UFO. Stranamente arriverà un'altra segnalazione alle ore 13:35, ad ovest di Louisville, presso la torre Owensboro e Irvington. Questo rapporto descrive un oggetto grande addirittura dai 250 ai 300 metri di diametro. Se l'informazioni sono corrette, l'UFO avrebbe già superato il bordo nord del campo di Godman, prima del loro primo avvistamento avvenuto alle ore 13:45. Quello che molti non sanno è che la sera stessa, più di una dozzina di basi militari, tramite torri di controllo, su tutto il territorio del Midwest, riportarono l'osservazione di un UFO "basso sull'orizzonte". Il primo avvistamento ci viene dalla base di Clinton County, presso Wilmington, Ohio, alle 19:35. In quell'occasione, gli ufficiali in servizio riportarono di aver avvistato una luce che sembrava "ballare" su e già, cambiando anche colore, dal rosso al verde. L'UFO si sarebbe poi spostato bruscamente da sinistra verso sud-ovest. Nella zona sud-ovest a sua volta, nei pressi della base Lockbourne AFB, gli operatori della torre, videro una luce brillante scendere di quota. L'oggetto aveva un aspetto sferico, color abra, molto luminoso, facendo virate molto strette in cielo intorno tutta la base militare. L'oggetto venne descritto essere molto veloce, in grando di fermarsi di scatto e stazionare immobile in cielo. L'UFO si comportò in modo completamente anomalo, ripetendo più volte alcune manovre, come salire e scendere di quota ripetutamente, fino addirittura a sfiorare il terreno. L'UFO riprese in seguito nuovamente quota, accellerando verso nord-ovest, scomparendo.

Riguardo al caso Mantell, l'Air Force accusò il pianeta Venere come la causa per tutta la serie di avvistamenti, tra cui la morte stessa del povero pilota. A parte che oggi sappiamo che già all'epoca l'ipotesi Venere venne scartata ufficialmente dopo indagini scientifiche, e i documenti declassificati del Blue Book lo provano, ma quelli che molti non sanno è che il team TID del Sign, scartarono questa ipotesi, e proprio Loedding, da quel momento, si convinse completamente dell'ipotesi extraterrestre. Il team si occupò di indagare su questi avvistamenti, che durarono fino al mese di Aprile, come fosse una sorta di piccolo flap ufologico (ondata di avvistamenti intensiva). Edward Ruppelt, come sappiamo, capo dell'inchiesta del Blue Book, confermò questo nelle sue memorie. Egli ha dichiarato che molti del TID, avevano ipotizzato l'ipotesi interplanetaria, verso la fine dell'inchiesta, dato che ogni altra ipotesi era stata scartata. Per questo motivo, il personale del Sign, a parere di Ruppelt, trovarono nel caso Mantell, una perfetta e logica ipotesi extraterrestre. Ruppelt stesso riaprì le indagini sul caso Mantell nel 1951, e per l'occasione, andò a parlare al dottor Hynek. Lui stesso confermò che l'ipotesi Venere non poteva essere sostenuta, dato che in quel momento, entra troppo debole e poco brillante per essere anche solo osservata