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Piramidi di cristallo nel triangolo delle Bermuda: ennesima bufala reciclata?

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2012 17:57
10/07/2012 12:33


L’esperienza del capitano Don Henry…




Il capitano Henry, nel 1966 è il proprietario di una società di recuperi maritmi di Miami, chiamata la “Sea Phantom Exporation Company, ha una lunga esperienza dacapitano e di navigazione, ed è al tempo stesso un subacqueo. Ha circa 55 anni, forte, un torace robusto e braccia adeguate ad un uomo di mare. I suoi occhi sono abituati a scrutare l’oceano. Per la sicurezza del suo racconto e per la sua memoria dei particolari lasciamo che sia lui a descrivere l’accaduto.
“Ci trovavamo sulla via del ritorno, tra PuertoRico e Lauderdale. Eravamo stati in mare per tre giorni, rimorchiando una chiatta vuota, che aveva trasportato nitrato di petrolio. Io ero a bordo del “Good News”, un rimorchiatore da 2000 cv, lungo 49 metri. La chiatta che stavamo rimorchiando pesava 2500tonnellate, ed era collegata con un cavo lungo più di 300 metri.
Ci trovavamo sulla Tongue of Ocean, dopo aver oltrepassato le Examus, su una profondità di circa 600 braccia. Quel pomeriggio era buono e limpido. Io ero andato per qualche minuto nella cabina dietro il ponte, quando sentii un gran vociare. Uscii dalla cabina e corsi sul ponte, gridando: ‘ che cosa diavolo sta succedendo? ‘
La prima cosa che guardai fu la bussola, che stava girando in senso orario…
Non c’era ragione perché capitasse una cosa simile: avevo sentito dire che l’unico posto, oltre a questo, dove il fenomeno si manifestava era St. Lawerence River, a Kingstone, dove un gran deposito di ferro, o forse un meteorite sul fondo, fa impazzire le bussole. Non sapevo che cosa fosse successo, ma certamente si trattava di qualcosa di grosso.
Sembrava che l’acqua arrivasse da tutte le direzioni. L’orizzonte era scomparso, non potevo vederlo, l’acqua, il cielo e l’orizzonte si confondevano insieme. Non riuscivamo a capire dove eravamo.
Di qualunque cosa si trattasse, carpì, rubò o prese a prestito tutto dai nostri generatori. Tutte le fonti di elettricità smisero di produrre energia. I generatori continuavano a funzionare, ma noi non riuscivamo ad ottenere nessuna energia. Il macchinista cercò di avviare un generatore di emergenza, ma non riuscì a produrre una scintilla!
Io erp preoccupato per la chiatta. Era solida, ma non riuscivo a … vederla! Sembrava coperta da una nuvola, e intanto le onde sembravano più agitate che in altri punti.
Spinsi le valvole al massimo. Non sapevo dove stavamo andando , ma volevo allontanarmi in tutta fretta da lì. Pareva che Qualcosa volesse tirarci indietro, ma non riuscisse a farcela…
Allontanarsi da quel punto fu come uscire da un banco di nebbia. Quando uscimmo, il cavo da rimorchio era teso, come ad un “tiro alla fune”, ma in fondo al cavo non si vedeva nulla, tutto era avvolto in una nebbia concentrata in quel punto.
Balzai sul pontile e cominciai a tirare. La maledetta chiatta uscì dalla nebbia; ma non c’era nebbia in nessun altro posto! Infatti, la visibilità era di 10 miglia!
Nell’area nebbiosa, dove si sarebbe dovuto trovare il rimorchio, l’acqua era agitata, sebbene le onde non fossero alte. Non potete chiamarmi eroe, ma io non sarei ritornato indietro per scoprire cosa stesse capitando lì…
Avevo la sensazione che ci trovassimo in un posto o in punto diverso da quello in cui stavamo andando… Era una nebbia lattiginosa, strana. E’ tutto quello che posso dire. Non stavamo badando al colore, in quel momento.
Dopo aver lasciato quel posto, dovevamo caricare le batterie. Fui costretto a gettare via una cinquantina di pile per torce elettriche.
Sapevo del “Triangolo” e pensai: ‘mio Dio, sarò un’altra statistica…? ’
Ho sentito parlare di altre persone che ne hanno avute, e di un rimorchio che andò perduto con uomini a bordo, il cui cavo fu tagliato perché tirava indietro anche il rimorchiatore. Ma questa è stata l’unica esperienza capitata a me. E una mi è bastata!”


