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Antichi Dipinti

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2016 21:00
18/11/2011 22:34

Re: Re: Re:
eone nero, 18/11/2011 21.34:



Grazie della risposta [SM=g8320]

Diego è veramente in gamba, oltre che persona disponibilissima oltre che ultra preparata.

Spero abbia visitato i suoi siti, ne ha uno lavorativo ed è veramente bravo nel suo lavoro.




si assolutamente! il suo sito prezzatura e' certamente il sito leader di analisi sulla presenza o meno di UFO nell'arte medievale la sua analisi e' corretta al 99% e con belle immagini e cura alla contestualizzazione e confronto con il linguaggio artistico del tempo e con imamgini a grandi risoluzioni! (cosa rara, sui siti ufologici! sono sempre piccole e mal raffigurate)

[Modificato da cazz@ro6502 18/11/2011 22:36]
18/11/2011 22:54

Non sarebbe una cattiva idea ;-) trovare immagini ed altri approfondimenti su questi casi!


-Nel Vermont del XIX secolo, gli osservatori dediti alla tessitura chiamarono ciò che vedevano un fuso aereo.Insomma gli osservatori di tutti i tempi hanno sempre avuto la tendenza a definire gli oggetti in movimento nel cielo con i termini che salivano più spontaneamente alle loro labbra.

-Corrado Lychostene, nel suo libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon", stampato a Basilea nell'anno 1557, ci descrive gli avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento.

-Oltre a croci greche e cristiane, nel libro si descrive il passaggio nel cielo d'Arabia, nell'anno 1479, di un oggetto definito "trave". Accanto alla notizia è stampato anche il disegno di tale “trave", che è identica ad un moderno missile.Eccone un’immagine:

-Nel 1290, un enorme oggetto circolare di colore argenteo sorvolò lentamente l'Abbazia benedettina di Amplefort, in Inghilterra, sotto gli occhi terrorizzati dei monaci che interruppero le loro preghiere già iniziate nella cappella, per accorrere a vedere il prodigio.

-Benvenuto Cellini (1500-1571) nella sua autobiografia descrive lo strano fenomeno di cui fu testimone lui stesso assieme a un suo compagno di viaggio. I due stavano ritornando da Roma, a cavallo, verso Firenze, quando giunsero su una collina da cui si vedeva la città. Poterono così vedere una enorme "trave luminosa" stagliarsi nel cielo sopra Firenze.

-Nel cielo di Basilea, in Svizzera, il 7 agosto 1566, apparvero numerosi oggetti di forma sferica e di colore chiaro e scuro. Gli oggetti si affrontarono in una specie di combattimento aereo, davanti agli abitanti della città che, con lo sguardo rivolto al cielo, osservavano la scena.




Del caso di Norimberga c'e' un thread a parte! quindi non l'ho citato, circa questo caso -Gli abitanti di Norimberga, il 14 aprile 1561, furono testimoni di un fenomeno inspiegabile. Nel cielo della città comparvero numerosissimi oggetti cilindrici che rimasero immobili, in alto. Subito dopo, dall'interno degli oggetti cilindrici uscirono moltissimi altri oggetti, a forma di sfera e di disco, che si misero a compiere evoluzioni nel cielo. Io sospendo il giudizio almeno sino a quando, qualcuno che conosca il tedesco di germania [SM=g6794] mi assicura che nel libro dei fatti di Norimberga del 1561 nei giorni precedenti/susseguenti non si sono verificati incendi "anomali" in prossimita' della citta'.
18/11/2011 23:40

[SM=g8909] Dogu si o Dogu no? [SM=g10034]

Piu' difficile venire a capo della fenomenologia Dogu [SM=g8297]

en.wikipedia.org/wiki/Dog%C5%AB

www.anomalies-unlimited.com/Japanese_Dogu.html
guide.supereva.it/fantarcheologia/interventi/2010/04/dogu-lenigma-di-te...

reperti datati tra il 1000ac ed il 400ac in quel periodo di paleocontatti insettoidi non ce ne sono stati.

Anche se

-ci sono forti indizi attorno al 1000ac ossia la periodo [ 1800-1000ac ] (ma si parlerebbe quasi prevalentemente di cultura saurica)

e ci sono indizi "deboli" rispetto al periodo critico [500ac, 100dc ) anche qui' si potrebbe parlare di cultura saurica-insettoide



Bisognerebbe aver informazioni di prima mano sulla cultura giapponese del 1000ac sulle popolazioni dell'epoca e su queste misurare il gradiente alieno.

[SM=g8334] Non essendoci informazioni tempo che il giudizio si sospenda, anche perche' "stimando" il gradiente alieno delle culture del 1000ac con la cultura giapponese piu' antica, non si ritrovano gradienti alieni in giappone assenza di fermatempo (ma questo vorrebbe dir poco), assenza di culti per le teste a pinolo, dei con teste a pinolo, dei dominanti con il becco, posizione sociale della donna incompatibile con la cultura Egizio/Incas, assenza di speciali doti di capacita' costruttive attorno alle costruzioni datate attorno al 1000ac, nessuna conoscenza astronomica fuori contesto.

