Comincio dalle mie esperienze di bambina

Proverò a raccontare le mie esperienze "bizzarre" in ordine cronologico, cosa che fin'ora non ho mai fatto.
Quindi scusatemi per eventuali ripetizioni e per la sicura banalità di alcuni eventi, perchè da bambini certe cose possono sembrare strane, ma magari, tramite la vostra esperienza sull'argomento scoprirò che non lo sono .

Dai 4 ai 12 anni

1)Ricordo chiaramente una figura, alta, scura, minacciosa, alla destra del mio letto. Stava lì ferma, per un tempo che a me appariva lunghissimo, poi riuscivo ad addormentarmi nonostante la sua presenza.
Mi rannicchiavo spaventata, poi mi calmavo evitando di guardare alla mia destra e piano piano mi addormentavo.
Quando lo raccontavo ai miei mi hanno sempre detto che erano incubi, e così ho sempre preferito considerali anch'io.

2)Se capitava che un adulto per sbaglio spegnesse la luce nella stanza (anche di sera, quando girellavo ancora per casa, non necessariamente di notte) ed io ero dentro la stanza, sentivo delle mani che cercavano di trascinarmi all'interno, nel buio, e mi impedivano di uscire dalla camera.
Io urlavo sempre quando mi sentivo trascinare da queste mani invisibili ma saldissime, ma i miei hanno sempre pensato che avessi paura del buio.

3)Era morto uno zio, avevo circa 4 anni.
Andai con la mia mamma alla camera ardente, dove era esposta la salma.
Sentivo chiaramente un coro che cantava una melodia molto dolce. Chiesi alla mia mamma chi è che cantava.
Lei mi rispose che non c'era nessun canto.

4)L'estate dei miei 11 anni andai in vacanza con la famiglia di una mia amichetta. Era tutto ok, mio padre stava benissimo.
Una notte sognai me stessa, piangente, in mezzo a una folla di parenti che cercava di abbracciarmi. Mi svegliai scossa.
Dopo qualche ora, in mattinata, arrivò una telefonata per dirci che mio padre era morto d'infarto all'alba.

Immagino siano banalità (e vi vedo ridere!!!) ma per cercare di ricordare in modo più "ordinato" ho cominciato da qui.
Ma il bello deve ancora venire!!!

Ho sbagliato cartella ragazzi! C'è qualche moderatore che può spostare tutto in "esperienze"?. Si vede già da qui quanto ste cose mi agitano!

Ciao Gandor,

Innanzitutto grazie per aver scelto di condividere con tutti noi le tue esperienze.

Le prime due esperienze che hai descitto sono in verità piuttosto comuni, io stesso da bambino ho vissuto esperienze simili.
Il fatto è che essendo fatti che accadono quando sei molto piccolo li rende estremamente difficili da valutare.
A quell'età si è estremamente sensibili e si ha una fantasia spiccatissima.
A posteriori i ricordi sono spesso fumosi ed ancora più spesso sono minati da tutti i ragionamenti che uno ci ha fatto sopra.

La terza esperienza è molto interessante ma tutto sommato potresti essere rimasta solo molto suggestionata da quello che stavi vivendo.

L'ultima di certo è la più interessante, partendo dal presupposto che quello che racconti è vero e che tu sei certa che hai davvero sognato questa cosa e non è invece frutto del trauma e della fantasia di bambina bè... che dire allora hai avuto una vera e propria precognizione!

Grazie Gandor :)

Non sono banalità, tutto è utile per poter stilare un quadro completo.

WE con i nuovi elementi stai portando testimonianze utilissime.

Attendo delle nuove.

Magari puoi continuare qua e l'altro topic lo usiamo per le analisi.

Io vorrei ancora una volta tranquillizzarti dicendoti che la paura del buoi da piccoli l'abbiamo avuta un po' tutti e c'è chi continua anche da grande e non deve perforza essere un'adotto(a mio parere).
Forse all'età di 4 anni hai interpretato delle preghiere per un canto,presumo stessero facendo la veglia che di solito si fà ai morti prima di seppellirli.
Mi spiace tanto che tu abbia perso il tuo papà cosi giovane, ma secondo me nel tuo inconscio hai intuito che non stava tanto bene anche se avevi solo 11 anni, magari durante un discorso in famiglia o che nè sò..non ricordi nulla ..può essere?

Prima di passare alle ipotesi è meglio avere un quadro completo dei fenomeni, poi possiamo pensare a fare delle ipotesi.

Gandor66, 07/10/2011 14.29:

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Immagino siano banalità (e vi vedo ridere!!!) ma per cercare di ricordare in modo più "ordinato" ho cominciato da qui.
Ma il bello deve ancora venire!!!

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Ciao Gandor,nessuna risata beffarda te lo posso garantire, seguo il tuo racconto con interesse. Non farti problemi a descrivere le tue esperienze.