bene. Ruppelt, scoprì poi che venne tirata fuori un'altra iptoesi per spiegare l'incidente e gli avvistamenti successivi. Il pallone Skyhook, della marina, grande 30 metri di diametro, lanciato quella mattina presso la base di Clinton, Ohio. Gli Skyhooks venivano utilizzati all'epoca per lo studio ad alta quota dei raggi cosmici, ed era un progetto, al pubblico, segreto. Tuttavia, le sue indagini portarono alla luce prove definitive e di fondamentali. Nei file infatti, l'ufficiale riuscì a ritrovare la segnalazione di due osservatori, che poco dopo l'incidente di Louisville, avvistarono un pallone. Entrambi i due, completamente indipendenti, uno del Kentucky, l'altro del Tennessee, avevano all'inizio osservato un oggetto che non riuscivano ad identificare ad occhio nudo. Con l'utilizzo dei telescopi tuttavia, fu subito chiaro la sua natura. Entrambi confermavano che si tratta semplicemente di un pallone sonda, lo Skyhook insomma, che tengo a precisare, era semplicemente un pallone trasparente. Anche dopo questa scoperta di Ruppelt, l'USAF continuò ad insabbbiare il caso, portando avanti la sua assurda ipotesi celeste come spiegazione. Restano chiaramente delle domande senza risposta. A parte l'assurda ipotesi di Venere, già scartata all'epoca. Lo Skyhook doveva come minimo essere risucchiato dal velivolo di Mantell, che si trovava molto vicino dall'oggetto, che in quel momento volava a ben 400 miglia orarie. Un semplice pallone, anche se grande, non poteva né resistere alla turbolenza, né poi essere veloce almeno la metà del velivolo di Mantell. La descrizione in oltre del capitano era piuttosto ovvia: un velivolo metallico gigantesco, sprovvisto di ali. Possiamo anche segnalare il rapporto degli operatori di almeno due torri di controllo differenti, dei quali, uno dei due, scartò ogni potesi, anche quella del pallone. Con l'utilizzo di binocoli, come abbiamo già detto, l'oggetto apparia comunque di dimensioni enormi, anche se era lontano kilometri dagli osservatori atterra, tanto da suppore la sua diminsione, di ben oltre 250 metri di diametro, Uno Skyhook, di 30 metri, non sarebbe stato neanche visibile a quella distanza e sarebbe stato subito identificato dal personale della base, sicuramente addestrato nell'identifcare un pallone meteorologico. Chiaramente gli avvistamenti di quella stessa sera e i successivi non furono nemmeno presi in considerazione dall'Air Force, eppure erano casi del tutto anomali. Su Mantell possiamo dire che: era un pilota dall'enorme bravura e esperienza. Aveva sulle spalle ben 2.867 ore di volo, 67 delle quali sul F-51. Era un veterano durante la guerra, durante l'invasione dell Normandia, onorato con una medaglia all'onore al migior pilota da combattimento. Era anche addestratore alla scuola di volo. Un collega di Mantell testimoniò: "The only thing I can think was that he was after something that he believed to be more important than his life or family."

