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Le date e i tempi della grande estinzione del Permiano

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2011 17:45
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21/11/2011 16:41

L'estinzione più catastrofica della storia della Terra, durante la quale scomparve il 95 per cento delle specie viventi marine e il 70 per cento di quelle terrestri, durò meno di 200.000 anni. Un nuovo studio ha permesso di stabilire che l'evento ebbe un picco a 252,28 milioni di anni fa e che la maggior parte delle estinzioni avvenne nell'arco di circa 20.000 anni

La più disastrosa estinzione di massa della storia della Terra si è verificata intorno a 250 milioni di anni fa, ma finora non l'epoca esatta dell'evento non era mai stata stabilita. Ora un nuovo studio apparso sulla rivista “Science” a firma di ricercatori statunitensi e cinesi sembra aver colmato la lacuna, determinando le tappe precise del processo.

La ricerca si è basata sull'analisi di resti fossili di conodonti, anguilliformi con numerosi piccoli denti che forniscono informazioni cruciale sui depositi di idrocarburi nei periodi di estinzioni globali.

“Il nostro è il primo articolo a fornire i tassi esatti di questa estinzione di massa”, ha spiegato Charles Henderson, professore del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Calgary, in Canada, e coautore dell'articolo intitolato “Calibrating the end-Permian mass extinction”. Il nostro risultato restringe il range delle possibili cause dell'estinzione di massa e ogni possibile meccanismo deve essere compatibile con le condizioni presenti nei periodi stabiliti”.

Alla fine del periodo Permiano, quando ancora le terre emerse erano riunite nel grande continente della Pangea, si estinsero circa il 95 per cento della vita marina e il 70 per cento di quella terrestre. A quell'epoca, l'ambiente variava dal deserto alle foreste lussureggianti e tra le specie animali cominciavano a evolversi i vertebrati a quattro zampe, e tra loro i primi anfibi, i rettili, e i progenitori degli attuali mammiferi.

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La Terra alla fine del Permiano. Credit: Ron Blakey

Grazie all'analisi di vari tipi di tecniche di datazione su sezioni sedimentarie ben preservate di una vasta regione che va dalla Cina meridionale al Tibet, i ricercatori hanno stabilito che l'estinzione di massa ebbe un picco a 252,28 milioni di anni fa e

durò meno di 200.000 anni e che la maggior parte delle specie scomparve nell'arco di circa 20.000 anni.

“Questi dati sono importanti poiché ci permettono di comprendere i cambiamenti fisici e biologici che ebbero luogo”, ha sottolineato Henderson. “Non discutiamo il cambiamento climatico moderno, ma ovviamente esso ha forti ripercussioni sulla biodiversità”. Le registrazioni fossili ci dicono che questo 'cambiamento' avviene sempre, e che dopo questa grande estinzione la vita ha recuperato”.

È in corso un annoso dibattito sul fatto che la morte della vita marina sia coincisa o meno con quella terrestre, così come sui possibili meccanismi che hanno determinato la morte degli organismi, tra cui si possono annoverare il rapido cambiamento climatico, l'ipercapnia, cioè la presenza di troppa CO2 nel sangue, l'aridità dei continenti e gli estesi e massicci incendi della flora selvatica. La conclusione di questo studio indica che le estinzioni della maggior parte della vita marina e terrestre ebbero luogo tutte contemporaneamente. E l'innesco, indicato da questo come da altri studi, fu il massiccio rilascio di CO2 dall'enorme eruzione da cui si formarono i basalti del Trappo siberiano, che ora si situa nella Russia settentrionale. [SM=g1950684]

fonte dati : www.lescienze.it/
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21/11/2011 17:45

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