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Oltre la vita

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2013 19:50
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Utente Esperto
11/06/2008 12:48

Oltre la vita ci sono di sicuro i fianchi, poi le gambe, le caviglie ed infine i piedi. [SM=g27828]

A parte gli scherzi, gli uomini hanno un'innata tendenza ad attribuire a cause occulte o soprannaturali gli avvenimenti che possono essere spiegati con cause naturali. Questa propensione è comune a tutti gli uomini è ciò fa ritenere che essa si sia sviluppata antichissimamente, ben prima che gli antenati dell'Homo Sapiens si diffondessero su tutta la terra e si differenziassero in razze. Deve essere comparsa milioni di anni fa, contemporaneamente e come conseguenza delle tante altre doti cerebrali che caratterizzano l'uomo. E' ragionevole pensare che abbia avuto origine quando il cervello divenne abbastanza sviluppato da far si che l'uomo si ponesse dei problemi e riflettesse sulle cose che accadevano intorno e dentro di lui. I primi semplici circuiti dell'intelligenza gli permisero di incominciare ad elaborare le informazioni provenienti dalla realtà ed ad estrarre da esse concetti logici astratti come quello di maggiore e minore, di somiglianza, di causa ed effetto. Questi circuiti gli permisero di capire, ad esempio, che il fulmine poteva essere la causa di un incendio o che la morte di un compagno poteva essere causata da una malattia. Non sempre, però, essi riuscivano a dare una risposta alle domande che l'uomo si veniva ponendo, ad esempio a "Cosa causa il fulmine e le malattie?" L'incapacità dei circuiti nervosi di attribuire una causa a tutti i fenomeni fisici fu, probabilmente, una condizione necessaria ma non sufficiente ad indurre nell'uomo l'idea della metafisica. L'arrovellarsii intorno a qualche altro problema deve aver dato un fattivo contributo.
"Cosa succede quando si dorme o quando si ingeriscono certe piante(allucinogeni)? Dov'è il mondo, copia deformata e inquietante di quello in cui viviamo e di cui abbiamo fuggevoli visioni quando dormiamo?" Questi quesiti chiaramente erano sollecitati dal fatto che l'uomo sogna, come del resto tanti altri animali. Ma i nostri antenati si trovavano, evolutivamente parlando, in una situazione piuttosto particolare, intermedia tra gli animali e l'uomo moderno. A differenza degli altri animali, stavano cominciando a prendere coscienza di alcuni aspetti della propria attività cerebrale, fra cui il sogno, ma a differenza di noi non avevano ancora capito che la realtà che appare nel sogno non è reale. Per questi motivi, l'unica risposta razionale che potevanbo dare a questa domanda era che doveva esistere un altro mondo, reale ma irraggiungibile, nel quele si trovavano copie di tutto ciò che esisteva nel loro mondo. Alla definizione di questo mondo soprannaturale contribuirono altre riflessioni provocate dal fatto che, nel mondo parallelo, comparivano saltuariamente anche le copie dei defunti. Ma allora "La vita proseguiva oltre la morte? Che cosa abbandonava il corpo morto e si trasferiva nell'altro mondo? Il respiro, ossia lo spirito?"
Fu quindi la comparsa, nel cervello dei nostri antenati, dei nuovi circuiti nervosi dell'intelligenza che produsse, come effetto collaterale, questi pensieri. E, ironia della sorte, probabilmente fu proprio lo strumento mentale che si stava evolvendo per capire l'ambiente fisico, che "razionalmente" formulò le risposte che originarono le istintive credenze metafisiche dell'uomo.
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Utente Master
11/06/2008 16:43

Bella ricostruzione davvero dell'evoluzione molto plausibile del pensiero umano dall'uomo primitivo a quello piu' o meno moderno.Mi sei piaciuto,
complimenti Legion1!! [SM=g27811]
[Modificato da (richard) 11/06/2008 16:44]
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Utente Senior
19/07/2008 17:08

Per me oltre la vita non può esserci altro che la vita ma
Gesù disse anche :vi sarà fatto secondo la vostra fede
per questo credo che in realtà la condizione che avremo una volta morti l'avremo scelta durante la vita.Io (richard) sinceramente paura della morte non ne ho mai avuta molta,magari posso avere paura del dolore che potrò provare morendo,o dispiacermi nell'ipotesi che ci sia qualcuno che resta in vita ed al qual io potrò mancare.Ma la morte di per se l'ho sempre vista come la liberazione da quel burattino di cui si parla sopra...
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Utente Master
20/07/2008 00:09

Infatti, almeno secondo il mio modesto pensiero,non è la morte in se che incute paura,quanto la sofferenza che necessariamente l'uomo deve affrontare, perche'solo ed unico mezzo tramite il quale lo spirito puo' abbandonare il corpo matereo,per raggiungere quello livello superiore spirituale e trascendentale. [SM=x708812]
[Modificato da (richard) 20/07/2008 10:20]
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Utente Senior
20/07/2008 01:07