Una perizia del NICAP del 2006, confermò che lo Skyhook si trovava ad oltre 300km di distanza da Mantell.

Al team Sign tuttavia, arrivarono rapporti altrettanto stupefacenti. Oltre all'incidente Mantell, presso il team del TID, ci furono altri avvenimenti che influenzarono molto l'idea finale che Loedding ed altri si fecero sul fenomeno UFO. Uno di questi riguardava un "ala volante" avvistata nelle Filippine, nella zona centrale. Archiviato dal tenete Robert W. Meyers, l'avvistamento ebbe luogo il 1 aprile 1948, alle 09:55 ora locale. Il tempo era sereno, con visibilità illimitata, quando il tenete Meyers, stava conducendo un volo di tre P-47 del 67th Fighter Group. Il pilota si trovava ad una quota di 1.500 metri, quando notò un velivolo anomalo, a tre miglia ad est dalla sua posizione. Questo velivolo era a forma di ala volante o "mezza luna" con una parte posteriore come fosse a "tartaruga", e non assomigliava a niente che avessero mai visto volare nel Pacifico. L'UFO volava a circa 1.000 metri di quota, ad una velocità di circa 200 miglia all'ora. Il pilota stimò la grandezza come 30 metri per 20 di lunghezza, di un colore argento. Il pilota provò a contattare gli altri suoi uomini, ma fu tutto inutile, la radio non funzionava. Alla fine la curiosità ebbe la meglio su di lui, e Meyers decise di cercare di avvicinarsi, per capire meglio cosa fosse. Fece un giro intorno al velivolo di 240 gradi, verso sinistra, ma a quel punto, l'UFO, come risposta, fece una curva di 90 gradi, verso sinistra, aumentando la sua velocità nel giro di pochi secondi, allontanandosi. Nessun suono, nessuna scia rilasciata, nessun carrello di atterraggio visibile, o cabina di guida, furono osservate dal pilota, ma questi fece notare che l'UFO aveva come una piccola "pinna dorsale". Loedding, che, come sappiamo, aveva un'enorme conoscenza riguardo i velivoli cosiddetti "ala volante", dato che lui stesso progettava, trovò il caso speciale, di enorme interesse. Meyers era un testimone assolutamente attendibile, esperto, addestrato, con esperienza. All'inizio, si pensò al Northrop XB-35 o al YB-49, gli unici due modelli dell'epoca, gli unici in grado di soddisfare le caratteristiche fisiche osservate dal pilota. Tra il team del Sign tuttavia, iniziò a riflettere sull'impossibilità che gli oggetti fossero di origine sovietica. Loedding, da quella primavera, e non solo lui, iniziò a ipotizzare che questi velivoli erano provenienti da un altro mondo. Un rapporto, che rafforzò ancora di più la loro posizione riguardo l'ipotesi extraterrestre, venne quattro giorni più tardi. Si trattava dell'avvistamento da parte di tre tecnici del laboratorio di Geofisica, presso la base Holloman AFB, New Mexico. In quel periodo, nella base si stava lavorando ad un progetto segreto. Il responsabile era J.W. People. In mezzo a uno di quei test, un bel giorno, gli operatori notarono un oggetto rotondo di colore bianco, con una sommità d'orata, che volava ad una "velocità tremenda". Uno dei tre osservatori, scorse per un breve periodo anche un secondo UFO. Uno degli uomini descrisse ciò che stavano osservando come un oggetto irregolare, di forma rotonda, leggermente concavo nella parte superiore. La durata dell'osservazione durò 30 secondi, dove, negli ultimi secondi dell'osservazione, uno dei due oggetti, fece un ciclo verticale (un cerchio di 360 gradi) prima di sparire verso ovest. Sebbene i tecnici, esperti sui palloni sonda, dato che lavoravano appunto con questi strumenti, lo paragonarono simile ad un pallone, questi erano certi che quanto osservato non lo era, dato il tipo di manovre violente che questi fece, come se fosse pilotato, in più la sua velocità elevata, per non parlare dei venti, che quel giorno provenivano verso ovest, a 10-15 kilometri orari, e nessun pallone può volare contro vento. Alfred Loedding, e un assistente dell'ufficio di Clingerman, il tenente colonnello JC Beam, si avviarono di persona nel New Mexico, per indagare di persona. Purtroppo quando arrivarono, Peoples e gli altri testimoni erano fuori per lavoro, ma vennero comunque interrogati più tardi, presso i laboratori Watson, nel New Jersey. I due investigatori parlarono anche con il tenente Markley. Questi disse che quel giorno dell'avvistamento, furono captati dei ritorni radar insoliti, più riferì di un altro avvistamento venuto luogo nell'agosto del 1947, e anche li furono captati segnali sul radar anomali. Gli altri testimoni verranno interrogati nel New Jersey, e si convinsero che nessun velivolo dell'epoca poteva volare tanto velocemente e facendo quei movimenti e virate violente. Quel caso venne inserito tra i non identificati. Loedding e Beam, ne approfittarono per indagare anche su un altro caso, uno vecchio, già conosciuto. Viaggiarono quindi verso Phoenix, Arizona, per interrogare William A. Rhodes, che aveva scattato delle foto ad un disco volante il 7 luglio 1947. Le foto saranno in seguito dichiarate essere autentiche. L'oggetto fotografato non fu identificato come appartenente a nessun velivolo conosciuto.

