C'è vita su Marte e non diciamo nulla?

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ContactUfo
00venerdì 16 gennaio 2009 12:29
Prima erano i ghiaccia...e poi era l'acqua...ora vita biologica....

e il prossimo passo ? Non è forse la rivincità di chi sosteneva che su Marte c'è vita ? [SM=g27822]
AURORA PILOT
00venerdì 16 gennaio 2009 12:31
Queste vicende passano sempre in secondo piano...ora è sicuro al 100% su Marte la vita biologica è possibile ed è stata possibile!
Non siamo SOLI, siamo in compagnia di simpatici batteri!
Lachaise-L-N-
00venerdì 16 gennaio 2009 12:34
Re:
io ricordo quando molti scienziati erano scettici persino della possibilità che ci fosse acqua.
sono gli stessi che un giorno diranno che hanno sempre avuto coscienza del fatto che su Marte ci siano rovine di una civiltà evoluta.
purtroppo sono quelle personcine povere di spirito,che fino a quando non c'è la conferma degli organi "ufficiali" ,se ne stanno zitte e anzi, negano anche l'evidenza.
un po' come fanno gli egittologi con Giza.

ContactUfo
00venerdì 16 gennaio 2009 12:40
Infatti la notizia è passata in secondo piano qua in italia, la trovo assurda come cosa, è una rivoluzione di carattere scientifico enorme per la prima volta nella storia in un pianeta diverso dal nostro ci sarebbero forme di vita, siano pure microscopiche...è una rivoluzione...perchè a quel punto nel sottosuolo ci potrebbe essere di tutto, ed ecco che le dichiarazioni di Piccaluga su una presunta civiltà marziana diventa meno improbabile.
+maranatha+
00venerdì 16 gennaio 2009 17:23
Che dire...aspettiamo che faccia il suo corso...è solo questione di tempo.
Rivelity
00venerdì 16 gennaio 2009 21:33
Magari c'è anche vegetazione da qualche parte del globo dove il clima e' piu' favorevole ,Project Genesis Nasa:Portare vita sul pianeta inserendo elementi biologici della terra con sonde apposite. Fantascienza??? mmhhh
Takenspace
00venerdì 16 gennaio 2009 22:11
Sono microbi... ora è vero che è sempre vita ma si era parlato di qualche altra cosa, io per dei microbetti non riesco ad entusiasmarmi. Sinceramente la scoperta dell'acqua per esempio mi aveva eccitato di più [SM=g27828]
Poi è un'ipotesi indiretta basata sul fatto che ci sia metano, quindi facendo il pignolo diciamo che non è neanche una scoperta ma un'ipotesi.
(Tycho)
00venerdì 16 gennaio 2009 23:18
Carissimi!
Beh, più che parlare della notizia di possibili microbi teorizzabili dalla presenza di metano su Marte sposterei l’attenzione su altri fattori.
Anzitutto: perché (ri) tirarla fuori adesso, tanto più come una grande novità?
Già dalla fine del 2003 si parlò di “presenze misteriose” (chiamiamole così) di metano nell’atmosfera marziana, e nei primi mesi del 2004 ci furono le definitive prove grazie alle rilevazioni della sonda Europea Mars Express; oltre ai titoloni dei quotidiani la notizia è facilmente reperibile nel sito stesso dell’Agenzia Spaziale Europea:

www.esa.int/esaCP/SEMS3J57ESD_Italy_0.html

Ora… notiamo le conclusioni ufficiali di quasi cinque anni fa…


“Basandoci sull’esperienza che abbiamo della Terra – continua Formisano - la produzione di metano può essere collegata ad attività vulcanica o idro-termale su Marte. Lo strumento HRSC a bordo di Mars Express potrebbe aiutarci a identificare una esplicita attività visibile, se esiste, sulla superficie del pianeta”. Dovesse esser questo il caso, è chiaro che avrebbe implicazioni molto importanti dal momento che attività vulcanica presente su Marte non è stata finora rilevata.
Ma ci sono anche altre ipotesi. Sulla Terra il metano è un sottoprodotto dell’attività biologica, come ad esempio la fermentazione. “Se escludiamo l’ipotesi vulcanica, possiamo sempre considerare la possibilità di vita”


