Risorse: Regolamento | Assistenza e Aiuto | Comunicazioni generali   Condividi:    
Visita il sito Ufoonline.it 
per ulteriori notizie, immagini e commenti.

Archivio + Ricerca + Opinioni + Tag + Speciali + Vostri avvistamenti 

Ricerca per anno di tutti gli articoli2010 - 2011 - 2012 - 2013 - 2014  TAG articoli archiviati sul sito:

Ufo | Marte | Scienza | Misteri | CropCircles | CoverUp | Seti | Astronomia | UfoinTv | Criptozoologia  

2012 | Sole | Interviste | Editoriali | Neo | Religione | Avvistamenti | Storia | Analisi | Luna 

Abductions | Droni | Astrobiologia | Paleoastronautica | Disastri | Complottismo | Terra


 
Stampa | Notifica email    
Autore

[Rubrica] [In corso] Guerra: armi e tecnologie.

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2015 19:46
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
27/05/2010 10:58

Martin-Marietta X-23
Il Martin-Marietta X-23 PRIME (Precision Reentry Including Maneuvering reEntry) è stato un piccolo velivolo sperimentale dell’USAF concepito per raccogliere dati sul rientro dei corpi attraverso l’atmosfera terrestre. Fu testato nella seconda metà degli anni ’60.
Il velivolo era senza equipaggio e doveva essere portato in quota da un aereo appositamente modificato. Era lungo 2.07m ed aveva un’apertura alare di 1.16m; la sua velocità massima era di Mach 25.
Ne furono costruiti tre esemplari, realizzati in titanio, berillio, acciaio inossidabile e alluminio. Il piccolo mezzo era formato da due sezioni principali, ricoperte da uno scudo termico, ed era spinto propulsore ad azoto.
Il primo X-23 volò nel dicembre 1966 dalla Vandenberg AFB e si schiantò alla fine del test nell’Oceano Pacifico. Il secondo prototipo volò il 5 marzo 1967 ed, anch’esso, andò perduto nel Pacifico durante la fase finale del volo a causa di problemi nell’apertura del paracadute principale.
Il terzo e ultimo esemplare volò il 19 aprile e, questa volta, il paracadute si aprì correttamente e l’X-23 fu recuperato con successo. I tecnici che lavoravano al programma dissero che il prototipo recuperato avrebbe potuto volare ancora ma non vennero effettuati altri test ed il programma dell’X-23 venne chiuso.

Nella foto, un X-23 esposto nel museo dell'USAF a Dayton, in Ohio.
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
28/05/2010 11:28

Martin-Marietta X-24
Il Martin-Marietta X-24 era un aereo sperimentale sviluppato nel corso del programma PILOT portato avanti dalla NASA e dall’USAF. Il suo scopo era quello di sperimentare il rientro e l’atterraggio di un velivolo senza motore, caratteristiche che verranno poi utilizzate nello Shuttle.
L’aereo era lungo 7.47m ed aveva un’apertura alare di 3.51m. L’equipaggio era composto dal solo pilota e la velocità massima era di circa 1667km/h.
I concetti studiati con questo velivolo erano quelli che affermavano che un pilota avrebbe potuto manovrare in sicurezza un aereo senza motore durante la fase di rientro dallo spazio alla Terra e di atterrare come un normale aeroplano su una pista di atterraggio.
Fu costruito un solo esemplare di X-24, portato alla base di Edwards, che volò la prima volta senza l’ausilio dei motori nell’aprile del 1969 con il Maggiore dell’USAF J.R.Gentry ai comandi. Quasi un anno dopo ci fu il primo volo con i motori che vennero utilizzati per portare il velivolo alla quota e alla velocità prestabilite (prima di lasciarsi cadere), dopo che questo si era sganciato da un B-52 (infatti l’X-24 non poteva decollare da una normale pista ma doveva essere portato in quota da un “velivolo madre”).
In totale, l’X-24 completò 28 voli, di cui quello più veloce toccò Mach 1.6; l’altitudine massima raggiunta fu invece di 21.8km. Nel 1972 il prototipo fu convertito nella versione B, con una forma completamente diversa (la versione B aveva una forma a ferro da stiro mentre la versione A a bulbo), che fu poi la base per il Martin SV-5J.
L’SV-5J era identico per dimensioni all’X-24A ma da esso differiva per il motore che era un Pratt & Whitney J60-PW-1 (un turboreattore). Ne furono costruiti due esemplari.

