È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

Risorse: Regolamento | Assistenza e Aiuto | Comunicazioni generali   Condividi:    
Visita il sito Ufoonline.it 
per ulteriori notizie, immagini e commenti.

Archivio + Ricerca + Opinioni + Tag + Speciali + Vostri avvistamenti 

Ricerca per anno di tutti gli articoli2010 - 2011 - 2012 - 2013 - 2014  TAG articoli archiviati sul sito:

Ufo | Marte | Scienza | Misteri | CropCircles | CoverUp | Seti | Astronomia | UfoinTv | Criptozoologia  

2012 | Sole | Interviste | Editoriali | Neo | Religione | Avvistamenti | Storia | Analisi | Luna 

Abductions | Droni | Astrobiologia | Paleoastronautica | Disastri | Complottismo | Terra


 
Stampa | Notifica email    
Autore

[Rubrica] Onda radio

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2014 21:53
OFFLINE
Post: 6.327
Registrato il: 18/07/2011
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
01/07/2013 02:16

Grazie per aver citato il misconosciuto Jagadish Chandra Bose, molto probabilmente l'indiscusso "padre" della radio, solo che aborrì i brevetti.

Sarebbe interessante approfondire i suoi studi sulle piante, di cui abbiamo poco e nulla almeno qua in occidente.


OFFLINE
01/07/2013 03:31

eone nero, 01/07/2013 02:16:

Grazie per aver citato il misconosciuto Jagadish Chandra Bose, molto probabilmente l'indiscusso "padre" della radio, solo che aborrì i brevetti.



Di niente Eone!!! Peccato che non conosca l'inglese, per approfondire non solo la sua vita, ma anche quella di tutti gli altri scienziati che ho postato... [SM=g1950687]
Ci sono diverse pagine web, ma in inglese... [SM=g8245]

eone nero, 01/07/2013 02:16:


Sarebbe interessante approfondire i suoi studi sulle piante, di cui abbiamo poco e nulla almeno qua in occidente.



Qui un libro in inglese, sotto forma di pagina web:

www.rexresearch.com/bose/bose.htm

Qui sotto, lo stesso libro, ma in pdf (e-book di Google...):

books.google.it/books?id=w2Nxr7IuQ_4C&lpg=PP1&pg=PP1&redir_esc=y#v=onepage&q...

Ed infine, un link con delle informazioni sul "Crescografo" di Bose:

www.isvara.org/it/index.php?option=com_kunena&func=view&catid=2&id=4174&Itemi...
[Modificato da Regulus83 01/07/2013 03:32]
OFFLINE
Post: 6.327
Registrato il: 18/07/2011
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
01/07/2013 10:45

In italiano c'è pochissimo, viene citato anche nel sito della Fondazione Marconi, dove troviamo un interessante esperimento compiunto nel 1894 dove grazie alle microonde fece suonare una sveglia ed esplodere una carica, incontrò anche Marconi nel 1896.

www.fgm.it/it/personaggi/249-jagadish-chandra-bose.html

OFFLINE
02/07/2013 01:38

eone nero, 01/07/2013 10:45:

In italiano c'è pochissimo, viene citato anche nel sito della Fondazione Marconi, dove troviamo un interessante esperimento compiunto nel 1894 dove grazie alle microonde fece suonare una sveglia ed esplodere una carica, incontrò anche Marconi nel 1896.

www.fgm.it/it/personaggi/249-jagadish-chandra-bose.html




Si, l'esperimento della bomba, l'ho avevo menzionato... [SM=g10034] [SM=g1950677]
Peccato che ci sia molto poco in italiano... [SM=g1950687]
OFFLINE
02/07/2013 02:22

Samuel Finley Breese Morse



Samuel Finley Breese Morse, nacque a Charlestown, vicino Boston, il 27 Aprile 1791 e morì a Poughkeepsie, New York, il 2 Aprile 1872. E' stato un pittore, inventore e storico statunitense. È ricordato per aver inventato insieme con un altro inventore americano, Alfred Vail, il telegrafo elettrico e il relativo alfabeto (detto Codice Morse) che da lui prende il nome. Compì anche esperimenti di telegrafia sottomarina via cavo.
Primo figlio del geografo e pastore protestante Jedidiah Morse e di Elizabeth Ann Breese, fu animato da aspirazioni artistiche. Completò gli studi all'allora College di Yale (oggi Yale University), dove divenne un pupillo del pittore Washington Allston.
Si trasferì a Londra nel 1811 al seguito di Allston per dedicarsi alla pittura e alla scultura. La sua carriera artistica ebbe vita breve, dopo aver ricevuto la commissione di un ritratto per il marchese La Fayette.
Rientrato in America, nel 1824-25 contribuì a fondare a New York la National Academy of Design. In quegli stessi anni continuò a dipingere dedicandosi anche all'insegnamento di pittura e scultura alla New York University.
Dopo essersi stabilito a New York nel 1825, Morse divenne uno dei più stimati pittori del suo tempo. Tornò in Europa nel 1829, dove visitò la Francia e l'Italia, soggiornando a Roma dal 20 febbraio 1830 al 5 gennaio 1831.
Nel 1832, mentre rientrava negli Stati Uniti a bordo del vascello Sully, Morse ascoltò una conversazione sull'elettrocalamita, appena scoperta, e gli venne l'intuizione di un telegrafo elettrico. Ritenendo erroneamente che fosse un'idea nuova, trovò l'entusiasmo per portare avanti il progetto, iniziando a costruire l'apparecchio telegrafico alcune settimane dopo. Dato che non era benestante, Morse usò per il suo prototipo materiale di recupero, come la cornice di un quadro per il basamento, una batteria fatta in casa, un'elettrocalamita che gli era stata donata e il meccanismo di un vecchio orologio per muovere la carta su cui venivano registrati i punti e le linee.
Fu solo fra il 1832 ed il 1836 che prese ad occuparsi di esperimenti chimici ed elettrici, mettendo a punto il suo apparecchio telegrafico elettromagnetico che peraltro non riuscì a brevettare in Europa ma solo negli Stati Uniti grazie ad una notifica presentata all'ufficio brevetti di Washington.
Nel 1835 divenne professore di storia dell'arte all'Università di New York e nello stesso anno riuscì ad ultimare e sperimentare il suo telegrafo. Due anni dopo Morse trovò due soci per aiutarlo a sviluppare il telegrafo: Leonard Gale, un professore di scienze dell'Università di New York, e Alfred Vail. Con l'aiuto dei suoi nuovi soci, Morse nel 1837 richiese un brevetto per il nuovo telegrafo. La descrizione parlava fra l'altro di un codice con punti e linee per rappresentare i numeri e di un dizionario per tradurre i numeri in parole. Morse, abbandonata la sua carriera artistica, si dedicava ormai quasi interamente al telegrafo.
Nel 1838, in una dimostrazione del suo telegrafo a New York, Morse trasmise dieci parole al minuto. Aveva fatto a meno del suo dizionario numero-parola, usando invece direttamente il codice punto-linea per le lettere. Tranne alcune successive modifiche di dettaglio, era nato il codice Morse!!!
Negli anni seguenti effettuò dimostrazioni davanti saggi, uomini d'affari e commissioni del Congresso, con la speranza di raccogliere fondi per esperimenti su grande scala, ma incontrò parecchie difficoltà.
Grazie alla sua tenacia, senza un aiuto significativo da parte dei suoi scoraggiati soci, Morse nel 1843 riuscì infine ad ottenere dal Congresso i fondi per la costruzione della prima linea telegrafica, per la Western Union, da Baltimora a Washington D.C.
L'inaugurazione avvenne il 24 maggio 1844. Il primo messaggio ufficiale, spedito dal Campidoglio di Washington a Baltimora, fu una citazione biblica: "WHAT HATH GOD WROUGHT!" ("Cosa Dio ha creato!").
Dopo dodici anni in cui tutti avevano ignorato i suoi sforzi, Morse divenne rapidamente un eroe nazionale.
La collaborazione con Vail, si trasformò dapprima in rivalità e successivamente in un aspro contenzioso giudiziario. Solo dopo numerose cause legali Morse ottenne il riconoscimento della sua invenzione.
La prima linea telegrafica in Italia fu realizzata nel 1847 e collegava Livorno con Pisa. Lo stesso anno Morse, che finalmente grazie al telegrafo stava diventando un uomo ricco, comprò una tenuta di un centinaio di ettari, appena fuori Poughkeepsie, e la chiamò Locust Grove. Qui morì di polmonite a quasi 80 anni. È sepolto nel cimitero Greenwood di Brooklyn.


