chariots of the gods
Are There Intelligent Beings in the Cosmos?
Testo scritto da Von Daniken nel 1970-1973 in questo capitolo si riportano i grandi numeri dell'astronomia, sulle potenzialità di pianeti abitati in rapporto ai tipi di stelle presenti solo nella nostra galassia. Argomentazioni simili a quelli del SETI, l'approccio statistico garantisce l'esistenza degli alieni, oggi sappiamo dal satellite Keplero che i numeri sono ancora piu' ottimistici in pratica 1 stella su 5 puo' contenere un pianeta "quasi earth like", il numero di civiltà galattiche solo nella nostra galassia é astronomico!.
When Our Spaceships Landed on Earth...
A parte gli svarioni su Verne e sulla propulsione a fusione come alimentazione di astronavi aliene capaci di varcare le grandi distanze siderali, per il resto in questo capitolo Von Daniken propone in modo romanzato e narrativo uno scenario che é coerente con "i culti del cargo". L'umanità primitiva a cui manca ogni forma di scienza, scambia per dei, degli alieni che o per convenienza e principio di neutralità si lasciano scambiare per dei, oppure anche se si fossero qualificati come figli della galassia, mancando ai terrestri il concetto di galassia ed astronauti, gli avrebbero scambiati per dei figli di altri dei. Sin qui', niente da dire, un buon approccio razionale per Von Daniken.
The Improbable World of the Unexplained
L'OOPART della mappa di Pirireis.
L'OOPART la piana di Nazca.
E sin qui' la cosa puo' andare bene.
Le rovine di Tiahuanaco c'entrano per altre ragioni e non per quelle enunciate da Von Daniken, anche se é obbiettivamente giusta la notazione delle 100tons dei massi e della ampia distanza tra le cave di estrazione delle rocce.
La fortezza di Sacsahuaman, nelle considerazioni di Von Daniken non c'e' uno sforzo concettuale mirato ad evidenziare l'anomalia costruttiva, ragionando su come potrebbero averla costruita, anche in raffronto con altri siti Incas, che hanno quasi tutti la stessa tecnica costruttiva del taglio delle pietre e rotolamento in discesa delle stesse.
La tangente sumerica é completamente sballata, dall'ottimo ragionamento iniziale, von Daniken non si accorge che l'iconografia sumera é l'esatto contrario di come sarebbe stato rappresentato un visitatore extraterrestre. Per i sumeri l'iconografia degli dei standard é testa umana su corpo animale, mentre invece avrebbe dovuto essere testa di animale su corpo antropomorfo (come gli egizi) per delle banali ragioni esobiologiche annesse all'evoluzionismo Darwiniano (insetti sapiens e/o sauri sapiens, testa grossa in rapporto alla massa corporea, mani per costruire artefatti, respirazione di un gas e non vita sottomarina per conoscere i processi di ossidazione, evoluzione a postura eretta per le stesse ragioni mammifere)
Was God an Astronaut? / Fiery Chariots from the Heavens
La bibbia é certamente un libro antico, uno tra i piu' antichi, creato e fuso e corretto ed adattato durante il tempo da varie congregazioni della fede, scisma piu' scisma meno (cattolici ortodossi, poi cattolici e protestanti). Un testo intercofessionale della Bibbia che sia condiviso é certamente un ottimo testo da cui partire per ragionare di paleocontatti nella Bibbia (piuttosto come fa Biglino che si crea NBBBTTTS = uNa BiBBia TuTTa Sua ) tuttavia la religione cristiana non é la religione piu' antica che c'e' sulla terra.
Ci sono altri miti e religioni e culti piu' antichi e quindi accettando che possano esistere dei paleocontatti e considerando che questi saranno nascosti solo e sempre nell'insieme delle antiche religioni, il primo passo é andare a scavare nella cultura umana piu' antica, Egizi e Sumeri, in cui potrebbero nascondersi dei possibili paleocontatti. La scelta di von Daniken é irrazionale rispetto alle logiche premesse del capitolo I e II per cui c'e' veramente poco altro da aggiungere.
Ancient Imagination and Legends, or Ancient Facts?