Il quarto caso, tra i più significativi, che portò poi ad un chiaro punto finale da parte del team Sign, a proposito degli UFO, arriverà il 24 luglio di quell'anno, quando due piloti dell'Eastern Airlines, volo 576, a bordo di un DC-3, furono coinvolti in una quasi collisione in volo con un UFO. L'equipaggio, che rimase inseguito molto turbato dall'avvenimento, avvenne a 5.000 metri di quota, a 20km a sud di Montgomery, Alabama, quando l'UFO venne fuori da nord-est. Questi procedeva contro l'aereo ad una velocità di almeno 800 miglia orarie (1285km/h). Lo scontro non ci fu, dato che l'UFO si spostò prima della collisione, ad una distanza di 700 metri dall'ala destra del DC-3. I due piloti erano certi in quel momento, che sarebbero morti. I testimoni, il capitano Clarence S. Chiles e il primo ufficiale John B. Whitted, descrissero bene il velivolo avvistato. Questo venne calcolato essere lungo circa 30 metri, di forma cilindrica o a sigaro, senza ali. Il velivolo sembrava emettere un bagliore blu nella parte inferiore, con dei finestrini lungo il corpo dell'oggetto di colore giallo luminoso, ed emetteva una fiammata rossa nella parte posteriore. Un passeggero a bordo, Clarence L. McKelvie, descrisse l'oggetto come una "strange, eerie streak of light, very intense". Il caso divenne ben presto famoso, e passò alla storia come il caso Chiles-Whitted, uno dei più attendibili e classici casi UFO della storia. La notizia, arrivò fino al Pentagono, direttamente al nuovo capo dell'Intelligence, il general maggiore Charles P. Cabell. Questi telefonò subito a Dayton, ordinando al colonnello McCoy di indagare sul caso dei due piloti. Nel pomeriggio del 25, Loedding, McCoy, Deyarmond e il maggiore Raymond Llewellyn, partirono a bordo di un aereo dell'Air Force, diretto ad Atlanta per iniziare le indagini. Senza perdere tempo, il team del Sign, interrogò i due piloti il giorno seguente, al Grudy Henry Hotel. Loedding e Deyarmond interrogarono più e più volte i due, e rimasero impressionati dalle loro dichiarazioni. Nel frattempo Llewellyn riuscì a rintracciare il passeggero del volo che riuscì a vedere dai finestrini dell'aereo, l'UFO. Egli non fu in grado di avere un contatto visivo integrale, ma riuscì a vedere il getto di scarico dell'oggetto, la fiammata arancio-rossa. Un rapporto preliminare venne subito inviato al Pentagono, e la squadrà tornò a Dayton, convinti che quanto avvistato dai due piloti era un qualcosa di non umano. Il fatto interessante è che il Sign, ufficialmente, bollò il caso come un tipo di fenomeno astronomico, conosciuto come "fireball". Chiles e Whitted, tuttavia, rifiutarono assolutamente la spiegazione dell'USAF, ed entrambi sostennero in pubblico di aver visto in realtà, un velivolo artificiale di qualche tipo.


Ricostruzione dell'UFO avvistato da Chiles e Whitted. Interessante notare che il caso è ancora oggi impressionante agli occhi dei ricercatori UFO. Il dottor James McDonald, intervistò entrambi i piloti nel 1960, e si convinse del fatto che videro chiaramente delle finestre sull'oggetto. In realtà, nessuno ha mai messo in dubbio la credibilità dei due piloti. Entrambi erano stati descritti come "completamente affidabili" da parte del famoso pilota della Eastern Airlines, presidente della compagnia aerea dove lavoravano i due testimoni, il capitano Eddie Rickenbacker.

