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21/04/2015 14:36 | |
Volevo condividere con voi una lunga riflessione sull'immigrazione in italia.
La prima considerazione é sul fatto che se a Renzi, agli italiani, agli europei, fosse veramente fregato qualcosa del futuro dell'africa, onde evitare che in un punto
indeterminato del tempo compreso tra oggi<=t<=2050 piovano in testa ad 1.2MLD d'africani (accatastati lungo il nilo e sulle coste orientali nordafricane) delle atomiche tattiche, Renzi il twittante, invece di sprecare il semestre europeo 1-chiedendo soldi per finanziare i lavori finti siculi-calabri 2-volendo scaricare i migranti sulle altre nazioni europee, avrebbe dovuto invocare la nascita degli Stati Uniti d'Europa (condizione necessaria per il raggiungimento dell'ormai non piu'raggiungibile Universo Ottimista).
Ora, demografia e struttura del tessuto economico, sono elementi fondamentali per stimare la crescita del pil nel lungo periodo!
Prima vorrei fare una riflessione cristiana sui morti affogati del flusso migratorio, indotto dall'isis
Isis che é finanziata anche dai petrolarabi, il cui obiettivo é duplice: a)creare uno stato cuscinetto a nord della penisola petrolaraba per tutelarsi dalla levata dell'Iran dato che l'Iraq é esploso da tempo. b)creare in africa, vicino al mar rosso, un altro stato cuscinetto per tutelarsi dal rischio della levata di Chartago che sara' espressione della bomba demografica africana e del climate change).
E' errato ignorare cio' che dicono da decenni sacerdoti e suore missionarie in
africa. Questi non hanno mai detto agli africani-scappate in europa e lasciate l'africa- ma bensi' si sono sempre adoprati per creare scuole, fattorie, pozzi per l'acqua, formare una classe di elettori acculturati e razionali e dei candidati onesti, con i quali vincere democraticamente le elezioni in africa, allontanando la classe politica africana corrotta (e simile a quella italiana) e controllata dalle multinazionali. La soluzione per dell'accoglienza puo' andar bene per un anno, non puo' andar bene come politica di lungo periodo.
Due parole sul modello delle curve di Phillips.
it.wikipedia.org/wiki/Curva_di_Phillips
E' un'analisi di lungo periodo dei sistemi economici, osserva la dinamica degli equilibri raggiungi negli anni dai sistemi economici, in relazioni ai due grandi mali economici inflazione e disoccupazione, tra cui esiste un trade off. Le curve di phillips sono rami d'iperbole (delle curve di livello a mali crescenti, andando verso l'alto) in cui sull'asse delle ordinate e delle ascisse sono misurate inflazione e disoccupazione (dato non calcolato come l'occulta l'ISTAT nel suo erroto modo di calcolo, ma come va calcolato in macroeconomia ossia come complemento degli inoccupati rispetto alla forza lavoro in età lavorativa). Una serie storica di punti dati dalle coordinate (disoccupazione, inflazione) definisce ogni anno un punto raggiunto da un generico sistema economico. Che dovrebbe succedere in un'economia sana?!
se il sistema industriale é vitale ma il modello economico non e' sostenibile
allora il sistema economico produce brevetti con cui produrre innovazioni creative-distruttive,
con nuovi prodotti e processi, con cui produrre in diverso modo: prodotti modificati o migliorati oppure introdurre prodotti e servizi nuovi per soddisfare nuovi bisogni e
generare l'apertura di nuovi mercati. Se in questo contesto economico
espansivo spinto dal tessuto economico che fa ricerca applicata e
genera brevetti, grazie anche alla canalizzazione principale del
risparmio sul canale diretto (talche' S non é intercettato da alte tasse e
debito pubblico per essere bruciato in spesa pubblica) poiché S=I il pil
cresce nel lungo periodo e l'inflazione e la disoccupazione scende.
Se poi il trend demografico del paese é anche crescente (nessun cambiamento
sociale del ruolo della donna, nessuna patologia di massa che infici il
tasso di fertilità), il mercato interno tira ancora meglio perché
1-si allarga il segmento nuovi acquisti per un saldo demografico positivo
2-sia perché il segmento di prodotti e servizi in rinnovo é stabile
oltre al fatto
3-l'apertura (e poi allargamento) di nuovi mercati a fasce piu' ampie
della popolazione, genera sviluppo che compensa la distruzione creativa
dell'innovazione di prodotto e di processo.