Nella prima foto vediamo l'X-24 sulla pista; nella seconda foto lo vediamo subito dopo essersi staccato da un B-52.


OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
31/05/2010 12:43

Bensen X-25
Il Bensen X-25 Gyrocopter era un autogiro (ibrido aereo-elicottero) monoposto basato sul B-8 e sviluppato negli anni ’50 sotto il programma DDV dell’USAF. Era lungo 3.43m ed il suo peso massimo al decollo era di 250kg. La caratteristica di questo mezzo (come per tutti gli altri girocotteri) era che il motore non azionava il rotore principale ma generava una spinta come per un aeroplano; il rotore principale quindi era messo in moto dal flusso d’aria che lo investiva e girava in condizioni di autorotazione. Di fatto, se il motore smetteva di funzionare il velivolo poteva planare normalmente ed in sicurezza. L’autogiro non era soggetto al fenomeno dello stallo, limitato a particolari e molto limitate condizioni, quindi sotto questo punto di vista era più sicuro degli aerei, ma era soggetto al beccheggio in avanti e indietro se sottoposto a forze G negative.
L’X-25, nelle versioni A e B, fu utilizzato per valutare i requisiti dei piloti di formazione e di pilotaggio degli autogiri. Con la fine della Guerra del Vietnam, però, l’USAF smise di finanziare gli studi che utilizzavano questo velivolo ed il programma DDV venne chiuso.

Nella foto, un X-25 in volo.
[Modificato da _Thomas88_ 31/05/2010 12:45]
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
03/06/2010 09:34

Schweizer X-26
Il Schweizer X-26 Frigate era un’aliante sperimentale, prodotto nella versione A e nella versione B (dove era provvisto di motore ad elica). Era basato sul Schweizer SGS 2-32.
L’X-26A fu utilizzato dall’US Navy per addestrare i piloti in particolari situazioni critiche di pericolo per il semplice motivo che gli alianti erano più facili da controllare degli aerei a reazione; questo li rendeva dei mezzi di addestramento più sicuri. La versione A era lunga 7.92m, aveva un’apertura alare di 17.37m e poteva raggiungere la velocità massima di 254km/h. Ne vennero costruiti cinque esemplari.
La versione B era lunga 9.33m ed aveva un’apertura alare di 17.37m. Il motore era un Continental O-200 a 4 cilindri raffreddato ad aria e da 100CV (75kN). La sua quota massima era di 13000 piedi (quasi 4km).
Due esemplari vennero modificati ed adattati al volo notturno e vennero poi utilizzati alla fine degli anni ’60 in missioni operative nel Sud-Est Asiatico.
L’X-26 fu protagonista di due incidenti ed, in entrambi i casi, il pilota perse la vita.

Nella foto, un X-26 esposto in un museo.
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
04/06/2010 10:03

Lockheed X-27
Il Lockheed X-27 doveva essere una variante sperimentale del CL-1200 Lancer, il quale era una proposta per un nuovo e migliorato F-104 Starfighter. Il Lancer era destinato al mercato delle esportazioni e si sarebbe trovato in diretta concorrenza con l’F-5, con il Mirage F-1 e con l’F-4 Phantom.
La Lockheed puntava a recuperare e riutilizzare alcune parti già utilizzate nello Starfighter ed intendeva continuare su quella linea di successo. Le consegne sarebbero dovute iniziare nel 1972.
Oltre a qualche modifica nella struttura per rendere l’aereo più efficace nelle brevi prestazioni, il CL-1200 avrebbe dovuto montare un motore più potente, un Pratt & Whitney TF30-P-100 turbofan .
Il Lancer, però, perse il concorso internazionale per il nuovo Fighter Aircraft, il quale fu vinto dall’F-5, e perse tutto il mercato estero per il quale era stato destinato. Per questo, nessun esemplare fu mai completato.
L’aereo doveva essere lungo 16.2m ed alto quasi 5m. La sua apertura alare doveva essere di 8.90m, la sua velocità massima doveva aggirarsi intorno a Mach 2.57 e la sua quota massima intorno ai 18300m. L’armamento doveva essere composto da un cannone da 20mm M61 Vulcan (o da un cannone DEFA da 30mm) e da un carico bellico di 5450kg da suddividere tra missili aria-aria e aria-terra (Sparrow, Sidewinder, ecc).
A differenza dello Starfighter, il Lancer aveva la coda costruita in lega di titanio e longheroni, la sua capacità di portare carburante era maggiore ed il parabrezza era rafforzato.
Il costo del programma Lancer sarebbe costato 70.5 milioni di dollari ed il prezzo unitario sarebbe stato di 2.4/2.7 milioni di dollari.
Considerando i successivi 10 anni dall’acquisto del velivolo, la Lockheed aveva calcolato che il loro prodotto avrebbe offerto un notevole risparmio rispetto al Mirage F-1 e all’F-4 Phantom anche se, in realtà, i costi erano equivalenti.
Le varianti del Lancer dovevano essere:
CL-1200= versione base del velivolo, il quale non vide mai la luce quando l’F-5 vinse il concorso internazionale e quando gli utilizzatori dell’F-104 non mostrarono alcun interesse per questo progetto;
CL-704 VTOL= versione con caratteristiche VTOL (Vertical Take-Off and Landing);
X-27= versione sperimentale che l’USAF aveva intenzione di acquistare per testare il volo a Mach 2.5, modificata con l’aggiunta di prese d’aria rettangolari. La mancanza di fondi e di interesse fecero si che l’idea di costruire almeno un esemplare non venne concretizzata.

