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Rudolf Fenz e gli altri "scomparsi".

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2012 10:34
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11/05/2012 19:34

Sembra interessante... che ne pensate?:



New York, Times Square. 15 giugno 1950, ore 23.10, L'ultima rappresentazione teatrale è appena terminata. Gli spettatori che escono dal teatro si mescolano alla folla dei passanti. La serata è piacevolmente calda e tranquilla. Ad un tratto, uno stridìo di freni. Urla d'orrore. I passanti si fermano incuriositi. Qualcuno accorre. La voce si sparge: c'è stato un incidente. Forse qualcuno è stato investito. Un uomo, in mezzo alla folla, spiega con tono di voce sconvolto che "quel tizio" gli è sbucato davanti all'improvviso. Non è riuscito a frenare in tempo. A terra, riverso bocconi in posa grottescamente scomposta, c'è un uomo dall'apparente età di trent'anni, vestito in modo alquanto strano e antiquato: pantaloni elasticizzati, scarpe lucide e nere con tacco rialzato e una grossa fibbia lucente, camicia con lo chabot, lunga finanziera nera e un ampio cappello a tesa. Il tutto di ottima fattura e perfettamente conservato. Un abbigliamento in gran voga nell'ottocento!
Arriva la polizia per gli accertamenti del caso. I testimoni vengono ascoltati e il cadavere viene portato via. All'obitorio si esaminano gli effetti personali della vittima. Nel suo portafogli vengono rinvenuti alcuni biglietti da visita intestati ad un certo Rudolf Fenz, ed alcune ricevute intestate e rilasciate allo stesso nominativo, per una somma pagata per la manutenzione di una carrozza a cavalli, alcune banconote (dollari), ormai fuori corso da tempo immemorabile, e una lettera, indirizzata sempre a Rudolf Fenz. Il bollo postale, sulla busta, è del giugno 1876!
Passano i giorni. Poiché nessuno si presenta per reclamare la salma, il caso diventa di competenza del dipartimento persone scomparse della polizia. Delle indagini viene incaricato l'ispettore Hubert V. Rihn. Sulla guida telefonica di New York non figura alcun Rudolf Fenz. C'è però, sulla guida del 1939, un Rudolf Fenz Jr. Da qui a scoprire che l'uomo in questione, nato nel 1870, è ormai morto da tempo, è cosa da poco. Però la vedova abita ancora allo stesso indirizzo. Ed è qui che l'ispettore Rihn si reca in cerca di lumi. Ma quello che trova è, a dir poco, sconcertante. La vedova Fenz, una gentile e minuta settantenne, accoglie Rihn con molto garbo e disponibilità ma anche con malcelato stupore. Non comprende il motivo della sua visita, dal momento che il marito, ex funzionario di banca, è ormai morto da tempo e non può certo essere lui l'uomo investito in Times Square. E non poteva trattarsi neanche del suocero, Rudolf Fenz Sr., oltre che per l'età che avrebbe avuto, non corrisponde a quella, apparente o no, della vittima, per il fatto che questo era scomparso in circostanze misteriose nella tarda primavera, forse giugno, del 1876. Sua moglie, buonanima, non sopportava il fumo, così Fenz Sr. quella sera era uscito per farsi una fumata in santa pace... e nessuno lo aveva più rivisto! Di lui non si erano avute più notizie. La moglie aveva sporto denuncia, ma le indagini della polizia non erano approdate a nulla.
L'ispettore Rihn, perplesso si congeda dalla vedova Fenz e corre all'archivio, a consultare la lista delle denunce di persone scomparse nel 1876. Nell'elenco compare, effettivamente, il nome di Rudolf Fenz di anni 29. Al momento della scomparsa, come testimoniato dalla moglie e messo agli atti, l'uomo indossava una lunga finanziera nera, scarpe, anch'esse nere, con la fibbia, e un cappello a tesa! Chi era l'uomo rimasto ucciso nell'incidente in Times Square in quella notte di giugno del 1950? Rudolf Fenz Sr. uscito di casa per un breve periodo per fumarsi il suo sigaro senza dover subire i rimbrotti della moglie, prevedendo di ritornare presto, tanto da portarsi dietro una lettera ricevuta il giorno stesso e, fra un passo e l'altro, finito, come per magia, in un altro tempo, solo per morire sotto le ruote di un automobilista incolpevole? O lo scherzo di un burlone finito in tragedia? Nessuno conosce la risposta a queste domande. Il caso di Rudolf Fenz, a più di cinquant'anni dal fatto, è tuttora insoluto. Ma gli interrogativi, inquietanti, che il caso propone, restano: è concepibile che si possa, inconsapevolmente o meno, attraversare materialmente, fisicamente, la barriera del tempo e dello spazio? E, se sì, è possibile che il passaggio possa avvenire in tempi tanto brevi da non rendersene neppure conto? In questo caso il ragionamento ci porterebbe ad ipotizzare l'esistenza di "porte temporali", fenomeni naturali che chiunque potrebbe varcare facilmente e inconsapevolmente, anche solo passeggiando.