In questo contesto il reddito procapite é non decrescente, ossia il
reddito procapite é crescente oppure costante nel tempo.
Difetti: Questo modello settecentesco, definito nell'avvio della
rivoluzione industriale, da molto tempo cozza con i limiti finiti del
pianeta terra, dove già esiste una pesante sovrapopolazione, le risorse
sono finite e c'e' il climate change.
se il sistema industriale é vitale ed il modello economico é sostenibile
allora il sistema economico produce brevetti con cui produrre innovazioni
creative-distruttive, con nuovi prodotti e processi, con cui produrre in
diverso modo, prodotti modificati o migliorati oppure introdurre prodotti
e servizi nuovi per soddisfare nuovi bisogni e generare l'apertura di nuovi mercati.
Se in questo contesto economico espansivo spinto dal tessuto economico
che fa ricerca-applicata generando brevetti, grazie alla canalizzazione
del risparmio sul canale diretto (la borsa) che é meno costoso del canale bancario (canale indiretto), il risparmio non é intercettato e bruciato da spesa pubblica,
poiché S=I allora, il pil cresce nel lungo periodo e:
.l'inflazione scende ma sale la disoccupazione
oppure
.sale l'inflazione e scende la disoccupazione
oppure
.saranno lenti e faticosi il raggiungimento di punti di Phillips con
minore inflazione e minore disoccupazione, ma perseverando nella ricerca e sviluppo applicato si potranno raggiungere punti migliorativi.
Se poi il trend demografico del paese é costante, allora il
mercato interno:
1-si mantiene leggermente calante perché i prodotti e servizi in rinnovo
avranno un rateo di sostituzione calante, a causa della crescita
qualitativa dei beni e dell'innovazione tecnologica di prodotto e
processo
Altro effetto positivo sarebbe
2-l'apertura (e poi allargamento) di nuovi mercati a fasce piu' ampie
della popolazione genera sviluppo che compenserebbe in parte la
distruzione creativa dell'innovazione di prodotto e di processo. In
questo contesto il reddito procapite resta costante nel lungo periodo.
Pregi:
Questo modello non é settecentesco, perché la robotica e l'intesità d'investimento
genera numero di unità di lavoro calante (cresce l'efficienza e l'efficacia
dell'uso dei fattori per cui si fa sempre di piu' con meno) e la funzione
redistributiva dello stato diventa sempre piu' importante a patto che le istituzioni siano efficienti e le politiche efficaci e che non ci sia un megadebito da pagare.
E' un modello che non cozza con i limiti finiti del pianeta terra,
dove già esiste una pesante sovrapopolazione, le risorse sono finite, c'e' il climate change.
Questo modello purtroppo non é applicabile all'italia perché:
1-il tessuto industriale italiano é composto da aziende marginali e piccole che non
hanno mai fatto, ne fanno oggi, ne faranno mai ricerca e sviluppo applicata.
2-Inoltre le istituzioni italiane con il loro sistema delle decisioni centrale e decentrato, sono tutto tranne che efficienti
3-le politiche italiane sono tutto tranne che efficaci.
4-La politica immigratoria italiana é scellerata! perché importa manovalanza
a bassa istruzione, senza che questa abbia impatto nell'elevare il rateo
di produzione di brevetti privati (generando un'espansione economica
dilagante sul mercato interno)
se il sistema economoco (italiano) non é vitale
in italia siamo in un contesto industriale in dissolvimento, perché é
composto prevalentemente da aziende marginali e piccole che non hanno mai
fatto, ne fanno oggi, ne faranno mai, ricerca e sviluppo applicata. In
italia le istituzioni italiane sono tutto tranne che efficienti e le
politiche italiane sono tutto tranne che efficaci, e dove il risparmio
viene divorato dalla spesa pubblica e non é MAI canalizzato sugli
investimenti privati e se ci arriva é tramite il canale indiretto (ossia il
canale bancario che é anche il piu' costoso per le aziende) e
dove MAI c'é una sistematica innovazione di prodotti e di
processi che si espandono nativamente nel paese, come vantaggi
competitivi a tutto il sistema economico.