Il telegrafo di Morse

Fonti: www.infodomus.it/radio/fame/smorse.htm
it.wikipedia.org/wiki/Samuel_Morse
OFFLINE
Post: 6.327
Registrato il: 18/07/2011
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
02/07/2013 10:34

Regulus83, 02/07/2013 01:38:



Si, l'esperimento della bomba, l'ho avevo menzionato... [SM=g10034] [SM=g1950677]
Peccato che ci sia molto poco in italiano... [SM=g1950687]



Con Marconi qua in Italiana logico che c'è poco, non dimentichiamo che per sua forma mentis rifiutò di brevettare dato che poco incline al vile danaro [SM=g1950679]

Altra documentazione (inglese) dal MIT

web.mit.edu/varun_ag/www/bose.html

web.mit.edu/varun_ag/www/bose_real_inventor.pdf




OFFLINE
03/07/2013 02:07

Jean Maurice Émile Baudot

[IMG]http://i41.tinypic.com/2v1neqp.jpg[/IMG]

Jean Maurice Émile Baudot, nacque a Magneux, l'11 Settembre 1845 e morì a Sceaux, vicino Parigi, il 28 Marzo 1903.
Tecnico francese, figlio di un contadino, Baudot frequentò solo le elementari e trascorse l'adolescenza e la giovinezza lavorando nella fattoria paterna. Dopo il suo ingresso, come sostituto, nell'Amministrazione delle Linee Telegrafiche (16 luglio 1870), affascinato dagli aspetti scientifici della sua nuova professione, Baudot si dedicò a perfezionare la sua educazione, nel poco tempo libero lasciatogli dal lavoro presso la Posta centrale di Parigi.
Nel 1870 inventò il suo codice telegrafico, il primo realmente digitale, basato su due soli stati, sia logici ("1" e "0", unità che oggi chiamiamo "bit") sia fisici (corrente elettrica = "1", nessuna corrente elettrica = "0"). Nelle strisce perforate, un foro indica un Segno ("1" logico), la sua assenza uno Spazio ("0" logico).


Una striscia perforata

Ciascun carattere Baudot consiste di 5 bit e perciò sono disponibili 32 diverse combinazioni, che non bastano da sole a rappresentare le 26 lettere dell'alfabeto latino, le 10 cifre e la punteggiatura. Usando due caratteri speciali, LTRS e FIGS, si ottengono 64 possibilità. LTRS (11111) precede i caratteri alfabetici, FIGS (11011) quelli numerici e quelli speciali, come la punteggiatura. Le naturali evoluzioni del codice Baudot sono stati i codici ASCII a 7 ed 8 bit che costituiscono la base del linguaggio dei computer moderni. Prima della metà del 20° secolo, il codice Baudot soppiantò il Morse come l'alfabeto telegrafico più usato. Infatti la sua combinazione di 5 unità di uguale durata rappresenta un sostanziale risparmio rispetto al sistema Morse di punti e linee. Il codice Baudot fu conosciuto come Codice Telegrafico Internazionale N. 1.
Il 17 giugno 1874 Baudot brevettò il suo primo apparato (brevetto n. 103.898, "Sistema di telegrafia rapida"), che oggi si chiamerebbe "sistema multiplex a divisione di tempo". La sua invenzione prendeva spunto dal sistema di stampa di uno strumento Hughes e da un distributore inventato da Bernard Meyer nel 1871 (il codice a 5 bit era stato originariamente concepito da Gauss e Weber). Baudot combinò questi elementi, insieme a delle sue idee originali, per produrre il sistema multiplex finale.
Il sistema di Baudot era composto da tre elementi principali: la tastiera, il distributore e la stampante su nastro di carta.
La tastiera assomigliava a quella di un pianoforte ed aveva 5 tasti, suddivisi in un gruppo di due tasti, a sinistra, ed uno di tre, a destra.

[IMG]http://i40.tinypic.com/egzfb4.jpg[/IMG]
Trasmettitore baudot

Il distributore era il cuore del sistema e ad esso erano collegate sia le tastiere sia i ricevitori. Ciascuna tastiera era collegata ad un insieme di spazzole rotanti che aprivano e chiudevano dei contatti su degli elementi conduttori fissi, chiamati segmenti. Le spazzole ruotavano grazie ad un motore elettrico o ad un meccanismo a pesi. Tipicamente un distributore aveva dalle quattro alle sei tastiere collegate, ciascuna col suo insieme di spazzole e segmenti.
Il ricevitore era dotato di 5 elettrocalamite, che memorizzavano il segnale ricevuto e di cui veniva decodificata automaticamente la combinazione per stampare direttamente il carattere risultante su una striscia di carta.

[IMG]http://i40.tinypic.com/34orpf7.jpg[/IMG]
Un ricevitore baudot

Dato che al distributore erano collegate quattro o più tastiere, ed il distributore di partenza e quello d'arrivo erano collegati da una sola linea, questo fu il primo sistema multiplex di successo nelle telecomunicazioni elettriche.
Il sistema funzionava in questo modo:
l'operatore digitava il codice sulla tastiera collegata al distributore, che bloccava i tasti finché le spazzole rotanti non passavano sopra i segmenti collegati alla tastiera stessa. La tastiera allora si sbloccava, emettendo un segnale acustico di avvertimento per l'operatore, ed era pronta per ricevere il successivo carattere. Questo suono era noto come segnale di cadenza. I due distributori di partenza e d'arrivo erano sincronizzati fra loro. Il ricevitore, all'altra estremità, stampava direttamente il messaggio su una striscia di carta.
Lavorare con la tastiera Baudot richiedeva molta abilità, perché la digitazione doveva essere assolutamente regolare e ritmica. La velocità operativa normale era di 180 lettere al minuto.
Il sistema Baudot fu accettato dall'amministrazione francese nel 1875 ed i primi test in linea avvennero il 12 novembre 1877, fra Parigi e Bordeaux. Entro la fine dello stesso anno iniziò un doppio servizio telegrafico Baudot sulla linea Parigi-Roma, lunga circa 1700 km.
Il 27 aprile 1894 Baudot stabilì, sempre su una linea singola, le comunicazioni fra la Borsa di Parigi e quella di Milano e, contemporaneamente, fra il centro di Milano e quello di Parigi.
Dopo la Francia, il sistema telegrafico Baudot entrò in servizio anche nelle altre nazioni: per prima l'Italia (1887, per il servizio interno), successivamente l'Olanda (1895), la Svizzera (1896), l'Austria ed il Brasile (1897), il Regno Unito (1898, esisteva dall'anno prima un semplice circuito delle Poste britanniche fra Londra e Parigi), la Germania (1900), la Russia (1904), l'India (1905), la Spagna (1906), il Belgio (1909), l'Argentina (1912) e la Romania (1913).
Le apparecchiature di Baudot, furono installate all'Esposizione universale di Parigi del 1878 e gli valsero la grande medaglia d'oro, oltre alle unanimi congratulazioni degli ingegneri di tutto il mondo. Vendette questa medaglia nel 1880 per fare ulteriori ricerche nel campo della telegrafia, perché ricevette sempre uno scarso aiuto dall'Amministrazione Telegrafica francese e molto spesso dovette mettere di tasca propria i soldi per finanziare i suoi esperimenti.
L'inventore fu insignito della Legione d'Onore nel 1879 e promosso Controllore nel 1880; nel 1882 fu nominato infine Ingegnere ispettivo.
Baudot mori all'età di cinquantasette anni, dopo una lunga malattia.
L'unità di misura della velocità nelle trasmissioni telegrafiche è chiamata Baud in suo onore. Il Baud è stata la principale unità di misura delle trasmissioni dati, prima di essere sostituita dai più accurati "bps" (bit per secondo).

