da Repubblica.it
L'annuncio clamoroso di Craig Venter, l'autore della prima mappa completa del Dna umano. La "creazione" nei laboratori di Rockville ottenuta assemblando i due batteri già protagonisti dei precedenti studi del genetista americano
ROMA - L'annuncio, clamoroso, lo ha affidato alla rivista Science: "Abbiamo progettato, sintetizzato e assemblato" cellule "capaci di autoreplicarsi". La creazione in laboratorio della prima cellula batterica artificiale rappresenta un altro progresso verso il traguardo cui Craig Venter ha dedicato tutta la sua ricerca: la realizzazione della vita artificiale. Venter, autore della prima mappa del Dna umano e del primo cromosoma sintetico, sarebbe dunque più vicino al traguardo.
"Pensiamo che sia davvero un risultato importante, sia dal punto di vista scientifico sia da quello filosofico. Di sicuro ha cambiato il punto di vista sulla definizione della vita", ha detto Venter. Il punto di arrivo sarà molto probabilmente una forma vivente interamente costruita in laboratorio e programmata per una funzione precisa. "La cellula artificiale - ha detto ancora Venter - è uno strumento davvero potente per progettare tutto quello che vogliamo far fare alla biologia. Abbiamo in mente un grandissimo numero di possibili applicazioni".
La prima cellula sintetica è stata chiamata Mycoplasma mycoides JCVI-syn1.0 ed è stata "costruita" nei laboratori del Craig Venter institute di Rockville, partendo da una cellula naturale che però è completamente controllata da un Dna artificiale. Per arrivarci, gli studiosi hanno fatto un'opera di assemblaggio utilizzando i batteri che da sempre sono protagonisti delle ricerche di Ventre sulla vita artificiale: il Mycoplasma mycoides e il Mycoplasma capricolum.
Dal primo dei due, riproducendone artificialmente il genoma, nel 2007 i ricercatori avevano ottenuto il primo Dna sintetico. Due anni dopo, il primo trapianto di Dna fu invece realizzato trasferendo il genoma (naturale) del Mycoplasma mycoides nel Mycoplasma capricolum.
La nuova scoperta è il frutto di quei due procedimenti messi insieme, ottenuto trapiantando il Dna sintetico e scaricandolo, come il programma di un computer, in una cellula batterica privata del suo Dna.
"E' la prima cellula sintetica mai costruita", ha osservato Venter. "La chiamiamo sintetica - ha aggiunto - perché è stata ottenuta a partire da un cromosoma artificiale, costruito utilizzando informazioni elaborate in un computer, composti chimici e un sintetizzatore di Dna". Il Dna artificiale è composto da circa un milione di lettere contro i 3,2 miliardi di quello naturale, ma per il resto è del tutto simile, tanto che solo una sorta di "filigrana molecolare" consente di riconoscerne l'origine artificiale.