E poi leggiamo le conclusioni di oggi:


"Per adesso non abbiamo sufficienti informazioni per poter dire se il metano su Marte è prodotto da processi biologici, geologici, o da entrambi. Quello che si può dire però è che il pianeta è ancora vivo, almeno da un punto di vista geologico"
Un metodo per verificare se il metano è stato prodotto da processi biologici è quello di misurarne i rapporti isotopici. Gli isotopi di un elemento (atomi con lo stesso numero di protoni ed elettroni ma con un numero di neutroni differente nel nucleo) hanno proprietà chimiche leggermente diverse, e la vita "preferisce" usare gli isotopi "più leggeri" (quelli con meno neutroni). Ad esempio, il deuterio è una versione più pesante dell'idrogeno: infatti, nel suo nucleo atomico esso ha un protone ed un neutrone, mentre l'elemento idrogeno ha nel proprio nucleo solamente un protone).
Se alla base della produzione del metano su Marte vi è un processo biologico allora il metano e l'acqua rilasciati su Marte dovrebbero mostrare distintivi rapporti per gli isotopi di idrogeno e di carbonio.
La conclusione degli scienziati, l'unica possibile al momento, è che per scoprire le origini del metano marziano saranno necessaire ulteriori indagini, e quindi future missioni su Marte, come il MSL (Mars Science Laboratory).”


Bene, adesso abbiamo letto due notizie a distanza di cinque/sei anni ma… notate così tante differenze?
Vedete una notiziona incredibile, innovativa, o almeno originale?
Mah… sarà, ma mi sembra una minestra riscaldata… o no?

Per ContactUfo… carissima, guarda, non voglio entrare (troppo) nel merito delle dichiarazioni di Piccaluga, ma vorrei farti notare qualche particolare…

Lui (e non solo lui) ha spesso usato termini sensazionalistici riguardo la presenza di acqua e ghiaccio su Marte, ma vorrei ricordare che già dalle Missioni Mariner molti Scienziati (e quindi non venditori di teorie di frontiera) ne parlarono ampiamente… e siamo intorno al 1960, non nel 2009…
L’ingegnere, se non ho letto male i suoi scritti ed interventi, non parla di Vita su Marte (sia essa microbiologica o decisamente più evoluta), ma di Civiltà, Piramidi, Ziqqurat Volti ed Annunaki.
Se consideriamo che le teorie sui volti e le piramidi su Marte risalgono agli anni 1970, e quelle sugli Anunaki & C. risalgono (in Italia) al 1976/1980… di “innovativo” rimane lo Ziqqurat, incredibile (a mio parere) svista di interpretazione di una pseudo immagine Esa… ma se può interessarti, per approfondire la faccenda, ti rimando ad un mio articolo ormai di tempo fa…

www.lunarexplorer.it/LaLunaDiArianna/?p=30

Inoltre non possiamo dimenticare che è alquanto ingannevole associare la possibile “Vita su Marte” a qualche autore… sono moltissimi gli studiosi che hanno (da decenni) teorizzato la Vita sul Pianeta Rosso, senza per questo scomodare Egizi o Piramidi… diciamo solo che ci sono personaggi e Personaggi…
Sensazionali, per fare un esempio, sono gli Studi del Ricercatore Levin, membro e responsabile del progetto Viking della Nasa, e quindi non proprio uno qualunque.
Perché è stato silurato dalla Scienza Ufficiale?
Forse perché teorizza da una trentina di anni forme indigene di Vita su Marte?
Microatmosfera capace di creare habitat per simili forme vitali? Muschi e licheni capaci di sopravvivere a simili condizioni?
Creature (non microbi…) che possono organizzarsi in gruppi, e che possono arrivare alle dimensioni di una balenottera terrestre ed oltre?
Insomma… come puoi vedere non me la sentirei, se domani ci svegliassimo con la Nasa che annuncia la scoperta di Vita su Marte, di dire “ecco… tizio lo aveva detto”.
O almeno farei dei distinguo, e sicuramente non poco trascurabili, perché un conto è esporre dati, verificare, esporsi con teorie di frontiera con pragmatismo ed onestà, un conto è “sparare” in alto, e poi dire “l’avevo detto io”.