Fonte: www.infodomus.it/radio/fame/jmebaudot.htm
OFFLINE
04/07/2013 02:59

Edwin Howard Armstrong, l'inventore della FM

[IMG]http://i41.tinypic.com/dlgled.jpg[/IMG]

Edwin Howard Armstrong, nacque a New York City, il 18 Dicembre 1890 e morì, sempre a New York City, il 31 Gennaio 1954. E' stato uno scienziato statunitense, inventore del radio-ricevitore eterodina (1913) e della modulazione di frequenza (1928-1933).
Nato a Manhattan in una famiglia numerosa, un attacco del "ballo di San Vito" (febbre reumatica), avuto all'età di nove anni, lo tenne lontano da scuola per due anni e gli lasciò un tic alla spalla e alla mascella per il resto della vita.
Affascinato dalle scoperte di Marconi, Armstrong imparò ben presto tutto ciò che c'era da sapere sulla radio, e a 17 anni si costruì la sua prima radio.
Si iscrisse ad ingegneria elettrotecnica alla Columbia University nel 1909 e nel 1913, ancora studente, fece la sua prima grande scoperta: la "reazione". Realizzò un "circuito eterodina", ossia l'oscillatore a valvola con "circuito a reazione", che migliorava la sensibilità dei radioricevitori.


Schema elettrico del ricevitore a reazione di Armstrong

Nel 1918 brevettò il circuito supereterodina, che però era già stato realizzato precedentemente da Lucien Levy, per cui perse, a seguito di una lunga vertenza giudiziaria, la paternità dell'invenzione.
Durante la Seconda guerra mondiale, partecipò al perfezionamento della modulazione di frequenza su grande distanza e del "radar ad onda continua".
Nel 1919, tornato in patria dalla Francia (dove aveva partecipato alla guerra nel servizio di telecomunicazioni dell'esercito statunitense), si trovò coinvolto in un processo con Lee De Forest (altro grande pioniere della radio) riguardo alla priorità di invenzione del circuito a feed-back: dopo 12 anni di controversie legali, la priorità fu attribuita a De Forest.
Già da parecchi anni esisteva l'Audion, la valvola triodo di Lee de Forest, ma essa non era utilizzata, sia perché lo stesso de Forest non comprendeva il suo funzionamento sia perché era un amplificatore molto scadente. Armstrong scoprì che il guadagno dell'amplificatore triodo poteva essere enormemente aumentato immettendo nuovamente parte del segnale d'uscita in ingresso. Variando la quantità di retroazione l'amplificatore diventava un oscillatore potente e stabile, o si trasformava in un ricevitore radio più sensibile di tutti quelli allora esistenti.
Venuto a conoscenza del lavoro di Armstrong, de Forest rindirizzò il suo lavoro in quella direzione e, dopo aver velocemente brevettato delle varianti tecniche, nel 1920 iniziò ad attaccare il brevetto di Armstrong. Nella sua azione fu supportato dalla AT&T, che voleva padroneggiare un circuito fondamentale della radio. La disputa per il brevetto durò per 14 anni e costò oltre un milione di dollari. Alla fine la spuntò la AT&T che, basandosi su un appunto in un registro di laboratorio di Lee de Forest del 1912 (che fra l'altro aveva semplicemente appuntato il fenomeno dell'oscillazione del circuito, senza capire cosa fosse), riuscì a far emettere un verdetto favorevole da un giudice senza competenze tecniche. Con questa sentenza vinsero tutti gli appelli, dicendo semplicemente che era già stato emesso un giudizio. In aggiunta i pubblicitari dell'AT&T si diedero molto da fare, cosicché oggi si vedono i circuiti di retroazione attribuiti a de Forest.
Fortunatamente Armstrong era una persona piena di idee e ideò la "supereterodina", un'intelligente ed elegante tecnica per migliorare la ricezione e la sintonia allo stesso tempo. Questa tecnica è usata tutt'oggi, praticamente in ogni radio. La Westinghouse pagò centinaia di migliaia di dollari per i diritti della supereterodina e Armstrong fece un accordo con l'RCA, per un circuito innovativo simile, il ricevitore super rigenerativo, che gli frutto un bel mucchio di azioni e molti più soldi di quelli fatti con tutte le altre sue idee.
La disputa brevettuale con de Forest sulla rigenerazione fu umiliante e esasperante. Dopo aver perso la causa, con i pubblicitari che lo definivano "l'inventore screditato", decise di mostrare chi fosse e realizzò la sua più grande invenzione: la modulazione di frequenza (FM). La modulazione di frequenza era già stata sperimentata e scartata negli anni Venti del Novecento. Si pensava infatti che fosse un sistema per impacchettare più segnali in una data banda di frequenze, ma analisi matematiche dettagliate avevano dimostrato che l'audio di un segnale FM a banda stretta sarebbe stato sempre peggiore di quello di un segnale AM (modulazione d'ampiezza) della stessa potenza.
L'idea di Armstrong fu che un segnale FM non doveva usare una gamma ristretta di frequenze, ma essere circa 5 volte più ampio di un segnale AM, con un rapporto segnale/rumore molto migliore. I calcoli sulla modulazione di frequenza erano stati giusti, ma limitati. Facendo affidamento su ragionamenti sperimentali e fisici, Armstrong superò le semplici equazioni matematiche. Ciò a sua volta gettò le basi per la teoria dell'informazione, che determina come la larghezza di banda può essere scambiata per l'immunità dal rumore.
Nel 1933 la modulazione di frequenza era funzionante e Armstrong la mostrò all'RCA, che aveva la maggior parte delle sue licenze. Dopo averla valutato la tecnica per un paio di anni, i suoi dirigenti declinarono l'offerta. C'erano stati troppi investimenti nell'AM e troppe persone avevano ormai le radio AM, che erano un oggetto di largo consumo a basso prezzo. Armstrong puntò allora sulle piccole società, progettando un sistema completo (trasmettitore, antenne e ricevitori) ed iniziando nel 1939 un servizio sperimentale di trasmissioni broadcast a New York e nel New England. La qualità musicale era superba. L'RCA rispose immediatamente alla minaccia che si profilava. Prima cercò di fargli negare le frequenze (dicendo che servivano per la TV), poi provò a comprare i brevetti per un milione di dollari, senza ulteriori royalty. Armstrong rifiutò perché tutti gli altri le pagavano e perché non gli pareva corretto dare una simile opportunità alla RCA rispetto alle società che avevano lavorato con lui e non contro di lui. Prima che la battaglia legale potesse entrare nel vivo, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. Tutti usarono la modulazione di frequenza durante la guerra. Armstrong permise ai militari di usare i suoi brevetti senza pagare royalty per tutta la durata del conflitto. Nessuna società avrebbe potuto fare un gesto simile ed anche lui, con le spese del laboratorio, poté a malapena affrontarlo. L'RCA non rimase ferma e nel 1945, insieme ad altre società radio, convinse le autorità a spostare la banda FM dai 44-50 MHz allora usati agli attuali 88-108 MHz. A parole il motivo era evitare il "disturbo ionosferico", nei fatti rese immediatamente obsoleti tutti i trasmettitori e ricevitori che erano stati costruiti. Inoltre l'FCC impose parecchi limiti alla potenza trasmissiva e proibì i ponti radio dagli studi radio ai trasmettitori posti in cima alle montagne, obbligando le società a collegarli attraverso i cavi coassiali dell'AT&T a tariffe esorbitanti. Lo scopo finale, raggiunto, era azzoppare le trasmissioni FM.
Dopo questa sconfitta, Armstrong ridisegnò risolutamente tutto il suo sistema e lo fece funzionare a frequenze più alte entro il 1948, ma questa fu la sua ultima fatica progettuale. L'RCA aveva costruito ricevitori FM nei precedenti otto anni senza pagargli nulla e nel 1949, quando mancavano solo due anni alla scadenza del brevetto, Armstrong le fece causa per violazione di brevetto. Gli avvocati dell'RCA, con varie scappatoie legali, fecero trascorrere gli anni, toccando il culmine quando l'RCA dichiarò che aveva inventato la modulazione di frequenza senza alcun aiuto da parte di Armstrong. Dopo una tale affermazione, Armstrong non volle più sentir parlare di accordi extragiudiziali.
La sua ultima invenzione (1953) fu un sistema per trasmissioni multiple in modulazione di frequenza su una stessa larghezza di onda (Multiplexing FM), così che più di un programma può essere diffuso simultaneamente senza mutare lunghezza d'onda.
Nello stesso anno, tutte le licenze e i brevetti di Armstrong erano scaduti e le enormi spese legali e le spese di ricerca lo avevano quasi portato alla bancarotta. Dopo un'aspra discussione, sua moglie (Marion, questo il suo nome, prima di sposarlo fu la segretaria del presidente di allora della RCA, David Sarnoff) l'abbandonò il giorno del Ringraziamento, andando a vivere da sua sorella.
Il 31 gennaio 1954 Armstrong le scrisse una lettera di due pagine, la lasciò sul tavolo del loro appartamento e vestito di tutto punto - cappotto, cappello, sciarpa e guanti - si gettò da una finestra del 13° piano. Nel biglietto lasciato alla moglie, scrisse: "Possa Dio aiutarti ed avere misericordia della mia anima".
Il suo corpo fu scoperto solo il giorno dopo, su una sporgenza posta al terzo piano.
La moglie continuò la causa ma, a differenza di Armstrong, desiderava trovare un compromesso. Si accordò con l'RCA per oltre un milione di dollari, e dopo continuò con tutte le altre società, come Sylvania e CBS, che avevano ugualmente violato i suoi brevetti, vincendo tutte le cause e raccogliendo milioni di dollari. L'ultima a cedere fu la Motorola, davanti ad una sentenza della Corte Suprema, nel 1967, tredici anni dopo la morte di Armstrong.
Armstrong non fu mai un dipendente. Affittò un laboratorio negli scantinati della Columbia University, rimanendo là col salario simbolico di un dollaro all'anno, dato che i suoi brevetti gli rendevano molto più di quello che avrebbe potuto offrirgli l'università. Non insegnò mai, ma l'università era onorata di averlo con sé, e questa soluzione gli consentiva di accedere ad importanti risorse di ricerca e di essere in contatto con un ampio circolo intellettuale. A differenza di altri inventori, Armstrong non creò mai delle società e portò avanti tutto il lavoro da solo, col semplice aiuto di un paio di assistenti.