Casi documentati

Fantascienza? A giudicare dalla casistica si direbbe di no. La vicenda di "Rudolf Fenz" è solo uno dei casi di sparizioni o comparse misteriose confermate da testimoni oculari e documentate. Ma ne esistono molti altri. Il caso di James Burnes, per esempio, un calzolaio inglese del Warwickshire col vizio del bere. Una sera aveva particolarmente esagerato con l'alcool, e gli amici gli proposero una scommessa: se fosse riuscito ad arrivare al paese vicino, Coventry, con le sue gambe, gli avrebbero offerto un'ulteriore bevuta. La scommessa fu accettata volentieri da Burnes, che si mise in cammino, barcollante per la sbronza, seguito, a pochi metri di distanza, dai malfidati amici, comodamente seduti in carrozza. Ad un tratto, quando mancava poco al raggiungimento della meta prefissa, Burnes inciampò, fra i lazzi degli amici, su di un sasso, e cadde faccia avanti... ma non arrivò mai a terra! Anzi, non arrivò da nessun'altra parte, perché, in quell'attimo stesso, si dissolse, letteralmente, in aria, prima di toccare il suolo, davanti agli occhi degli esterrefatti amici che, nonostante avessero assistito al fatto, lo cercarono in ogni dove, poi, rassegnati, denunciarono la sua scomparsa. La polizia aprì un'inchiesta. I testimoni furono ritenuti del tutto affidabili. Ma anche la polizia dovette rassegnarsi a dichiarare James Burnes scomparso. Di lui non furono ritrovate tracce, né si ebbero più sue notizie. Era il 1873.
Nel luglio del 1854 era scomparso, in circostanze analoghe e, forse, se possibile, ancor più sconcertanti, un agricoltore americano, Orion Williamson, di Selma, Alabama (USA). Williamson si trovava placidamente seduto sulla sua sedia a dondolo sotto il portico della sua fattoria, accanto alla moglie e al figlio, quando si alzò per andare a recuperare dei cavalli al pascolo sul campo di fronte. Mentre attraversava quel campo, sotto gli occhi dei familiari e di due conoscenti che lo avevano appena salutato, Williamson sparì. Svanì letteralmente nell'aria! Il terreno fu accuratamente controllato, non solo dai testimoni, ma anche dalla polizia, con l'ausilio di cani segugi, e dai numerosi giornalisti accorsi in seguito sul posto, ma non furono trovate buche nel terreno né caverne nascoste, né improbabili "sabbie mobili" che avessero potuto inghiottire Williamson. Da notare un particolare curioso: fra i giornalisti presenti figurava anche Ambrose Bierce, allora giovane scrittore (che rievocò, fra l'altro, il fatto in un racconto dal titolo "La difficoltà di attraversare un campo") che rimase anch'egli vittima di una scomparsa misteriosa, avvenuta in Messico, durante la rivoluzione, nel 1913.
Charles Ashmore, un sedicenne di Quincy, Illinois (USA), scomparve il 9 novembre 1878. Erano le nove di sera, e il ragazzo era stato incaricato di andare ad attingere l'acqua dal pozzo nel cortile della fattoria di famiglia. Faceva molto freddo e c'era molta neve, a terra. Dopo un raggionevole lasso di tempo, la famiglia, non vedendolo più tornare, uscì per cercarlo. Ne seguirono le orme fino a che queste non scomparivano, a notevole distanza dal pozzo. Il ragazzo non era tornato indietro o aveva cambiato direzione (le tracce sul terreno stavano a dimostrarlo), né, per la totale assenza di altre orme sulla neve, si poteva pensare da un rapimento. Eppure, Charles era sparito, dileguato nell'aria. Per giorni, però, parecchie persone udirono chiaramente la sua voce chiedere aiuto, e le invocazioni sembravano venire da un albero o dal pozzo vicino.