Nella foto, il mock-up dell'X-27.
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
07/06/2010 11:52

Pereira X-28
Il Pereira X-28 Sea Skimmer era un idrovolante monoposto basato sull’Osprey GP2 Osprey (Osprey Osprey I). L’US Navy ne acquistò un esemplare nel 1971 e gli diede la designazione X-28. L’interessamento della Marina era dovuto al progetto Naval Air Development Center per studiare un mezzo da utilizzare in missioni di pattugliamento nel Sud-est Asiatico. Il progetto richiedeva un velivolo leggero, che costava meno di 5000 dollari e che era in grado di volare secondo le regole VFR (regole del volo a vista, sono una serie di regolamenti che consentono al pilota di gestire un aereo in condizioni metereologiche buone tanto da permettergli di vedere dove sta andando senza l’ausilio delle strumentazioni). Per di più, l’aereo doveva poter essere costruito sul posto dove venivano effettuate le missioni.
I test iniziarono nell’autunno del 1971 ma l’annullamento del programma fece si che il modello acquistato dall’US Navy fu l’unico del tipo Osprey Osprey I utilizzato per studi militari.
Il velivolo era lungo poco più di 5m ed aveva un’apertura alare di 7m. La sua velocità massima era di 217km/h e la sua quota massima di servizio era di 5500m.

Nella foto, l'X-28 fermo sulla pista.
[Modificato da _Thomas88_ 07/06/2010 11:53]
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
08/06/2010 12:05

Grumman X-29
Questo prototipo mi piace un sacco... (e forse anche Aurora la pensa come me,... [SM=g27811] ).

Il Grumman X-29 era un aereo sperimentale costruito per studiare le ali a freccia negativa e le superfici di controllo delle alette canard. L’instabilità aerodinamica rese necessaria l’installazione di un sistema computerizzato fly-by-wire e la realizzazione delle ali in materiali compositi per renderle più resistenti.
L’aereo era lungo 14.7m, alto 4.3m ed aveva un’apertura alare di 8.8m. Il motore era un General Electric F404 turbofan, capace di fargli raggiungere una velocità massima di Mach 1.6.
La Grumman Aerospace Corporation ne costruì due esemplari ed il primo volo venne effettuato nel 1984. Il velivolo fu costruito sulla base di un Northrop F-5, dopo che questo era stato scelto alla fine di una competizione con l’F-16.
Il 13 dicembre 1985 uno dei due esemplari divenne il primo aereo con le ali a freccia negativa a superare la barriera del suono. I test proseguirono per oltre un decennio e l’X-29 dimostrò grandi prestazioni di manovrabilità e di controllo anche ad un angolo d’attacco superiore ai 45°.
Nonostante questo, la configurazione delle ali rendeva l’aereo piuttosto instabile e dovevano essere effettuate correzioni costanti del sistema di controllo di volo computerizzato, costituito da tre computer digitali.
Oggi, il primo esemplare è in mostra al Museo Nazionale dell’Aeronautica americana a Dayton, in Ohio, mentre il secondo si trova al Dryden Flight Research Center nella Edwards AFB.