Sono d'accordo con te allora (richard) [SM=g27811] non avevo ben compreso
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Utente Veterano
06/08/2008 20:14

Tutto quello che non conosciamo ci fa paura anche la morte rientra tra queste cose.Secondo me la sofferenza centra poco, è la fine che ci spaventa di più..
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07/08/2008 16:42

Oltre la vita parte2
questo risolve tutti i vostri dubbi [SM=g27825]


non so se ve piace ma mi sembra più adatto [SM=g27820]

non sarò responsabile delle critiche (quelle brutte) [SM=g27819]



ricordatevi tre sensi dei tanti sensi della vita circostante [SM=g27831]
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Utente Master
07/08/2008 18:24

Secondo me il destino lo scriviamo con le nostre mani anche se quello che accadra' è gia' scritto.
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07/08/2008 19:19

re:(richard)


(richard)
07/08/2008 18.24
Secondo me il destino lo scriviamo con le nostre mani anche se quello che accadra' è gia' scritto.




noi scegliamo le strade da percorre e il percorso che cambia con le nostre scelte
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Utente Senior
08/08/2008 00:11

Il destino ce lo facciamo noi,questo è certo,ma è anche vero che delle volte ci ritroviamo di fronte a qualcosa che abbiamo già visto già vissuto ma forse non compreso(a me è successo più volte).
Penso che la vita sia una prova e che ogniuno di noi abbia delle lezioni da imparare e credo che si parta da un certo luogo con un determinato 'piano' che non è costituito da quei 100 anni di vita in ogni istante ma piuttosto da quei 4 fatti che determineranno quelle lezioni che si deve imparare,quelle situazioni che dobbimo affrontare ma nella maniera giusta.
Alieno grigio io non riesco a vedere la morte come una fine,ma come un nuovo inizio al minimo:se osservi un albero di mele esso ha una stagione per fiorire e produce mele ed in condizioni naturali le mele cadono dopo un dato periodo e divengono parte della terra che nutre l'albero che poi produce nuovamente mele.
Se questo accade con le mele perchè non dovrebbe essere lo stesso o qualcosa di più per un entità intelligente che è nata e cresciuta,ha pianto e ha riso e ha in un determinato tempo irradiato di se stesso tutto d'intorno a se?Ne resterà inevitabilmente qualcosa,quello che in un libro che ho letto da bambina veniva definito :residuo astrale.
Laddove l'uomo in questione abbia nell'arco della sua vita sviluppato una coscienza di se ne resterà il residuo astrale più la coscienza di se...e metti mai che l'albero in questione abbia un padrone che è appassionato di mele e che ogni tanto dice:"questa mela è speciale,ne voglio fare qualcosa di più"?
Le altre mele restano e seguono il loro percorso naturale che poi è la reincarnazione al minimo.A me sembra matematico ma ovviamente il mio è un pensiero mio...
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09/08/2008 13:36

vero!
ma però sono tanti pezzi di puzzle
che aspettano solo di essere messi insieme
per guardare un indizio dei tanti della vita sono come un senso dei tanti sensi della vita .
mica possiamo dire che esiste uno solo Mica possiamo dire cosa esiste cosa no, mica ci possiamo ucciderci o fermarci per solo le delusioni
c'era un poeta che ha scritto questa piccoli pezzi

Lo sai?
E la vita che ci prende in giro
sono le delusioni ad cambiare le persone
quindi non venire da me !
solo se lo vuoi tu..



-______________________________________-
vi e piaciuto era un poeta del novecento?
[Modificato da ufo92 09/08/2008 13:37]
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Utente Senior
22/08/2008 01:17

ma se l'uomo in questione ha raggiunto una sua consapevolezza è egli stesso che può mettere a posto il puzzle, ovviamente è una mia idea

chi è il poeta [SM=g27822] ?
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Utente Senior
23/08/2008 00:14

Ritengo che la frenesia degli anni in cui viviamo,ci stà togliendo una parte fondamentale di noi,la riflessione e la meditazione non sono più nel nostro vocabolario,non è colpa nostra ma di una società che non ritiene necessarie determinate pratiche,fermarsi un attimo e guardarsi dentro è pressochè impossibile,però penso che ci aiuterebbe a crescere.
Questo è solo un mio pensiero ovviamente.
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Utente Master
23/08/2008 10:01

Re:
Jogimi, 23/08/2008 0.14:

Ritengo che la frenesia degli anni in cui viviamo,ci stà togliendo una parte fondamentale di noi,la riflessione e la meditazione non sono più nel nostro vocabolario,non è colpa nostra ma di una società che non ritiene necessarie determinate pratiche,fermarsi un attimo e guardarsi dentro è pressochè impossibile,però penso che ci aiuterebbe a crescere.
Questo è solo un mio pensiero ovviamente.



