È giallo sulla petroliera colpita, spunta l'ipotesi di una mina o di un sottomarino

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_Thomas88_
00giovedì 29 luglio 2010 15:29
Prima si era pensato a un attacco esterno, poi si era parlato di un'onda anomala.


Il caso della M. Star, la superpetroliera giapponese danneggiata nelle acque di Hormuz, si è trasformata in intrigo. Cos'ha provocato lo squarcio sulla fiancata della nave con a bordo 270 mila tonnellate di greggio? Le ultime ipotesi parlano di un’esplosione causata da una mina o di una collisione con un sottomarino non identificato. Una storia ben diversa da quella raccontata fino a mercoledì, quando un esperto aveva sostenuto che un’onda anomala aveva colpito la Star. Partita dagli Emirati e diretta in Giappone, la petroliera ha comunicato via radio l’avvenuto «incidente» mentre era all’ingresso del vitale stretto di Hormuz.
Lampo ed esplosione - Uno dei trentuno marinai a bordo ha riferito di un lampo seguito da un’esplosione nel settore dell’unità dove sono ospitate le scialuppe di salvataggio. Poco dopo, il capitano ha annunciato che avrebbe raggiunto il porto di Fujairah. La notizia dell’incidente ha subito messo in agitazione gli ambienti economici e petroliferi, un’inquietudine accresciuta dall’incertezza sulle cause.
Le ipotesi - Molte le teorie. La prima – assai improbabile – era quella dell’onda anomala scatenata da un maremoto. Ma gli istituti di sismologia hanno escluso che si siano verificati terremoti. Quindi si è pensato a un’azione terroristica: in passato la sezione yemenita di Al Qaeda ha attaccato una petroliera e una nave da guerra. E, nell’ultimo anno, c’erano indicazioni su una possibile ripresa dell’offensiva del mare. Altri sospettati i pirati che operano nell’Oceano Indiano. Infine ci si è concentrati sulla pista dell’esplosione e della collisione. Infatti, uno dei responsabili della compagnia navale proprietaria della Star ha dichiarato che all’origine dello squarcio c’è qualcosa avvenuto all’esterno. L’area è molto sensibile. Vi operano la flottiglia iraniana e quella americana. Intensa anche l’attività di sottomarini alleati e di piccoli battelli usati dalla Marina dei pasdaran, minisub per operazioni di infiltrazione e sabotaggio. Ma dalla Us Navy è subito arrivata una smentita: nella zona dell’incidente non c’erano nostre unità.

Fonte: Corriere della sera.It
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