Personaggi famosi

Il 24 dicembre del 1909, un altro ragazzo, Oliver Thomas, di Rhayader, Galles, 11 anni, uscì in cortile per prendere acqua dal pozzo. I familiari lo sentirono gridare: "Aiuto! Mi prendono!". Precipitatisi fuori, non trovarono nulla, tranne le impronte del ragazzo che si interrompevano sulla neve, a metà strada dal pozzo.
L'elenco di persone scomparse misteriosamente comprende anche personaggi famosi o, comunque, appartenenti a famiglie importanti, e i casi si sono ripetuti fino ai giorni nostri. Amelia Earhart, prima donna a compiere la trasvolata solitaria dell'Atlantico scomparve nel nulla, insieme col suo copilota-navigatore, Fred Noonan, nel 1937, durante il compimento del giro del mondo in bimotore. Dorothy Arnold, giovane ereditiera, scomparve il 12 dicembre 1910 all'uscita da un negozio d'abbigliamento in piena Manhattan. Michael Rockefeller, figlio di Nelson, nel 1961, svanì mentre compiva un viaggio in barca a vela. Charles e Catherine Romer, due coniugi americani, scomparvero insieme alla loro automobile, una Lincoln nera, in una strada nei pressi di Brunswick City, in Georgia (USA), la notte dell'8 aprile 1980. E così via.
Fin qui ci siamo occupati di casi di sparizioni singole, ma ben più clamorose, e con tanto di testimoni oculari, sono quelle di massa, ripetutesi più e più vote nel corso della storia. Quattromila soldati dell'Arciduca d'Austria scomparvero nell'atto di guadare un ruscello sui Pirenei durante la Guerra di Successione spagnola nel 1707. Nel 1858 fu la volta di 650 soldati francesi delle colonie che si stavano dirigendo a Saigon. Il 5 dicembre 1945, alle 14.10, lo Stormo 19, squadriglia USAAF decollata per un volo di esercitazione di soli 520 chilometri da Fort Lauderdale, Florida (USA), al comando del tenente Charles Carrol Tyler, scomparve dopo un interminabile volo durato più di quattro ore, contrassegnato da comunicazioni frammentarie e confuse. L'episodio dette origine alla leggenda del triangolo delle Bermude.
Di questi uomini, tanti, tantissimi, nessuno ha mai più saputo nulla. Svaniti, letteralmente, dalla faccia della Terra senza lasciare la più piccola traccia. Che cosa si nasconde dietro queste sparizioni misteriose? Quali forze sconosciute possono scatenarsi e renderle possibili?
Difficile azzardare spiegazioni. Di recente, peraltro, la scienza ha portato avanti una serie di ipotesi sulla natura del cosmo che potrebbe giustificare anche le idee più fantasiose. Una riguarda l'esistenza effettiva degli "universi paralleli", cari alla fantascienza. Questo concetto derivante dalla fisica quantistica, potrebbe - sottolineiamo potrebbe - avere come corollario l'idea che fra un universo a l'altro, in circostanze per ora inesplicabili, possano aprirsi delle "soglie" in grado di mettere in comunicazione due livelli di realtà fra loro contigui. Gli scomparsi avrebbero attraversato, inconsapevolmente, una di queste porte. Le soglie, peraltro, sarebbero superabili nei due sensi, e questo giustificherebbe le infinite "apparizioni misteriose" registrate in tutti i tempi e in tutte le culture. Secondo alcune ipotesi, inoltre, il tempo, negli universi paralleli, scorrerebbe con ritmi diversi, o addirittura in senso contrario rispetto al nostro.
Questo spiegherebbe le molte anomalie temporali analoghe al caso di Rudolf Fenz di cui si ha notizia.

Abductions?

