| | | OFFLINE | | Post: 14.926 | Registrato il: 16/10/2007 | Sesso: Maschile | [IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG] | Utente Master | |
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11/09/2008 18:56 | |
Al posto del silicio utilizza micro-bolle. Rivoluzionerà il mondo degli esperimenti scientifici.
I ricercatori del Mit hanno sviluppato un computer che
sfrutta microbolle.
L'annuncio arriva dal Mit, il prestigioso Massachusetts Institute of Technology, ed è di quelli destinati a fare rumore: da una ricerca ai confini tra fisica e informatica è nato (e funziona) il primo chip che al posto del silicio usa micro bolle fluide per eseguire calcoli e altre operazioni complesse.
Funziona così: le sferette liquide, dello spessore di un nanolitro (un miliardesimo di litro), scorrono in micro canali e si dispongono secondo uno schema di punti, programmabile, che contiene oppure non-contiene il fluido, ossia l'informazione richiesta. In pratica, è un linguaggio fatto di "sì/no", proprio come quello digitale ("1/0") usato dai nostri computer.
Veloce in laboratorio...
La nuova macchina ha già un futuro nei laboratori di chimica, dove può fare lo stesso lavoro di apparecchiature di analisi piene di tubi, valvole e provette in una frazione dello spazio occupate da queste e almeno 100 volte più velocemente. Insomma, è un'anteprima dell'obiettivo di queste ricerche, che vogliono infilare un intero laboratorio in una bollicina d'acqua.
...lentissimo sulla scrivania
Quanto a calcoli, però, il processore a liquido è una tartaruga: 1.000 volte più lento dei normali pc di oggi, che sfruttano chip a 2 e 4 processori, come i Dual Core e i nuovissimi Quad Core di Intel.
E proprio in questi giorni l'azienda americana ha presentato il suo prototipo 80-Core: un singolo chip al cui interno lavorano, tutti insieme, ben 80 processori!
È quasi come avere "80 pc in uno", e anche un normale notebook sarà più simili a super computer come l'Earth Simulator o uno degli altri 499 top pc che appaiono nella classifica annuale di Super Computing e che hanno l'unico "difetto" di essere piuttosto ingombranti: dai 3.000 mq in su.
Per avere il massimo nelle dimensioni di una scatoletta o anche meno dobbiamo aspettare i chip protonici a cui lavora l'americana Kotura o quelli ottici di Ibm, che usano raggi di luce per fare tutto quello che fa un pc.focus.it
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