[Rubrica] [In corso] Guerra: armi e tecnologie.

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_Thomas88_
00mercoledì 25 novembre 2009 14:44


Durante la Seconda Guerra Mondiale, ogni forza militare iniziò a lavorare su una propria e segretissima arma che avrebbe dovuto avere un impatto talmente decisivo da decidere le sorti della guerra.

Gli Stati Uniti stavano studiando, in tale ambito, un nuovo ordigno talmente distruttivo da scatenare violenti dibattiti tra gli scienziati che ci stavano lavorando e gli alti funzionari militari che avevano deciso di utilizzarla contro il nemico.
Era la bomba atomica o bomba A, la bomba a fissione nucleare incontrollata.
L'energia viene prodotta dalla reazione di divisione, spontanea o indotta, del nucleo atomico di un elemento pesante in due o più frammenti. La reazione a catena che si genere avviene in forma incontrollata in una massa di uranio 235 o di plutonio 239 altamente concentrati nell'istante in cui la massa viene resa "super critica".

La prima bomba atomica fu realizzata con un progetto sviluppato segretamente dal governo degli USA: il Progetto Manhattan.
Per produrre i materiali fissili, l'uranio 235 e il plutonio, furono costruiti giganteschi impianti con una spesa complessiva di due miliardi di dollari dell'epoca. I materiali e i dispositivi tecnici, principalmente il detonatore a implosione, furono prodotti nei laboratori di Los Alamos, un centro creato apposta nel deserto del New Mexico. Il progetto era diretto da Robert Oppenheimer e includeva i maggiori fisici del mondo, molti dei quali profughi dall' Europa.

Il mattino del 6 agosto 1945 alle 8:15, L'Aeronautica militare statunitense lanciò la bomba atomica chiamata "Little Boy" su Hiroshima. Tre giorni dopo, la bomba "Fat Man" venne sganciata su Nagasaki.
Le vittime dirette stimate si aggirano tra le 100000 e le 200000, quasi tutti civili. Vennero scelte queste due città per cercare di creare nella popolazione nipponica il maggior effetto psicologico possibile e Nagasaki perchè circondata da colline, che avrebbero amplificato gli effetti della bomba.
Little Boy esplose a 580 metri di altezza ,con una potenza di 13 chilotoni di TNT: il 90% degli edifici venne raso al suolo.
Fat Man esplose a 470 metri di altezza ma a 4 chilomentri da dove era stato previsto l'impatto. Questo errore salvò gran parte della città.

I due attacchi atomici vengono considerati fra gli episodi bellici più signiticativi della storia dell'umanità e, presa coscienza degli effetti distruttivi che ebbero e della loro gravità, non vennero più replicati.

Nella foto, il fungo atomico generato dall'esplosione dell'ordigno Fat Man sopra Nagasaki, che raggiunse l'altezza di 18 chilometri.







AURORA PILOT
00mercoledì 25 novembre 2009 17:15
Complimenti per la rubrica Thomas...seguirò attivamente!

Da quando il mondo ha scoperto la reazione nucleare nelle armi, le guerre sono molto cambiate! C'è più timore ad entrare in guerra con nazioni che la hanno nel loro deterrente nucleare, e questo se vogliamo è un bene...anche se sono dell'opinione che la bomba atomica è la peggior cosa che l'uomo abbia mai inventato (sotto il profilo militare), da quello dell'energia (quindi civile) sono a favore!
NeKo89
00mercoledì 25 novembre 2009 17:37
Re:
AURORA PILOT, 25/11/2009 17.15:

Complimenti per la rubrica Thomas...seguirò attivamente!

Da quando il mondo ha scoperto la reazione nucleare nelle armi, le guerre sono molto cambiate! C'è più timore ad entrare in guerra con nazioni che la hanno nel loro deterrente nucleare, e questo se vogliamo è un bene...anche se sono dell'opinione che la bomba atomica è la peggior cosa che l'uomo abbia mai inventato (sotto il profilo militare), da quello dell'energia (quindi civile) sono a favore!




