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Se l'universo brulica di alieni dove sono tutti quanti ? 50 soluzioni sulla vita aliena.

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2015 20:02
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Utente Master
07/09/2010 12:31

Effettivamente bambino, non posso darti torto...
Aspettiamo allora gli altri paradossi...
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Utente Veterano
08/09/2010 10:10

soluzione semplice
Sono sempre stati tra noi, prima di noi.
Un esempio, hai presente un acquario grande grande, dove i pesci non vedono fuori.
Ecco, tu sei il pesce.
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Utente Master
16/09/2010 21:42

secondo me Uni si è dimenticato di questa discussione [SM=g27816] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g1420771]
[Modificato da bambino_69 16/09/2010 21:43]
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Utente Praticante
16/09/2010 22:48

ho letto il libro con tutte le soluzioni, molto affascinante... prende in considerazione tutte le soluzioni possibili..
Io opto per questa soluzione (abbastanza classica):
gli alieni (non grigi) donano informazioni importanti e assurde solo alle persone preparate e adatte; secondo me, con il passare del tempo, sempre più persone avranno incontri ravvicinati per completare il compito di insegnamento...
I grigi invece secondo me rapiscono per il classico motivo: gli serve qualcosa da noi e/o vogliono sperimentare e creare un ibrido grigio-umano come hanno gia fatto con altre razze (per me)
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Utente Master
03/10/2010 21:18

Re:
Extreme Nick, 16/09/2010 22.48:

ho letto il libro con tutte le soluzioni, molto affascinante... prende in considerazione tutte le soluzioni possibili..
Io opto per questa soluzione (abbastanza classica):
gli alieni (non grigi) donano informazioni importanti e assurde solo alle persone preparate e adatte; secondo me, con il passare del tempo, sempre più persone avranno incontri ravvicinati per completare il compito di insegnamento...





secondo me invece, questa opzione non funziona.

perchè dovrebbero darci info e insegnamenti a noi, umani ?

a cosa gli gioverebbe a loro ? forse gli servirebbe solo per "accelerare" diciamo così, l'avvicinamento fra loro e noi. ma a che scopo ?

è come se io vado in uno zoo, e comincio ad "addestrare" qualche razza animale, ma a che pro? forse per fargli fare poi degli spettacolini da fare vedere ai turisti

secondo me, ogni contatto fin'ora è stato casuale e fortuito, mai voluto di proposito.

questa però è solo la mia opinione. tutto può essere naturalmente [SM=g27823]
[Modificato da bambino_69 03/10/2010 21:21]
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Utente Praticante
04/10/2010 22:30

mm... mi spiego meglio: vogliono preparare le persone giuste per un cambiamento o per, come hai detto te "accorciare i tempi" con uno scopo ben preciso.
Ad esempio, il famoso ashtar, contatta certe persone per invitarle a salvare il mondo dall'autodistruzione, e reputa l'essere umano come il peggior essere dell'universo..
Credo che uno scopo ci sia dietro a tutti questi contatti e a queste informazioni
Di solito le informazioni si ricevono dopo un Ride: un viaggio a bordo di un ufo dove verrebbero illustrate parti dell'universo affiancate da importantissime e a volte bizzarre informazioni, come quelle dette ad adamski..
Ti assicuro che c'è un ordine ben preciso sulle persone da prendere..
06/10/2010 20:59

x UniversalMan, soluzione 8
Mi attracco alla fervida discussione sul Forum, rispondendo direttamente ad [COLORE=#D4012BUniversalMan circa il punto.8

Non mischiare Alieni e Religione perche' sono due cose palesemente diverse. Dimostrazione? [SM=g2201353] banale... [SM=g1420770] I paleocontatti rispettano il comportamento logico atteso dell'alieno logico. Il Cristo Figlio di Dio viola palesemente il comportamento logico dell'alieno atteso. Anzi, dai paleocontatti si puo' ragionevolmente dedurre che gli alieni sono pure "cristiani" ed hanno avuto la rivelazione molto tempo prima dei terrestri (dato che gia' nel 5000ac gli alieni viaggiavano nello spazio, sono probabilmente insettoidi e non hanno un ritardo evolutivo di circa 65milioni di anni=distanza media tra dinosauri e euomo). Ed io aggiungo che IMHO proprio aggiungengo alla storia umana, dei paleocontatti il mistero della croce non diventa un mistero ma l'unico comportamente logico che ilFiglio di Dio poteva e doveva fare per non essere scambiato dopo 2000 anni, per un alieno!.