Fonti: www.infodomus.it/radio/fame/earmstrong.htm
it.wikipedia.org/wiki/Edwin_Howard_Armstrong
it.emcelettronica.com/alla-riscoperta-del-circuito-reflex-ricevitore-onde-medie-con-t...
OFFLINE
Post: 1.781
Registrato il: 26/11/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Illuminato
04/07/2013 12:55

Oltre il multiplexing in quella data (1955) si pensava alle trasmissioni stereo, e per questo credo sia conveniente una infarinata dando un cenno sulla tecnologia utilizzata nella trasmissione FM stereo, senza pretendere di esaurire l'argomento che è di competenza del nostro imbattibile Regulus. La trasmissione in stereofonia, tanto comune al giorno d’oggi, ha avuto origine nei primi anni '60, ed era riservata ai grossi impianti radio-fonografici domestici, dal prezzo elevato e dalle prestazioni, per quei tempi, favolose. La tecnologia utilizzata per la trasmissione e la ricezione stereofonica è piuttosto complessa, ed il suo studio approfondito esula dagli scopi di queste pagine; tuttavia ritengo indispensabile, per completezza, dare almeno un cenno sul principio di funzionamento, sulla struttura del segnale FM stereo trasmesso e sulla costituzione di un decoder stereofonico



Di trasmissioni radio stereofoniche si parlava già negli anni '50, con tante proposte e numerosi brevetti. Una delle proposte fu quella di trasmettere i due canali stereosu due frequenze differenti a distanza fissa, il che poteva essere fatto su qualunque banda, per esempio le onde medie. Il ricevitore avrebbe dovuto essere dotato di due sintonizzatori distinti, uno per il canale destro, uno per il sinistro: in pratica una doppia radio in un solo contenitore, fornita di un unico comando. L’idea era apparentemente buona, ma aveva un grosso inconveniente: la trasmissione non sarebbe stata ricevibile con un comune ricevitore monofonico, o meglio si sarebbe potuto ricevere solo un canale, e non la miscela dei due come sarebbe corretto. Viceversa, il ricevitore stereo realizzato con quella tecnologia non avrebbe potuto ricevere una trasmissione normale se non spegnendo uno dei canali o annullando l’offset di frequenza. Insomma mancava completamente la compatibilità tra la tecnologia proposta e quella esistente. Un’altra idea fu quella di utilizzare la modulazione in frequenza per trasmettere un canale, quella in ampiezza per trasmettere l’altro canale, sulla medesima portante. Anche in questo caso le difficoltà erano molteplici, e non si arrivò mai ad uno standard accettabile, anche a causa, ancora, della mancanza di compatibilità con i sistemi esistenti.



La soluzione che fu adottata alla fine ha qualcosa a che vedere con l’ultima proposta riportata sopra, ed è il frutto degli studi di un’apposita commissione creata negli Stati Uniti per questi scopi, la Federal Communications Commission e da essa prende il nome. Viene chiamato infatti “Sistema Stereo FCC”. È un’invenzione ingegnosa e complessa che ha permesso la trasmissione stereofonica pur mantenendo la piena compatibilità con i ricevitori monofonici. Ancora oggi, a distanza di oltre quaranta anni dalla loro introduzione (1961), le trasmissioni FM stereo sono un valido mezzo per trasmettere musica di ottima qualità, e si prestano ancora ad aggiunte tecnologiche (come i canali RDS, le sottoportantidi servizio eccetera) che mantengono la tecnologia “giovane” e ancora resistente e competitiva rispetto agli attacchi della radio digitale. L’unico inconveniente, se così può essere considerato, delle trasmissioni stereo, è che possono essere effettuate solo su bande di frequenza elevata, come sono appunto le bande VHF dove avviene la trasmissione in FM. Infatti i canali della banda FM sono distanziati l’uno dall’altro di 200kHz, ed è solo grazie a questa abbondanza di spazio che si sono potute alloggiare in ciascun canale tutte le informazioni relative al segnale stereofonico.



Stereo o "bi-ampli"?



Molti ricevitori AM/FM dei primi anni '60 portano nel nome o in qualche marchio la scritta "stereo". In genere, questa dicitura non si riferisce alla vera e propria capacità di ricezione stereofonica, ma alla semplice presenza di un doppio amplificatore di bassa frequenza (sistema "bi-ampli"). Il doppio canale BF permetteva di riprodurre dischi stereofonici e forniva migliori caratteristiche alle qualità audio anche nell'ascolto monofonico (tridimensionalità del suono e altre sofisticherie). Non bisogna confondere queste caratteristiche con quelle relative alla ricezione FM stereo, che comporta la presenza di un apposito decoder. In genere i ricevitori AM/FM veramente stereofonici lo denotano dalla presenza di alcuni controlli supplementari (tasti mono/stereo, potenziometro di bilanciamento), oltre ad una spia, in genere costituita da una lampadina al neon, che segnala l'avvenuto "aggancio" di una emittente stereofonica. Un'occhiata all'interno del mobile della radio può essere d'aiuto a fugare ogni dubbio.