Per cui temo che i Dogu siano riconducibili agli innuit

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19/11/2011 02:18

Re:



Cazz@ro mi fai lavorare anche di notte [SM=g8143] [SM=g8115] [SM=g6794]

Inizia a prendere questi dati.

-Nel Vermont del XIX secolo, gli osservatori dediti alla tessitura chiamarono ciò che vedevano un fuso aereo.Insomma gli osservatori di tutti i tempi hanno sempre avuto la tendenza a definire gli oggetti in movimento nel cielo con i termini che salivano più spontaneamente alle loro labbra.


2 luglio 1906, Burlington, Vermont. Un'immensa torpedine scura si libra sulla città. Dai fori lungo i fianchi lancia lingue di fiamme e scintille. Dapprima sembra stazionaria su College e Church Street, poi segue un forte contraccolpo. Le fiamme si ravvivano e l'oggetto si allontana. Viene scorto un piccolo disco luminoso che si distacca dalla nave madre e scompare.

anticoastronauta.blogspot.com/2011/05/gli-ufo-nellera-contempora...


-Corrado Lychostene, nel suo libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon", stampato a Basilea nell'anno 1557, ci descrive gli avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento.

Eccoti il libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon" [SM=g1420769]




Qua trovi il testo integrale

www.propheties.it/nostradamus/prodigiorum/prodigiorum1.html


Vedo che è anche in vendita al modico prezzo di 15.500 euri [SM=g8180]

www.abebooks.it/PRODIGIORUM-OSTENTORUM-CHRONICON-qu%C3%A6-pr%C3%A6ter-natur%C3%A6/11944...




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19/11/2011 02:40

Re: Re:
eone nero, 19/11/2011 02.18:




Cazz@ro mi fai lavorare anche di notte [SM=g8143] [SM=g8115] [SM=g6794]

Inizia a prendere questi dati.

-Nel Vermont del XIX secolo, gli osservatori dediti alla tessitura chiamarono ciò che vedevano un fuso aereo.Insomma gli osservatori di tutti i tempi hanno sempre avuto la tendenza a definire gli oggetti in movimento nel cielo con i termini che salivano più spontaneamente alle loro labbra.


2 luglio 1906, Burlington, Vermont. Un'immensa torpedine scura si libra sulla città. Dai fori lungo i fianchi lancia lingue di fiamme e scintille. Dapprima sembra stazionaria su College e Church Street, poi segue un forte contraccolpo. Le fiamme si ravvivano e l'oggetto si allontana. Viene scorto un piccolo disco luminoso che si distacca dalla nave madre e scompare.

anticoastronauta.blogspot.com/2011/05/gli-ufo-nellera-contempora...


-Corrado Lychostene, nel suo libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon", stampato a Basilea nell'anno 1557, ci descrive gli avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento.

Eccoti il libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon" [SM=g1420769]




Qua trovi il testo integrale

www.propheties.it/nostradamus/prodigiorum/prodigiorum1.html


Vedo che è anche in vendita al modico prezzo di 15.500 euri [SM=g8180]

www.abebooks.it/PRODIGIORUM-OSTENTORUM-CHRONICON-qu%C3%A6-pr%C3%A6ter-natur%C3%A6/11944...







e hanno il coraggio di chiedere 4 euri di spedizione ,sti spilorci [SM=g1420771] [SM=g1420771]

@Cazzaro poi non dire che zio Eone non ti pensa eee [SM=g2201348]

19/11/2011 13:57

Re: Re:
eone nero, 19/11/2011 02.18:



-Nel Vermont del XIX secolo, gli osservatori dediti alla tessitura chiamarono ciò che vedevano un fuso aereo.Insomma gli osservatori di tutti i tempi hanno sempre avuto la tendenza a definire gli oggetti in movimento nel cielo con i termini che salivano più spontaneamente alle loro labbra.

2 luglio 1906, Burlington, Vermont. Un'immensa torpedine scura si libra sulla città. Dai fori lungo i fianchi lancia lingue di fiamme e scintille. Dapprima sembra stazionaria su College e Church Street, poi segue un forte contraccolpo. Le fiamme si ravvivano e l'oggetto si allontana. Viene scorto un piccolo disco luminoso che si distacca dalla nave madre e scompare.

anticoastronauta.blogspot.com/2011/05/gli-ufo-nellera-contempora...



mmhhhh [SM=g8297]
Nel 1900 insomma gia dai primi del 1800dc c'erano le mongolfiere e nell'aereonautica (ancora da nascere) dominava il concetto di piu' leggero dell'aria per cui le forme oblunghe, sigariformi specie con fiamme o con pezzi che cadono (sacchi di sabbia o roba che si scassa) io tenderei a scartarla (salvo non vi siano raffigurazioni da cui dedurre cose interessanti) perche' lo shape ricorda tantissimo le mongolfiere ad aria calda ed all'idrogeno!. Quindi oltre alla marea di segnalazioni (spero siano state controverificate dai libri dei fatti o dai giornali) senza disegni e' difficile capire cosa siano tali eventi che rassomigliano molto alle mongolfiere ed aerostati ossia la piu' leggero dell'aria e/o a fenomenologi naturale come fulmini globulari o stelle cadenti/comete e bolidi.