P.S.
lo invito a scorrere la sezione risorse del Forum, ci sono 3 ebook sul paleocontatto alieno [SM=g2201343]
[Modificato da cazz@ro6502 06/10/2010 21:04]
07/10/2010 16:02

Re:
UniversalMan, 18/01/2010 14.14:

Soluzione 3.
Sono qui e hanno lasciato prove della loro esistenza


Le prove che attualmente gli alieni stiano visitando il nostro pianeta non sono convincenti. Forse però lo hanno visitato in passato?


Buona questa teoria, ma la dimostrazione portate dei paleocontatti, almeno di quelle che hai citato imho sono scarse [SM=g2201353] assai meglio [SM=g1950691] la teoria della discontinuita' (architettonica egizia) di III specie in H1 + [SM=g2201356] DUAT, gli Effetti della discontinuita' (architettonica egizia) di III specie in H1 dateci un'occhiata [SM=g2201348] e se le prove vi sembrano sufficienti, poniamo delle stime approssimative su dei punti fermi [SM=g2201348]


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09/10/2010 22:49

se Uni non ci concede la 11° soluzione

mi sa che ci tocca comprarci tutti il libro di Stephen Webb [SM=g27823]
[Modificato da bambino_69 09/10/2010 22:50]
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20/01/2012 19:21

Volevo avvisarvi che da domani visto che ho un pò di tempo riprenderò l'analisi dei paradossi.
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20/01/2012 21:10

Re:
UniversalMan, 20/01/2012 19.21:

Volevo avvisarvi che da domani visto che ho un pò di tempo riprenderò l'analisi dei paradossi.



BENE Uni , bello questo 3ad non lo conoscevo [SM=g2201341]

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22/01/2012 15:36

Soluzione 11.
Un approccio basato sulla teoria della percolazione


I modelli di colonizzazione descritti nelle precedenti soluzioni affrontano il paradosso di fermi in base al tempo che potrebbe occorrere a una CET (civiltà extra terrestre) per diffondersi nella Galassia. Il modello di colonizzazione più recente suggerito da Geoffrey Landis presenta una soluzione più interessante che si basa su tre assunti fondamentali.

Per prima cosa Landis sostiene che il viaggio interstellare sia possibile ma difficile da compiere. Niente cristalli di dilitio e niente motori a curvatura ecc: soltanto una lunga e lenta traversata nello spazio. Le leggi fisiche non impediscono per principio un viaggio nello spazio, lo rendono solo oneroso in termini di energia, tempo e costi.
Per questo Landis sostiene che ci sia una distanza massima entro lo quale una CET possa instaurare una colonia. Il genere umano per esempio potrebbe stabilirsi a Tau Ceti ( dodici anni luce da noi) ma mani nelle IADI (150 anni luce).

In secondo luogo Landis ipotizza che una civiltà madre eserciterà un controllo limitato sulle sue colonie. Se il periodo di tempo richiesto per una colonia per sviluppare a sua volta una capacità di colonizzare altre regioni è lungo ognuna di essere possiederà un propria cultura indipendente da quella colonizzatrice.
Il terzo assunto dello studioso è che una civiltà non sarà in grado di colonizzare un pianeta già occupato, quindi niente invasioni interstellari.

L'idea è ragionevole: se un viaggio interstellare costa un'invasione ancora di più.
Infine landis propone una regola: una cultura è motivata alla colonizzazione oppure no. Per questo ogni colonia avrà una certa probabilità p di evolversi in una civiltà colonizzatrice e una probabilità 1-p di svilupparsi in una civiltà non colonizzatrice.

Questi tre assunti uniti alla regola generano un problema di percolazione. Il primo quesito di un problema di percolazione è calcolare per un dato sistema la probabilità che esista un flusso continuo da una sua estremità all'altra.
Il termine percolazione deriva da un'espressione latina che significa "filtrare, colare attraverso".

