saturn_3, 20/04/2013 20:55:
L'articolo in Home smorza comunque un po' i toni....
Aggiungo anche il pdf completo della conferenza, con i dati e le analisi che hanno portato a definire "sicuri pianeti" quelli appena scoperti:
Estraggo dall'articolo in Homepage:
Prima di tutto esistono due metodi principali per desumere l'esistenza di un esopianeta. Entrambi questi metodi hanno, almeno per ora, un grande limite: non sono in grado di individuare pianeti extrasolari di tipo terrestre.
La rilevazione indiretta.
La stella principale di un sistema extrasolare è certamente visibile, e l'ipotetico pianeta si può individuare in base agli effetti che provoca sulla stella principale. Due sono i principali metodi indiretti: quello astrometrico e quello spettroscopico; a questi due va aggiunta la fotometria a terra, che sta rivelandosi sempre più interessante in questi ultimi anni. Tutte queste tecniche rivelano gli effetti gravitazionali che la presenza del compagno planetario determina sulla stella, in conseguenza del loro moto attorno al comune centro di massa.
La rilevazione diretta non serve, se non in alcuni casi particolari, per la scoperta dei pianeti extrasolari ma, una volta scoperti con metodi indiretti, permette di studiarne alcune caratteristiche peculiari, ad esempio la presenza della materia diffusa intorno alle stelle.
Se leggiamo su Wikipedia, sul sito della NASA, e sulle pagine ufficiali della Kepler Mission all'interno del sito stesso, si legge esattamente il contrario.
Su wikipedia it.wikipedia.org/wiki/Metodi_di_individuazione_di_pianeti_extrasolari#... :
Il metodo più recente e più promettente è quello detto del transito. Esso consiste nella rilevazione della diminuzione di luminosità della curva di luce di una stella quando un pianeta transita di fronte alla stella madre. La diminuzione è correlata alla dimensione relativa della stella madre, del pianeta e della sua orbita. Ad esempio nel caso di HD 209458, la diminuzione di luce è dell'ordine dell' 1,7%.
Si tratta di un metodo fotometrico che funziona solo per la piccola percentuale di pianeti la cui orbita è perfettamente allineata col nostro punto di vista, però può essere utilizzato fino a grandi distanze. Il satellite francese COROT (lanciato il 26 dicembre 2006) e il Kepler della NASA (lanciato il 7 marzo 2009) svolgono osservazioni di questo tipo al di fuori dell'atmosfera terrestre, in quanto tutto il rumore fotonico indotto dall'atmosfera è eliminato e si possono ottenere curve di luce con precisione dell'ordine di 1 mmag, sufficiente in linea teorica per osservare pianeti come la Terra.
Gli altri due sono in inglese. Potete leggerli aprendo i link qui sotto:
kepler.nasa.gov/Mission/QuickGuide/
kepler.nasa.gov/files/mws/Kepler-62-69slides_2013Apr18.zip