Sono d'accordissimo. Penso che sia una delle atrocità più grandi che l'uomo abbia mai inventato. Purtroppo molte forme di energia, come molte invenzioni in generale, vengono subito adattate a scopo militare. Insomma la tecnologia va avanti anche per fini non proprio nobili...
(richard)
00mercoledì 25 novembre 2009 17:41
Veramente bello il banner,è opera tua?
Demirel81
00mercoledì 25 novembre 2009 17:50
Vi farà piacere sapere che in italia ci sono 90 bombe nucleari americane. A noi non servono a nulla ma la loro presenza ha un'importanza militare essenziale per gli Stati Uniti.
Quindi non dormite sogni tranquilli...

@richard.
Penso che il Banner sia opera dell'amministratore.
AURORA PILOT
00mercoledì 25 novembre 2009 17:56
Sisi lo sapevo Demirel...tutte bombe ad Aviano...magari non ti farà piacere sapere che le centrali nucleari francesi sono tutte sul confine e il vento soffia SEMPRE in direzione sud/sud-est...verso l'Italia. Se dobbiamo pensare a tutte ste cose non si dormirebbe nemmeno un minuto!
NeKo89
00mercoledì 25 novembre 2009 17:57
Re:
Demirel81, 25/11/2009 17.50:

Vi farà piacere sapere che in italia ci sono 90 bombe nucleari americane. A noi non servono a nulla ma la loro presenza ha un'importanza militare essenziale per gli Stati Uniti.
Quindi non dormite sogni tranquilli...

@richard.
Penso che il Banner sia opera dell'amministratore.




esatto! ben 90...bell'affare!
Demirel81
00mercoledì 25 novembre 2009 17:58
Verissimo infatti io sono per il ritorno del nucleare, tanto se succede un incidente è come se ci fosse un guasto in Piemonte.
Sulle bombe la vedo in maniera leggermente diversa, sai non siamo più nel periodo della guerra fredda quindi preferire che le bombe gli americani se le tenessero a casa loro tutto qui!
Però capisco che ci sono esigenze NATO e tutta quella bella roba.
(richard)
00mercoledì 25 novembre 2009 18:15
Mi risulta che in Italia ci sono circa 300 ordigni nucleari.....ma nessuno sa niente ,o meglio tutti sanno.....ma nessuno dice niente.....
_Thomas88_
00mercoledì 25 novembre 2009 19:33
La differenza
Il banner non è opera mia Richard, ma come ha detto Demirel dell'amministratore che ringrazio.

Ringrazio in anticipo anche tutti quelli che seguiranno la mia rubrica appena nata e che la aiuteranno ad arricchirsi.

La differenza:
stò parlando della foto qui sotto. Quella che vedete è la "differenza" della città di Nagasaki prima e dopo lo scoppio dell'ordigno nucleare.
La parte in alto è la foto della città prima, quella in basso della città dopo, con l'indicazione ground zero, il punto di esplosione della bomba.
_Thomas88_
00mercoledì 25 novembre 2009 19:58
La visione della distruzione da terra
Questo è quello che si presentò alle persone che visitarono Nagasaki dopo l'esplosione...
La distruzione regnava ovunque.
AURORA PILOT
00mercoledì 25 novembre 2009 21:52
Una cosa che l'uomo non avrebbe mai dovuto scoprire...
NeKo89
00giovedì 26 novembre 2009 11:02
Grazie thomas per aver postato queste immagini, non le avevo mai viste..sono davvero terrificanti, a cosa è arrivato l'uomo per contrastarsi con i suoi stessi simili...
_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 14:28
La bomba volante V1
Se durante la Seconda Guerra Mondiale gli Stati Uniti stavano progettando la loro arma segreta ( la bomba atomica ), anche la Germania di Hitler stava preparando la sua arma micidiale per vincere la guerra.

La bomba volante V1 fu il primo missile da crociera operativo utilizzato dai Nazisti negli ultimi anni della guerra. Inizialmente designata con il nome Fieseler Fi 103, venne ribattezzata V1 ai fini della propaganda. La V stava per Vergeltungswaffe, arma di rappresaglia in tedesco.
La V1 pesava 2100kg ed era dotata di un pulsoreattore da 300kg di spinta. Inizialmente portava una testata bellica da 830kg, poi ridotta per aumentarne l'autonomia, inizialmente di soli 240 chilometri.