A domani con la prossima risposta la paradosso. [SM=g1950677]
[Modificato da UniversalMan 22/01/2012 15:54]
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22/01/2012 16:54

Re:
UniversalMan, 22/01/2012 15.36:

Soluzione 11.
Un approccio basato sulla teoria della percolazione


I modelli di colonizzazione descritti nelle precedenti soluzioni affrontano il paradosso di fermi in base al tempo che potrebbe occorrere a una CET (civiltà extra terrestre) per diffondersi nella Galassia. Il modello di colonizzazione più recente suggerito da Geoffrey Landis presenta una soluzione più interessante che si basa su tre assunti fondamentali.

Per prima cosa Landis sostiene che il viaggio interstellare sia possibile ma difficile da compiere. Niente cristalli di dilitio e niente motori a curvatura ecc: soltanto una lunga e lenta traversata nello spazio. Le leggi fisiche non impediscono per principio un viaggio nello spazio, lo rendono solo oneroso in termini di energia, tempo e costi.
Per questo Landis sostiene che ci sia una distanza massima entro lo quale una CET possa instaurare una colonia. Il genere umano per esempio potrebbe stabilirsi a Tau Ceti ( dodici anni luce da noi) ma mani nelle IADI (150 anni luce).

In secondo luogo Landis ipotizza che una civiltà madre eserciterà un controllo limitato sulle sue colonie. Se il periodo di tempo richiesto per una colonia per sviluppare a sua volta una capacità di colonizzare altre regioni è lungo ognuna di essere possiederà un propria cultura indipendente da quella colonizzatrice.
Il terzo assunto dello studioso è che una civiltà non sarà in grado di colonizzare un pianeta già occupato, quindi niente invasioni interstellari.

L'idea è ragionevole: se un viaggio interstellare costa un'invasione ancora di più.
Infine landis propone una regola: una cultura è motivata alla colonizzazione oppure no. Per questo ogni colonia avrà una certa probabilità p di evolversi in una civiltà colonizzatrice e una probabilità 1-p di svilupparsi in una civiltà non colonizzatrice.

Questi tre assunti uniti alla regola generano un problema di percolazione. Il primo quesito di un problema di percolazione è calcolare per un dato sistema la probabilità che esista un flusso continuo da una sua estremità all'altra.
Il termine percolazione deriva da un'espressione latina che significa "filtrare, colare attraverso".

A domani con la prossima risposta la paradosso.




[SM=g1420767] Uni mi piacciono queste discussioni ...

partiamo dal fotto che nel campo delle ipotesi si può dire tutto e' il contrario di tutto ...

vi dirò cosa ne penso io

nell universo infinito abbiamo infinite probabilità , quindi possiamo trovare essere meno sviluppati di noi, essere simili a noi esseri più sviluppati di noi,di poco di molto,o di moltissimo più sviluppati

per me ci possono essere quelli che possono superare la velocità della luce , come non ci possono essere , ma se devo essere sincero io di quelli che superano la velocità della luce non ho paura , per il semplice motivo che hanno uno strumento che li consente di andare un po dove vogliono quindi immense possibilità .

quelli che mi fanno un po paura fra "" sono quelli che possono o riescono a viaggiare fra le stelle per lunghi periodi come nel caso di questo ultimo articolo di Uni e non sono d'accordo con l'autore che non stà il rischio invasione , anzi e' molto probabile questa possibilità

ma perché parlo di paure e di invasione ?

perché vedo la nostra storia , so che tutte le stelle hanno un ciclo si presume piu o meno all incirca quasi 10 miliardi di anni , allora mi domando se questi esseri hanno perso casa loro come accadrà a noi Matematicamente e viaggiano nello spazio alla ricerca del mondo perduto unica loro salvezza e poi all improvviso trovano la nostra terra (anche se con problemi negli anni e modificazioni genetiche possono adattarsi) che fanno se ne vanno dicendo u e' occupata andiamo a morire nello spazio infinito ... [SM=g1420769]

noi che faremmo ?

noi chiederemmo prima di ospitarci , con gentilezza e dicendo che potremmo condividere la nostra tecnologia con loro per vivere tutti in pace , ma a un no senza alternative e la morte come ulteriore opzione per la nostra razza , be utilizzeremmo la forza senza se e senza ma per il bene dei nostri figli e la sopravvivenza della nostra specie (istinto di sopravvivenza ed e' intrinseco ad ogni forma di vita .... [SM=g8320] )facendoli capire che ci prendiamo una parte del pianeta e che li conviene stare buoni ,perché siamo più forti [SM=g1950684] , secondo me anche loro farebbero la stessa cosa , sarebbe paradossale il contrario e poco bello non darsi una mano reciprocamente ricordandoci che siamo tutti fratelli dello spazio ...