Ergo é facile spiegare perché il pil diventi calante e perché si giunga
in punti di phillips in cui l'inflazione é piu' alta e la disoccupazione
pure.
In modo banale i cinesi e gli indiani e sud americani sono piu' bravi
degli italiani, nonché hanno dalla loro economie di dimensione e di
scala che gli italiani non potranno mai avere. Il differente valore della
valuta rispecchia il livello di produzione e gradualmente queste monete
tenderanno ad apprezzarsi, semplicemente perché nel loro paese
cresceranno le economie, creando valore per le rispettive nazioni.
In italia un trend demografico calante, ci permetterebbe di mantenere
la costanza del reddito procapite oppure di avere un reddito procapite
leggermente calante (mitigando il declino).
Se in questo scenario di pil calante s'inserisce invece una forte
dose d'immigrati (che non portano nessun nuovo brevetto e quindi non
produrranno mai innovazioni di prodotto e di processo in modo ampio ed
espansivo per il sistema economico italiano) l'impatto di lungo periodo
sul trend demografico italiano, sarà crescente. E' quindi ovvio che con
un contesto di pil calante, in rapporto su una curva demografica
crescente, il reddito procapite collasserebbe piu' rapidamente
dell'opzione precedente, per ragioni aritmetiche.
Il quoziente sintetizza il fatto che il numero di unita' di lavoro richiesti
in italia sono calanti ed avrebbero sempre meno valore aggiunto
delle unità di lavoro che si formerebbero fuori dall'italia ossia nel resto del mondo.
E l'analisi macroeconomica si chiude qui'.
Consideriamo mutabili essenziali e tipicamente italiane
Dato che l'italia non é un punto su un grafico cartesiano, ma una nazione che vive in un contesto interno ed esterno, si nota che:
in italia non c'e' un semipresidenzialismo.
in italia non c'é ne un sistema bipartitico (come negli USA, che é una
grande macronazione multiculturale)
E' ovvio che la nascita di futuri partiti "antisistema" composti dai nuovi
arrivati (con usi e costumi probabilmente diversi) ai quali prima o poi,
sarà dato il diritto di voto, (e che non é detto che possano accettare in
tutto od in parte o per niente, la piattaforma dei diritti italiani), sarà inevitabile.
E' facile capire che perseguendo una miope e stupida politica
immigratoria, gli effetti di medio e lungo periodo saranno nella migliore
delle ipotesi:
a.un'instabilità politica su un sistema politico marcio
(inefficiente nei sistemi delle decisioni e con un politiche inefficaci)
b.un'instabilità d'ordine pubblico (reddito procapite calante)
c.un'instabilità militare (perché l'italia non sta sulla luna
ma in un contesto ad alto rischio geostrategico vedi pivoting-asia e bomba
demografica africana)
Azzardiamo un'analisi storica guardando agli USA
E' indubbio che gli USA siano la macronazione piu' grande del mondo ed e' quella a cui guardare per comprendere le dinamiche future dei paesi che in prospettiva potrebbero diventare multiculturali. Il multiculturalismo ha portato nelgi State pace e prosperità.
C'e' da dire che nella formazione dello stato nazione USA (una macronazione composta da immigrati) i pellirossa (unici americani autoctoni), sono stati tutti ammazzati e marginalizzati, ma si puo' obiettare correttamente che il contesto storico ed ambientale della nascita dello stato nazione USA nel 1776 é diverso dal contesto dell'italia nel XXI secolo.
Tuttavia non si puo' non osservare che:
-gli USA hanno immensi spazi geografici non comparabili all'italia
-gli USA hanno immense risorse naturali non comparibili all'italia
-gli USA hanno un tessuto industriale non comparabile a quello italiano
-gli USA hanno istituzioni con sistemi delle decisioni efficienti e non
comparabili con l'inefficienza dei sistemi delle decisioni pubbliche
italiane.