La V1 era molto imprecisa ma di facile costruzione e si stima abbia distrutto e danneggiato moltissimi edifici. Ne vennero costruiti 29000 esemplari, di cui 9000 lanciati verso l'Inghilterra.
Di questi, più di 4000 furono abbattuti dai caccia alleati.
La loro velocità di crociera si aggirava sui 550/640 chilometri/h.
La bomba era guidata sul bersaglio da un innovativo autopilota formato da un giroscopio per la navigazione e da un sistema che, tramite un misuratore di flusso posto sul muso, valutava la distanza percorsa; percorsa la distanza prevista, un sistema meccanico tagliava i tubi dello stabilizzatore e due piccole cariche esplosive aprivano degli aerofreni in modo da far cadere la bomba.

Molte bombe furono intercettate, alcune con un metodo molto rischioso scoperto da un giovane pilota della RAF:
tale metodo richiedeva di affiancarsi alla bomba, appoggiarsi ala contro ala e alzare quella della V1; in questo modo, il giroscopio impazziva e la bomba precipitava.
Comunque, per la velocità e la quota erano vulnerabili anche alla contraerea.

Della V1 ne fu creata anche una versione pilotata per missioni semisuicide, la Fieseler Fi 103R Reichenberg. Furono addestrati dei piloti e fatti dei test ma questa versione, nonostante diversi racconti di uso operativo, non venne mai impiegata in combattimento.

Nella foto, un'azione di intercettazione di un caccia alleato nei confronti di una bomba V1 sopra la Gran Bretagna.
_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 14:48
Il V3
Altra arma segreta ma rimasta pressoché allo stato di prototipo era il V3. Si trattava di un super-cannone realizzato dai Nazisti con questo scopo: poter sparare granate da 60 chilogrammi dalle coste francesi fino a Londra.
Si pensava di utilizzare la polvere da sparo, facendola esplodere gradualmente, per dare al proiettile la spinta necessaria per fargli acquistare la velocità necessaria per raggiungere l'obiettivo.
Il programma iniziale prevedeva la costruzione di 25 V3 in modo da poter lanciare 200 granate all'ora verso Londra da 50 bocche da fuoco divise in due siti distanziati e collegati tra loro con un tunnel lungo 100 metri, protetto da una cupola dallo spessore minimo di 5 metri.
Emersero da subito motli problemi, tra cui l'imprecisione dei proiettili e l'instabilità della canna, lunga 130 metri. Teoricamente i proiettili dal peso di 140 chilogrammi dovevano raggiungere i 165 chilometri di distanza ma non fu mai così nei test.
Nel sito francese, durante il completamento dell'arma, la cupola resistette in un primo momento ai bombardamenti ma il 6 luglio del 1944 cedette e i Nazisti furono costretti ad abbandonarne la costruzione.

Vennero sparati pochi colpi e non si conoscono tutt'ora le potenzialità del V3.
Una versione ridotta di questo cannone fu usata contro la città di Lussemburgo ma dei 183 colpi sparati, solo 44 centrarono l'area urbana causando solo 10 morti e 35 feriti.

Nella foto, uno dei primi esperimenti per realizzare il V3.
(richard)
00giovedì 26 novembre 2009 15:10
...ed io che pensavo che la v3 fosse stata un perfezionamento della v2

prace
00giovedì 26 novembre 2009 16:22
OT:

Anche a me piacerebbe tenere una rubrica su Ingegneria Genetica & DNA, in questa stessa sezione, come posso fare per proporla ?_?
Demirel81
00giovedì 26 novembre 2009 16:25
Re:
prace, 26/11/2009 16.22:

OT:

Anche a me piacerebbe tenere una rubrica su Ingegneria Genetica & DNA, in questa stessa sezione, come posso fare per proporla ?_?



Le rubriche vanno via come il pane [SM=x708800] . Ad ogni modo è interessantissima a mio parere come idea. Proponila qui [SM=g27823]
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=5074276
_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 19:34
Re:
(richard), 26/11/2009 15.10:

...ed io che pensavo che la v3 fosse stata un perfezionamento della v2

***Moderazione***
Non si quotano i video e le immagini, salvo quando è strettamente necessario. Cerchiamo di rispettare questa regola per una maggio fruibilità nella visione dei contenuti.




