Nel
>>>CONGRESSO IN CORSO A LONG BEACH<<<, un gruppo di astronomi coordinato da Erik Petigura, dell'Università della California a Berkeley, ha presentato una ricerca in collaborazione con l'Università di Manoa (Hawaii).
Secondo i risultati ottenuti dalle simulazioni ed analisi dei primi tre anni di dati raccolti dalla missione Kepler,
i pianeti simili alla Terra sarebbero molti di più di quelli ipotizzati sino ad oggi.
Dallo studio emergono i seguenti dati:
Attorno al 17% di tutte le stelle simili al Sole osservate dal telescopio Kepler della Nasa, orbitano pianeti di circa una o due volte il diametro della Terra.
La stima include solo i pianeti che orbitano attorno alle loro stelle ad una distanza confrontabile a quella fra Mercurio e il Sole, ovvero l'attuale limite di capacità di rilevamento del telescopio.
I dati riscontrati hanno portato a calcoli complessi, e alla conclusione che le stelle con pianeti delle dimensioni simili o superiori alla Terra, ma in orbite simili a quelle del nostro pianeta, potrebbero essere addirittura il 50%.
Da queste analisi terminate da poco, sono stati aggiunti a quelli già scoperti, BEN 2.740 pianeti esterni al Sistema Solare potenziali nuovi candidati in orbita attorno a 2.036 stelle.
Quattro di questi potenziali nuovi pianeti sono meno di due volte le dimensioni della Terra e orbitano attorno alla "zona abitabile" della loro stella, ossia nella regione dove può esistere l'acqua allo stato liquido sulla superficie di un pianeta.
Ricordo che
>>>KEPLER<<< identifica i pianeti misurando la variazione di luminosità di oltre 150.000 stelle, alla ricerca di pianeti che transitano davanti alla loro stella.
Il requisito perché si parli di "potenziale pianeta" consiste in
almeno tre transiti davanti alla stella ospitante.
Il primo rileva la variazione di luminosità.
Il secondo rileva inoltre il tempo di rivoluzione attorno alla stella, che dovrà combaciare con l'eventuale terza osservazione.
Al verificarsi di questa
terza ed ultima osservazione, se son state rispettate le medesime variazioni nello spettro luminoso della Stella, e l'intervallo tra queste variazioni risulti essere identico, le probabilità che quello osservato sia il moto di un pianeta diventano altissime.
(Da par mio, riguardo la ricerca extrasolare, son sempre più eccitato
)
La ricerca la trovate in versione stringata (In Inglese) a questo indirizzo:
newscenter.berkeley.edu/2013/01/08/earth-size-planets-common-in...
Qui invece il link al Pdf della relazione:
astro.berkeley.edu/~petigura/eta-earth.pdf