Poi la parte del link antico astronauta, continua sugli ufo nazisti di cui... [SM=g8297] meglio stendere un velo pietoso. Ripassero' al rastrello il link oggi pomeriggio per vedere di estrarre altre info, ma sul momento non credo ci sia molto da estrarre :-(

eone nero, 19/11/2011 02.18:



-Corrado Lychostene, nel suo libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon", stampato a Basilea nell'anno 1557, ci descrive gli avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento.

Eccoti il libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon" [SM=g1420769]




Qua trovi il testo integrale

www.propheties.it/nostradamus/prodigiorum/prodigiorum1.html


Vedo che è anche in vendita al modico prezzo di 15.500 euri [SM=g8180]

www.abebooks.it/PRODIGIORUM-OSTENTORUM-CHRONICON-qu%C3%A6-pr%C3%A6ter-natur%C3%A6/11944...




Ottimo, grande eone nero! ;-) eccionale veramente!
penso che postero' qualcosa entro la serata su questo caso ;-)
ciau

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19/11/2011 14:51

Cazz@aro nel sito Propheties.it, trovi decine di libri anastatici e una sezione in italiano, penso che sia un lavoro unico al mondo, molto interessante la documentazione su Nostradamus.

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Utente Veterano
19/11/2011 14:54

Ciao a tutti ,
Penso di aver trovato la trascrizione dell'articolo di giornate riguardante l'avvistamento nel Vermont 2luglio 1907 non 1906
translate.google.fr/translate?hl=fr&sl=en&tl=it&u=http%3A%2F%2Fzetareticular.blogspot.com%2F2004_04_01_arch...

Interessante poiche' vi sono le testimonianze del prete e del sindaco del villaggio!
Non riesco a trovare l' articolo originale , continuo la ricerca !
Ciao ragazzi
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Utente Illuminato
19/11/2011 15:14

Il sito sprezzatura sarà pure ben fatto e le sue analisi sulle presenze di ufo nei dipinti antichi saranno pure corrette al 99% ma c'è quell'altro 1% rappresentato proprio dalla Madonna con S.Giovannino e altri.
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Utente Master
20/11/2011 01:22

Re:
Alex1304, 19/11/2011 14.54:

Ciao a tutti ,
Penso di aver trovato la trascrizione dell'articolo di giornate riguardante l'avvistamento nel Vermont 2luglio 1907 non 1906
translate.google.fr/translate?hl=fr&sl=en&tl=it&u=http%3A%2F%2Fzetareticular.blogspot.com%2F2004_04_01_arch...

Interessante poiche' vi sono le testimonianze del prete e del sindaco del villaggio!
Non riesco a trovare l' articolo originale , continuo la ricerca !
Ciao ragazzi



Prova questi



"1907: CIO' CHE VIDE IL VESCOVO

Da Ufo Roundup:

Quarant'anni prima di Roswell, in un'epoca in cui vi erano meno di 5 aeroplani negli Stati Uniti, un UFO esplose sopra una zona del centro di Burlington, nel Vermont, un porto sul Lago Champlain e la più grande città del Green Mountain State. In centinaia sentirono l'esplosione e corsero a vedere di cosa si trattava, ma solo pochi testimoni videro realmente l'oggetto. Le loro testimonianze del 1907 sono riportate di seguito. Le testimonianze furono raccolte da William H. Alexander, l'addetto alle previsioni metereologiche di Burlington. Pensò ad un inconsueto "ball lighting" (fulmine globulare?). Egli scrisse:
"Senza dubbio uno dei fenomeni elettrici più strani conosciuti da chi scrive si è manifestato a Burlington il 2 luglio. L'esplosione è stata così improvvisa e così inattesa che fece sobbalzare l'intera città e ci fu uno spontaneo correre alle finestre o nelle strade per vedere ciò che era successo." Ecco il resoconto di un testimone oculare il Vescovo John S. Michaud:"Mi trovavo in un angolo della Church and College Streets, proprio di fronte alla Howard Bank guardavo ad est e parlavo con l'ex-governatore A. Woodbury e con il Sig. A. A. Buell, quando senza nessun preavviso o il minimo indizio di calore sobbalzammo all'udire una inusuale e terribile esplosione, evidentemente molto vicina. Alzai gli occhi e guardando ad est lungo la College Street, osservai un corpo a forma di siluro a circa 300 piedi di distanza, apparentemente sospeso in aria a circa 50 piedi dal tetto delle case. Le dimensioni sembravano sei piedi di lunghezza e otto pollici di diametro, il guscio aveva un colore scuro ma qui e là vi erano lingue di fuoco emesse da macchie rossastre che sembravano monete di rame infuocate. Sebbene in un primo momento l'oggetto sembrasse fermo, lentamente questo cominciò a muoversi e sparì sopra il negozio dei fratelli Dolan (all'incrocio fra College Street e Mechanic Streets) a sud. Nel momento in cui si mosse la copertura sembrò fessurarsi in maniera regolare e attraverso le aperture furono espulse lingue di fuoco intenso. La mia prima impressione fu che ci fosse stata un'esplosione sopra il negozio Hall Furniture. Quando lo vidi per la prima volta era avvolto da un alone di luce soffusa di circa 20 piedi di diametro. Non si sentiva nessun odore percettibile e non era visibile nessun danno. Sebbene il cielo fosse totalmente sgombro sopra me vi erano dei cumulo-nembi minacciosi che si stavano avvicinando da nord-ovest, comunque non c'era nessun segnale che facesse presagire qualcosa di eccezionale. Strano a dirsi circa venti minuti dopo un violento acquazzone si abbattè sulla zona per circa mezz'ora ma non furono uditi tuoni nè visti lampi. Sono passate quattro settimane da questo evento ma la terribile scena e la forte emozione che suscitò in me è ancora vivissima e il fracasso di quel suono rimbomba ancora nelle mie orecchie. Spero proprio di non dovere rivivere una simile esperienza almeno non così da vicino."
Alvaro Adsit:"Mi trovavo nel mio negozio guardando a nord. La mia attenzione fu attratta da questa palla di fuoco apparentemente dirigendosi in basso verso un punto all'opposto vertice della strada di fronte al negozio Hall Furniture, quando a circa 18-20 piedi dal terreno, la palla esplose con un suono assordante. La palla, prima dell'esplosione era di circa 8 o 10 pollici di diametro. L'alone provocato dall'esplosione era di circa 8-10 piedi di diametro; la palla aveva una lieve tinta giallastra, piuttosto assomigliante alla fiamma di una candela; nessun suono prima o dopo l'esplosione; nessun danno visto."
W. P. Dodds: "Ho visto la palla poco prima che esplodesse. Sembrava provenire da nord-ovest (sopra la Howard Bank) e scendeva gradadamente. Non la ho notata fino al momento dell'esplosione e dopo non ho notato nessun danno".
Cosa è realmente accaduto nel centro di Burlington in Vermont prima di mezzogiorno il 2 luglio 1907?
Era una sonda malfunzionante espulsa da un UFO? Alieni ostili hanno lanciato un siluro luminoso verso il negozio Hall Furniture? L'esplosione UFO di Burlington del 1907 rimane uno dei casi più strani degli annali dell'ufologia. (Vedere "A possible Case of Ball Lightining" Monthly Weather Review del luglio 1907 pag. 310).

