Fonte:
www.yurileveratto.com/it/articolo.php?Id=346
Per quanto riguarda il trasporto dei massi più pesanti, Posnansky spiega la sua teoria, che sembra essere la più logica.
Innanzitutto è stata individuata la cava da dove si ottenevano i massi più grandi. Si chiama Quenachata ed è ubicata presso la cordigliera di Quimzachata, a circa 10 chilometri da Tiahuanaco.
Se osservate i dieci buchi situati nella parte bassa del masso più colossale del peso di cento tonnellate (figura principale), noterete che essi sono larghi circa 30 cm.
Ebbene, sempre secondo Posnansky questi incavi servivano per infilarvi dei robustissimi tronchi d’albero detto Kholo, che veniva trasportato direttamente dalla selva alta detta Yungas.
Quindi, utilizzando il concetto di leva, almeno 15 uomini ogni tronco (in tutto dieci), erano in grado di spingere il blocco ciclopico sopra delle pietre scivolose e quasi sferiche, ottenute dal letto di fiumi, che servivano da cuscinetto. Ovviamente, siccome disponevano di un numero limitato di pietre di fiume, una volta trasportato il blocco colossale lungo una certa distanza, spostavano le pietre di fiume dal selciato e si ricollocavano nella parte successiva.
Dobbiamo anche renderci conto che durante la costruzione di Tiahuanaco e di Puma Punku, la casta alta degli architetti-sacerdoti aveva il potere assoluto su masse di migliaia di lavoratori-schiavi che erano sottoposti a disciplina ferrea.
Secondo Posnansky quello indicato fu solo uno dei metodi per trasportare blocchi colossali d’andesite.