IRONMAN.75, 07/10/2011 15.14:

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Io vorrei ancora una volta tranquillizzarti dicendoti che la paura del buoi da piccoli l'abbiamo avuta un po' tutti e c'è chi continua anche da grande e non deve perforza essere un'adotto(a mio parere).
Forse all'età di 4 anni hai interpretato delle preghiere per un canto,presumo stessero facendo la veglia che di solito si fà ai morti prima di seppellirli.
Mi spiace tanto che tu abbia perso il tuo papà cosi giovane, ma secondo me nel tuo inconscio hai intuito che non stava tanto bene anche se avevi solo 11 anni, magari durante un discorso in famiglia o che nè sò..non ricordi nulla ..può essere?

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Sono d'accordo che non siano esperienze da addotto! forse un filino inquietanti e basta! del resto sono qui proprio per analizzare finalmente queste esperienze in maniera realistica, e vi ringrazio davvero per l'aiuto che mi state dando.

Una precisazione sull'esperienza 3):
Io e la mia mamma eravamo da sole nella camera ardente. Non c'erano altre persone che pregavano, nemmemo mia mamma ha pregato, per lo meno non ad alta voce. per questo le chiesi più volte :Chi è che canta?

Sull'esperienza 4):
Ero partita per le vacanze il 30 giugno, a 300 km da casa mia. A quei tempi non c'erano cellulari (1977), e la famiglia della mia amichetta non aveva il telefono nella casa che aveva affittato al mare per le vacanze, tant'è vero che le notizie da casa potevano aversi solo tramite il telefono pubblico del bar del paese.
Questo per farvi capire che non avrei in nessun modo potuto sapere che mio padre non stava bene. Inoltre la sua morte è stato un fulmine a ciel sereno per tutti (l'1 settembre), perchè quando sono partita era sano come un pesce e parecchio giovane.

Continuo a cercare di ricordare e organizzare cronologicamente queste storie, a presto!

Scusami Gandor66 ti ricordi che tipo di canto sentivi?

Ricordo una musica molto dolce e serena, delle voci femminili che cantavano in coro.
Chissà, magari nelle vicinanze c'era qualcuno che recitava i vespri?
Ma perchè mia mamma non le sentiva?

Il coro ricordava una nenia o i canti erano articolati?

Puoi associare la musica o le voci a qualche cosa o canzone in particolare?

Grazie anticipate. :)

Erano canti articolati. Facendo una associazione mi viene in mente la musica di Enya.
Non mi dava una sensazione negativa quel canto. Tutt'altro! Era piacevole, e nonostante la salma presente non ero per niente impressionata, ci girellavo intorno saltellando a ritmo del canto che sentivo, come spesso fanno le bambine quando giocano.
Mia mamma mi sgridò. E fu lì che quando le chiesi "Chi è che canta mamma?", lei rispose che non cantava nessuno. Forse era la risposta spazientita di un genitore che vuole mettere tranquillo il figlio?
Mia mamma non si ricorda di questo episodio, cioè della mia domanda.
Si ricorda solo di noi due alla camera ardente.

Le casistiche riportano cronache similari alla tua, spesso voci, musiche, odori, orologi fermi, preannunciano ed accompagnano la morte.

Ecco si. Era proprio un accompagnamento, ma gioioso, pieno di serenità.

Mi hanno dato ferie all'improvviso ragazzi, preparo la valigia e vado a trovare un po' la mia mamma e i miei fratelli! Non potro connettermi molto probabilmente, ma fra una settimana sarò qui a riprendere il mio racconto. Non dimenticatemi!
A presto,
Gandor

Sono tornata! Ho passato una settimana con i miei, e ne ho approfittato per chiedere a mia mamma e a miei fratelli alcune informazioni, che mi sono servite per poter chiarire meglio a me stessa alcune esperienze.

Circa la morte del mio papà:

Nessuno a casa sospettava che mio padre stesse male, perchè quando partii in vacanza con la famiglia della mia amichetta (in giugno), hanno confermato che era tutto ok.
Hanno confermato che i miei contatti con loro avvenivano circa una volta alla settimana per telefono, quando io chiamavo a casa dal bar del paese delle vacanze (ero in Costa Smeralda, la mia famiglia viveva e vive tuttora a Cagliari.)
In due mesi circa (luglio e agosto) ci siamo scambiati solo una lettera (circa a metà agosto) che ho trovato e riletto, per capire se ci fosse qualche passaggio che mi avesse potuto suggerire qualcosa. Confermo: niente di niente.
Mio padre è stato male ed è morto nel giro di una settimana (l'ultima di agosto, è morto l'1 settembre).
Ha cominciato con problemi respiratori, il terzo giorno dei malori è stato ricoverato, al sesto giorno è morto per arresto cardio circolatorio.
In questa settimana cruciale, vuoi perchè speravano che tutto si risolvesse, vuoi per un senso di protezione verso di me, hanno pensato di non farmi sapere nulla, e non ci siamo mai sentiti, nemmeno per telefono.
La morte è sopraggiunta la sesta notte (io ero ancora in vacanza),
la stessa in cui ho sognato che piangevo e i miei parenti mi abbracciavano.
Solo la mattina dopo il decesso hanno chiamato al bar del paese per lasciare detto ai genitori della mia amica di chiamare urgentemente a casa mia.
Questo passaggio è avvenuto senza che io mi accorgessi di nulla.
La sera a cena la mamma della mia amica ci disse a tavola che l'indomani mattina saremmo dovuti tornare a Cagliari con una settimana di anticipo, per motivi di lavoro di suo marito.