Aggiungiamo noi: fulmine globulare? Per chi volesse approfondire l'argomento il link giusto è:
www.fis.unipr.it/~albino/ball_lightning.html
a cura del massimo esperto italiano sull'argomento il fisico Albino Carbognani (albino@fis.unipr.it).
Sull'argomento ricordiamo che sul numero di agosto della rivista Focus è presente un interessante articolo. Fra l'altro
una segnalazione di fulmine globulare riguardante Catania:
Catania febbraio 1991
"Erano le 5 di pomeriggio e stavamo sul divano (lo scrivente e altri familiari ndr) quando ad un tratto vedemmo una piccola sfera delle dimensioni di una pallina da golf, luminosa e sfrigolante entrare nella stanza attraverso il vetro chiuso del balcone, rimbalzare tre volte sul pavimento di marmo ed esplodere fragorosamente dopo 2-3 secondi, lasciando nell'aria un forte odore misto di zolfo e ozono. Il fenomeno non provocò alcuna bruciatura ai tendaggi della porta a vetri del balcone."

www.cunsicilia.net/ufoct51.html

www.ufoinfo.com/roundup/v05/rnd05_27.shtml

digilander.libero.it/cuf.fe/1900-1930.htm
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20/11/2011 01:45

@eone
Come sempre ..... Grazie mille
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20/11/2011 01:58

Re: @eone
Alex1304, 20/11/2011 01.45:

Come sempre ..... Grazie mille



Tornando alla preistoria con il tuo grazie mille mi hai ricordato questa vecchia canzone.



it.wikipedia.org/wiki/Gilberto_Mazzi

Perdonate l'OT [SM=g1420769]




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20/11/2011 02:04

Re: Re: @eone
eone nero, 20/11/2011 01:58:



Tornando alla preistoria con il tuo grazie mille mi hai ricordato questa vecchia canzone.

it.wikipedia.org/wiki/Gilberto_Mazzi

Perdonate l'OT [SM=g1420769]







Magari avessi ancora le mille lire , adesso abbiamo solo [SM=g6112] [SM=g1950687]

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22/11/2011 00:51

Ciao a tutti
Vi riporto questo caso che a me affascina parecchio e penso si colleghi un po alla discussione :

L'UFO DI GENOVA DEL 1608
negli articoli e nelle testimonianze



In molti articoli che trattano di UFO nel passato non è raro imbattersi nella citazione del caso di Genova del 1608, spesso accompagnato da questa immagine



In una pagina del CUN di Genova troviamo questi brevi cenni:

1608, agosto – Genova-Nizza – Nel mare genovese vengono visti affiorare fino all' ombelico esseri con figura umana e braccia coperte di squame con 2 serpenti volanti in mano. Molti colpi di cannone non sortiscono alcun effetto. Avvistati nello stesso periodo a Nizza "strani oggetti nel cielo che gettano sangue sulla terra".
1608, 15 agosto – Genova – Nel porto appaiono 3 carrozze ognuna trainata da 6 figure di fuoco simili a draghi con serpenti che lanciano urla spaventose. Le chiese si riempiono di supplicanti, vengono indetti digiuni e processioni.
(http://web.tiscalinet.it/lareteufo/genova1.htm)