[SM=g8320]

[Modificato da KOSLINE 22/01/2012 16:58]
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22/01/2012 19:15

Io potrei essere daccordo con la soluzione numero 8, suddividendo la varie razze aliene per gerarchie.
Mi spiego maglio..secondo mè all'apice di tutte le razze sparse nell'Universo ne potrebbe esistere una superiore a tutte e che ci somiglia molto fisicamente (infatti nella Bibbia viene citato che l'uomo è fatto a sua immagine e somiglianza) e che forse ci ha creato tutti, umani, grigi, verdi, marroni e chi più ne ha più ne metta.
Ora è probabile che quelle a noi aliene anche se diverse si siano sviluppate di più tecnologicamente e quindi da i loro pianeti arrivano al nostro.
Sono solo teorie..come penso abbiate fetto tutti fin'ora, però è un bel giochino! [SM=g1950690]
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Utente Master
22/01/2012 21:39

diciamo che Landis è un ottimista riguardo ad eventuali colonizzazioni aliene

che dire: siamo nel campo delle ipotesi. noi umani, non sappiamo niente di niente di eventuali colonizzazioni spaziali già avvenute in altri universi o sistemi solari.

fin'ora nessuno si è fatto avanti per cercare di colonizzarci o per chiedere ospitalità sul nostro pianeta ( almeno che noi sappiamo )

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20/02/2012 00:05

Re:
UniversalMan, 19/01/2010 18.44:

Soluzione 4.
Esistono e siamo tutti noi. Tutti extraterrestri.


L'idea che la vita abbia avuto origine altrove e sia stata trasportata in qualche modo sulla Terra non è nuova.
La panspermia è una teoria scientifica che suggerisce che i semi della vita (in senso ovviamente figurato) siano sparsi per l'Universo, e che la vita sulla Terra sia iniziata con l'arrivo di detti semi e il loro sviluppo. È implicito quindi che ciò possa accadere anche su molti altri pianeti. Per estensione, semi si potrebbero considerare anche semplici molecole organiche.
La teoria ha le sue origini nelle idee di Anassagora, un filosofo greco, e si è rivitalizzata a partire dall'Ottocento con Lord Kelvin, il fisico Hermann von Helmholtz, e nei primi decenni del Novecento il chimico e premio Nobel svedese Svante Arrhenius, mentre nell'ultimo quarto del XX secolo il testimone è passato agli astronomi Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe. Nel primo decennio del XXI secolo la teoria ha ricevuto alcune conferme sperimentali nel ritrovamento, da parte della sonda Stardust, di tracce di ammine e lunghe catene carboniose nei materiali raccolti dalla cometa Wild 2.
« Una volta che tutti i nostri tentativi di ottenere materia vivente da materia inanimata risultino vani, a me pare rientri in una procedura scientifica pienamente corretta il domandarsi se la vita abbia in realtà mai avuto un'origine, se non sia vecchia quanto la materia stessa, e se le spore non possano essere state trasportate da un pianeta all'altro ed abbiano attecchito laddove abbiano trovato terreno fertile. »
(Hermann von Helmholtz)
« La materia morta non può animarsi senza l'intervento di materia viva preesistente. Questo mi pare un insegnamento della scienza tanto sicuro quanto la legge di gravitazione. »
(Sir William Thomson (Lord Kelvin))
Esistono alcune evidenze che suggeriscono che i batteri possono sopravvivere per lunghi periodi di tempo anche nello spazio profondo (e potrebbero quindi essere il meccanismo della panspermia). Studi recenti condotti in India hanno trovato batteri nell'atmosfera terrestre ad altezze maggiori di 40 km, dove il loro mescolamento con gli strati più bassi dell'atmosfera è improbabile. Batteri Streptococco mitus, che sono stati portati accidentalmente sulla Luna dalla sonda spaziale Surveyor 3 nel 1967, potevano essere facilmente rinviviti dopo essere stati portati di nuovo sulla Terra, dopo 31 mesi.
Una conseguenza della panspermia è che la vita, in tutto l'Universo, dovrebbe avere una biochimica sorprendentemente simile, perché deriverebbe dagli stessi organismi ancestrali. Perciò che i batteri ad alta quota abbiano una biochimica molto simile a quelli terrestri non prova né l'una né l'altra ipotesi. Questa conseguenza non può essere verificata fino a che non verrà trovata la vita su un altro pianeta.
Un'altra obiezione alla panspermia è che i batteri non sopravviverebbero alle immense forze e all'intenso calore di un impatto contro la Terra. Non sono state raggiunte conclusioni (positive o negative) su questo punto.
Evidenze che suggeriscono dati in favore della panspermia:
la comparsa molto rapida della vita sulla Terra mostrata dai fossili: la prima evidenza di vita sono fossili di stromatoliti, aggregati di batteri, datati a 3,8 miliardi di anni. Solo 500 milioni di anni dopo la formazione delle rocce più antiche conosciute. Secondo alcuni modelli di formazione planetaria, è quasi troppo presto perché la Terra si sia sufficientemente raffreddata da poter ospitare acqua liquida.
Batteri ed organismi più complessi sono stati trovati in ambienti più estremi di quanto si credesse possibile: per esempio nelle fumarole abissali. Alcuni batteri estremofili vivono a temperature superiori a 100° C, altri in ambienti molto caustici.
Batteri che non usano la fotosintesi per generare energia. In particolare, i batteri endolitici che usano la chemiosintesi, trovati all'interno delle rocce e in laghi sotterranei.
Batteri semi-dormienti trovati in carote di ghiaccio prese più di un chilometro sotto la superficie dell'antartide, che mostrano come dei batteri potrebbero sopravvivere su corpi ghiacciati come le comete.
I risultati ambigui dei test biologici delle sonde Viking. Questi test furono svolti per trovare i risultati del metabolismo di eventuali batteri marziani, alimentando campioni di suolo con gas radioattivo (per marcare i risultati del metabolismo), e confrontandoli con altri campioni di suolo riscaldati a temperature molto alte, che avrebbero ucciso.