Formazione del segnale stereo







Il segnale stereofonicodi partenza, come si sa, è costituito dai due canali di bassa frequenza, destro (R) e sinistro (L). Per ottenere l’ascolto stereofonico, in ricezione i due canali devono restare distinti e separati, ed i loro contenuti si devono mescolare il meno possibile. La miscela (somma) dei due canali produce infatti il segnale monofonico (M = R + L), come si vede . Questo è ciò che capita normalmente quando si ascolta della musica stereofonica attraverso un amplificatore monoaurale: l’informazione stereofonica si perde e si ottiene un segnale che comprende sia R sia L ma è differente da entrambi. Partendo dal solo segnale M non è possibile andare a ritroso, ossia non è possibile ricavare i due segnali distinti, dato che sono mescolati indissolubilmente. Ma se si possiede M e S, o M e D, o anche altre combinazioni, per esempio la somma e la differenza dei due canali, allora è possibile recuperare i segnali di partenza effettuando delle “semplici” operazioni algebriche. L’importante è riuscire a trasmettere tutte le informazioni necessarie, sullo stesso canale radio, senza che si mescolino a loro volta. Questo è il vero problema. La soluzione è un segnale molto complesso che prende il nome di “segnale multiplex”. La sua strutturaè mostrata nel diagramma qua sotto. Mi scuso fin d’ora per la spiegazione un po’ troppo “tecnica” che segue, ma purtroppo, come dicevo, si tratta di un sistema complesso.







Ciò che è raffigurato nello schema è il modo in cui è occupata la banda di trasmissione FM, per ciascun canale di trasmissione. Il primo tratto (da qualche decina di Hz a 15kHz) è occupato dal segnale M, ossia la combinazione dei due canali stereo. Se un ricevitore si limita a ricevere quel tratto di banda è in grado di riprodurre perfettamente una trasmissione monoaurale, senza alcuna perdita di fedeltà. In questo modo è salvaguardata la compatibilità “verso il basso”. Un ricevitore equipaggiato per la ricezione stereo avrà invece una larghezza di banda di che si estenda almeno fino ai 53kHz, ed in questo modo potrà ricevere la seconda componente del segnale stereo, il segnale “differenza” L - R. Questo, però, non è stato trasmesso tale e quale, ma utilizzato per modulare in ampiezza un segnale alla frequenza di 38kHz. Questo segnale prende il nome di “sottoportante”. In questo modo si è potuto “spostare” il segnale differenzain una zona della banda non occupata. Per rendere la cosa ancora più complessa, occorre dire che la stessa sottoportante viene soppressain trasmissione per motivi di assorbimento di potenza, ma vengono trasmesse le sole bande lateralidella modulazione, come si vede in figura. Ma per poter rivelare un segnale modulato in ampiezza, occorre che la portante sia presente, e perciò viene inserita nel segnale una “nota” a 19kHz, cioè metà della frequenza della sottoportante. Questa nota si posiziona come una “riga” nello spazio vuoto lasciato dalle due bande maggiori. Il decodificatore stereoavrà anche il compito di utilizzare questa nota per ricostruire la sottoportante e poter così rivelare il segnale L - R. Infine, se la banda di ricezione si estende ancora un po’, fino verso i 57kHz, essa potrà comprendere anche le informazioni digitali presenti, sotto forma di modulazione di fase, nel segnale RDS. Questo è il segnale, usato soprattutto nelle autoradio, che porta le informazioni che appaiono sul display della radio, ossia il nome dell’emittente, le informazioni sulla trasmissione in corso, la data e l’ora eccetera. È una specie di “televideo” radiofonico. Negli Stati Uniti la cosa non finisce qui, perché molti canali FM stereo contengono ancora un ulteriore canale audio, monofonico a bassa fedeltà, che può trasportare musica di intrattenimento adatta per grandi magazzini, ambulatori eccetera.



Non scendo in ulteriori dettagli sulle interessanti tecniche usate in trasmissione per ottenere il segnale FM multiplex; vediamo invece per sommi capi quali sono i compiti che deve svolgere un decoder stereoper ricostruire il segnale da inviare agli amplificatori finali. Partiamo dal segnale in uscita dal rivelatore FM.



· Filtraggio della “nota” a 19kHz necessaria per ricostruire la sottoportante a 38kHz. Questa viene ottenuta per semplice duplicazione di frequenza della nota ricevuta;

· Ricostruzione del segnale completo a 38kHz modulato in ampiezza da L-R; rivelazione e filtraggio. Il risultato è la combinazione L-R originale;

· Filtraggio del segnale L+R mediante un filtro passa-basso;

· Combinazione algebrica (L+R)+(L-R) = 2L (canale sinistro);

· Combinazione algebrica (L+R)-(L-R) = 2R (canale destro).



I segnali L ed R ricostruiti vengono a questo punto inviati ai canali audio, ai controlli di tono e agli amplificatori finali. Come si vede la sequenza è complessa, e si può intuire che i circuiti necessari siano delicati e di difficile messa a punto. Fortunatamente al giorno d’oggi esistono circuiti integrati monolitici che svolgono tutte le funzioni indicate, mentre negli anni ’60 occorreva una apposita sezione del ricevitore, dotata di numerosi transistor, diodi e bobine, che veniva adibita a tale compito. Per questo motivo la stereofonia era prerogativa dei complessi di classe elevata, mentre la maggior parte delle radio portatili non ne erano dotate. Ecco, per esempio, nello schema qua sotto un tipico decoder stereo utilizzato in una radio AM-FM-stereo a valvole di fabbricazione tedesca (anno 1962).


scusate ma non riesco a postare i grafici che aiuterebbero a comprendere il principio di funzionamento.





OFFLINE
04/07/2013 13:38

No problem filovirus, posta pure!!! [SM=g1950677]
OFFLINE
Post: 6.327
Registrato il: 18/07/2011
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
04/07/2013 14:04

Dato che nel topic sull'oggetto di Vieste si parlava di antenne camuffate da alberi questa guida invece ci illustra come usare un albero come antenna.

www.air-radio.it/pdf/albero_come_antenna.pdf

OFFLINE
04/07/2013 14:43

Re:
eone nero, 04/07/2013 14:04:

Dato che nel topic sull'oggetto di Vieste si parlava di antenne camuffate da alberi questa guida invece ci illustra come usare un albero come antenna.

www.air-radio.it/pdf/albero_come_antenna.pdf




Conosco quella guida...eheh...
Anche perchè, visito ogni giorno, il blog e il sito dell'A.I.R., Associazione Italiana Radioascolto. Si può anche scaricare un rivista mensile gratis, sempre in pdf, chiamata Radiorama. Naturalmente, per chi è appassionato di radio... [SM=g6794]
Dimenticavo: l'Associazione, ha anche un gruppo Facebook, a cui ci si può iscrivere. Io mi sono iscritto due anni fa e insieme a tutti gli altri radioappassionati, ci scambiamo informazioni e parliamo di tutto quello che riguarda la radiotecnica e la radiodiffusione in genere.
[Modificato da Regulus83 04/07/2013 15:04]
OFFLINE
Post: 6.327
Registrato il: 18/07/2011
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
04/07/2013 15:17

Regulus83, 04/07/2013 14:43:



Conosco quella guida...eheh...
Anche perchè, visito ogni giorno, il blog e il sito dell'A.I.R., Associazione Italiana Radioascolto. Si può anche scaricare un rivista mensile gratis, sempre in pdf, chiamata Radiorama. Naturalmente, per chi è appassionato di radio... [SM=g6794]
Dimenticavo: l'Associazione, ha anche un gruppo Facebook, a cui ci si può iscrivere. Io mi sono iscritto due anni fa e insieme a tutti gli altri radioappassionati, ci scambiamo informazioni e parliamo di tutto quello che riguarda la radiotecnica e la radiodiffusione in genere.



Qua la rivista Radiorama

www.air-radio.it/index.php?sinistro=menusocilog.php&destro=radiorama/...

Qua troviamo la biblioteca

www.air-radio.it/biblioteca.php




OFFLINE
Post: 1.781
Registrato il: 26/11/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Illuminato
04/07/2013 19:19

Re:
Regulus83, 04/07/2013 13:38:

No problem filovirus, posta pure!!! [SM=g1950677]




grazie per la comprensione, ma non riesco ad estrapolare immagini da un pdf..credo ci sia un programma per farlo, ma con la key internet (wind) mi diventa una impresa. alla prima occasione utile con una connessione decente vedrò se riesco a "sopperire" alla figuraccia.
OFFLINE
Post: 6.327
Registrato il: 18/07/2011
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Master
04/07/2013 19:36

filovirus59, 04/07/2013 19:19:




grazie per la comprensione, ma non riesco ad estrapolare immagini da un pdf..credo ci sia un programma per farlo, ma con la key internet (wind) mi diventa una impresa. alla prima occasione utile con una connessione decente vedrò se riesco a "sopperire" alla figuraccia.



