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25/09/2012 12:50 | |
E’ stato battezzato col nome scientifico di “Australopithecus sediba”, la nuova specie di ominide scoperta in Sud Africa. I fossili, vecchi di due milioni di anni, potrebbero riscrivere il nostro albero genealogico evolutivo. I Paleontologi hanno scoperto il primo ominide nel sito Malapa nel 2008, e hanno poi trovato più di 220 ossa che apparterebbero almeno ad una mezza dozzina di ominidi di ogni età.
Il Professor Lee Berger dell’Università di Johannesburg del Witwatersrand spiega il ritrovamento: “I fossili dimostrano un cervello sorprendentemente avanzato, ma piccolo, una mano molto evoluta con un pollice lungo come quello di un uomo moderno, un bacino molto moderno, ma una forma del piede e della caviglia mai vista in qualsiasi specie di ominide che combina le caratteristiche di entrambe le scimmie e gli esseri umani in un unico pacchetto anatomico. Le numerose funzioni molto avanzate disponibili nel cervello e nel corpo, e la datazione precedente lo rendono probabilmente il miglior candidato come antenato per il nostro genere, il genere Homo, molto di più delle scoperte precedenti, come l’Homo habilis “. Le analisi delle rocce circostanti indicano che queste risalgono ad un periodo compreso tra i 1,977 e 1,98 milioni anni fa.
www.globochannel.com/wordpress/2011/09/09/sud-africa-scoperto-lanello-mancante-tra-luomo-e-la-scimmia-i... |
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25/09/2012 15:25 | |
Non è la prima volta che danno questo tipo di annuncio, speriamo sia quella buona...... |
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25/09/2012 17:12 | |
C'è dato che dovrebbe fare riflettere. Nell'arco di 1,97 o 1,98 milioni di anni, le probabili evoluzioni di una specie devono essere molteplici. Quindi è presumibile che mano a mano che le ricerche avanzano, si scoprano sempre più antenati che presentano caratteristiche che si avicinano a quelle della specie umana attuale. Non vorremmo mica giungere a conclusioni, quando il nostro pianeta ha un età di diversi miliardi di anni ?. Abbiamo difficoltà a stabilre con certezza dati risalenti a qualche millennio fa, per cui andiamoci con calma. Col tempo e la perseveranza alle conclusioni ci arriviamo. |
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25/09/2012 17:51 | |
blackmanta, 25/09/2012 17.12:
C'è dato che dovrebbe fare riflettere. Nell'arco di 1,97 o 1,98 milioni di anni, le probabili evoluzioni di una specie devono essere molteplici. Quindi è presumibile che mano a mano che le ricerche avanzano, si scoprano sempre più antenati che presentano caratteristiche che si avicinano a quelle della specie umana attuale. Non vorremmo mica giungere a conclusioni, quando il nostro pianeta ha un età di diversi miliardi di anni ?. Abbiamo difficoltà a stabilre con certezza dati risalenti a qualche millennio fa, per cui andiamoci con calma. Col tempo e la perseveranza alle conclusioni ci arriviamo.
Ma infatti ogni volta che si scava vengono alla luce reperti sempre piu' antichi di quelli precedentemente scoperti e che fanno retrodatare la comparsa dell'uomo sul pianeta ancora piu' indietro nel tempo.... |
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26/09/2012 15:08 | |
P@ufoon, 25/09/2012 17.51:
Ma infatti ogni volta che si scava vengono alla luce reperti sempre piu' antichi di quelli precedentemente scoperti e che fanno retrodatare la comparsa dell'uomo sul pianeta ancora piu' indietro nel tempo....
Più che quando si sta cercando di capire COME l' uomo si sia evoluto nel corso del tempo. |
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26/09/2012 15:13 | |
papero16, 26/09/2012 15.08:
Più che quando si sta cercando di capire COME l' uomo si sia evoluto nel corso del tempo.
Infatti quella è la chiave per aprire l'arcano dell'evoluzione scimmia-uomo.....che senza l'intervento esterno alieno non ha una risposta! |
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