Atta Boy: la storia del cugino della creatura di Atacama

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Sheenky ffz
00lunedì 27 maggio 2013 19:24
Atta Boy: la storia del cugino della creatura di Atacama

Fonte: www.extremamente.it/2013/05/27/la-curiosa-storia-di-atta-boy-il-cugino...

Un piccolo corpo umanoide mummificato, alto circa 12 centimetri, di origine ignota, proveniente dal Sud America. Non stiamo parlando però di Ata, la creatura scoperta nel Deserto di Atacama nel 2003 e tornata alla ribalta grazie al documentario “Sirius”. Questo è infatti l’identikit di un altro misterioso esserino dall’aspetto e dalle caratteristiche molto simili. Anche il nome è somigliante: Atta Boy.



La storia di questo “cugino” semisconosciuto è legata a quella di un personaggio singolare: il californiano Robert Ripley (1890-1949), disegnatore, antropologo dilettante ed appassionato collezionista di curiosità e stranezze da ogni parte del mondo. Ripley divenne molto famoso (e molto ricco) negli Stati Uniti tra gli anni ’20 e ’40 del secolo scorso, grazie alle sue tavole dal titolo  “Che ci crediate o no!”, pubblicate dal New York Globe, incentrate proprio sulle bizzarrie raccolte nei suoi innumerevoli viaggi. Dopo arrivarono le trasmissioni radiofoniche, gli show, i libri e le mostre chiamate “Ripley’s Odditorium”.

La prima venne organizzata in concomitanza con la Fiera Mondiale di Chicago, nel 1933. Proprio in quella occasione, tra souvenir strambi, oggetti esotici, folli invenzioni e cimeli incredibili, il collezionista espose anche un corpicino rinsecchito dall’aspetto umano. Ne esistono poche, rare foto in bianco e nero contenute nella biografia “Un uomo curioso: la strana e brillante vita di Robert  Che ci crediate o no!  Ripley”, scritta da Neal Thompson. In esse si vede il milionario in posa con la strana creatura tra le mani.

“Ripley era affascinato dalla miniaturizzazione della forma umana, effetto della pratica rituale diffusa in alcune culture per ridurre la dimensione delle teste mozzate ai nemici”, ha raccontato l’autore all’Huffington Post. Il ricco imprenditore credeva che Atta Boy fosse proprio il risultato di una di queste manipolazioni, realizzate però sul corpo intero di un ragazzino, dai Jivaro- popolazioni indie dell’Alta Amazzonia.

“Per quello che ne so io- dice Thompson- Ripley non ha lasciato appunti su come è entrato in possesso del reperto nè sulla sua storia precedente. C’è un po’ di mistero. Però so che era convinto che fosse un essere umano mummificato, non un alieno.”



Ovviamente, qualsiasi cosa fosse, difficilmente poteva trattarsi davvero di un corpo rimpicciolito. La tecnica usata dalle tribù amazzoniche sulle teste tagliate prevede infatti l’eliminazione della scatola cranica: la pelle del volto, svuotata della parte ossea, viene poi bollita a lungo con cortecce ricche di tannino che la “conciano” come se fosse cuoio, riducendola di dimensione. 

“Per fare altrettanto su un intero corpo, si dovrebbero togliere tutte le ossa“, spiega Edward Meyer, vicepresidente della Ripley’s Entertainment Inc., la società che gestisce l’impero creato dal collezionista californiano. “A me, sembra molto più simile ad un feto mummificato, che ad un ragazzino miniaturizzato”, dice.

Un feto mummificato: la stessa identica spiegazione avanzata da alcuni medici per Ata, il mini umanoide del Cile. Almeno fino a qualche settimana fa, quando le ultime analisi hanno stabilito invece che la piccola creatura non era un prematuro morto prima della nascita, ma un bambino vissuto fino a 6-8 anni. Ecco l’ennesima analogia tra Ata e Atta Boy. Solo coincidenze? “Io non le chiamerei così. Credo che sia la medesima storia che si ripete a distanza di 70 o 80 anni”, ammette Meyer.

Può esserci dunque una relazione tra i due corpi mummificati? L’area di provenienza è vicina,  proprio come l’epoca di appartenenza, visto che la morte di Ata risalirebbe a circa un secolo fa mentre Atta Boy compare sulla scena nel 1933. L’uno potrebbe servire a chiarire l’origine dell’altro, il confronto dei due DNA potrebbe dare risposte importanti.

Ma in questo puzzle manca un tassello fondamentale: la mini mummia esposta alla Fiera Mondiale di Chicago è scomparsa. Nessuno sa dove sia finita, se sia andata persa o sia ora custodita nella casa di un altro collezionista. Tra le decine di migliaia di cimeli raccolti in vita da Robert Ripley e tuttora visibili nei 32 Odditorium sparsi per il mondo, comunque, Atta Boy non c’è.


Atta Boy e Ata a confronto

Un mistero nel mistero, che stuzzica anche l’amministratore dell’immensa eredità del magnate americano. Edward Meyer, dalle pagine dell’Huffington Post, rivolge così un appello: “Se qualcuno sa dove sia l’originale Atta Boy, mi scriva. Penso che la sua storia sia ancora meglio di quella del moderno Ata, se mai riusciremo a trovarlo o a scoprire che fine ha fatto“. C’è anche una ricompensa per chi darà informazioni utili: un ingresso gratis, a vita, in tutti i musei che espongono le bizzarrie e le stranezze raccolte da Robert  ”Che ci crediate o no!” Ripley.
saturn_3
00lunedì 27 maggio 2013 20:21
Hmmm....interessante! Non conoscevo quest'altro caso.Atta è molto simile ad Atacama. Interessante anche l'ipotesi "miniaturizzazione" non presa ancora in considerazione. Sembra comunque che ciò non sia possibile perchè si dovrebbero staccare tutte le ossa una ad una. Ma ne siamo sicuri? Io non sono un esperto di rimpicciolimento di teste [SM=g1950690]
cazz@ro6502
00lunedì 27 maggio 2013 20:40
per il corolario [SM=g1420769] eso-Darwiniano, le razze aliene attese, che potrebbero aver generato un possibile paleocontatto sulla terra, sono solo 2. Sauri sapiens e/o Insetti sapiens, le altre culture cugine mamifere, sconterebbero 65 milioni di anni di ritardo evoluzionista.

[SM=g1950684] il presunto alieno non è per niente uguale all’iconografia egizia eliopolitana.

[SM=g1950684] il presunto alieno non è per niente uguale all’identikit saurico di Zanfretta.

Questa violazione degli assiomi, garantisce in termini logici che molto probabilmente quello che stiamo osservando é una patacca, salvo dimostrazione del contrario

Per altro, [SM=g3061175] se l’alieno fosse vero, data la bassissima statura, implicherebbe che il suo pianeta di origine dovrebbe essere un pianeta con un una massa molto piu’ grande di quella della terra e quindi dovrebbe avere un’alta gravita’. Ma allora l’alieno avrebbe dovuto avere molti muscoli per muoversi, ed invece pare un piccolo esserino patito ed uscito fuori da un campo di concentramento nazy. Questa contraddizione corporea appare incongruente.


Beh... forse è un feto o neonato javaro miniaturizzato...

Esistein amazzonia la tribu’ piuttosto notam i javaro,
it.wikipedia.org/wiki/J%C3%ADvaro
it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080608084717AA37oRV

che riducono le teste alle dimensioni di un pugno


Se lo fanno con le teste, perche’ non con un bambino piccolo?!
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