Eheh... il tuo pensiero era sbagliato ma logico a prima vista. Se il V2 era un perfezionamento del V1, allora il V3 lo era del V2. Ma in realtà la V stava sempre per la stessa parola, Vergeltungswaffe ( rappresaglia ).

Il V2, ora che lo hai tirato in ballo, fu un precursore dei missili balistici odierni e fu utilizzato dalla Germania contro Belgio e Gran Bretagna.
La velocità era molto superiore a quella delle bombe V1 e si aggirava intorno ai 5200km/h. La gittata, invece, era di 320/360km.
Con 14 metri di altezza e 13.500kg era un vero e proprio "bestione".
Il V2 deteniene un primato: fu il primo oggetto di costruzione umana ad entrare nello spazio, nel 1942 durante il terzo test di lancio dove raggiunse quota 80km.
Peccato che per gli alleati il V2 non rimase segreto per molto visto che durante un lancio di prova uno di questi missili fu recuperato dagli Alleati e studiato.
Questo piccolo errore Nazista venne pagato caro: vennero bombardati tutte le fabbriche che ne costruivano le parti e Hitler fu costretto ad ordinare la costruzione di complessi industriali sotterranei.
GLi alti costi e il poco carico bellico che potevano portare fecero il resto per far rallentare la produzione di questa arma.

Comunque, i missili balistici del dopoguerra nacquero dai progetti del missile V2.

Nella foto che hai postato tu, la partenza di un V2 nel 1943.
(...anche io avevo questa foto e l'ho pubblicata non riconoscendo la tua...eheh)


_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 19:43
Come ben saprai, la differenza di forma tra il V2 e il V1 era notevole.

Eccoti, per darti un esempio, una foto di una bomba V1.
AlienoGrigio
00giovedì 26 novembre 2009 19:44
Oggi giorno sono poche la nazioni che hanno ICBM Intercontinental Ballistic Missile per intenderci quelli con le testate nuclearei.
Usa, Russia, Cina, Francia, Israele India e Regno Unito.
Come sempre gli italiani sfigati non hanno niente.

Se fosse per me farei ripartire tutta la filiera nucleare in italia sia per uso civile che militare. Non dobbiamo essere inferiori a nessuno [SM=x708817]
_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 19:47
Re:
AlienoGrigio, 26/11/2009 19.44:

Oggi giorno sono poche la nazioni che hanno ICBM Intercontinental Ballistic Missile per intenderci quelli con le testate nuclearei.
Usa, Russia, Cina, Francia, Israele India e Regno Unito.
Come sempre gli italiani sfigati non hanno niente.

Se fosse per me farei ripartire tutta la filiera nucleare in italia sia per uso civile che militare. Non dobbiamo essere inferiori a nessuno [SM=x708817]




Hai ragione...ma comunque siamo il braccio destro degli USA...Abbiamo una buona protezione...eheh
_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 19:47
I 400
Anche il Giappone aveva la sua arma segreta.

Era la classe I 400, Sen Toku. Si trattava del più grande sommergibile della Seconda Guerra Mondiale ed il primo in assoluto ad essere anche portaerei.
Proprio così, l'I 400 poteva trasportare 3 idrovolanti in un hangar costruito sul dorso. Inizialmente ne furono ordinati molti esemplari ma solo tre ne vennero costruiti.
In origine erano stati studiati per trasportare gli aerei fino nelle vicinanze delle coste americane sul Pacifico, lanciare gli aerei ed allontanarsi indisturbatamente. Poi venne scelto come obiettivo il Canale di Panama, controlalto dall'US Navy.
Alla fine, nessuna unità riuscì a compiere missioni di attacco. Una rimase in cantiere, la seconda fu affondata dai giapponesi per non farla finire in mano agli USA. Invanamente, perchè la terza fu intercettata dagli americani e portata fino ad un porto statunitense.
AlienoGrigio
00giovedì 26 novembre 2009 19:50
Ma io mi riferisco a una dignità nostra come nazione, mi sono sempre chiesto perchè francia e gran bretagna possano avere testate nucleari e noi no, siamo sempre i provincialotti di turno.
UniversalMan
00giovedì 26 novembre 2009 19:57
Da quando la dignità di una Nazione di giudica dall'arsenale nucleare? I giapponesi non hanno neanche esercito e sono un popolo molto più degno degli americani [SM=g27815]
_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 19:59
Eccolo in una foto il sommergibile classe I 400; doveva far vincere la guerra al Giappone...ma tutti sappiamo come andò a finire.
UniversalMan
00giovedì 26 novembre 2009 20:01
E lo credo bene sembra una di quelle barchette che usavano gli albanesi [SM=g27820]
_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 20:04
Re:
UniversalMan, 26/11/2009 20.01:

