Batteri e microbi ad personam

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(richard)
00lunedì 5 aprile 2010 14:36

Microbi e batteri svelati da una speciale lampada agli ultravioletti. Le indagini giudiziarie potrebbero arricchirsi di uno strumento scientifico in più per scoprire i colpevoli: infatti anche le tracce dei batteri che vivono sulla pelle delle mani possono aiutare la polizia scientifica a scoprire l'identità di una persona. Secondo un nuovo studio ciascuno di noi trasporta sulle mani – e lascia in giro - una “comunità di microbi e batteri” personale. Diversa da quella degli altri. Un giorno sarà usata come un’impronta digitale in caso di indagini di polizia?
17 marzo 2010

“Una persona si riconosce dalla stretta di mano”. Il detto – che si basa sulla psicologia delle persone - da oggi è un po’ più vero. Nel senso che una persona si può riconoscere anche dai microbi che ti passa quando ti stringe la mano.
Gli scienziati dell’Università del Colorado a Boulder sono stati in grado di identificare le persone sulla base dei microbi che lasciano sui loro computer.
La nostra pelle è infatti un fertilissimo terreno per la crescita e il sostentamento di batteri di tutte le forme e dimensioni. E ognuno di noi porta un mix di microbi un po' diverso dagli altri: sulla superficie della mano si trovano circa 150 specie di microrganismi e due persone ne condividono appena il 13%.

Impronte microbiche
Quindi ogni volta che prendiamo un bicchiere di vino o scriviamo una e-mail, lasciamo le nostre impronte digitali… e una traccia dei nostri “personalissimi” microbi.
I ricercatori americani sono riusciti a risalire all'identità di chi entra in contatto con qualsiasi oggetto, dalle tracce di mcirobi lasciati.
Nell’esperimento hanno analizzato i batteri trovati sui mouse di 9 PC di persone diverse e li hanno confrontati con quelli delle rispettive mani. Il mix di microbi raccolti su ciascun mouse era del tutto simile a quello della mano del proprietario. Ed era diverso da quello degli altri.



Batteri sulla scena del crimine
«Ognuno di noi lascia una traccia unica e irripetibile di batteri mentre svolge le proprie attività quotidiane», sostiene il principale autore dello studio, Noah Fierer. «Quindi, le differenze tra le comunità batteriche dei vari individui potrebbero essere utilizzate per identificare gli oggetti con cui si è venuti in contatto», sostengono ancora gli autori, secondo i quali l’affidabilità della tecnica varia tra il 70 e il 90 per cento.
Quindi attenti a quello che toccate. Ci potrebbe essere poliziotto della scientifica pronto a raccogliere un campione dei vostri microbi personali.
focus it


_Thomas88_
00martedì 6 aprile 2010 12:25
Notizia molto interessante, anche perchè credo che i microbi siano più facili da lasciare delle impronte digitali...
bambino_69
00venerdì 15 ottobre 2010 22:49
a meno che non sia un killer professionista, che con guanti in lattice, non lascia ne impronte digitali, ne impronte di microbi [SM=g27828]

comunque, benvenuto anche questo metodo di ricerca e identificazione. tutto serve per scovare la verità in certi casi [SM=g2201343]
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