ps: rimarrebbe anche, come novità, il suo neologismo di Esoarcheologia, materia che dovrebbe studiare le rovine artificiali riprese dalle sonde.
Anche qui, volendo, troverai qualche spunto di riflessione qui:

www.lunarexplorer.it/LaLunaDiArianna/?p=46

In particolare:

Tutto questo, purtroppo, se parliamo di “Archeologia” nel senso puro del termine e se andiamo a riferirci, come Ambito Operativo, alla Luna, o a Marte, o a Titano…è oggi ancora un sogno.
E allora?
E allora questa Esoarcheologia, basata esclusivamente sull’uso di immagini come campo di indagine – e per quanto dette immagini possano essere belle e ben definite – non solo non possiede, per esistere come Scienza (o anche come Neo-Scienza), i requisiti minimi necessari richiesti dalla Tradizione Archeologica, ma non possiede neppure quelle caratteristiche operative e metodologiche che l’etimologia stessa del termine vorrebbe evidenziare e mostrare.
In conclusione, se proprio volessimo mantenere il termine archaios nel nostro (già abusato, grazie a qualche Autore dell’ultima ora…) neologismo, sarebbe forse opportuno cambiare la parola in Esoarcheografia: intendendo con il termine grafia una scrittura - una descrizione, appunto, e solo questa - di un possibile “reperto extraterrestre” il quale viene analizzato e studiato, OGGI, solo IN VIA REMOTA ed INDIRETTA, e cioè tramite l’uso esclusivo di fotografie.
Se l’Archeografia, infatti, è considerata la Scienza che ha come obiettivo la descrizione dei monumenti dell’antichità, così l’Esoarcheografia, seppur ancora lontana dal potersi definire come una Scienza vera e propria, potrebbe comunque considerarsi un nuovo ambito di indagine avente come obiettivo quello di scoprire, catalogare, analizzare e descrivere le possibili tracce di effettivi reperti archeologici situati al di fuori della nostra Terra.
Dove?
Ma dalla Luna…All’Infinito, naturalmente!
E se poi, ancora non sazi di quanto e per quanto sino ad ora detto e scritto, volessimo aprire un’ultima piccola parentesi sulla nascita e l’uso di questo termine, potremmo notare una curiosa ed interessante circostanza, di certo irrisoria (nello scenario globale), ma sicuramente veritiera e (quasi) allegorica.
Una Laurea in Esoarcheologia, infatti, è ciò che possono vantare alcuni personaggi (si tratta, ad esempio, del simbionte Dax, creatura del Pianeta Trill) creati per la serie televisiva “Star Trek - Deep Space Nine“…
Certo la prima reazione davanti a questo fatto può essere un sorriso, ma ciò che realmente si vuole far notare è come tale neologismo non sia poi così nuovo: siamo infatti nell’Anno Terrestre (AD) 1993, Gennaio, o se preferite, nel XXIV Sec. dell’Era Star-Trek.
Ma il vero lato ironico, se vogliamo restare nell’ambito esplicativo delle manchevolezze di questo termine, è che in questo panorama di fantascienza televisiva la definizione di Esoarcheologia è veramente corretta: poter viaggiare nell’Universo, magari a velocità di curvatura e, tra l’altro, avendo a disposizione delle incredibili ed esotiche super-tecnologie, di sicuro consentirebbe (davvero A CHIUNQUE!) un accurato studio di reperti.
Ed in caso di dubbi persistenti si potrebbe, con buona pace per l’Esoarcheologo e per suoi parametri di indagine e studio, andare direttamente in loco per ulteriori accertamenti; magari, perché no…muovendosi direttamente con il teletrasporto: “Beam-me up Scotty!“.

Un caro saluto a Tutti!

Gianluigi
UniversalMan
00sabato 17 gennaio 2009 01:44
Caro Gianlugi un'analisi lucidissima, fa strano vedere come i giornali italiani rilancino agenzie vecchie e prendano semplici conferenze stampa della Nasa come clamorose novità.