Un'altra ipotesi (più o meno "fantastica" della precedente, giudicate voi) riporta il mistero delle scomparse ad un altro grande enigma contemporaneo: quello delle abduction, cioè dei rapimenti di persone da parte di creature extraterrestri. In molti di questi casi, infatti, solo una piccolissima percentuale di rapiti, quelli dei quali ci perviene notizia, fanno ritorno alle loro famiglie: degli altri, la stragrande maggioranza, si perde ogni traccia. Whitley Strieber, americano autore di best seller conosciuti in tutto il mondo, ma anche un rapito dagli alieni, afferma nel suo libro "Communion" di aver visto, nella astronave sulla quale era stato portato, un battaglione di soldati esanimi, che erano stati presi perché "erano soli". Non è detto che le creature responsabili delle abduction provengano da altri pianeti: secondo alcuni, si tratta di viaggiatori del tempo provenienti da epoche remote, oppure - e in questo caso ci riallacceremmo all'ipotesi precedente - di "esploratori del Multiverso" che si spostano da una dimensione all'altra.






fonti: www.telefree.it/news.php?op=view&id=34820
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11/05/2012 23:11

Questi casi sono molto interessanti, perchè personalmente non credo mai alla follia collettiva [SM=g2806961]
[Modificato da papero16 11/05/2012 23:11]
21/05/2012 08:52

Riporto dal forum di Ufologando:

eone nero, 20/05/2012 23.01:

Ringrazio Sheenky per avermi ricordato una bufala che gira da decenni riguardante un viaggiatore temporale, tale Rudolf Fenz, apparso misteriosamente e investito nel traffico di Times Square, vestito con abiti dell'800 da una ricerca investigativa risultò scomparso nel 1876.



"New York, Times Square. 15 giugno 1950, ore 23.10, L'ultima rappresentazione teatrale è appena terminata. Gli spettatori che escono dal teatro si mescolano alla folla dei passanti. La serata è piacevolmente calda e tranquilla. Ad un tratto, uno stridìo di freni. Urla d'orrore. I passanti si fermano incuriositi. Qualcuno accorre. La voce si sparge: c'è stato un incidente. Forse qualcuno è stato investito. Un uomo, in mezzo alla folla, spiega con tono di voce sconvolto che "quel tizio" gli è sbucato davanti all'improvviso. Non è riuscito a frenare in tempo. A terra, riverso bocconi in posa grottescamente scomposta, c'è un uomo dall'apparente età di trent'anni, vestito in modo alquanto strano e antiquato: pantaloni elasticizzati, scarpe lucide e nere con tacco rialzato e una grossa fibbia lucente, camicia con lo chabot, lunga finanziera nera e un ampio cappello a tesa. Il tutto di ottima fattura e perfettamente conservato. Un abbigliamento in gran voga nell'ottocento!
Arriva la polizia per gli accertamenti del caso. I testimoni vengono ascoltati e il cadavere viene portato via. All'obitorio si esaminano gli effetti personali della vittima. Nel suo portafogli vengono rinvenuti alcuni biglietti da visita intestati ad un certo Rudolf Fenz, ed alcune ricevute intestate e rilasciate allo stesso nominativo, per una somma pagata per la manutenzione di una carrozza a cavalli, alcune banconote (dollari), ormai fuori corso da tempo immemorabile, e una lettera, indirizzata sempre a Rudolf Fenz. Il bollo postale, sulla busta, è del giugno 1876!
Passano i giorni. Poiché nessuno si presenta per reclamare la salma, il caso diventa di competenza del dipartimento persone scomparse della polizia. Delle indagini viene incaricato l'ispettore Hubert V. Rihn. Sulla guida telefonica di New York non figura alcun Rudolf Fenz. C'è però, sulla guida del 1939, un Rudolf Fenz Jr. Da qui a scoprire che l'uomo in questione, nato nel 1870, è ormai morto da tempo, è cosa da poco. Però la vedova abita ancora allo stesso indirizzo. Ed è qui che l'ispettore Rihn si reca in cerca di lumi. Ma quello che trova è, a dir poco, sconcertante. La vedova Fenz, una gentile e minuta settantenne, accoglie Rihn con molto garbo e disponibilità ma anche con malcelato stupore. Non comprende il motivo della sua visita, dal momento che il marito, ex funzionario di banca, è ormai morto da tempo e non può certo essere lui l'uomo investito in Times Square. E non poteva trattarsi neanche del suocero, Rudolf Fenz Sr., oltre che per l'età che avrebbe avuto, non corrisponde a quella, apparente o no, della vittima, per il fatto che questo era scomparso in circostanze misteriose nella tarda primavera, forse giugno, del 1876. Sua moglie, buonanima, non sopportava il fumo, così Fenz Sr. quella sera era uscito per farsi una fumata in santa pace... e nessuno lo aveva più rivisto! Di lui non si erano avute più notizie. La moglie aveva sporto denuncia, ma le indagini della polizia non erano approdate a nulla.
L'ispettore Rihn, perplesso si congeda dalla vedova Fenz e corre all'archivio, a consultare la lista delle denunce di persone scomparse nel 1876. Nell'elenco compare, effettivamente, il nome di Rudolf Fenz di anni 29. Al momento della scomparsa, come testimoniato dalla moglie e messo agli atti, l'uomo indossava una lunga finanziera nera, scarpe, anch'esse nere, con la fibbia, e un cappello a tesa! Chi era l'uomo rimasto ucciso nell'incidente in Times Square in quella notte di giugno del 1950? Rudolf Fenz Sr. uscito di casa per un breve periodo per fumarsi il suo sigaro senza dover subire i rimbrotti della moglie, prevedendo di ritornare presto, tanto da portarsi dietro una lettera ricevuta il giorno stesso e, fra un passo e l'altro, finito, come per magia, in un altro tempo, solo per morire sotto le ruote di un automobilista incolpevole? O lo scherzo di un burlone finito in tragedia? Nessuno conosce la risposta a queste domande. Il caso di Rudolf Fenz, a più di cinquant'anni dal fatto, è tuttora insoluto. Ma gli interrogativi, inquietanti, che il caso propone, restano: è concepibile che si possa, inconsapevolmente o meno, attraversare materialmente, fisicamente, la barriera del tempo e dello spazio? E, se sì, è possibile che il passaggio possa avvenire in tempi tanto brevi da non rendersene neppure conto? In questo caso il ragionamento ci porterebbe ad ipotizzare l'esistenza di "porte temporali", fenomeni naturali che chiunque potrebbe varcare facilmente e inconsapevolmente, anche solo passeggiando."