Giorgio Pattera invece scrive, in una pagina di Edicolaweb:

"SPAVENTOSI SEGNI SUL MARE
Tra tutti i resoconti ne emerge uno in Provenzale (antico dialetto francese di derivazione neolatina) datato 1608 e intitolato "Discorso sui terribili e spaventosi segni sparsi sul mare di Genova".
Ai primi d'Agosto del 1608 - si legge nel testo - avvennero due grandi prodigi: la pioggia di sangue caduta su Nizza ed altre località costiere (della Provenza) e l'apparizione in cielo di due uomini, duellanti più volte tra loro. Questi ultimi sono stati osservati per tre giorni, con grande stupore, sull'isola di Martigues, a cinque leghe da Marsiglia.
I prodigi, che ci sono apparsi, sono senza dubbio opera di messaggeri celesti, che preannunciano future disgrazie e ci invitano a correre ai ripari, mediante preghiere e digiuno, al fine di placare l'ira di Dio, che ogni giorno offendiamo. Perfino gli antichi romani, non appena scorgevano presagi celesti, facevano sacrifici agli dei per placarne la collera. E noi che siamo cristiani (e quindi allevati in una migliore scuola), dobbiamo pentirci e supplicare umilmente l'Onnipotente affinché perdoni i nostri errori e affinché i castighi, preparati dalla giustizia divina, siano allontanati dalla Santa Misericordia."

Giorgio Pattera, che in un'altra pagina web dedicata a questo avvistamento scrive di aver personalmente curato la traduzione del manoscritto dal provenzale, prosegue a descrivere l'avvenimento servendosi di una specie di cronistoria elaborata dal G.E.O.S. (Group d'Etudes des Objects Spatiaux). In queste descrizioni leggiamo ad esempio che

"Sul fare del tramonto del 5 Agosto 1608, gli abitanti di Nizza vedono comparire in cielo tre forme luminose che si muovono molto velocemente, dirigendosi sulla città. Giunte sulla verticale della fortezza, le tre luci si fermano di colpo e scendono lentamente, compiendo evoluzioni, fino ad un metro circa dalla superficie del mare. (...)
Stazionando praticamente immobili sopra le onde, i tre oggetti, di forma ovoidale allungata e piatta e sormontati da una specie di pennone (che oggi potremmo chiamare antenna), fanno come ribollire l'acqua, con intensa emissione di vapore color arancio-ocra; il tutto accompagnato da un grande fragore."
(http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/nu09_01i.htm)


Anche Alfredo Lissoni si è occupato del caso, in una pagina di NotiziarioUFO:

"Così in un documento degli Archivi Municipali di Nizza:
"Inizio di agosto dell'anno di grazia del Signore 1608, sul mare di Gennes (Genova), si è visto il più orribile segno che di memoria d'uomo se ne sia parlato o scritto, che il Signore ci protegga".
In questo modo inizia un fatto riportato negli annali storici di Nizza; il cronista che scrisse queste cose doveva essere alquanto scosso quando riferì di mostruose apparizioni, "gli uni erano con figura umana, ma con le braccia che sembravano coperte di squame e che tenevano in ciascuna mano degli orribili serpenti volanti che si attorcigliavano attorno alle braccia; apparivano solo dall'ombelico in su fuori dal mare, lanciando dei gridi orribili che era cosa del tutto spaventevole; certe volte si tuffavano e ne riuscivano poi in altri punti, sempre gettando dei gridi così spaventevoli che molta gente ne rimase ammalata di paura. Certi sembravano avere figura di donna, altri con forma umana ma con il corpo tutto coperto di squame e con la testa che sembrava quella di un drago. La Signoria della città fece portare dei cannoni, e con la speranza di farli scappare dal luogo gli sparò qualche cosa come 800 colpi, ma invano. Le Chiese si riunirono e per trovare un rimedio fecero molte processioni e comandarono il digiuno. I buoni frati Cappuccini ordinarono le 40 ore di penitenza... Il quindicesimo giorno del detto mese, apparvero sul mare tre carrozze, tirate ciascuna da sei figure tutte in fuoco e con somiglianza di draghi, e correvano le dette carrozze tirate dai detti draghi, accompagnate da quelli che avevano sembianze umane con i loro serpenti attorcigliati attorno alle braccia e continuando i loro gridi spaventevoli. Dopo che le dette spaventevoli cose ebbero fatto tre volte il giro del porto, e che ebbero lanciato dei gridi così potenti che fecero risuonare le montagne del circondario, si persero tutti dentro nel mare, e poi non se ne seppe più nulla. Questo fatto spaventevole, apportò molto danno a molti cittadini di Genova e molti ne morirono di paura, tra questi il figlio del Sor Gasparino de Loro, e anche il fratello del Sor Antonio Bagatello; molte donne anche ne sono state afflitte e hanno avuto una tale paura, che qualche d'una ne è morta. Da allora si continua a cantare il Te Deum, e sono tutti spariti; delle grandi piogge di sangue sono state registrate subito dopo in tutta la regione, e anche fino in Provence. Altra cosa degna di memoria, successa quasi nello stesso tempo nella città de l'Isle de Martègue. Il ventiduesimo giorno di agosto apparvero due uomini in aria avendo ciascuno armi e scudo, e si batterono in maniera tale da meravigliare i cittadini spettatori. Dopo che si furono a lungo battuti, si riposarono per un certo tempo, poi ricominciarono a battersi per circa due ore. L'ultima volta si batterono in tal maniera da sembrare due forgiatori che battessero sull'incudine. Il giorno dopo sembrava che tutti due avessero vinto una battaglia contro una fortezza, talmente sembravano contenti, e dopo essersi guardati l'uno verso l'altro ci fu un grande rumore come spari di cannone; il rumore era così spaventevole che sembrava agli uditori che fosse giunta la fine del mondo, e continuò quel rumore per circa sette ore, poi ad un tratto una nuvola spessa apparve nel cielo, e per due ore non si vide che nuvole e nebbia nera e si sentì una gran puzza di zolfo. Quando l'aria si fu purificata, niente fu rivisto di quelle chimere. Questi prodigi meravigliosi hanno toccato l'anima di molti cristiani i quali, avendo considerato le meraviglie di Dio, e sapendo che egli solo è potente e con la sua bontà infinita ha voluto avvertirci, prima di mandare il castigo che ci è dovuto, si sono gli uni resi religiosi, e gli altri fanno penitenza per calmare le sue ire, ché il Santo Spirito ci assista in questa buona azione. Così sia".