Per non andare lontano leggere questo estratto:

Il mistero del metano su Marte e Titano
Potrebbe essere un segno della presenza di vita o l’indicatore di un’attività geologica inconsueta; in ogni caso, la presenza di metano nell’atmosfera di questi due corpi celesti è uno degli enigmi più affascinanti del sistema solare. Di Sushil K. Atreya È da almeno un secolo che si ipotizza la presenza di forme di vita su Marte, ma raramente si sono avuti dati concreti. La situazione è cambiata nel 2003, con la scoperta di metano nell’atmosfera marziana. Deve esistere qualche processo che genera continuamente il gas per compensarne la distruzione a opera della radiazione solare. Sono state individuate due possibili spiegazioni. La prima è che vi siano batteri metanogeni simili a quelli che sulla Terra colonizzano l’intestino dei bovini. La seconda è la cosiddetta serpentinizzazione, una reazione tra rocce e acqua che sul nostro pianeta si verifica nelle bocche idrotermali sul fondo oceanico. Le nuove missioni verso Marte potrebbero contribuire a risolvere la questione. Un analogo dibattito riguarda il satellite maggiore di Saturno, Titano. Nel 2005 la sonda Huygens ha dimostrato che il metano vi svolge un ruolo analogo a quello dell’acqua sulla Terra. Il gas potrebbe essere generato da reazioni geochimiche in un grande oceano nel sottosuolo.

Fonte: Le Scienze


Questo articolo è di quasi due anni fa, e come si vede spiega benissimo già allora come fosse aperto il dibattito sull'origine dei metano sul pianeta rosso, e senza scomodare i microbi erano state fatte molte altre ipotesi.

In questo cosa sta benissimo il principo del rasoio di Occam che per chi non lo sapesse è il nome con cui viene contraddistinto un principio metodologico espresso nel XIV secolo dal filosofo e frate francescano inglese William of Ockham, che recita così:
"A parità di fattori la spiegazione più semplice tende ad essere quella esatta" . Ecco in questo caso perchè scomodare navicelle, zigurath e civiltà millenarie di piccaluga per le foto di alcune cose morfologicamente misteriose o gli alieni per un pò di metano?

Accendete la luce e troverete la ragione [SM=g27822]
Paolo CF
00domenica 8 febbraio 2009 21:04
Caro Universal Man,

bello il tuo intervento: lucido ed essenziale. Ottimo anche il reminder su Occam.
Ma permettimi una piccola chiosa: tu dici "accendete la luce e troverete la Ragione" (io, in questo caso, la scrivo con la "R" maiuscola e la intendo così come avrebbero fatto gli Illuministi).
Giusto, ed io sono d'accordo.
Ma in questo Mondo, da un (bel) pò di tempo a questa parte, sembra che la Ragione (appunto), la Logica, il Pragmatismo, l'Onestà Intellettuale ed il Buon Senso...brancolino nel buio.

Insomma: accendere la luce è auspicabile, ma non è una cosa tanto semplice da fare, specie in questo ambito. Ed è (anche) per questo che ringrazio Te, il Forum che mi ospita di quando in quando, Tycho e gli altri Amici: perchè, se non ci mettiamo a lavorare noi (che non facciamo quello che facciamo per interesse, ma SOLO per Passione) con un pò di Buona Volontà ed attenzione, il fatto di trovare il bandolo della matassa e quindi mettere un pò d'ordine e di chiarezza (ergo: un pò di Luce) in questa Materia e nelle sue diramazioni ed implicazioni diventerà una "mission impossible" (e già quasi lo è).

E le conseguenze della mancanza di "luce" sono ovvie: alla fine, noi rischiamo davvero di ritornare - e per un lungo tempo - in un Medio-Evo scientifico ed intellettuale che certo non ci aiuterà a crescere, ad evolvere, ed a migliorarci, nè come scienziati (convenzionali o di frontiera), nè come appassionati, nè come uomini.

O no?

Un caro saluto a Te & Friends, da Paolo CF
AURORA PILOT
00lunedì 9 febbraio 2009 08:50
Che bella diatriba Gianluigi...
Concordo su tutto, ma mi permetterei di porti qualche domanda relativa alle missioni di esplorazione marziana.