-gli USA hanno politiche piu' efficaci rispetto all'inefficicacia
(ladrocini, furti, scandali) delle politiche italiane
-gli USA hanno un deterrente militare che non é confrontabile con quello
italiano.
Per cui é molto difficile ipotizzare che il multiculturalismo in italia porterà pace e prosperità come lo ebbe a portare negli States. E tutto questo, senza considerare il problema in Asia del pivoting Asia, della bomba demografica africana e del climate change.
Al di fuori delle favole
e fuori dai denti, dei ragionamenti a culo oppure a cazzo di cane
che per ragioni ideologiche e di propaganda elettorale, ammorbano le tv,
e' ovvio che:
-si puo' raccontare la fiaba che il climate change non esiste.
-si puo' raccontare la fiaba che non esiste una proliferazione nucleare
tattica in asia.
-si puo' raccontare la fiaba che l'india e la cina andranno d'amore e
d'accordo in questo XXI secolo
-si puo' raccontare la fiaba che la russia non sia una potenza nucleare
in declino popolata da 4 gatti di abitanti per kmq.
-si puo' raccontare la fiaba che il dollaro restera' moneta di
transazione internazionale per i prossimi 400MILA anni.
-si puo' raccontare la fiaba che la WWIII non esiste ed il XXI secolo
portera' pace e prosperita' per l'umanita'.
-si puo' raccontare la fiaba che non esiste in italia il problema della
sostenibilita' del debito pubblico italiano.
-si puo' raccontare la fiaba che l'italia un giorno iniziera' a rendere
il proprio debito, come sta scritto nel fiscal compact
-si puo' raccontare la fiaba che in europa non ci saranno guerre nel XXI
secolo
-si puo' raccontare la fiaba che non e' vero che l'italia e' in declino
economico.
-si puo' raccontare la fiaba che la soluzione a tutti i mali italiani e'
la stampa di oceani di moneta per i prossimi 400MILA anni.
-si puo' raccontare la fiaba che non esiste una bomba demografica
africana.
-si puo' raccontare la fiaba che gli iraniani la bomba non se la faranno
mai.
-si puo' raccontare la fiaba che i petrolarabi non si vogliono comprare
le nukes.
-si puo' raccontare la fiaba che gli F35 che costano di piu' dei Minuteman III, saranno piu' utili dei Minuteman III nel XXI secolo.
-si puo' raccontare la fiaba che non e' vero che i petrolarabi
finanziano l'isis e che non e' vero che i petrolarabi vogliono creare degli stati
cuscinetto tra loro e la levata dell'impero sumerico e la levata di chartago (espressione del climate change e/o della bomba demografica africana)
-si puo' raccontare la fiaba che il petrolio costera' sempre $50 dollari
al barile (anzi che scendera' ancora di piu')
-si puo' raccontare la fiaba che non esistera' in futuro una fiammata
sulle commodities e materie prime
-si puo' raccontare la fiaba che la curva tassi restera' sempre bassa a
livelli prossimi a zero, per i prossimi 400MILA anni
-si puo' raccontare la fiaba che non e' vero che esista un legame tra
polo nord ice free e blocco corrente del golfo
-si puo' raccontare la fiaba che il semipresidenzialismo e' un regime
totalitario ed in francia c'e' la dittatura!
-si puo' raccontare la fiaba che si puo' uscire dall'euro e vivere
felici perché non ci sarebbero ripercussioni dalla UE con dazi e contingentamenti sui prodotti
italiani.
-si puo' raccontar la fiaba che facendo default, non ci sarebbero
ripercussioni nella UE con dazi e contingentamenti sui prodotti
italiani.
-si puo' pure raccontare la fiaba che nel mondo, c'e' uno spazio
pazzesco per l'italia.
Le ideologie non hanno mai portato da nessuna parte, come le balle
raccontate dai governi di CDX, hanno sempre finito con sbattera il grugno con la realta', non avendo sintetizzato il vero interesse del paese.
Tra le cose che mi spaventano, ci sono anche i quadri di suor Lucia, con paesaggi italiani da guerra e con gente con archi e frecce che sbucano da foreste ed ammazzano prelati. Non credo proprio che siano allegorie ma vere scene di guerra... temo quelle relative alle GP2. |