La storia raccontata da Lissoni è molto diversa da quella di Pattera, non compaiono infatti i "tre oggetti, di forma ovoidale allungata e piatta e sormontati da una specie di pennone", ma "tre carrozze, tirate ciascuna da sei figure tutte in fuoco e con somiglianza di draghi" oltre ad una serie di giganteschi mostri marini che si danno battaglia.
Incuriosito da questa notizia e dalle contraddizioni dei testi ho provato a fare qualche ricerca. Il primo ritrovamento è stata la riproduzione dell'opuscolo originale a stampa, pubblicato nel 1608 a Troyes. Non si tratta dunque di un manoscritto in provenzale ma di un testo in francese. La trascrizione di Lissoni è decisamente la più fedele e fa apparire il testo di Pattera come una invenzione, non meno fantastica dell'originale, ma molto diversa.
Una ulteriore ricerca ha poi permesso di trovare la pagina dalla quale Pattera ha tratto quelle descrizioni di oggetti ovoidali. Si tratta di una specie di "Storia illustrata dei dischi volanti", e le piccole immagini che accompagnano l'articolo di Pattera sono riduzioni di quelle visibili nel sito francese che a sua volta riproduce una serie di diapositive realizzate dal G.E.O.S. (Groupe d'Études des Objets Spatiaux de France) negli anni '70.

Pure il testo citato da Pattera viene da questa pagina che reinventa in modi molto cinematografici tutta la storia, modificando senza alcun ritegno il tipo di oggetti, i loro movimenti, le reazioni della popolazione. In seguito quell'articolo è stato più volte ripreso, riscritto, arricchito e frainteso da altre riviste e pagine web, tanto che perfino una delle illustrazioni che lo accompagnavano è diventata per molti una "stampa dell'epoca".

A questo punto l'unico modo per poterne sapere di più sugli spaventevoli fatti di Genova del 1608 era una ricerca negli archivi storici. Cosa che nessuno degli autori di quegli articoli aveva pensato di effettuare.


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[Modificato da Alex1304 22/11/2011 00:52]
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Utente Veterano
24/11/2011 00:22

Ciao a tutti
Chiedo scusa ai moderatori se posto questo materiale qua', ma ho reputato l'articolo interessante e molto legato hai dipinti e a tutto quello di cui si é discusso fin ora !


"I CULTI CARGO"

CONTATTI EXTRATERRESTRI NELL'ANTICHITÀ

di Johannes Fiebag
traduzione dal tedesco di Gianfranco Degli Esposti

Prima parte

Visitatori extraterrestri sul nostro pianeta, oggi e nel remoto passato: può, questo tema, essere esclusivamente riservato alla "stampa scandalistica", o rappresenta anche l'occasione per l'avvio di un dibattito rigorosamente impostato su basi scientifiche? Dal 1973 esiste la Ancient Astronaut Society, organizzazione fondata da Gene Philips, il cui scopo consiste nel produrre le prove del contatto con intelligenze extraterrestri, verificatosi millenni orsono e che per certi aspetti si manifestò con un massiccio intervento nella storia e nei destini dell'uomo. Desidero appunto soffermarmi su alcune di queste possibili "interferenze", muovendo da un tema solo apparentemente estraneo a questo discorso.