Qui di seguito, un video ed una foto dell'X-29.
OFFLINE
Post: 3.468
Registrato il: 05/11/2007
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
09/06/2010 23:27

Quest'aereo mi ha sempre incuriosito, strano che questa forma alare non sia stata utilizzata per altri scopi. Mi pare ci fosse anche un aereo russo, il berkut, che ha una fisionomia simile.
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
10/06/2010 09:50

Re:
AURORA PILOT, 09/06/2010 23.27:

Quest'aereo mi ha sempre incuriosito, strano che questa forma alare non sia stata utilizzata per altri scopi. Mi pare ci fosse anche un aereo russo, il berkut, che ha una fisionomia simile.




Esatto Aurora...Il Sukhoi Su-47 Berkut utilizza questa configurazione alare.
Eccone una foto:
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
10/06/2010 12:10

Rockwell X-30
Il Rockwell X-30 era un tentativo degli Stati Uniti di creare un veicolo spaziale SSTO attraverso il programma NASP (National Aero-Space Plane). Lo spazioplano avrebbe dovuto essere lungo 96m e, grazie ad un motore scramjet, avrebbe potuto raggiungere la velocità massima di 32000km/h.
Il NASP era un progetto della DARPA, iniziato nel 1982 sotto il nome Copper Canyon.
Il Presidente USA di quel periodo, Rondal Reagan, disse questa frase in merito all’X-30:
“…un nuovo Orient Express che sarebbe divenuto operativo alla fine del decennio successivo, avrebbe decollato dal aeroporto di Dulles, accelerato fino a 25 volte la velocità del suono, avrebbe raggiunto l'orbita bassa terrestre o volato fino a Tokyo in due ore.”
Il programma venne finanziato inizialmente dalla NASA e dal Dipartimento della difesa ma alla fine le spese vennero divise tra NASA, DARPA, USAF, SDI e US Navy.
La McDonnell Douglas, la Rockwell Int. e la General Dynamics competerono per sviluppare la tecnologia necessaria per un veicolo ipersonico mentre la Rocketdyne e la Pratt & Whitney per produrre i motori.
Nel 1990 le compagnie si unirono sotto la guida della Rockwell per costruire l’aereo e, soprattutto, per far fronte ai problemi tecnici ed agli elevati costi economici. Lo sviluppo continuò fino al 1993 quando il programma venne fatto terminare per i tagli al badget e per le difficoltà tecniche; nessun velivolo X-30 fu mai costruito.
Lo spazioplano, da progetto, aveva la fusoliera a forma di pala che generava un’onda d’urto che comprimeva l’aria prima che arrivasse al motore, uno scramjet che, però, aveva molte incognite visto che fino a quel momento questo tipo di motore non era ancora stato testato con successo.
La temperatura sulla fusoliera avrebbe raggiunto i 980°C con punte di 1650°C sui bordi e su alcune parti del motore. Questo richiese l’utilizzo di materiali molto particolari, come leghe di titanio e alluminio, fibre di carbonio e moissanite. Venne realizzata una fusoliera rappresentativa chiamata “Task D” per effettuare dei test e, ad essa, venne aggiunto il serbatoio speciale. Il tutto fu testato con successo con carichi meccanici e a temperature di 820°C nel 1992, poco prima della cancellazione del programma.
Nonostante gli enormi passi avanti nello sviluppo della struttura e della tecnologia di propulsione, quando il Dipartimento della difesa richiese un velivolo a due posti e con un piccolo carico utile, questo rese necessaria la riprogettazione dell’X-30 per adeguarlo alle nuove richieste. A quel punto, aumentando i costi e le problematiche, il progetto fu abbandonato ma gettò le basi per il più modesto e avanzato drone ipersonico X-43 “Hyper-X”.

Nella prima foto vediamo un modellino in scala dell'X-30 nella galleria del vento; nella seconda foto, invce, vediamo una sua rappresentazione artistica.