Io mi chiedo...perchè pur sapendo dove si troverebbe la maggior concentrazione di ghiccio o acqua su Marte, vedi poli, ancora si stenta a inviare rover nelle immediate vicinanze???
Mi pare sia una perdita di tempo e quattrini mandare i rover all'altezza dei "tropici" marziani, invece di sviluppare missioni ai poli...poi voglio dire, le immagini con il polo nord tutto bianco ce le abbiamo o no? A me pare di averle viste...

E, mi pare anche di aver sentito e visto che nell'atmosfera marziana si verifica e si è verificata una bella nevicata, addirittura immortalata dalla cam del robottino.
Si dice però che la neve si sia sciolta prima di toccare terra, ma nelle immagini i monti che circondano i mars rover sono innevati...

Poi...ora la NASA ha deciso di rinviare di due anni il lancio del Mars Science Laboratory, un robottino a propulsione elettrica con generatore nucleare (tanto per farci riconoscere e inquinare anche lassù), al 2011, invece del 2009.
Il motivo? Un problema in fase di sviluppo degli attuatori che muovono il braccio e le ruote del Rover.
Questa cosa non mi pare giustificare la perdita di due anni di ricerche su pianeta rosso, in vista anche della fantomatica missione con equipaggio umano del 2020.

Un saluto a te, Paolo e tutta lunarexploreritalia! [SM=g27811]
Paolo CF
00lunedì 9 febbraio 2009 11:52
Caro Aurora Pilot,

provo a darti io qualche informazione, in attesa che Gigi aggiunga il suo.
Perchè non vangono inviati Rover ai Poli di Marte?
La risposta è più semplice di quanto tu non creda: perchè fa troppo freddo. Sebbene le meccaniche dei Rover sìano eccezionali, le escursioni termiche fra il giorno e la notte polare sarebbero comunque eccessive e, soprattutto, una volta che la temperatura sia calata al di sotto dei -100° Celsius, non c'è "garanzia" che le parti mobili dei Rover riescano a restare tali (anche quando essa - temperatura - si rialzi) e non c'è neppure garanzia che le parti rigide, le schermature e le altre dotazioni parzialmente protette resistano senza iniziare a fratturarsi internamente.
E' evidente che un simile problema potrebbe essere risolto mediante un efficace sistema di autoriscaldamento alimentato da un piccolo generatore elettrico il quale venga a sua volta tenuto in attività da una pila atomica ma...Al momento una simile soluzione non piace, poichè contraria ad un Principio Fondamentale di Diritto dello Spazio il quale dice che "se esiste una anche remota possibilità che sul Mondo visitato esista un Ecosistema di un qualche tipo, occorre fare tutto il possibile per evitare qualsiasi tipo di contaminazione".

Ora la "contaminazione" a cui si fa riferimento in tema di Diritto dello Spazio dovrebbe essere - mia interpretazione - la contaminazione "biologica" (e cioè, ad esempio, non portare su Marte una piantina terrestre, o una boccetta d'acqua di fonte completa di microorganismi terrestri attivi etc.) e non la contaminazione "nucleare" (la quale, in un contesto quale è quello Marziano, potrebbe non avere senso). Nel dubbio, svariate Commissioni di "Esperti" in Materia si sono fronteggiate e tante Tavole Rotonde si sono tenute ma, a quanto ne so, il problema esiste ancora. Forse questo è uno dei (reali) motivi che stanno a monte del rinvìo dell'MSL. Forse...

Su Marte nevica, abitualmente, nelle Regioni Polari, ma immagini di neve al suolo (intorno a Phoenix, tanto per essere chiari) o di neve in caduta (sempre attorno a Phoenix) non ne abbiamo. Se qualcuno, come ho letto su qualche Blog o su altri Forum Scientifici, ritiene di averne, penso che farebbe bene a postarle perchè si tratterebbe di immagini storiche. Ma, al momento, nessuno lo ha ancora fatto (ed io, pur avendo spulciato l'intero Archivio Phoenix, non ne ho trovate). Abbiamo immagini Viking Lander One (mi pare sia One, ma non ne sono certo) che ci mostrano il suolo intorno al Lander imbiancato da una brinata, ma non abbiamo immagini che lo rappresentino imbiancato da neve. In compenso abbiamo delle bellissime immagini di pendii Marziani coperti di neve fresca (la si riconosce - nelle immagini orbitali - dall'albedo e dal colore), ma null'altro.