Estimate of the situation

Edward Ruppelt, affermò che il personale del Sign era sempre più convinto che gli UFO fossero in realtà interplanetari. Il capitano Sneider sembrava essere un altro sostenitore chiave di questa possibilità. Sneider allegò anche una relazione di una pagina al rapporto del caso Chiles-Whitted, in cui sosteneva che un razzo senza ali, fosse un oggetto aerodinamico. Sneider afferma: "That this development is possibly of foreign origin would seem to be a logical premise." Questa è la vera idea che si fecero gli addetti ai lavori sul caso. Con possibilità di "foreign origin" si intendeva provenienti dallo spazio esterno. Queste dichiarazioni, senz'altro scomode per la politica interna dell'Air Force, porterà il Pentagono a prendere una forzata posizione sul problema e sull'origine soprattutto, di questi oggetti. In seguito, in quel periodo, Alfred Loedding, come coordinatore del progetto, lavorò con il team TID del Sign, ad un rapporto che tracciava la situazione del fenomeno UFO, portando anche informazioni precedenti al fenomeno dei dischi volanti, fino a trattare il fenomeni dei razzi fantasma avvistati dal 1940 al 1946 in Scandinavia e in altre zone d'Europa. A questo punto arriviamo alla fatidica stima della situazione, la "estimate of the situation", il rapporto finale del Project Sign dopo un primo studio sui dischi volanti. Secondo Ruppelt, questa stima finale, raggiunse una conclusione drammatica, affermando che molti degli avvistamenti UFO indagati dal Project Sign, potrebbero essere di origine interplanetaria. Anche se la parte più sorprendente del rapporto spiega che l'esercito dovrebbe essere messo in allerta, riguardo a queste segnalazioni non identificate. Inutile dire che il rapporto attirò moltissimo l'attenzione degli addetti ai lavori, attraversando la catena di comando, passando dall'Air Force, al dipartimento scientifico, fino al capo di stato maggiore, il generale Hoyt Vandenberg. Questi tuttavia, rifiutò di averlo distribuito a causa della mancanza di qualsiasi prova fisica per sostenere la conclusione. I funzionari del Pentagono erano perfettamente consapevoli della paura nei confronti di questi oggetti, ma anche del panico causato dalla trasmissione radiofonica avvenuta il 30 ottobre 1938 di Orson Welles. Come avrebbero potuto le persone accettare tra le ipotesi, quella extraterrestre? Inaccettabile. A causa di questo panico, generato anni fa, nessun generale generale avrebbe mai rilasciato informazioni del genere a proposito degli UFO. La stima del Sign tuttavia, affermava che non c'erano prove per accertare che gli UFO fossero di certo una minaccia per la sicurezza, quindi il Pentagono, nel dubbio, decise di adottare un atteggiamento di "wait and see". Restare in attesa insomma. Purtroppo la mancanza di interesse da parte di Vandenberg, portò a demoralizzare il team del Sign. Nonostante i vari viaggi al Pentagono per discuterne, da parte dei membri: Lawrence Truettner, Albert Deyarmond e Alfred Loedding, per fare pressioni riguardo il rapporto finale, il Pentagono continuava a rifiutare di sposare il documento e divulgarlo. Non importava quindi di cosa ci fosse scritto nelle conclusioni, il Sign non potevano condividere le loro opinioni al di fuori del TID. Molta della documentazione fu distrutta, altre copie furono invece sopravvissute fino al 1951, quando vennero recuperate da Ruppelt. Egli sosteneva che i documenti fossero stati declassificati a suo tempo, ma questo non è possibile, se si considerano le sue conclusioni e il fatto che nessuna copia della "stima della situazione" del Sign sia mai emersa all'epoca. Sia come sia, tutta questa documentazione è restata classificata fino alla metà degli anni '80. Un documento interessante comunque, è quello dell'Air Intelligence Report, numero 100-203-79, in se, stupefacente. Questo perché spiega, o meglio, suggerisce che una parte degli avvistamenti UFO, poteva essere con molta probabilità, il risultato di attività sovietica. Missioni segrete insomma. Questo punto è fondamentale, perché oggi noi sappiamo, grazie anche ai documenti russi declassificati, che non ci furono mai voli segreti sul territorio americano all'epoca. Nessun tipo di missione di spionaggio contro gli USA, sia con aerei che con missili guidati. Il documento, venne consigliato da un ufficiale del Blue Book, tale Dewey Fournet, di mantenerlo classificato. Era il 1952, e la paura sovietica si faceva ancora in parte sentire. Di documenti ancora da scoprie ce ne sono ancora a montagne, buttati chissà dove, ma di enorme importanza per la ricerca ufologica, che può portare sicuramente più chiarezza sul fenomeno.