E lo credo bene sembra una di quelle barchette che usavano gli albanesi [SM=g27820]




Uni, non dire cosi..eheh. Era il sottomarino più grande dell'epoca, era anche pesantemente armato...Ma gli americani usarono prima la loro arma segreta.
E pensare che i giapponesi avevano pensato di caricare i 3 idrovolanti sui sommergibili I 400 con armi batteriologiche...La proposta fu bocciata dagli alti ufficiali giapponesi che la definirono "non umana".
Takenspace
00giovedì 26 novembre 2009 20:31
L’I-401, insieme alle sorelle I-400 e I-402, faceva parte di una classe di sommergibili, chiamata “Sen-Toku” , ideata, verso la fine del secondo conflitto mondiale, con l’intenzione, secondo i progetti nipponici, di rovesciare l’esito della Guerra del Pacifico. Le dimensioni di questi sommergibili erano impressionanti, se rapportate a quelle medie dei sottomarini in attività in quegli anni.

I “Sen-Toku” erano dei sottomarini portaerei in quanto ogni unità poteva trasportare tre – e a volte quattro – idrovolanti Aichi M6-A1 “Seiran”. Questi aerei venivano trasportati in hangar per poi essere assemblati, armati, riforniti e lanciati, mediante catapulta, nel giro di 45 minuti.

La lunghezza di questi mostri era di 120 metri – il doppio dei sottomarini tipici del periodo -, avevano una stazza di 6500 tonnellate e la velocità poteva raggiungere i 19 nodi in emersione e i 6.5 nodi in immersione. L’armamento comprendeva, oltre agli aerei “Seiran”, otto tubi per siluri e cannoni antiaereo. L’equipaggio poteva variare dai 140 ai 220 marinai.




Sia l’I-401 che le sue sorelle, avevano una grandissima autonomia che permetteva di raggiungere qualsiasi destinazione, e tornare alla base, senza dover far scalo per rifornimento. Per dare un’idea delle dimensioni, solo nel 1965, con l’entrata in scena dei primi sommergibili nucleari, si raggiunsero quei numeri. Gli americani, fino alla fine della guerra, ignorarono l’esistenza di questi sommergibili, così come quella degli idrovolanti “Seiran”; il loro stupore fu grande quando, dopo la resa nipponica, poterono salire a bordo dell’I-401 e dell’I-400.



Nel Novembre del 1942 le cose cominciarono a mettersi male per il Giappone e molti, tra i capi militari, cominciarono a nutrire dubbi sull’esito finale del conflitto. Il Giappone vantava ancora una superiorità tecnologica nel campo dei sottomarini e così nacque l’idea di costruire una nuova classe di sommergibili capaci di sferrare un colpo tremendo agli Stati Uniti capovolgendo così l’andamento della Guerra del Pacifico.

Il Ministero della Guerra commissionò ventuno di questi nuovi sottomarini che costituirono la nuova classe “Sen-Toku”. I lavori cominciarono nel Gennaio del 1943 all’arsenale Kure di Hiroshima. Nel giorno di un anno la richiesta di questi sottomarini scese a cinque e alla fino solo tre vennero completati: l’I-400. l’I-401 e l’I-402.

Durante la loro costruzione, le gerarchie militari misero allo studio la cosiddetta “Operazione PX” e cioè l’attacco alla costa orientale degli Stati Uniti. Secondo questo piano quattro sommergibili avrebbero raggiunto la costa orientale degli Stati Uniti procedendo verso ovest, dopo aver navigato per l’Oceano Indiano e doppiato Capo di Buona Speranza. La costa orientale degli Stati Uniti sarebbe stata sguarnita in quanto nessuno si sarebbe aspettato un attacco proveniente dall’Oceano Atlantico. Gli obbiettivi erano due: bombardare il Canale di Panama, e renderlo così inagibile per il passaggio delle navi, e attuare un bombardamento, con armi batteriologiche, su grandi città come New York.