[Modificato da _Thomas88_ 10/06/2010 12:13]
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
11/06/2010 14:02

Rockwell X-31
Il Rockwell X-31 era un aereo sperimentale atto a studiare e sperimentare la spinta vettoriale (l'abilità di un aeroplano di dirigere la propulsione del proprio motore in una direzione differente da quella parallela al proprio asse longitudinale) ed i suoi vantaggi e, grazie a questo velivolo, venne sperimentato quindi il comportamento degli aerei altamente manovrabili oltre i loro limiti di stallo. Il progetto era il frutto di una collaborazione tra la Germania e gli USA.
L’aereo era lungo 13.2m ed aveva un’apertura alare di 7.3m. Il motore era un General Electric F404-GE-400 turbofan da 71kN. La sua velocità massima era di Mach 1.28 e la sua quota massima di 12200m.
Vennero costruiti due esemplari di X-31 ed il primo volo si tenne nell’ottobre 1990. Fino al 1995 vennero effettuati più di 500 voli di prova.
L’aereo aveva dispositivi per il controllo del flusso d’aria lungo la fusoliera e non c’erano superfici orizzontali sulla coda. L’ala era a delta canard e, cosa incredibile, il velivolo sarebbe stato stabile anche senza la pinna verticale grazie all’ugello di spinta vettoriale che controllava il beccheggio e l’imbardata.
Uno dei due esemplari si è schiantato il 19 gennaio 1995 a nord della Edwards AFB dopo 292 voli; l’incidente è stato causato da diversi fattori, tra cui il ghiaccio ed un errore umano, ma il pilota è riuscito fortunatamente ad eiettarsi e a salvarsi. Il secondo X-31, dopo 288 voli, è ora in mostra in un museo in Germania.

Nella foto e nel primo video possiamo vedere uno dei due esemplari di X-31 in volo.




In questo video, invece, vediamo l'incidente che ha portato alla perdita dell'aereo nel gennaio 1995. Il filmato è tratto dal programma "Destroyed in Seconds".


OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
14/06/2010 11:30

Boeing X-32
Il Boeing X-32 era un prototipo di caccia multiruolo di quinta generazione proposto dalla Boeing nella gara di appalto per il programma JSF alla fine degli anni ’90. La competizione, però, vide uscire vincitore il Lockheed Martin F-35 Lightning II e l’X-32 non entrò mai in produzione.
L’aereo era lungo 15.47m ed aveva un’apertura alare di quasi 11m. Il motore era un Pratt & Whitney F135 turbofan capace di generare una spinta copresa tra i 117 ed i 155kN.
Poteva raggiungere una velocità di Mach 1.6 ed aveva un’autonomia di 1800km con una tangenza massima di 15km.
L’armamento era composto da: cannone Gatling M61 Vulcan da 20mm (o cannone Mauser BK-27 da 27mm); bombe a caduta libera Mk-82, a guida satellitare, a guida laser Mk-86; missili AIM-9 Sidewinder (corto raggio), AIM-7 Sparrow (medio raggio), AIM-120 AMRAAM (lungo raggio), AGM-88 Alarm (attacco al suolo).
L’X-32 si caratterizzava per la presa d’aria sotto l’abitacolo, per le due stive sui fianchi di questa e sotto la grande ala a delta e, soprattutto, per l’assenza di piani orizzontali sulla coda, sostituiti da piani inclinati come quelli dell’F-18.
L’aereo volò la prima volta nel settembre 2000 da Palmdale alla Edwards AFB dove avrebbe svolto i test. Il prototipo versione STOVL, invece, fece il suo primo volo nel marzo 2001.
Il programma dell’X-32 venne interrotto nell’ottobre del 2001 non appena il Dipartimento della difesa dichiarò vincitore della gara per il programma JSF l’X-35 (che poi divenne l’F-35).
Erano state previste diverse versioni dell’aereo, questo perché il programma Joint Strike Fighter richiedeva un velivolo che potesse sostituire diversi tipi di aerei dell’USAF, dell’US Navy e dei Marines:
X-32A: versione base ad atterraggio e decollo convenzionale destinata all’USAF e ad eventuali acquirenti europei;
X-32B: versione STOVL destinata ai Marines, alla Royal Navy ed alla RAF;
X-32C: versione da impiegare sulle portaerei destinata all’US Navy.
Il prototipo X-32 STOVL si trova oggi al Naval Air Museum di St. Mary’s County, nel Maryland, mentre il prototipo base è in fase di restauro nel museo dell’aviazione di Dayton, in Ohio.

Nella foto, un esemplare di X-32 in mostra.


In questo video vediamo un esemplare di X-32B decollare e poi atterrare verticalmente.