DÈI DISCESI DAL CIELO
Avete mai sentito parlare di "culti cargo"? Cosa si intende esattamente con tale espressione? I culti cargo sorgono nel momento in cui una data cultura, tecnologicamente avanzata, entra in contatto con un'altra più arretrata: è la stessa strana esperienza a suo tempo vissuta da Cristoforo Colombo, il quale, approdato su una delle isole delle Bahamas, racconta sul libro di bordo l'incontro del suo equipaggio con gli indigeni del posto: "Ci accolsero riverendoci come se fossimo stati dèi discesi dal cielo".
Analogamente a Colombo, anche Sir Francis Drake venne scambiato per un'entità soprannaturale dai nativi indiani stanziati nella zona dell'attuale San Francisco: "Cercammo di spiegare loro che non eravamo degli dei - ricorda lo scrivano di bordo - ma inutilmente".
Il capitano James Cook, sbarcato a Tahiti, fu creduto il dio Rongo, ritornato fra gli uomini dopo aver a suo tempo, secondo la leggenda, abbandonato l'isola a bordo di una nave simile ad una nuvola.
Il capitano francese Jean Ribault, fece erigere in Florida, nel 1565, una colonna con l'emblema del proprio Stato; qualche anno più tardi la colonna divenne il centro dei culti religiosi degli indigeni del posto, che l'adornavano con ghirlande e vi ponevano davanti doni sacrificali.
Tali culti persistono anche nel nostro secolo. Negli anni Venti il naturalista James Hurley constatò che non solo a lui, ma anche al proprio idrovolante, gli indigeni della Nuova Guinea, erano soliti ogni sera sacrificare un suino: essi credevano l'aeroplano una entità divina.
Quando nel 1943 altri uomini bianchi penetrarono per la prima volta nell'altopiano orientale della Nuova Guinea, videro che gli indigeni maneggiavano lunghe aste di bambù, provviste di fili dati da fibre vegetali e sormontate da pseudo microfoni di legno: più tardi essi appresero che i nativi altro non volevano che imitare il comportamento dei soldati americani, osservati presso una vicina base aerea e dai cui "grandi uccelli metallici" essi attendevano doni.
Da questa speranza riposta nei doni, cioè nelle merci (inglese "cargo"), deriva la denominazione di tali culti religiosi.
Il caso più curioso ebbe luogo in una piccola isola dei mari del Sud, Tinna, dove negli anni Venti visse per un breve tempo un soldato americano, John Frum. Ancora oggi l'intera vita religiosa del posto è incentrata sulla sua figura: egli viene considerato una divinità della quale si attende il ritorno dalla "Terra Promessa", ossia dall'America, carica di ricchi doni per le popolazioni. Un paio di monete e di banconote di John Frum sono custodite come reliquie, ed in suo onore è stato costruito un piccolo tempio di bamboo; infine gli isolani portano tatuate sull'avambraccio le lettere "USA" ed il capo tribù dell'epoca, al quale successivamente John Frum sarebbe apparso in sogno, è nel frattempo venerato come "grande profeta".
È interessante notare che í misteriosi strumenti tecnici degli "stranieri" erano descritti attraverso i concetti mutuati dal proprio lessico, per cui un aeroplano era rappresentato come "grande uccello" o come "uccello tonante"; una locomotiva, come "cavallo di fuoco"; i cavi telefonici come "fili cantanti". Presso gli Apache, ancora oggi, le componenti di un'automobile vengono definite tramite concetti relativi all'anatomia umana: i fari sono "gli occhi", il motore è "l'intestino" e via dicendo.

LEGGENDARI ARRIVI CELESTI
Se si confrontano ora questi culti cargo con le religioni a noi note, riscontriamo inevitabilmente alcuni elementi comuni sorprendenti. Le leggende, tramandate oralmente, relative agli dei scesi dal cielo su carri di fuoco per punire o per ricompensare gli uomini o per esigere da loro dei servigi, esistono presso tutti i popoli del mondo. Gli "dei" del "nuovo mondo" e quelli del XX° secolo, che determinarono la nascita dei culti cargo nei mari del Sud o in qualsiasi altro posto, sono a noi noti. Ma chi furono invece questi altri dei responsabili millenni orsono, della nascita di identici culti e religioni dell'intero pianeta?

I KAJAPPOS
In Amazzonia vive la tribù dei Kajappos. Da tempi remoti essa venera un dio dal nome Bep Kororoti, di cui si racconta arrivò e visse in mezzo agli indigeni, per poi fare ritorno al cielo. Bep Kororoti, avrebbe indossato uno strano abito che lo ricopriva da capo a piedi e in mano teneva uno strumento da cui scaturivano dei fulmini. Infine egli avrebbe impartito agli uomini le tecniche fondamentali dell'agricoltura e dell'allevamento, nonché nuovi stratagemmi per la caccia, per ripartire infine fra fuoco e fiamme, scomparendo nel firmamento. Ancora oggi i Kajappos celebrano una volta l'anno una grande festa, in ricordo di questo loro dio, nel corso della quale un sacerdote si immedesima nel ruolo di Bep Kororoti, indossando un bizzarro indumento di paglia. Tutto questo non ricorda forse da vicino il culto celebrato nel secolo attuale in onore di John Frum, sull'isola di Tinna? L'unica differenza rispetto a quest'ultimo è che la leggenda dei Kajappos si riferisce ad eventi verificatisi oltre 25.000 anno orsono.