Donald Loedding, figlio di Alfred, ricorda bene quel periodo, durante la fine del Sign, e della stima della situazione. Ricorda che suo padre rimase disgustato da questo, non fu assolutamente d'accordo con la linea che si stava prendendo. Fu molto deluso dalla decisione definitiva di Vandenberg. Loedding era una stella nascente a Wright Field, un ingegnere di talento come pochi, ufficialmente caduto in disgrazia a causa della sua convinzione personale riguardo all'origine extraterrestre dei dischi volanti. Con la fine del 1948, ci fu un drastico cambiamento nel Project Sign. Il grande senso di importanza che il Pentagono aveva tanto conferito al progetto, al team di ricerca, al TID, cessò miseramente in un giorno. Progetto cessato poi nel pieno delle ondate di avvistamenti, che sarebbero continuate sempre, con alti e bassi, ma comunque senza sosta, soprattutto su basi militari, che avrebbero causato non pochi problemi ed allarmi generali tra gli operatori. A metà del 1949, i leader del progetto, come Sneider e Loedding, sarebbero stati del tutto estromessi da altre ulteriori indagini in merito agli UFO e a tutto ciò che legava progetti ufficiali dell'Intelligence. Il personale dell'Air Material Command (AMC), salvò per i primi mesi del 1950, non avrebbero più avuto modo di parlare apertamente dell'origine degli UFO. Forse le conclusioni estreme del Sign, redatto alla fine del 1948 da Truettner e Deyarmond, terminato ufficialmente nel febbraio 1949, era troppo da sopportare per il Pentagono. Molti passaggi del rapporto Sign sono decisamente interessanti. Nella premessa ad esempio, viene mensionata la possibilità di oggetti rappresentati come "spaceships" o "satellite vehicles". Questo è fondamentale, perché NESSUNO aveva a disposizione veicoli in grado di raggiungere l'orbita terrestre, nemmeno i sovietici o i misteriosi nazisti. In realtà ci sarebbero voluti altri nove anni prima che un tale evento si verichi davvero. Un velivolo alla Sputnik era decisamente anacronistico a quei tempi. C'è poi un altro passaggio interessante. Nel secondo paragrafo si afferma chiaramente che questa non è una stima definitiva della situazione. Non la stima finale di Loedding comunque. Un'altra frase afferma di valutare seriamente la possibilità di una seria minaccia alla sicurezza nazionale, dato il gran numero di oggetti volanti non identificati segnalati. Il dottor Hynek effettivamente, confermò lui stesso le preoccupazioni degli organi ufficiali dell'epoca riguardo gli UFO, parlandone in veste di consulente astronomo e ufologo per l'Air Force. E' anche importate quel passaggio perché si parlò per la prima volta di "unidentified flying object" UFO. Nel rapporto vengono citati anche i libri di Charles Fort, e questo è un altro punto interessante, dato che l'Air Force ha sempre rifiutato di riconoscere il fenomeno UFO esistente ancor prima del giugno 1947. I razzi fantasma e i foo fighters sono ad oggi un fenomeno molto conosciuto e documentato. E' chiaro che, ogni anno che passa sempre di più, si notano i cover-up e le menzogne da parte degli organi ufficiali. Le pagine a seguire, mostrano altre informazioni, come un appendice di James E. Lipp, della Rand Corporation, che comprendevano un suo studio sul fenomeno. Considera la possibilità che gli UFO possano essere extraterrestri, e provenire da Venere o Marte. Viaggi da altri sistemi stellari vennero ritenuti improbabili, data la distanza tra le stelle. Quindi fu avanzata la possibilità che questi extraterrestri si trovino nel nostro sistema solare. Il rapporto come già detto, venne rilasciato solamente al governo e agli uffici militari.