Devo dire che esteticamente non mi piace per niente questo aereo...molto meglio l'F-35[SM=g2201338]...
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
16/06/2010 10:06

Lockheed Martin X-33
Il Lockheed Martin X-33 era uno spazioplano sperimentale della NASA, progettato e costruito per sostituire gli Shuttle (alla fine, però, ne fu costruito solo un prototipo).
Si trattava di un velivolo orbitale riutilizzabile e mosostadio (SSRO RLV), con un sistema di protezione termica metallico, serbatoi di combustibile criogenici compositi, un motore aerospike (motore a razzo munito di ugello aerospike che compensa gli effetti della quota), e con un corpo erodinamico.
Il progetto iniziale prevedeva uno spazioplano senza equipaggio ma poi si pensò anche di prendere in considerazione la possibilità di trasportarci gli astronauti (e si pensò a quel punto di usarlo come sostituto dello Shuttle); sarebbe stata un’operazione commerciale importante perché la NASA avrebbe acquistato i servizi dalla Lockheed e dalle altre aziende coinvolte.
Il programma che portò alla progettazione dell’X-33 nacque da uno studio dell’agenzia spaziale americana nominato “Accesso allo spazio”. Tale studio si concretizzò poi con la costruzione di un prototipo ma nel 2001 il progetto venne interrotto per motivi di sicurezza ed affidabilità. Infatti, ci fu una serie di continui fallimenti nei test, venne superato il budget iniziale e alcune tecnologie richieste, come i serbatoi e gli scudi termici, non raggiunsero gli standard tecnici necessari.

Nell'immagine realizzata al computer possiamo vedere una rappresentazioen artistica dell'X-33.

[Modificato da _Thomas88_ 16/06/2010 10:08]
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
17/06/2010 12:17

Orbital Sciences X-34
L’Orbital Sciences X-34 era uno spazioplano sperimentale a basso costo costruito per testare la tecnologia da utilizzare nel programma del “Veicolo di lancio utilizzabile” con il quale la NASA si è impegnata di trovare entro il 2010 un velivolo ad un solo stadio che possa sostituire gli Shuttle.
Questo velivolo era lungo 17.7m ed aveva un’apertura alare di 8.2m.
L’X-34 era automatico e senza pilota. Era alimentato da motori a razzo Fastrac in grado di fargli raggiungere Mach 8.
Il progetto venne cancellato nel 2001 per motivi economici senza che il prototipo avesse mai volato libero dal mezzo di supporto.

Nella foto, un X-34.
OFFLINE
Post: 3.468
Registrato il: 05/11/2007
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
17/06/2010 21:20

Noto una somiglianza incredibile sull'X31!!! Praticamente è un Eurofighter in versione sperimentale...il video della vita piatta orizzontale è incredibile, non c'è modo praticamente di uscire da una situazione come quella sopratutto con un aereo così instabile senza l'aiuto dei computer di bordo.

OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
18/06/2010 11:01

Lockheed Martin X-35
Ci siamo... un punto di svolta degli aerei X...