Se usi Firefox puoi utilizzare l'add-on Abduction (per restare in tema ufologico [SM=g3061178] ) questo ti permette di salvare direttamente in formato grafico una pagina intera oppure un ritaglio senza fare un Print Screen e processare con un software grafico l'immagine, poi la puoi uppare su dei server come Tinypic.com.

www.geekissimo.com/2009/12/14/abduction-selezionare-e-catturare-schermate-direttamente-dal-...

addons.mozilla.org/it/firefox/addon/abduction/

Nel caso Abduction non funzioni sul PDF puoi utilizzare PDF Image Extraction Wizard , qua trovi una guida.

aranzulla.tecnologia.virgilio.it/come-estrarre-facilmente-le-immagini-dai-pdf-8...


OFFLINE
05/07/2013 02:14

Alfred Vail, il vero inventore del codice Morse?



Alfred Hewis Vail, nacque a Morristown, nel New Jersey, il 25 Settembre del 1807, e morì 18 gennaio 1859 sempre nella stessa città. Insieme a Samuel Morse, sviluppò e commercializzò il telegrafo, tra il 1837 e il 1844. Vail e Morse, furono i primi a costruire un cablaggio, che andava da Washington a Baltimora.
I genitori di Vail furono Bethiah Youngs (1778-1847) e Stephen Vail (1780-1864). Suo padre fu imprenditore e industrialista. Il padre fondò la Speedwell Ironworks, una delle più innovative ferriere di quei tempi. Alfred ebbe anche un fratello, George Vail, noto politico in quell'epoca.
Alfred frequentò dapprima la scuola pubblica, prima di iniziare a lavorare come macchinista. Si iscrisse all'Università di New York nel 1832, per studiare teologia e diventare prelato presbiteriano; fu molto apprezzato, e riscosse notevole successo. Purtroppo, a causa della salute cagionevole, dovette abbandonare la sua idea iniziale e volgere altrove la sua attenzione. Fu membro della Eucleian Society, dove si laureò nel 1836.
Il 2 settembre 1837, mentre visitava l'Alma mater, assistette ad uno degli primi esperimenti di Morse effettuati sul telegrafo. Con Morse, fece un contratto per fondare la "Speedwell", un'azienda a proprie spese, in cambio del 25% dei ricavi. Vail persuase suo padre a contribuire con $ 2000 al completamento dell'apparato telegrafico. Anche il fratello George sostenne finanziariamente il progetto.
Il 23 settembre 1837 fu stipulato un accordo con Morse, in base al quale Vail prometteva di costruire entro il 1 gennaio 1838, a "... sue spese ...", un modello del telegrafo da mostrare ad un comitato del Congresso a Washington. I Vail avrebbero inoltre pagato tutte le altre spese, compresi i costi di brevetto. Di contro Alfred avrebbe ricevuto un quarto di tutti i diritti statunitensi, del quale il fratello George, come semplice socio finanziario, ne avrebbe poi ricevuto la metà. Essi si sarebbero anche divisi metà dei diritti per la Francia, Inghilterra, Scozia ed Irlanda, se avessero finanziato i brevetti in quelle nazioni. Tutti i brevetti dovevano essere "... presi a nome e ad esclusivo beneficio ..." di Morse.
Per gli altri risultati degli esperimenti telegrafici, l'accordo stabiliva che "In caso che le suddette parti facciano nuove scoperte … o qualsiasi nuova invenzione … la proprietà sarà di entrambi, con la stessa proporzione dei loro rispettivi diritti sulla totalità".
Vail iniziò la costruzione dell'apparato con l'aiuto del suo assistente William Baxter, mentre Morse rimase a New York, occupato nella domanda di brevetto provvisorio, sottoscritta il 3 ottobre 1837. Nel frattempo, per aiutarlo finanziariamente in modo discreto e senza offenderne i sentimenti, i Vail commissionarono a Morse i ritratti della famiglia. All'inizio del gennaio 1838 il nuovo apparato era pronto.
Alfred Vail partecipò alla prima esibizione pubblica del telegrafo a New York. La prima trasmissione, avvenne il 6 gennaio 1838, con un cablaggio lungo 2 miglia (3 km. circa). Il messaggio trasmesso fu: "Un cameriere paziente non è un perdente". Nei mesi successivi, Morse e Vail esposero il telegrafo al Franklin Institute di Filadelfia, ai membri del Congresso degli Stati Uniti e al presidente Martin Van Buren. Nel marzo del 1843 fu nominato soprintendente alla costruzione della linea telegrafica fra Washington e Baltimora e fu lui che all'inaugurazione ufficiale ricevette il primo messaggio telegrafico (una citazione biblica, "What Hath God Wrought.") inviato da Washington, venerdì 24 maggio 1844 alle 8.45 del mattino.
Vail smise di lavorare nel 1848 e trascorse i suoi ultimi anni nello svolgimento di ricerche genealogiche. Da quando condivise il ricavato di Morse con suo fratello George, Vail comprese che il suo lavoro era molto meno redditizio rispetto a quello di Morse, che già si era guadagnato molti meriti.
I suoi progetti e l'attrezzatura, vennero successivamente donati da suo figlio Stephen, alla Smithsonian Institution e alla New Jersey Historical Society.
Il cugino di Alfred, Theodore N. Vail (1845-1920), fu il primo presidente della American Telephone & Telegraph, oggi nota come AT&T.

******


I contributi di Vail al telegrafo sono stati essenziali nella trasformazione di un apparato sperimentale in uno strumento veramente pratico. Essi sono:
•il braccio mobile orizzontale per l'azionamento della penna o dello stilo del registratore telegrafico, attraverso il quale lo strumento di scrittura effettua un movimento verticale e non orizzontale rispetto alla carta;
•il rullo scanalato del registratore telegrafico. Questo, in unione allo stilo metallico, consentiva di incavare sulla striscia di carta i punti e le linee, eliminando l'inconveniente delle matite che si spuntavano o degli inchiostri che macchiavano;
•il tasto telegrafico;
•l'invenzione dell'alfabeto a punti e linee.
Ed è senz'altro quest'ultima l'innovazione più importante. È importante ricordare che i segni convenzionali ideati e proposti da Morse per l'alfabeto telegrafico originale erano numerici e non alfabetici. Essi dovevano essere tradotti con l'aiuto di un dizionario dove ogni parola inglese era rappresentata da un numero arbitrario. Le singole cifre di ogni numero erano individuate contando i "denti" causati dal movimento del pennino sulla carta, come si vede nella riproduzione sottostante di una delle prime strisciate telegrafiche (i numeri sono 322 - 23 - 1 - 3).