Il capitano Henry, nel 1966 è il proprietario di una società di recuperi maritmi di Miami, chiamata la “Sea Phantom Exporation Company, ha una lunga esperienza dacapitano e di navigazione, ed è al tempo stesso un subacqueo. Ha circa 55 anni, forte, un torace robusto e braccia adeguate ad un uomo di mare. I suoi occhi sono abituati a scrutare l’oceano. Per la sicurezza del suo racconto e per la sua memoria dei particolari lasciamo che sia lui a descrivere l’accaduto.
“Ci trovavamo sulla via del ritorno, tra PuertoRico e Lauderdale. Eravamo stati in mare per tre giorni, rimorchiando una chiatta vuota, che aveva trasportato nitrato di petrolio. Io ero a bordo del “Good News”, un rimorchiatore da 2000 cv, lungo 49 metri. La chiatta che stavamo rimorchiando pesava 2500tonnellate, ed era collegata con un cavo lungo più di 300 metri.
Ci trovavamo sulla Tongue of Ocean, dopo aver oltrepassato le Examus, su una profondità di circa 600 braccia. Quel pomeriggio era buono e limpido. Io ero andato per qualche minuto nella cabina dietro il ponte, quando sentii un gran vociare. Uscii dalla cabina e corsi sul ponte, gridando: ‘ che cosa diavolo sta succedendo? ‘
La prima cosa che guardai fu la bussola, che stava girando in senso orario…
Non c’era ragione perché capitasse una cosa simile: avevo sentito dire che l’unico posto, oltre a questo, dove il fenomeno si manifestava era St. Lawerence River, a Kingstone, dove un gran deposito di ferro, o forse un meteorite sul fondo, fa impazzire le bussole. Non sapevo che cosa fosse successo, ma certamente si trattava di qualcosa di grosso.
Sembrava che l’acqua arrivasse da tutte le direzioni. L’orizzonte era scomparso, non potevo vederlo, l’acqua, il cielo e l’orizzonte si confondevano insieme. Non riuscivamo a capire dove eravamo.
Di qualunque cosa si trattasse, carpì, rubò o prese a prestito tutto dai nostri generatori. Tutte le fonti di elettricità smisero di produrre energia. I generatori continuavano a funzionare, ma noi non riuscivamo ad ottenere nessuna energia. Il macchinista cercò di avviare un generatore di emergenza, ma non riuscì a produrre una scintilla!
Io erp preoccupato per la chiatta. Era solida, ma non riuscivo a … vederla! Sembrava coperta da una nuvola, e intanto le onde sembravano più agitate che in altri punti.
Spinsi le valvole al massimo. Non sapevo dove stavamo andando , ma volevo allontanarmi in tutta fretta da lì. Pareva che Qualcosa volesse tirarci indietro, ma non riuscisse a farcela…
Allontanarsi da quel punto fu come uscire da un banco di nebbia. Quando uscimmo, il cavo da rimorchio era teso, come ad un “tiro alla fune”, ma in fondo al cavo non si vedeva nulla, tutto era avvolto in una nebbia concentrata in quel punto.
Balzai sul pontile e cominciai a tirare. La maledetta chiatta uscì dalla nebbia; ma non c’era nebbia in nessun altro posto! Infatti, la visibilità era di 10 miglia!
Nell’area nebbiosa, dove si sarebbe dovuto trovare il rimorchio, l’acqua era agitata, sebbene le onde non fossero alte. Non potete chiamarmi eroe, ma io non sarei ritornato indietro per scoprire cosa stesse capitando lì…
Avevo la sensazione che ci trovassimo in un posto o in punto diverso da quello in cui stavamo andando… Era una nebbia lattiginosa, strana. E’ tutto quello che posso dire. Non stavamo badando al colore, in quel momento.
Dopo aver lasciato quel posto, dovevamo caricare le batterie. Fui costretto a gettare via una cinquantina di pile per torce elettriche.
Sapevo del “Triangolo” e pensai: ‘mio Dio, sarò un’altra statistica…? ’
Ho sentito parlare di altre persone che ne hanno avute, e di un rimorchio che andò perduto con uomini a bordo, il cui cavo fu tagliato perché tirava indietro anche il rimorchiatore. Ma questa è stata l’unica esperienza capitata a me. E una mi è bastata!”



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