Il Lockheed Martin X-35 era il nome dell’aereo che, dopo aver vinto la gara per il programma JSF battendo il Boeing X-32, è stato chiamato F-35 Lightning II. E’ un caccia multiruolo monoposto di 5a generazione. Ha caratteristiche stealth, ha un singolo propulsore e le ali sono trapezoidali.
Ne esistono tre versioni: una a decollo e atterraggio convenzionale, una STOVL ed una per l’utilizzo sulle portaerei.
La progettazione e la costruzione dell’aereo è stata affidata ad un consorzio industriale costituito da Lockheed, Northrop Grmman e BAE Systems. Il progetto ha un costo complessivo di 40 miliardi di dollari ed è stato finanziato principalmente dagli USA e dal Regno Unito (che ha partecipato con 2 miliardi di dollari). Il primo prototipo è stato presentato nel 2000 mentre il primo volo è stato effettuato il 15 dicembre 2006.
L’aereo è lungo 15.37m, ha un’apertura alare di 10.65m ed è alto 5.28m. Il motore è un Pratt & Whitney F135 (nella versione A) con postbruciatore da 180kN. La sua velocità di punta è Mach 1.7, la sua automia si aggira intorno ai 2200km e la sua tangenza massima è di 15000m.
L’armamento sarà composto da un cannone Gatling GAU-12U da 25mm, da vari tipi di bombe (Mark 84, Mark 83, Mark 82, Mk. 20 a grappolo, Paveway a guida laser, JDAM a guida GPS) e da missili che, in base allo scopo del velivolo, potranno essere aria-aria (AIM-120, AIM-132, AIM-9) o aria-terra (AGM-154, AGM-158).
Come già spiegato quando ho parlato dell’X-32, il contratto per lo sviluppo del programma JSF venne firmato nel novembre del 1996 ed aveva lo scopo di trovare un velivolo da combattimento per sostituire una certa gamma di velivoli attuali.
La Lockheed aveva pensato come designazione ufficiale da dare al modello F-24 ma infine venne scelto F-35, con un certo stupore. Il nome Lightning II fu annunciato nel 2006 dall’USAF e fu scelto per onorare il P-28 Lighting e l’English Electric Lightning.
L’F-35 è più piccolo ed ha una linea più tradizionale dell’F-22. Il condotto di scarico si è ispirato al modello 200 della General Dynamics, un aereo VTOL del 1972. La tecnologia stealth, a bassa manutenzione e durevole nel tempo, rende questo aereo difficile da individuare.
Il display nell’abitacolo è del tipo “panoramic cockpit display” con dimensioni 50x20cm ed è presente un sistema di riconoscimento vocale che aumenta le capacità del pilota di interagire con il velivolo. Tutti i modelli di F-35 avranno un sistema di visualizzazione sull’elmetto ma non avranno l’HUD. Il pilota manovrerà l’aereo con un joystick posto sul lato destro e con una manetta per il controllo della spinta posto sulla sinistra.
Il radar è un APG-81 integrato dal sistema elettroottico di puntamento posto sotto il muso e sono presenti sensori elettro-ottici lungo tutto l’aereo.
In base alla versione, sono stati sviluppati due diversi propulsori: Pratt & Whitney F135 per la versione base ed il General Electric/Rools Royce F136 per la versione STOVL.
Il sistema di decollo verticale è formato da un ugello a spinta vettoriale che permette di deflettere lo scarico del propulsore principale verso il basso; la spinta viene controbilanciata nella parte anteriore da una turboelica alimentata da una turbina a bassa pressione del propulsore. Gli ugelli di spinta montati sulle ali servono a controllare il rollio. La ventola per la spinta verticale ha lo stesso effetto di quella dell’Harrier e lo scarico viene raffreddato per diminuire la quantità d’aria ad alta velocità e ad elevate temperature che viene proiettata verso il basso.
Il cannone GAU-12U, due missili aria-aria e due armi aria-terra saranno montati internamente. Nei quattro piloni alari e nelle due posizioni sulle punte delle ali possono essere alloggiati altri missili, bombe e serbatoi ausiliari ma, così facendo, si renderebbe l’aereo più rilevabile dai radar. Nelle estremità alari possono essere agganciati solo missili AIM-9X Sidewinder mentre nei piloni alari si possono agganciare i serbatoi di carburante, gli altri missili e le bombe. Possiamo così ipotizzare due configurazioni:
aria-aria con 8 AIM-120 e 2 AIM-9;
aria-terra con 6 bombe da 2000lb, 2 AIM-9X.
Analizziamo ora le versioni dell’F-35:
F-35A: versione base ad atterraggio e decollo convenzionale. E’ destinata all’USAF per sostituire gli F-16 e gli A-10 ma ha molti altri acquirenti tra cui l’Aeronautica Militare italiana.
Si tratta della versione più piccola e leggera, l’unica a montare il cannone GAU-12U da 25mm;
F-35B: versione STOVL destinata ai Marines, alla Royal Navy, alla RAF, alla Marina Militare Italiana e all’Aeronautica Militare Italiana.
Oltre agli USA, il principale cliente e finanziatore, hanno contribuito al progetto anche Inghilterra (partner di livello 1), Italia, Olanda (partner di livello 2), Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca (partner di livello 3). I livelli sono stati attribuiti in base alla partecipazione finanziaria nel programma, la quantità di tecnologia trasferita e l'ordine con il quale le nazioni possono ottenere esemplari di produzione.

Nella foto un F-35 sulla pista.


Nei video un X-35 in volo.


OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
22/06/2010 13:59

McDonnel Douglas X-36
Il McDonnel Douglas X-36 Tailless Fighter Agility Research Aircraft era un aereo sperimentale costruito in scala e senza le superfici verticali di coda, destinato a studiare il volo di un velivolo con questa configurazione.
Il velivolo era lungo 5.55m ed aveva un’apertura alare di 3.15m. Il motore era un Williams International F112 turbofan. La sua velocità massima era di 375km/h e la sua tangenza massima di 6100m.
Non aveva equipaggio ed il pilota lo manovrava da terra, in una cabina di pilotaggio virtuale, attraverso una telecamera montata sul muso dell’aereo. Poiché l’X-36 era estremamente instabile venne dotato di un avanzato sistema di controllo digitale fly-by-ware.
Il primo volo si tenne il 17 maggio 1997 ed i due esemplari costruiti portarono a termine con successo 31 voli. Il programma ebbe pieno successo e superò tutti gli obiettivi preposti.
Un esemplare di X-36 è oggi conservato nel Museo Nazionale dell’Aviazione a Dayton, in Ohio.

Nella foto, un X-36 in volo.
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
22/06/2010 14:03

Boeing X-37
Il Boeing X-37 è un spazioplano sperimentale destinato al volo spaziale, in grado di volare ed atterrare autonomamente. Il progetto è portato avanti dalla NASA in collaborazione con la Boeing.
Nel 2006 l’USAF ha annunciato lo sviluppo dell’X-37B, derivato dall’X-37A della NASA.
L’X-37B Orbital Test Vehicle (OTV) viene finanziato dalla DARPA, dalla NASA, dall’Air Force e dalla Boeing. La costruzione di questo velivolo è supportata dall’Air Force Rapid Capabilities Office, dalla NASA e dall’Air Force Research Laboratory, con la Boeing come principale appaltatore.
Questo velivolo è lungo 8.9m, alto 2.9m ed ha un’apertura alare di 4.5m. Il motore a razzo è un Rocketdyne AR2-3 capace di farlo volare a 28mila km/h.
L’X-37B potrà rimanere in orbita più di 270 giorni prima di rientrare nell’atmosfera e possiede un solo motore per affettuare le correzioni orbitali. Originariamente ideato per essere lanciato dalla stiva dello Space Shuttle, dopo l’incidente del Columbia si decise mandarlo in orbita attraverso il vettore Delta II e, poi, con l’Atlas V.
Il 22 aprile 2010 è stato effettuato il primo volo in orbita bassa partendo da Cape Canaveral ed il test ha avuto successo. Una volta in servizio, gli X-37B atterreranno, al termine di ogni missione, nella pista della base di Vandemberg, in California.
Un secondo velivolo di questa variante è attualmente in costruzione e si pensa di testarlo nel 2011.

Nella prima foto possiamo vedere una rappresentazione artistica dell'X-27; nella seconda foto, invece, vediamo l'X-37B (OTV-1) in preparazione per essere incapsulato nell'ogiva dell'Atlas V.


[Modificato da _Thomas88_ 22/06/2010 14:05]
OFFLINE
Post: 3.468
Registrato il: 05/11/2007
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
22/06/2010 18:54

Quindi dovrebbe essere questo il sostituto dello Shuttle?

Mi pare piccolo per poter fare il lavoro che svolgevano gli Shuttle di oggi...
OFFLINE
Post: 15.152
Registrato il: 23/09/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://i47.tinypic.com/vgr2v7.png[/IMG]
Utente Master
22/06/2010 19:47

Re:
AURORA PILOT, 22/06/2010 18.54:

Quindi dovrebbe essere questo il sostituto dello Shuttle?

Mi pare piccolo per poter fare il lavoro che svolgevano gli Shuttle di oggi...




Credo che più che sostituto dello Shuttle sarà impiegato più per scopi bellici dall'USAF...
E' chiamato mini-Shuttle perchè effettivamente gli assomiglia nella forma ma nell'utilizzo...Saprai benissimo che la NASA sta puntando alla capsula Orion come sostituto dello Space Shuttle ma questo sarà nel 2015...fino ad allora... [SM=g2201357]
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
[Rubrica] [In Corso] La Foto del Giorno (1609 messaggi, agg.: 24/03/2015 09:19)

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:28. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Ufoonline.it offre i suoi contenuti nella nuova Fan Page di Facebook, un modo semplice e comodo per essere informati in tempo reale su tutti gli aggiornamenti della community direttamente nel tuo profilo del celebre Social Network. Se ti iscrivi gratuitamente, puoi interagire con noi ed essere informato rapidamente sulle ultime notizie ma anche su discussioni, articoli, e iniziative.