Sicuramente gli antichi eran piu' coscenti della vita e della morte perche' vivevano la loro con ritmi piu' consoni all'evolversi ed alla continua mutazione del ciclo della madre terra. [SM=x708804]


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Utente Senior
23/08/2008 13:08

Sicuramente avete entrambi una ragione infinita,c'è anche da dire che la società è composta da uomini,le regole le hanno prodotte uomini (almeno all'apparenza) e quindi il gatto si morde la coda.
Però mi preme esprimere un concetto,mi sembra in tema, quale è la differenza fra la società moderna e la società antica sul piano individuale,per quel che riguarda l'individuo 'medio'?
Io rispondo: il pensiero scentifico nella sua presunzione negativa e non corretta di annientare e cancellare quanto non visibile giudicandolo inesistente in quanto non scientificamente provabile(anche se c'è una leggera inversione di tendenza se Dio vuole)Questa tendenza moderna a parer mio andandosi a fondere con l'ignoranza dell'individuo medio fa si che ci troviamo qui ad un punto nel quale noi altri(facenti parte della parte fortunata del pianeta)siamo strozzati dalla società che per quanto fatta da uomini impedisce l'individuo nei suoi valori interiori spingendoci a produrre e consumare il più possibile quasi si dovesse pagare una sorta di tassa d'appartenenza... e dall'altra parte del mondo in quei paesi dove la fortuna non c'è l'individuo è impedito nel proprio sviluppo fisico da tutta una serie di mancanze ma questo lo porta a mantenere un collegamento con cose che noi altri abbiamo annientato.
Entrambe le società sono in errore per un verso e per un altro...ma alla fusione delle due forse [SM=g27822] ?
Ovviamente tutto quanto scritto è mio pensiero
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Utente Senior
06/07/2009 19:45

Secondo me la vita è infinita.
L' universo è infinito, quindi esso racchiude infinite possibilità di tutto.
Dopo la morte penso che ci siano infinite possibilità di ciò che ti può accadere...e così, all' infinito...
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Utente Veterano
07/07/2009 07:51

Re: Oltre la vita? magari si potesse tenere un tavolo di discussione senza preconcetti!
(richard), 07/05/2008 23.53:

a questa domanda che corrode la mente dell'uomo e la sua esistenza come un tarlo, dalla sua comparsa sulla terra ed alla cui domanda forse otterra' una risposta assolutamente personale ed in forma cosi' strettamente privata che non potra' mai rivelarla a nessun altro nemmeno dopo il trapasso!! [SM=x708812]



Apprezzo tantissimo quello che ha scritto Richard, ed e' la pura verita'!
Non faro' nomi ne riferimenti a luoghi !
Una persona a me amico, ha avuto esperienze incredibili, alcune in mia presenza!
Signori ! IL dopo la vita esiste eccome! ed e' tutto legato alla nostra anima! Ognuno di noi ha un'anima composta essenzialmente si Energia Universale essa e' immortale e si "autoospita" in corpi biologici per apprendere, per consapevolizzarsi!
Le esperienze di quell'amico sono tutte legate a "regressioni in stati di Trance" e a incredibili "coincidenze" constatate anche da me!
Esperienze legate alle varie testimonianze della gente che va in coma e poi ritorna in vita, esperienze fatte di persona in mia presenza! che noi classifichiamo come "paranormali" esperienze di telepatia e molto ma molto altro!
07/07/2009 12:06

Re: Re: Oltre la vita? magari si potesse tenere un tavolo di discussione senza preconcetti!
il mio pensiero concorda pienamente con quello di Pietro.


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Post: 105
Registrato il: 03/07/2007
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Utente Senior
18/07/2009 16:12

Re: Re: Oltre la vita? magari si potesse tenere un tavolo di discussione senza preconcetti!
Pietrodegas, 07/07/2009 7.51:



Apprezzo tantissimo quello che ha scritto Richard, ed e' la pura verita'!
Non faro' nomi ne riferimenti a luoghi !
Una persona a me amico, ha avuto esperienze incredibili, alcune in mia presenza!
Signori ! IL dopo la vita esiste eccome! ed e' tutto legato alla nostra anima! Ognuno di noi ha un'anima composta essenzialmente si Energia Universale essa e' immortale e si "autoospita" in corpi biologici per apprendere, per consapevolizzarsi!
Le esperienze di quell'amico sono tutte legate a "regressioni in stati di Trance" e a incredibili "coincidenze" constatate anche da me!
Esperienze legate alle varie testimonianze della gente che va in coma e poi ritorna in vita, esperienze fatte di persona in mia presenza! che noi classifichiamo come "paranormali" esperienze di telepatia e molto ma molto altro!



Ci racconteresti queste esperienze?
18/07/2009 20:07

Re: Re: Re: Oltre la vita? magari si potesse tenere un tavolo di discussione senza preconcetti!
esperienze di un certo tipo le hanno migliaia di persone, tutti i giorni.
basti pensare alle famose esperienze pre-morte, che non sono altro che viaggi astrali.
Dimostrazione che non siamo composti di solo corpo.
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