Per i primi mesi del 1945 tre unità della classe “Sen-Toku” erano pronte per entrare in servizio. La I-402 venne poi convertita in unità adibito al trasporto. L’I-400 e l’I-401 cominciarono quindi la preparazione per la missione. Nell’Aprile del 1945 l’I-401, che era diretta in Manciuria per fare il pieno di diesel, urtò una mina e dovette tornare a Kure per le riparazioni. In Giugno le due unità cominciarono le esercitazioni in vista dell’ormai imminente “Operazione PX”. Ma la situazione generale stava precipitando a tal punto che lo stesso Giappone era in pericolo di invasione. L’”Operazione PX” venne annullata e alle due unità venne ordinato di dirigersi verso Ulithi (Isole Caroline) dove si pensava che si sarebbero concentrare le forse americane in vista dell’invasione.



Siamo ormai nel Luglio del 1945.

Il 15 Agosto i sottomarini I-400 e I-401 si trovavano ancora in viaggio quando furono raggiunti dalla notizia che l’Imperatore Hirohito, in un discorso radiofonico, aveva annunciato la resa del Giappone. Gli ufficiali di bordo non diedero credito alla notizia e le operazioni proseguirono.

Solo il 18 Agosto, il vice Ammiraglio Daigo ordinò al Capitano Ariizumi, che si trovava a bordo dell’I-401, di annullare l’operazione e di fare marcia indietro. Il 26 Agosto arrivò l’ordine di alzare la bandiera nera di resa: gli idrovolanti vennero catapultati in mare, i siluri sparati e i codici, i tabulati e i documenti distrutti.

Il 29 Agosto l’I-401 si consegnò al sottomarino americano Segundo e le cronache riportano che gli americani arrivarono a bordo dell’I-401 con una bottiglia di whiskey Suntory. L’indomani della consegna agli americani, il Capitano Ariizumi si suicidò con un colpo di pistola. Anche l’I-400 dovette consegnarsi nelle mani dei cacciatorpedinere Blue e Mansfield.

I giganti del mare quindi passarono nella mani dell’esercito USA che, insieme ad altri sottomarini, li trasportò nella base di Sasebo Bay per poterli esaminare. La richiesta da parte Sovietica di poter visionare le unità portò gli USA a decidere di affondare quasi tutte i sottomarini nipponici in suo possesso. L’I-400, l’I-401, l’I-201 e l’I-203 vennero risparmiati e furono trasferiti a Pearl Harbour dove suscitarono non poche curiosità. Qui, forse a seguito di un’altra richiesta Sovietica, vennero affondati dopo essere stati il bersaglio di una esercitazione di tiro eseguita da sottomarini della Marina degli Stati Uniti d’America.


Grazie agli esperimenti condotti dalla famigerata Unità 731 a Herbin in Manciuria, il Giappone si trovava all’avanguardia nelle ricerche sulle armi batteriologice. Se le unità “Sen-Toku” fossero state costruite prima, o se la guerra fosse durata ancora qualche mese, il Giappone sarebbe riuscito veramente a bombardare New York, o qualche altra grande città americana, con bombe contenenti batteri della peste, della febbre dengue, del tifo e del colera, come era nei progetti ?

La Storia non ci ha permesso, probabilmente per fortuna, di rispondere con certezza a questa domanda. Forse non sarebbe mai successo in quanto gli stessi giapponesi affermarono che una “Guerra batteriologica contro gli Stati Uniti avrebbe trasformato il conflitto in una guerra contro l’umanità”.

Comunque, nonostante tutto, i sommergibili della serie “Sen-Toku” rappresentarono un capolavoro dell’ingegneria militare giapponese.


Un Modellino [SM=g27822]
_Thomas88_
00giovedì 26 novembre 2009 20:34
E bravo Taken... Hai ampliato di molto il discorso riguardo l'I 400 inserendo molte informazioni...Complimenti per il tuo lavoro.
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