Bangkok, alta tensione: 20 morti, 140 feriti

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_Thomas88_
00sabato 15 maggio 2010 12:21
A Bangkok si respira un'atmosfera carica di tensione, nel timore di nuovi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza che potrebbero sfociare in un bagno di sangue.
Resta sempre tesa la situazione: un intenso scambio di colpi di arma da fuoco è in corso a Ding Daeng, a poca distanza dal presidio delle camicie rosse nella capitale. I militari hanno ripreso il controllo della zona intorno a Ding Daeng, a poca distanza dal presidio delle camicie rosse, dove si sono verificati scontri tra dimostranti e forze dell'ordine: il bilancio è di almeno 5 feriti tra cui un fotografo. Lo rende noto via Twitter un cronista dell'ANSA sul posto, segnalando che nella zona "si sentono ancora sibilare i proiettili".
Il bilancio delle vittime nelle ultime 24 ore e' salito a 20 morti e 140 feriti, secondo l'ultimo bollettino ufficiale della Task Force emergenze citato dalla stampa locale online.
Il presidio delle camicie rosse e' interamente circondato da agenti in tenuta anti-sommossa e soldati. Nella zona sono visibili segnali di allerta per la popolazione, invitata a stare alla larga dal quartiere finanziario, e per i giornalisti, e cartelli con scritto ''Live fire zone'' (''zona di scontri a fuoco'') per i passanti.
L'opposizione ha fatto appello ai propri sostenitori perche' rinforzino il presidio, nel timore di un nuovo blitz dell'esercito. Wallop Tangkhananurak, un ex senatore, ha lanciato un appello ai ''rossi'' perche' evacuino immediatamente donne e bambini dalla zona di Rajprasong. ''E' pericoloso per loro rimanere nella zona della protesta''.
Stamani ci sono stati nuovi scontri fra manifestanti anti-governativi e l'esercito, secondo testimoni. I manifestanti avevano annunciato in precedenza che avrebbero continuato a lottare, nonostante l'esercito avesse isolato il loro presidio nel centro di Bangkok e tagliato luce e rifornimenti. "Noi continueremo a lottare finché il governo non si assumerà le sue responsabilità" aveva detto uno dei leader delle camicie rosse, Kwanchai Praipana. Quest'ultimo aveva detto che i rifornimenti cominciavano a scarseggiare dopo che le truppe avevano messo posti di blocco per impedire ad altri manifestanti di raggiungere il presidio, esteso per 3,5 chilometri quadrati. "Ma per ora abbiamo a sufficienza per resistere per giorni e siamo fiduciosi di poter contare sui nostri fratelli e sorelle perché ci portino di più" aveva aggiunto Praipana.
Ultimatum dell'esercito thailandese ai dimostranti anti-governativi: i soldati disperderanno i manifestanti se non lasceranno il presidio nel distretto finanziario della capitale Bangkok. Lo ha annunciato un portavoce dell'esercito.
E ieri e' stata una giornata di guerriglia urbana con improvvise esplosioni di violenza intorno all'accampamento delle 'camicie rosse' antigovernative. I disordini sono iniziati già in tarda mattinata, in Wireless Road, propagandosi poi ad almeno altri sei punti circostanti il bivacco dei sostenitori dell'ex premier Thaksin Shinawatra. I militari si sono posizionati presso diversi incroci strategici, chiudendo il traffico lungo alcune tra le principali arterie di una Bangkok che chi può lascia, almeno per il weekend.
Lungo le vie deserte, sfidando i militari posizionati a poche decine di metri, i manifestanti hanno creato diversi falò, lanciando sporadici ordigni contro i soldati. La risposta è arrivata con gas lacrimogeni, proiettili di gomma ma anche veri, specie dai cecchini appostati sui palazzi circostanti. Tra i feriti anche tre giornalisti stranieri: il più grave è un canadese che lavora per France 24, Nelson Rand, colpito da tre proiettili. La Farnesina ha sconsigliato ai cittadini italiani di recarsi a Bangkok.



Fonte: Ansa.It
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