Von Daniken salta da cultura a cultura, facendo confronti senza seguire un filo logico di tipo cronologico od un modello di misurazione qualitativo partente da un paleocontatto ragionevolmente accertato. Non si sofferma sulle anomalie maya, e degli antichi egizi, non é capace di discernere tra miti e leggende frutto di una radice paleuofologia oppure miti inventati da culto animistico o invenzioni concettuali oppure da personalizzazioni e storpiature di altre religioni di culture vicine (contaminazioni) per cui Von Daniken non tana un primo paleocontatto. Nei ragionamenti Von Daniken si capisce che parla di un palocontatto, ma non si capisce quale sia stato il primo e dove?! Perché e quali ne sono le prove?! Von Daniken non estrae i parametri di misurazione qualitativa sull'imprinting alieno-umano del primo paleocontatto, per tentare una misurazione nelle culture umane datate t<1500dc. La scelta di von Daniken di procedere in modo sparso é irrazionale (rispetto alle sue logiche premesse del capitolo I e II) per cui il modo di scrivere e di procedere di Von Daniken é incomprensibile. C'e' veramente poco altro da aggiungere, il metodo di analisi é completamente privo di logica.
Ancient Marvels or Space Travel Centers? / Easter Island—Land of the Bird Men
Un barlume di logica, rispunta in Von Daniken in questo capitolo "Ancient Marvels or Space Travel Centers?" argomentando prevalentemente sulle opere megalitiche. Poco spazio viene dato all'evidenziazione dell'anomalia egizia che per lungo tempo permane nelle costruzioni dalle quali si puo' inferire utili indizi sugli artefatti fuori contesto storico che sono stati utilizzati per creare varie opere. Tutto viene lasciato all'immaginazione del lettore, a volte dando anche notizie false circa alcune opere. Manca a Von Daniken la profondità e la logica nell'affrontare un unico monumento (o tipologia di monumenti) per volta, non ci sono sforzi per evidenziare le anomalie fuori contesto storico in termindi di produttività intrinseca nelle opere oppure tecniche costruttive egizie. Von Daniken non osserva il contesto storico egizio, talché gli sfuggono le enormi evidenze aliene, sotto gli occhi di tutti, raffigurati nei dipinti Eliopolitani dove emerge con forza la legge di Mendel intrinseca all'iconografia Osiride-Orus e che non poteva essere conosciuta dagli egizi. Nulla a che fare l'isola di Pasqua, con i paleocontatti, perché non c'é gradiente alieno positivo nella cultura locale.
Manca a Von Daniken la dimostrazione di evidenze indirette ed OOPART che provano il ricordo di un paleocontatto, avuto dai proto-egizi e riportato meticolosamente in modo veritiero e corretto nella teogonia Eliopolitana. Lampade di Dendera, piramidi di Gizah ed insostenibilità dell'opera, dipinti Eliopolitani, lampade di Dendera, Akenathon e tombe modello garage ed aeratori di Dendera. L'uovo di Assuan con prova al C14 nel 4500AC, nonché la batteria elettrica di Osiride. Il ciclo sotiaco conferma la stima sulla retrodatazione di Gizah basata sulla produttività intrinseca all'opera nella forcella [6000AC-4100AC]. La storia del lago Ciad e le raffigurazioni dell'arte rupestre sahariana e non contemporanee al 6000AC-4100AC confermano intorno al contesto, la tesi del paleocontatto. Ciliegina sulla torta: la splendida barca solare di Rah nel tempio di Dendera nella sala ipostila!. Per cui si capisce al volo che ci sono legami tra la batteria di Bagdad, Vimana indiani, in quanto sono ricordi del paleocontatto emersi nel tempo a causa della bassa velocità di circolazione delle idee nei tempi antichi.
The Mysteries of South America and Other Oddities
Che ci sia in sud america parecchi OOPART e culture con gradienti alieni positivi come gli Incas ed i Maya non é un segreto. L'iconografia dei=alieni é però diversa, e Von Daniken non sa spiegare perché gli dei alieni con iconografia di uccelli si trasformerebbero in dei alieni con iconografia rettiloide. Non é stata poca la fatica che c'ho messo per cavarne fuori una ipotesi coerente con gli altri paleocontatti, nel caos frammentato del sud america, dato che molto della cultura sud americana é stata distrutta dagli europei, quando hanno scoperto l'america.
The Earth’s Experience of Space
Insolito che Von Daniken dall'esperienza Apollo non abbia estratto l'importanza della targa umana lasciata sulla luna, che in un lontano paleocontatto si sarebbe potuto trasformare in un fermatempo contenente un messaggio per l'umanità.
The Search for Direct Communication
Il lavoro del SETI era appena iniziato, negli anni 1970-1973 non c'era internet, non c'era ancora l'home computing, quindi molto di quanto scritto nel testo ed in questo capitolo é scusabile con un diverso contesto socio-tecnologico.