[IMG]http://i40.tinypic.com/2037f5.gif[/IMG]

Ai tempi di trasmissione si dovevano perciò aggiungere i tempi di conversione fra numeri e parole, che non furono più necessari con l'innovazione di Vail.
Così William Baxter, assistente di Alfred Vail, ricordò la costruzione del registratore telegrafico e la conseguente nascita del moderno alfabeto telegrafico:

"Alfred era particolarmente modesto e senza pretese, mentre il professor Morse era molto portato ad insistere sulla superiorità dei suoi progetti e metodi, solamente perché erano i suoi. Dato che lo seguivamo col rispetto dovuto ad un professore, fummo all'inizio piuttosto inclini a sottometterci alle sue affermazioni. Da ciò derivò che la prima macchina costruita alla Speedwell era praticamente una copia del modello originale, sebbene costruita in metallo con una forma più simmetrica e pratica.
Acquistando familiarità con Morse, ci rendemmo conto che la sue conoscenza e capacità meccaniche erano limitate, e le sue idee sugli aspetti della costruzione di scarsa importanza. Man mano che si sviluppavano i punti deboli dell'apparato, Alfred iniziò a sfruttare la sua meravigliosa capacità inventiva per sostituire con combinazioni meccaniche di valore pratico e commerciale i progetti più o meno impraticabili di Morse.
Scoprimmo, ad esempio, che occorreva frequentemente rifare la punta alla matita dell'apparato di registrazione, e che la punta nuova lasciava un segno diverso da quella consumata, che tendeva a rendere la registrazione confusa e difficile da decifrare. Alfred progettò una penna stilografica che faceva una linea uniforme. Lo strumento, tuttavia, non lo soddisfaceva, dato che gettava inchiostro in tutte le direzioni quando era mosso bruscamente dall'azione improvvisa del magnete, ed egli spese del tempo in diligente studio nel tentativo di trovare un rimedio. Era un disegnatore meccanico di straordinaria bravura, com'è attestato da alcuni suoi lavori ancora in mano alla famiglia. Un giorno mi portò, dopo aver lavorato un'ora al tavolo da disegno, lo schizzo di un nuovo dispositivo di marcatura, nel quale al braccio era dato un movimento verticale invece del movimento trasversale fino ad allora impiegato. Costruimmo il nuovo braccio, e per la prima volta producemmo un registratore capace di fare punti, linee e spazi.
In quel periodo il cervello di Alfred era sotto pressione, e sfornava idee nuove ogni giorno. Vide in questi nuovi caratteri gli elementi di un codice alfabetico col quale la lingua poteva essere trasmessa in parole e frasi vere, e si mise immediatamente all'opera per costruire un tale codice. Il suo progetto di base era di impiegare le combinazioni più semplici e brevi per rappresentare le lettere più ricorrenti dell'alfabeto inglese, e le rimanenti per quelle meno frequenti. Per esempio, scopri con una ricerca che la lettera e appare molto più frequentemente di qualsiasi altra lettera, e di conseguenza le assegnò il simbolo più breve, un unico punto (.). All'opposto, la j, che capita di rado, è espressa da linea-punto-linea-punto (-.-.). Dopo aver iniziato a fare dei calcoli, per accertare la frequenza relativa dell'occorrenza delle diverse lettere dell'alfabeto inglese, Alfred fu colpito da un'improvvisa ispirazione e visitò l'ufficio del giornale locale di Morristown, dove trovò l'intero problema già risolto nella cassetta dei caratteri del tipografo."


È in corso una disputa su chi, tra Morse e Vail, abbia inventato il codice Morse. La teoria secondo cui sia stato Vail è sostenuta da alcuni.

www.telegraph-office.com/pages/vail.html
query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=9502EFD6103BE631A25752C2A9609C94...
query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=9801E7DD113DE633A25753C3A9609C94...

Fonti: www.infodomus.it/radio/fame/avail.htm
it.wikipedia.org/wiki/Alfred_Vail
OFFLINE
06/07/2013 01:40

John Ambrose Fleming, l'inventore della valvola



Sir John Ambrose Fleming, nacque a Lancaster, nel Lancashire, il 29 Novembre 1849 e morì a Sidmouth, nel Devonshire, il 18 Aprile 1945.
Fu un elettrotecnico e radiotecnico inglese, inventore del diodo (1904), la prima delle valvole termoioniche (i cosiddetti tubi elettronici), che, fino all'invenzione dei transistori (1948), furono componenti insostituibili della radio, della televisione, dei calcolatori e di molti altri apparecchi elettronici.
Fleming s'iscrisse all'University College di Londra all'età di 16 anni e si laureò in Scienze nel 1870. Dopo un breve periodo in cui insegnò alla Rossall School, ritornò a Londra al Royal College of Chemistry per lavorare alle dipendenze dell'eminente chimico Sir Edward Frankland. Nel 1874 fu nominato insegnante di scienze al Cheltenham College, e fu sua la prima relazione letta di fronte all'appena costituita Physical Society di Londra. Tre anni dopo andò a Cambridge per lavorare alle dipendenze del professor James Clerk Maxwell. Inoltre, per un breve periodo, fu professore di matematica e fisica all'University College di Nottingham.
Nel 1881, quando l'illuminazione elettrica iniziò ad attirare l'interesse del pubblico, Fleming iniziò la sua collaborazione decennale con l'Edison Electric Light Company di Londra. La sua grande conoscenza pratica lo qualificò come consulente elettrotecnico, e in questa veste aiutò molte aziende municipali nella stesura di piani di elettrificazione e nella risoluzione di problemi.
Nel 1885 Fleming divenne il primo professore d'elettrotecnica all'University College di Londra, carica che tenne per oltre quarant'anni, fino al 1926. Le sue doti d'insegnante e conferenziere gli fecero avere molti inviti per parlare di fronte al pubblico della Royal Institution e della Royal Society of Arts. Il suo trattato di telegrafia fu per molti anni il testo di riferimento sull'argomento.
Come ovvio, il suo lavoro collegato all'introduzione del telefono e della luce elettrica in Inghilterra lo portò nel campo della radio. Per oltre venticinque anni fu consulente scientifico della Marconi Wireless Telegraph Company, e fu parzialmente responsabile del progetto della prima stazione transatlantica a Poldhu. Non è tuttavia per Poldhu che si deve ricordare Fleming. Il trionfo di Poldhu appartiene a Marconi. Fu un piccolo bulbo elettrico, "una ricaduta secondaria della lampada elettrica ad incandescenza", che permise a Fleming di reclamare la sua parte di gloria.
Nel 1883 Edison aveva notato il fenomeno chiamato "effetto Edison", senza essere in grado né di spiegarlo né di sfruttarlo in alcun modo. Le sue osservazioni si erano limitate a constatare che, quando una piastra metallica collegata ad un filo era piazzata dentro una lampadina, si produceva un flusso di corrente positiva. Fleming, partendo da queste osservazioni, riprese l'idea e scoprì che lo stesso effetto accadeva con la corrente alternata, producendo un flusso esclusivamente positivo: nel tubo sotto vuoto gli elettroni evaporano dal filamento incandescente (il catodo) e vanno verso l'anodo, viaggiando in una sola direzione.
Studiando le cause fondamentali dell' "effetto", Fleming scoprì che la combinazione placca-filamento poteva essere usata come raddrizzatore di correnti alternate, non solo per quelle di rete, a bassa frequenza, ma anche per quelle ad alta frequenza usate nelle trasmissioni senza fili.
Questo "raddrizzatore", collegato a un rilevatore Marconi, convertiva i segnali radio in corrente alternata in deboli segnali in corrente continua, riconoscibili da un ricevitore telefonico: era il 1904 (il brevetto fu richiesto in Gran Bretagna il 16 Novembre). Come disse Fleming, "l'anello mancante nelle trasmissioni senza fili era stato 'trovato' ed era una lampadina elettrica!". Lo scienziato comprese che il diodo poteva essere usato in un ricevitore radio come "rilevatore" più affidabile ed efficiente di un cristallo, ma sfortunatamente perse interesse in esso e decise di cercare di sviluppare invece un sistema di rilevazione a galena. L'invenzione di Fleming fu l'antenata del triodo e delle altre valvole ad elettrodi multipli.

[IMG]http://i42.tinypic.com/20hvajd.gif[/IMG]
Schema elettrico della valvola inventata da Fleming

I nomi "diodo" e "valvola termoionica" descrivono bene il dispositivo. "Valvola" fu scelto da Fleming perché permette alle correnti di fluire in una sola direzione e "termoionica" contiene il suffisso thermos, che in greco significa caldo; diodo a sua volta è l'unione fra "di", che significa due, e "odo", contrazione di "elettrodo", cioè "due elettrodi".
Per quest'invenzione, la Royal Society of Arts di Londra premiò nel 1921 Fleming con il suo più prestigioso riconoscimento, la Gold Albert Medal. Inoltre Fleming fu fatto baronetto, nel marzo 1929, per i suoi "importanti contributi nella scienza e nell'industria".
Fra i libri scritti da Fleming ci sono The Alternate Current Transformer [Il trasformatore di corrente alternata] (1889, 1892), The Principles of Electric Wave Telegraphy [I principi della radiotelegrafia] (1906), The Propagation of Electric Currents in Telephone and Telegraph Conductors [La propagazione delle correnti elettriche nei conduttori telefonici e telegrafici] (1911), Memoirs of a Scientific Life [Memorie di una vita scientifica] (1934).