Questa risoluzione al paradosso di Fermi andrebbe attentamente analizzata e a differenza delle altre tre possibili spiegazioni ha un forte carattere scientifico.


Quessto però risponde solo al "come siamo arrivati qui"...non al "dove sono tutti" [SM=g8320]

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20/02/2012 00:12

Re:
IRONMAN.75, 22/01/2012 19.15:

Io potrei essere daccordo con la soluzione numero 8, suddividendo la varie razze aliene per gerarchie.
Mi spiego maglio..secondo mè all'apice di tutte le razze sparse nell'Universo ne potrebbe esistere una superiore a tutte e che ci somiglia molto fisicamente (infatti nella Bibbia viene citato che l'uomo è fatto a sua immagine e somiglianza) e che forse ci ha creato tutti, umani, grigi, verdi, marroni e chi più ne ha più ne metta.
Ora è probabile che quelle a noi aliene anche se diverse si siano sviluppate di più tecnologicamente e quindi da i loro pianeti arrivano al nostro.
Sono solo teorie..come penso abbiate fetto tutti fin'ora, però è un bel giochino! [SM=g1950690]



Non sono molto lontano dal tuo pensiero,Ironman. Io penso che sicuramente esistano razze che hanno milioni se non miliardi di anni d'evoluzione. Probabilmente sono loro i nostri "genitori".
In tutti i testi sacri si parla di Dio come di un essere supremo,che sempre è stato e sempre sarà. Si potrebbe anche togliere la tara e provare a descriverlo come: "Dio Esiste da molto,e visto il grado evolutivo raggiunto,e la distribuzione nell'universo,probabilmente esisterà ancora a lungo".
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20/02/2012 00:15

Re:
UniversalMan, 20/01/2012 19.21:

Volevo avvisarvi che da domani visto che ho un pò di tempo riprenderò l'analisi dei paradossi.



Attendiamo la prossima ipotesi,in silente e contemplativa attesa [SM=g2201355]
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04/04/2012 14:40

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04/04/2012 15:04

tutte interessanti, ma chiunque siano, sono 1000 volte + evoluti di noi....
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