Le montagne che circondano il Rover Spirit (e si tratterebbe delle pareti del Cratere Gusev, il bacino d'impatto in cui Spirit è sceso) non mostrano tracce di neve sulle loro sommità, ma esprimono solo una riflettenza maggiore (come la sommità dei Twin Peaks - vedi la Missione Pathfinder-Soujourner).
Può darsi che dipenda da meri fattori ottici oppure dal fatto che esistano elementi a matrice cristallina in prossimità dei loro picchi: non lo so. Ma so che non si tratta di neve nè di ghiaccio.

Per quanto attiene Opportunity, non abbiamo rilievi elevati nelle sue prossimità e quindi - a maggior ragione - non abbiamo immagini rappresentative di possibili picchi innevati.

La "Mission to Mars" del 2020, per ora, è pura propaganda: mancano i soldi per la realizzazione delle navicelle e mancano ancora i progetti definitivi delle navicelle. Questi, ovviamente, sono i dati Ufficiali...
Comunque sia, se prima non si torna sulla Luna e non si organizza una rampa di lancio lunare - per lancio a gravità ridotta - oppure non si progetta una rampa orbitale - per lancio a gravità zero -, parlare di Missione Umana su Marte a me, sinceramente, non sembra realistico.
Ma se poi fossero già state fatte tante cose a nostra insaputa (su tutte: una Moon Base in prossimità del Lato oscuro del nostro Satellite...)...Beh, allora la situazione cambierebbe!

Infine: la neve Marziana, si è detto e scritto, "sublima prima di arrivare al suolo". Secondo me è una bufala: una simile condizione non è verificabile (a quanto e per quanto si sa e ne so io).
O meglio: è ammissibile in un range di temperatura e pressione talmente esiguo e labile (ed instabile) che il fatto, oggettivamente, si viene a configurare come difficilissimo.
Però non si sa mai...
Comunque sia, il fatto stesso che abbiamo immagini (orbitali) di regioni innevate e che la NASA parli di "precipitazioni a carattere nevoso su Marte" come evento usuale, mi fanno pensare che la storia della neve che sublima "in aere" sia - appunto - una delle tante storie che vengono messe in giro così, tanto per rendere una Materia già ASSAI complessa, ANCORA PIU' complessa.

Un abbraccio ad Aurora ed un Caro Saluto a tutti gli Amici del Forum!

paolo cf
AURORA PILOT
00lunedì 9 febbraio 2009 12:34
Grazie Paolo per le delucidazioni.
Vedo che su Marte allora nevica, ai poli e non ai tropici.
Quindi sappiamo di certo che si ha la presenza di vapore acqueo, allo stato gassoso e semi-liquido, ci sarebbero nuvole, sennò la neve non scenderebbe; abbiamo tutto questo bendiddio e ancora non si mandano robottini lassù per la temperatura bassa.
Anche sta cosa della temperatura bassa e l'impossibilità di sviluppare un qualche sistema termico a protezione dei sistemi, perlomeno a me sa di "bufala".
Stiamo esplorando lo spazio e le regioni più remote della Terra, dove le temperature e le pressioni sono anche differenti...ma lassù non si può fare...

Curiosa la faccenda del Diritto dello Spazio non la sapevo!
Si può mandare su un pianeta cariche nucleari, ma non una piantina...roba veramente da esseri umani.

Grazie mille per la risposta Paolo! E se come dici te Gigi ha da aggiungere qualcosa ben venga!
(Tycho)
00lunedì 9 febbraio 2009 22:48
Caro Aurora!
Nulla da aggiungere agli approfondimenti del grande Paolo, ma giusto per tua curiosità…

Le immagini col Polo Nord “bianco” ci sono, ed anche quelle del Polo Sud… si tratta di Permafrost con depositi di anidride carbonica e sabbia, e durante le varie stagioni marziane si possono notare delle notevolissime variazioni di estensione e restringimento.