Fonti: www.infodomus.it/radio/fame/jafleming.htm
it.wikipedia.org/wiki/John_Ambrose_Fleming
OFFLINE
06/07/2013 02:01

Lee de Forest, l'inventore del triodo



Lee De Forest (Council Bluffs, 26 Agosto 1873 – Los Angeles, 30 Giugno 1961) fu uno scienziato, inventore, regista, produttore cinematografico e direttore della fotografia statunitense. Brevettò più di trecento invenzioni nel campo della telegrafia, telefonia, della radio, del cinema sonoro e della televisione.
La sua invenzione più importante, realizzata nel laboratorio della Western Electric di Chicago, è il triodo (1906), da lui chiamato inizialmente "audion": il tubo elettronico che, invece di avere due elettrodi come il diodo inventato nel 1904 dall'inglese John Ambrose Fleming, ne ha un terzo, la cosiddetta griglia di comando.
Il triodo ebbe una importanza fondamentale nello sviluppo della radiotecnica e dell'elettronica (soprattutto come amplificatore ed oscillatore), ma all'inizio non fu apprezzato ed il suo inventore finì anche in prigione per debiti
Lee de Forest era figlio di un Pastore protestante, trasferitosi in Alabama per diventare Presidente del Talledega College, una piccola scuola per neri. Il padre avrebbe voluto che il figlio seguisse le sue orme, ma de Forest studiò nel Massachusetts e si laureò all'Università di Yale nel 1899 con la tesi "La riflessione delle onde hertziane all'estremità di conduttori paralleli". Fin dalle scuole superiori aveva sviluppato invenzioni, di scarso successo, per pagarsi gli studi.
Nel 1902 fondò la De Forest Wireless Telegraph Company che fallì, come molte altre sue iniziative, a causa di una scarsa propensione agli affari. Nella sua vita, de Forest lavorò brevemente per diverse società, fra cui la Western Electric, ma per la maggior parte di essa fu un inventore indipendente. Ottenne oltre 180 brevetti (alcune fonti parlano di oltre 300 brevetti), ma solo pochissimi ebbero successo. Infatti de Forest sembra aver avuto un fiuto particolare per i fallimenti. Fu regolarmente coinvolto in cause legali per i brevetti (ed infatti consumò il suo patrimonio in parcelle di avvocati), si sposò quattro volte, molte sue società fallirono e fu defraudato dai suoi soci. La vita di de Forest, uomo estremamente energico e creativo, fu caratterizzata da una continua incompiutezza, da un continuo "essere quasi riuscito a farcela".
La fama di Lee de Forest deriva dall'invenzione, nel 1906, del triodo o amplificatore "Audion", come fu brevettato. Questo dispositivo fu concepito come evoluzione del diodo usato a quel tempo e frutto di altri inventori.
L'Audion è una valvola, riempita di gas, dove alla struttura base di un diodo, filamento e placca, è aggiunta una griglia, permettendo così sia di rettificare sia di amplificare il segnale. De Forest pensava che il gas fosse parte necessaria del sistema, ma altri mostrarono, nel 1912, che il triodo lavorava molto meglio nel vuoto completo.


Il triodo inventato da Lee de Forest

Nel 1907 de Forest fondò una società per le radiotrasmissioni, da lui preconizzate già nel 1902. Nel 1910 provò la prima radiotrasmissione dal vivo dalla Metropolitan Opera House di New York, dove cantava Enrico Caruso. Tuttavia, nonostante le dimostrazioni pubbliche di successo, la gente era scettica. Nel 1913 l'inventore fu accusato, dal Pubblico ministero, di defrudare i suoi azionisti con quelle che chiamò "assurde" promesse. De Forest perseverò nel suo lavoro e nel 1916 raccolse due successi: la prima pubblicità radiofonica (per i propri prodotti) e la prima elezione presidenziale raccontata dalla radio (sebbene i risultati fossero sbagliati).
Il triodo inventato da Lee de Forest divenne un componente essenziale non solo nella radio commerciale, ma anche nella telefonia (ad esempio permise all'AT&T di realizzare il servizio telefonico "da costa a costa" nel 1913), nella televisione, nel radar e nei primi computer; solo dopo molti anni fu rimpiazzato dai transistor a stato solido. Per questo de Forest fu etichettato come uno dei padri dell' "era elettronica".
Nel 1912, Lee de Forest mise a punto un circuito di retroazione (o a "feed-back", che migliorava la sensibilità dei radioricevitori), che avrebbe aumentato la potenza d'uscita di un trasmettitore radio e prodotto corrente alternata. Non vide l'importanza della sua scoperta e quando ne richiese il brevetto, nel 1915, il circuito era già stato brevettato da E. Howard Armstrong (l'inventore della radio supereterodina e della modulazione di frequenza). De Forest vinse la causa che intentò contro Armstrong e che durò fino al 1934, ma l'industria della radio riconobbe sempre a quest'ultimo i meriti dell'invenzione.
Nel 1921, de Forest inventò un sistema per registrare il suono nei film, sempre partendo dal lavoro di altre persone ed usando il suo Audion, fondando un'apposita società, la De Forest Phonofilm Corporation. Non riuscì tuttavia a convincere l'industria cinematografica e quando questa si decise, usò un sistema completamente differente. La De Forest Phonofilm Corporation chiuse nel 1925 e due anni dopo apparve nei cinema Il cantante di jazz, il primo film sonoro. Per ironia della sorte, l'industria cinematografica adottò successivamente il sistema sonoro proposto originariamente da Lee de Forest.
De Forest incoraggio la diffusione della radio e più tardi della televisione, come mezzi per aumentare la preparazione culturale degli Americani, ma fu deluso dalla loro evoluzione e fu molto critico verso la loro bassa qualità.
Lee De Forest trascorse gli ultimi trent'anni di vita, forse quelli più felici, ad Hollywood.

Fonti: www.infodomus.it/radio/fame/ldeforest.htm
it.wikipedia.org/wiki/Lee_De_Forest
OFFLINE
Post: 1.781
Registrato il: 26/11/2009
Sesso: Maschile
[IMG]http://oi65.tinypic.com/2hq8bb5.jpg[/IMG]
Utente Illuminato
06/07/2013 18:02

Julius Edgar Lilienfeld e il tedesco Oskar Heil sono quelli che "progettarono" il transistor, in tempi e modi separati ma giunsero alle stesse conclusioni. il primo transistor però come prototipo funzionante fu realizzato nel mese di dicembre del 1947 da due ricercatori dei laboratori Bell Labs: Walter Brattain e John Bardeen. il principio di funzionamento era quello di realizzare una resistenza apparente variabile che in base alla legge di ohm I=V/R se R valore piccolo la I era di grandi dimensioni. il concetto che il transistor è un dispositivo che amplifica in corrente deriva da questo concetto base. polarizzando il dispositivo si aumenta o diminuisce la resistenza che offre e se si modifica in funzione ad un segnale presente in base lo si ritrova amplificato in corrente sull'emettitore. il tutto ovviamente a spese della tensione e corrente di alimentazione.
[Modificato da filovirus59 06/07/2013 18:09]
06/07/2013 18:45

Benissimo filovirus!!! Grazie per le info!!! [SM=g3061192]
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:38. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Ufoonline.it offre i suoi contenuti nella nuova Fan Page di Facebook, un modo semplice e comodo per essere informati in tempo reale su tutti gli aggiornamenti della community direttamente nel tuo profilo del celebre Social Network. Se ti iscrivi gratuitamente, puoi interagire con noi ed essere informato rapidamente sulle ultime notizie ma anche su discussioni, articoli, e iniziative.