Il rientro non lo racconto.
Non sono riuscita a parlare per qualche giorno, ma è normale.

In sintesi:
io non potevo sapere che mio padre stesse male. Tanto meno che fosse morto.
Però ho pensato che a 11 anni, dopo due mesi che non vedevo mamma e papà, di sicuro ne sentivo la mancanza, nonostante fossi in un bellissimo posto e mi divertivo.
Forse il mio sogno degli abbracci dei parenti mentre mi disperavo era solo voglia di famiglia...(?)

Io credo a quello che dici e penso che avevate un legame talmente forte che hai potuto sentire(oppure fà parte della nostra natura e ancora non lo sappiamo)in qualche modo che il tuo papà stava per andare in cielo.
La voglia di famiglia può essere una spiegazione, ma penso che quella ce l'abbiamo tutti un po tutti i giorni.
Ai segnali divini ci credo molto anche io.

Dai 12 ai 20 anni le mie esperienze sono state per lo più legate a quello che (sempre ridendo a crepapelle) mio fratello maggiore più avanti nel tempo chiamò il mio "furore mistico"!
In casa nessuno era particolarmente praticante, anche se di cultura cattolica, ma nè mio padre nè mia madre ad esempio andavano a messa la domenica.
Mio padre nonostante avesse studiato in seminario con i frati cappuccini (o forse proprio per questo?) era addirittura un mangiapreti, e affermava allegramente che aveva assistito a tante di quelle messe che eravamo a posto per almeno tre generazioni.
I miei "rapimenti mistici" cominciarono durante i primi ritiri per la Cresima, e sono poi continuati fino a oggi, anche se con modalità diverse e con grande serenità da parte mia, che li considero dei semplici effetti naturali, chimici, dovuti alla preghiera e alla meditazione quotidiana.
La prima volta che successe avevo 13 anni, ed ero in ritiro per la preparazione alla Cresima.
Avevamo da meditare la "Lettera ai Galati".
Ero seduta in disparte, tranquilla e in santa pace.
Spavalda e anticonformista (ero una peperina ), senza scarpe e con i piedi per aria, leggevo.
Sono rimasta "sflesciata" nel punto in cui S.Paolo parla dei "Frutti dello Spirito":

-Se siete animati dallo Spirito, non siete più sotto la Legge-

Lessi più volte la frase, volevo cercare di capirla.
A un tratto sperimentai sulla mia carne, nella mia coscienza e con tutta me stessa una grande sensazione di pace.
Di unità.
I pensieri si erano fermati, e in quel momento c'era solo un Io-Tutto che mi pervadeva. Lui era me, ed io ero Lui.
Era la prima volta che vivevo quella sensazione, e mi colpì molto, perchè non pensavo si potessero sperimentare quelle emozioni e quel sentire in maniera così totalizzante.

Da allora questa sensazione l'ho provata tante e tante altre volte, ma sempre legata alla recitazione di una preghiera o di un mantra.
So che è perfettamente normale, nonostante sia comunque grata, perchè più spesso invece la preghiera procede in periodi di lunghissimo e triste deserto spirituale.
Comunque quelli sono anche gli anni del "puntino luminoso" di cui ho parlato nel mio precedente 3d:

"Avevo 18 anni.
Ero nel mio letto, stavo per addormentarmi.
Alla mia destra si presenta un puntino luminosissimo. Giro la testa nella sua direzione.
Questo puntino comincia a esercitare una potente forza di attrazione e comincia trascinarmi!!!!
Mi trascina verso la finestra della stanza, E' fortissimo, sono terrorizzata!!!
Io mi tengo stretta al letto, urlo, e finalmente svanisce".


A casa mia le sensazioni legate alla preghiera o alla fede erano sconosciute, o perlomeno nessuno me ne aveva mai parlato.
Io ero fra l'altro una ragazzina molto sveglia e intelligente, ma più nelle cose pratiche che in quelle spirituali o emotive.
(In terza elementare dissertai col Sacerdote sulla verginità della Madonna, che ritenevo impossibile da mantenere dopo il parto di Gesù!).
In un certo senso fu quindi per me una grande scoperta personale, basate sulla diretta esperienza, l'insieme di questi accadimenti.

Ovviamente successivamente ho chiesto e letto tante cose, più sul versante della preghiera devo ammettere, perchè le esperienze vissute che non sono legate alla preghiera mi mettono inquietudine, come se le considerassi provenire dall'Ombra e non dalla Luce...

Ero semi assente anch'io, vedo di rileggermi tutto il topic, anche se da una visione sommaria mi sembra che di alieno ci siano solo gli alieni. :)