Celibato si o no per i presbiteri : cosa dice il Nuovo Testamento ?

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(richard)
00venerdì 16 novembre 2007 19:24

Riallacciandomi alla discussione - Vangeli Canonici ed Apocrifi -con +marathana+ la quale ci ha portato a disquisire sul celibato del presbiteri, nella stessa chiarisce che in seno alla chiesa cattolica sussistono tre tipi di istituti -

I : Istituto di vita consacrata

II : Istituto secolare

III: Societa' di vita apostolica

nei quali primi due sono accettate promesse religiose fra cui quelle di castita',nel terzo (apostolato)non si fanno promesse di voti di castita' ovvero ci si puo' sposare ed avere figli.
Sembra poi che il vescovo in quanto tale raggiunta questa carica all'eta' minima di 40 anni ( 35 + 5 di presbiterio)abbia accettato anche il voto di castita' in ragione della carica stessa che va a ricoprire.
Premesso che nessuno obbliga il neo-prete a prendere i voti ma che accetta di sua spontanea volonta' il ministero questo non assolve la chiesa dall'imporre (imposizione -obbligo al) il celibato a tutti coloro che vogliono vestire l'abito talare.
Quindi l'imposizione del celibato ai preti nasce dal decreto del Papa Gregorio VII nell'anno 1079 al quale la chiesa cattolica continua a tener fede nonostante nella prima epistola di S. Paolo a Timoteo (NUOVO TESTAMENTO)3:2,5,12 si parla che i vescovi e i diaconi abbiano una moglie; come pure nel Vangelo secondo Matteo(NUOVO TESTAMENTO) 8:14-15 Gesu' entrato nella casa di Pietro guari' la suocera di Pietro dalla febbre.
Conclusione :la proibizione del matrimonio per i preti non è vista altrimenti che esclusivamente come sesso sfrenato e non come fondamento della procreazione e sembra essere l'unico impedimento al sacro vincolo del matrimonio,anche se poi la stessa chiesa difende giustamente la sacralita' della nascita di una nuova vita qualunque ne sia la provenienza(violenza e sesso sfrenato)con il rifiuto addirittura dell'aborto e dell'uso dei contraccettivi.
+maranatha+
00sabato 17 novembre 2007 17:55
S. Tommaso D'Aquino: "Vi sono alcuni che generano e conservano la vita spirituale (dei fedeli) mediante un compito (ministero) solamente spirituale: questo compete a chi ha ricevuto il sacramento dell'ordine. Vi sono alcuni che generano e conservano la vita spirituale mediante un compito fisico e spirituale. Questo compete a chi ha ricevuto il sacramento del matrimonio, mediante il quale l'uomo e la donna si uniscono per generare i figli ed educarli al culto di Dio" (Contra Gentes IV, 58, 3974).

Esistono nella Chiesa due sacramenti che sono molto simili fra loro: il sacramento dell'Ordine ed il sacramento del Matrimonio. Essi, infatti, consacrano coloro che li ricevono ad una vocazione(chiamata), ad una missione, ad un compito nella Chiesa e per la Chiesa. Quale compito, missione? Il dono della vita: questa è la meravigliosa missione sia del sacerdote sia degli sposi. La differenza è la seguente: il sacerdote dona la vita solamente spirituale; gli sposi sia la vita fisica sia la vita spirituale. Esiste così una vocazione sacerdotale ed una vocazione coniugale; esiste una missione sacerdotale ed una missione coniugale; esiste uno stato sacerdotale nella Chiesa ed uno stato coniugale. La Chiesa si costruisce sulla base di questi due sacramenti e di queste due missioni.

(richard)
00domenica 18 novembre 2007 21:10
Re:
La visione teologica e filosofica di T.D'Aquino nella sua ricerca di perfezionismo nella divisione fra spirito (fede) e materia (ragione) collide con la tradizione agostiniana e volge a conciliare parte della dottrina metafisica aristotelica con la spiritualita' cristiana.
Infatti per T. d' Aquino ne' fede ne' ragione possono mai cotraddirsi perche'comune è la loro origine divina rivendicando alla ragione umana un suo specifico campo d'indagine dove essa si muove autonomamente.
Anche se i fondamenti di T.D'Aquino rispecchiando la teoria dell'unita' della forma sostanziale e quella della materia come principio d'individuazione negli esseri composti di materia e forma
possono soddisfare per la chiesa l'istituzione del sacramento dell'Ordine e del Matrimonio in cui è stato delegato al presbitero il solo dono della vita spirituale negando quello della vita coniugale demandato agli sposi,tutto questo non deve prevaricare i dettami del S.Vangelo dove ai vescovi e ai diaconi non viene interdetto il matrimonio ne tanto meno proibito da CRISTO.
Il solo VERBO è CRISTO e non la filosofia teologica di T.D'Aquino
imperfetta e perfettibile assunta all'uopo dalla chiesa nel secolo XII.
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