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Val Senales (BZ): Stop allo sci estivo

Ultimo Aggiornamento: 16/01/2013 19:31
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16/01/2013 09:50

Una triste notizia per tutti gli appassionati dello sci estivo ma anche allarmante...

Di Maurizio Di Giangiacomo

Val Senales (BOLZANO) - Il ritrovamento della «mummia del Similaun» da parte di due escursionisti tedeschi, vent’anni fa, è stato un colpaccio per l’economia turistica in Alto Adige. In Val Senales, dove «Ötzi» era rimasto sepolto nel ghiaccio per 5mila anni, è nato un frequentatissimo archeo-park. Per non parlare del museo-archeologico di Bolzano, dove riposa oggi, preso d’assalto da migliaia di turisti.



Ma quel preziosissimo ritrovamento, consentito dallo scioglimento del ghiaccio provocato dalle temperature sempre più alte, anche a quota 3.000, potrebbe aver segnato pure l’inizio della fine dello sci estivo in Provincia di Bolzano e più in generale sulle Alpi, come una piccola «profezia dei Maya». Con tanto di ultimo avvertimento, l’estate scorsa: il crollo della croce dalla cima del vicino ghiacciaio dell’Ortles, simbolo della montagna più alta dell’Alto Adige; era ceduta la roccia, ma sempre per le alte temperature, capaci di sciogliere il permafrost anche a quote superiori ai 3.000 metri.



Dopo decine e decine di allarmi sull’«agonia» dei nostri ghiacciai, il primo ad arrendersi è proprio quello della Val Senales dove, dalla prossima estate, non sarà più possibile sciare nel periodo estivo: dopo la chiusura degli impianti di risalita, programmata per i primi giorni del mese di maggio, gli appassionati – tanti tedeschi ma anche italiani, specie dalle regioni del Nord - dovranno attendere il mese di ottobre per tornare. Insomma, per gli ospiti una stagione comunque più lunga di quella di tante altre località dell’arco alpino, ma soprattutto senza la suggestione di una sciata mentre i colleghi magari sbuffano sotto il solleone in ufficio o al mare.

Oggi tocca al ghiacciaio della Val Senales, ma il destino degli altri ghiacciai dell’arco alpino – in primis quelli vicini, come quello del Presena, al Passo del Tonale, a cavallo tra Trentino Alto Adige e Lombardia – sembra segnato.



«Dal 1850 i ghiacciai si sono ritirati di un terzo e negli ultimi 30 anni il loro scioglimento è stato ancora più veloce» dice Roberto Dinale, glaciologo dell’ufficio idrografico della Provincia di Bolzano, che prevede che la stessa sorte della Val Senales, nei prossimi 10-15 anni colpirà i comprensori sciistici vicini, come lo Stelvio e il Tonale: «Quanto resisteranno alle temperature ogni anno sempre più alte dipenderà solo dalla loro esposizione e dall’altitudine».



Una prospettiva, quella della «morte» dello sci estivo, che ha spinto ad esempio gli impiantisti della società Carosello, sul ghiacciaio Presena, ad affrontare costi altissimi per sperimentare la copertura delle piste con i teloni (su una superficie pari a 14 campi da calcio) e rallentare così lo scioglimento del ghiaccio e della neve: nelle ultime stagioni estive l’operazione - che coinvolge anche le università di Milano e Trento, il Comitato glaciologico nazionale e la Provincia Autonoma di Trento – avrebbe consentito di «salvare» uno spessore di neve e ghiaccio di due metri. «Ma è una tecnica improponibile su grande scala per i costi - chiosa ancora Dinale – Così si prolunga solo l’agonia del ghiacciaio».



Del resto, che lo sci estivo in Val Senales avrebbe avuto vita breve gli addetti ai lavori sembravano saperlo. «Ormai d’estate arrivavano solo gli sci club e le squadre agonistiche nazionali – dice il direttore delle funivie, Helmut Sartori – I turisti dei bei tempi non si vedono già da qualche anno». Già, molti sono in fila al museo di Ötzi.

www.lastampa.it/2013/01/15/scienza/ambiente/si-scioglie-il-ghiacciaio-di-otzi-sulle-piste-stop-allo-sci-estivo-KO3N7jTi7J6HDMEUNlFw9I/pag...


















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Utente Master
16/01/2013 19:15

E siamo solo all' inizio, con il riscaldamente globale molto presto molti luoghi faranno la stessa fine di questo. [SM=g1950688]
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Utente Illuminato
16/01/2013 19:31

è quello che ci si aspetta ormai... estati sempre più calde ed inverni sempre più freddi
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