A caccia del recod dei record

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(richard)
00lunedì 18 agosto 2008 14:42

Correre i 100 metri i 9”69 come ha fatto Usain Bolt alle Olimpiadi di Pechino significa correre a più di 39 km/h. E’ possibile migliorare ancora? (foto: ©rich115) Alle Olimpiadi di Pechino gli atleti stanno battendo record su record. Ma c’è un limite oltre il quale l’uomo non può fisicamente spingersi? Secondo le ultime ricerche è stato quasi raggiunto.

Il 16 agosto 2008 il giamaicano Usain Bolt ha stupito il mondo fermando il cronometro sui 9”69 nella finale olimpica dei 100 metri... e se non si fosse distratto nel finale girandosi a guardare gli avversari (vedi il video), il suo tempo sarebbe stato ancora migliore. Ma esiste un tempo al di sotto del quale non è umanamente possibile scendere? A questa affascinante domanda ha provato a rispondere Enrico di Prampero, biomedico e docente di fisiologia umana all’Università degli studi di Udine, nel corso di un convegno recentemente svoltosi in Italia.

Secondo di Prampero gli atleti professionisti sono ormai molto vicini al limite fisiologico dell’uomo e i margini di miglioramento sono assai ridotti. Il ricercatore è giunto a questa conclusione analizzando le prestazioni degli atleti nel corso degli anni e stimandone l’andamento futuro mediante una proiezione statistica: tra il 2187 e il 2254 il velocista più forte correrà i 100 metri in 9”15 a una velocità media di 39,344 km/h mentre i mezzofondisti percorreranno i 5.000 metri piani in 11’20” (il record attuale è di 12’37”35).

Secondo altri studi i record maschili raggiungeranno il picco teorico tra il 2020 e il 2060: Alain Neville dell’Università di Wolverhampton e Gregory White dell’English Institute of Sport affermano che le performance non miglioreranno comunque più dell’1-3% rispetto a quelle attuali: la maratona per esempio, il cui record attuale è di 2h4’26” potrà essere corsa in non meno 2h3’09”.

Più record in rosa Un po’ diversa è invece la questione sul fronte femminile: i margini di miglioramento delle atlete sono più consistenti rispetto a quelli dei colleghi uomini perchè lo sport in rosa è inziato, almeno a livello professionale, più tardi rispetto a quello maschile.

Tutti i ricercatori sono comunque concordi nell’affermare che alla base dei progressi ci sono due fattori chiave: la globalizzazione, che permette di avere a disposizione un maggior numero di atleti tra cui trovare il migliore, e le tecniche di allenamento sempre più evolute. da:Focus.it
jakDarkLight
00lunedì 18 agosto 2008 22:30
Qui potrebbe entrare in gioco anche il cervello...se uno non sa cosa siano le leggi della fisica forse potrebbe andare alla velocità della luce...ma questa è solo una idea...comuqnue credo che abbiate capito cosa intendo
cesko!
00martedì 19 agosto 2008 16:49
Credo che molto dipenda anche dal doping.
Se l'evoluzione delle droghe segue quello degli altri campi della tecnica e della scienza credo che tra 30 anni i 100 metri si correranno in 7 secondi...basta utilizzare l'intruglio giusto...
Chiaramente alla base di tutto ciò ci sarà la redbull che ti mette le ali e ti aiuterà a vincere

PS Qualche anno fà ai regionali feci il mio tempo migliore nei 100 piani 11.3 sec. Con me correva gente che stava intorno ai 10 sec e la maggior parte di questi si bombava con della roba incredibile...
(richard)
00giovedì 21 agosto 2008 14:49
Credo che questa Olimpiade 2008 sia tra quelle piu' dopate delle ultime edizioni,girano troppi intrugli di erbe "naturali" specialmente cinesi di cui le analisi non ricercano le sostanze contenute in esse perche' sono poco o per nulla conosciute. [SM=x708804]
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