sci.esa.int/science-e-media/img/7b/mars_polar_cap.jpg

www.msss.com/mars_images/moc/4_27_00_spcap/

www.lpi.usra.edu/resources/msp/msp2.jpg

nssdc.gsfc.nasa.gov/imgcat/hires/m09_mtvs4297_47.gif

www.msss.com/mars_images/moc/may_2000/n_pole/

ecc… qui, eventualmente, trovi la mappa delle immagini Msss del Polo Nord…:

www.msss.com/moc_gallery/r22_s04/mc01.html

Riguarda lo strato di acqua giacciata nel sottosuolo, invece, puoi vedere i risultati della Express qui:

www.esa.int/esaCP/SEMQUKQ08ZE_Italy_0.html

Ma non perdiamo di vista, per questo, l’importanza delle Missioni dei Rover presso la zona equatoriale: ricordiamoci che cinque anni di Missione (su novanta previsti) hanno permesso l’invio di centinaia di migliaia di bellissimi frames, di moltissimi dati ed informazioni, ed il tutto ad un costo sì alto, ma paragonabile a tre/quattro giorni di guerra in Iraq…
Purtroppo i costi delle Missioni Spaziali soffrono tantissimo dello stereotipo del “costo inutile”… sforziamoci per un attimo di immaginare l’Esplorazione Spaziale come un investimento su tecnologia, ricerca e scienza (ed i suoi ritorni in occupazione, materiali, energie, progressi ecc…), e con un po’ di abitudine vedrai che raramente, nella Storia Contemporanea, qualche investimento è stato così economicamente corretto.

La nevicata marziana…
Allora, l’immagine, o meglio il grafico, è questo:

photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA11200

dalla caption vedrai che il grafico mostra una mappatura del Lidar, un laser montato sulla sonda Phoenix il quale, durante una mappatura delle nuvole, ha registrato queste “fall-streaks”, delle striature in movimento verso il basso… neve, che ad una temperatura di -70° sta imbiancando l’alba con cristalli a base di acqua.

La brina di cui parlava Paolo ripresa dalla Viking, invece, la puoi vedere qui:

photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA00571

photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA00571.jpg

photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA00533.jpg

Ed il bello è che anche in questa occasione, un po’ sottovoce, alla Nasa stessa si parlò di possibili nevicate… ma siamo a ben altre latitudini, e decenni prima.

Riguardo al Mars Science Laboratory, qui visibile insieme ad un Mer ed il piccolo Sojourner

marsprogram.jpl.nasa.gov/msl/gallery/spacecraft/20081204a/De...

purtroppo dovremo aspettare verso la fine del 2011, sigh!
Il suo “motore”, anche se non è il termine più appropriato, sara un RGT, un generatore termoelettrico a radioisotopi, il quale fornirà energia per gli oltre 60 kg di strumenti scientifici (i Rover oggi ne hanno 5 ) e permetterà il ragguardevole movimento di 90 metri all’ora in automatico.

Le voci che parlano con semplicità di problemi al braccio ed alle ruote, probabilmente, non tengono conto di ciò che questo comporta… si parla di meccanica avanzatissima, ingegneria ai massimi livelli, softwares di navigazione, movimento e visuale in continua evoluzione.
Inoltre la decisione è stata presa per tutta una serie di collaudi e test che non hanno dato i risultati sperati… un simile ritardo, del resto, vuol dire costi aggiuntivi e molto altro.

La data del 2011 poi, oltre che esser stata presa per i dovuti accertamenti, considera un dato su cui forse non tutti gli appassionati “ansiosi” (come me, del resto) riflettono, ovvero la “finestra di lancio” ottimale per un simile Viaggio… si insomma… inutile lanciare una Sonda tra un mese (dico “per dire”), quando Marte si trova alla massima distanza con la Terra, quando inviare la stessa sonda dopo un anno consentirebbe un arrivo… più veloce!

Ps: alcune primizie di questa meraviglia…
Da notare il “folle”, ma “geniale” sistema di atterraggio… (!)








Un caro saluto!
AURORA PILOT
00martedì 10 febbraio 2009 12:52
Grazie mille per le notizie...direi che ora ho avuto tutte le risposte del caso!
Grazie ancora.
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