Successivamente, l'Air Force cambiò il nome del progetto Sign, in Grudge, su richiesta del direttore del settore Ricerca e Sviluppo. Questo Grudge, segnò un cambiamento improvviso e anomalo riguardo l'atteggiamento nelle indagini sui fenomeni UFO. Questo progetto, già iniziato nel 1949, comprendeva soprattutto campagne pubbliche per minimizzare il fenomeno UFO. Alcuni del Sign andarono via, altri cambiarono il loro atteggiamenti nei confronti del fenomeno. Ruppelt ricorda che molti nell'Intelligence cambiarono drasticamente idea sugli UFO, quando il Pentagono iniziò a cambiare il suo modo di approcciarsi nei confronti del fenomeno. Dovevano quindi adattarsi alla politica, o sarebbero stati cacciati fuori. Ruppelt affermava anche dell'altro. Tutti quelli che non erano d'accordo nel cambiare la loro idea, furono "eliminati". Gli altri funzionari, anche solo quelli che avevano pensato, anche lontanamente all'ipotesi extraterrestre, vennero sostituiti da un nuovo personale. Come ricordato giustamente da Ruppelt, il Pentagono utilizzò il Grudge come modo per porre fine ai rapporti sugli UFO, che certo non erano diminuiti. Questo cambiamento davvero troppo drastico e brutale, portò a Ruppelt porsi delle domande in proposito, chiedendosi se non ci fosse qualcosa dietro. Questo è quanto lui riferì a proposito delle indagini che venivano condotti sugli avvistamenti UFO, nel 1951:

This period of mind changing bothered me. Here were people deciding that there was nothing to this UFO business right at a time when the reports seemed to be getting better—maybe I was just playing the front man to a big cover-up. I didn't like it because if somebody above me knew that UFOs were really spacecraft, I could make a big fool out of myself if the truth came out"

Anche il dottor Hynek ricordava molto bene quel periodo nei suoi scritti. Donald, figlio di Alfred Loedding, confermò che il padre fu "licenziato" dal Project Sign nel 1949 a causa della sua ferma convinzione dell'ipotesi extraterrestre. Anche se rimase a lavorare a Dayton per l'USAF fino al 1951, le pressioni continuavano. Il figlio ritenne che i funzionari dell'AMC cercarono gradualmente di cacciarlo via, come spesso avviene nel mondo aziendale. Infatti, i documenti, confermano che nel 1948, i "voti" di Alfred erano eccellenti, ossia la sua reputazione, ma, dal '49 ci fu un drastico cambiamento, e venne riabbassato ai gradi più mediocri, fino alla sua effettiva dimissione il 16 febbraio 1951. A quel tempo Loedding ottenne un lavoro come direttore di ricerca ai jet, presso la Chemical Corporation, a Cranbury, New Jersey. Dopo la morte del generale Vandenberg nel 1954, l'Air Force trovò ancora una volta interessanti le qualità di Loedding. Nel 1955 Loedding torna a Dayton, alla ormai Wright-Patterson AFB. Nel 1960 stava lavorando presso la Langley AFB, in Virginia, come ufficiale di collegamento dell'aeronautica militare alla NASA. I documenti indicano che servì come consulente civile, ma secondo la sua famiglia, è probabile che ci fossero dei collegamenti con il quartier generale della CIA, proprio a Langley. Ma nel 1951, fino alla sua morte nel 1963, Loedding, secondo il figlio Donald, suo padre non parlò né si interessò più a tutto ciò che riguardavano gli UFO. La sua delusione e il suo disgusto fu così profondo, per essere stati cacciato dal Sign, che preferì non occuparsene nemmeno in modo indipendente.

Alfred C. Loedding era di origine tedesca, con una forte etica morale, molto professionale, molto determinato, amava la sua famiglia e il suo paese, l'America. Quando era nel Sign, contribuendo alle indagini, propose l'ipotesi extraterrestre con grande pensiero e devozione. Alfred non era una persona la quale potevi comprare o minacciare, e lo si è visto. Era un perfetto "yes man", che contribui in modo serio, professionale e obiettivo nelle indagini sugli UFO. Il suo tempo nell'ufologia fu breve, ma fondamentale per molti.

Bibliografia

Alfred Loedding and The Great Flying Saucer Wave of 1947
-terrestre-
00giovedì 5 aprile 2012 18:09
cavoli mi sembra troppo corto [SM=g1950693]


ehm...poi me lo leggo tutto, appena ho un po' di tempo!!
AlessandroCacciatore
00giovedì 5 aprile 2012 18:12
E pensare che ho fatto un riassunto. Comunque è un quadro generale del fenomeno UFO ai suoi inizi, è normale che sia così corposo ;)
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