I Misteri (Edizioni Cioè Srl)


www.telefree.it/news.php?op=view&id=34820

L'articolo continua descrivendo altri casi similari e ipotizzando una possibile correlazione con il fenomeno delle abduction.

La rivista da cui è estratto il racconto si trovava in edicola a metà anni 90 e si chiamava I Misteri, spesso usava titoli sensazionalistici e trattava i casi apparentemente in maniera imparziale anche se spesso e sovente si trattava di copia ed incolla di altri articolisti o di racconti abilmente confezionati. La notizia circolava da tempo ed era presente anche su altre pubblicazioni italiane e straniere, prima di essere ritrovata sulla rete.


(credits photo: www.bibliotecapleyades.net)

Una descrizione del taglio editoriale della rivista in un'articolo del CICAP Sicilia.

La “serietà” di certe riviste del paranormale e misteri vari

cicapsicilia.org/2010/05/04/la-%E2%80%9Cserieta%E2%80%9D-di-certe-riviste-che-si-occupano-del-paranormale-e-miste...

Lasciando da parte la serietà del mezzo, è interessante approfondire l'origine di questa storia.

Si tratta di un racconto di fantascienza (l'articolo riportato riproduce la storia), dello scrittore Jack Finney dal titolo I'm Scared, apparso sul magazine Collier's del 15 settembre del 1951, ripreso da giornali sensazionalistici e diventato leggenda metropolitana.

homepage.mac.com/cssfan/jackfinney/col510915024_detail.htm

[IMG]http://i46.tinypic.com/ipwm6t.png[/IMG]

it.wikipedia.org/wiki/Jack_Finney

Pagina Wiki dedicata al personaggio Rudolf Fenz

en.wikipedia.org/wiki/Rudolph_Fentz


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Utente Master
23/05/2012 10:34

Vedo con piacere che mi hai anticipato riportando la mia analisi su questa carissimo Sheenky. [SM=g1420767]

Queste righe dovrebbero far riflettere su tanti misteri fantastaci spacciati per verità nel mondo di frontiera.

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