I DOGON E SIRIO B
Rimanendo in un contesto analogo, rivolgiamo ora la nostra attenzione ad un'altra popolazione e ad altre relative leggende.
Nel territorio corrispondente all'odierno Mali, nell'Africa Occidentale, vive la tribù dei Dogon, i cui miti vennero per la prima volta studiati un sessantennio orsono da due etnologi francesi. Le ricerche fecero luce su particolari a dir poco sconcertanti: l'intera vita religiosa dei Dogon era incentrata sulla cosiddetta festa dei Sigui, che ricorreva ogni cinquant'anni; si tratta del periodo - così riferirono gli sciamani del villaggio agli sbalorditi etnologi - in cui una stella, invisibile dal nostro pianeta, completa la propria rivoluzione attorno a Sirio. Oggi sappiamo con certezza dell'esistenza di una simile stella, la cui scoperta avvenne alla fine del secolo scorso e della quale esistono fotografie realizzate solo all'inizio degli anni Settanta. Si tratta pertanto di una stella assolutamente invisibile ad occhio nudo!
Ma questo non è ancora tutto: i Dogon sono al corrente non solo dell'esistenza della stella in questione, ma ne conoscono anche il periodo di rivoluzione, i già citati cinquant'anni, che la moderna astronomia ha confermato. Essi inoltre sanno che la Sirio B descrive un'orbita ellissoidale attorno alla principale Sirio A e che è caratterizzata da una massa enormemente pesante. Un semplice pungo di materia, secondo i Dogon, peserebbe più di tutti i granelli delle spiagge del mondo messi insieme.
Sirio B infatti è una cosiddetta Nana Bianca, cioè una stella che un tempo subì un processo di contrazione, a seguito del quale la sua materia venne enormemente compressa.
I Dogon inoltre sanno da millenni che la superficie della luna è "secca e morta come sangue secco e morto", descrivono Saturno circondato da un singolo anello e conoscono le quattro grandi lune galileiane di Giove.
Della nostra Via Lattea essi parlano come di un ammasso stellare e spiraliforme, analogo a tanti altri. Si tratta di nozioni da noi acquisite solo a partire dal secolo scorso.
Mentre tutto ciò è noto ai Dogon dal XIII° secolo dopo Cristo: a tale periodo infatti è possibile far risalire l'impiego delle maschere rituali che ogni 50 anni vengono prodotte in occasione della festa del Sigui. Da chi ha appreso i Dogon queste sorprendenti informazioni?
La loro tradizione orale parla di un dio, sceso dalle stelle su di una grande arca e denominato Nummo, un essere a metà strada fra l'uomo e il pesce.

OANNES: UOMO-PESCE
Colpisce constatare che anche i Sumeri, civiltà stanziata nell'area dell'odierno Irak, adorassero una curiosa figura, da loro denominata Oannes. Anche Oannes sarebbe sceso dal cielo a bordo di una "enorme perla luccicante", per portare la conoscenza agli uomini. Si tenga presenta a questo proposito un dato estremamente interessante: la civiltà sumerica, di fatto la più antica del mondo, si sviluppò repentinamente, quasi da un giorno all'altro.

LA STELE DI PALENQUE
Questo reperto è notissimo: si tratta della celebre pietra sepolcrale di Palenque, Mexico, da alcuni interpretata come rappresentazione di un astronauta all'interno del proprio abitacolo. Secondo altre chiavi di lettura, sarebbe la raffigurazione dell'albero della vita; o anche un principe Maya, prigioniero delle fauci di un mostro mitologico; infine, secondo altri ancora, un alto sacerdote nell'atto di eseguire un rito religioso.
La stele di Palenque viene anche denominata "stele di Pacal", in quanto due famosi studiosi delle civiltà Maya, Linda Schiele ed Egon Freidel, vi ravvisarono la raffigurazione del dio Pacal sulla via di Xixalba, il regno degli inferi.
Esistono innumerevoli interpretazioni di questo tipo, nessuna delle quali sembra tuttavia tanto convincente da poter essere inopinatamente accettata dal mondo accademico. Ritengo pertanto che, anche in questo caso, sia giustificato parlare di tentativo di rappresentazione di una nave spaziale, soprattutto considerando quanto finora discusso riguardo i culti cargo.

LA BICICLETTA DI BALI
Per quanto riguarda la cosiddetta "bicicletta di Bali", essa è la raffigurazione di una bicicletta, visibile sull'ornamento di un tempio di Bali, risalente allo scorso secolo. Lo scultore doveva avere osservato un addetto coloniale britannico sulla propria due ruote, un mezzo ai suoi occhi assolutamente fuori dell'ordinario, che cercò di inserire nella decorazione in questione. La ruota è stata efficacemente riprodotta, tuttavia ad un attento esame non può sfuggire che l'autore non sia riuscito a cogliere l'aspetto tecnico-meccanico del mezzo: la raffigurazione di catene e pedali infatti non è esatta, ed è inoltre estraniata da motivi religiosi, espressione della cultura dell'autore. Qualcosa di alquanto simile potrebbe essere entrato in gioco nell'elaborazione della stele dì Palenque, come pare lecito desumere dalla ricostruzione che di essa è stata fatta in base ad ogni dettaglio disponibile.



Fonte: Dossier ALIENI - 10 (Dicembre 1997 - Gennaio 1998)

"L'ASTROPORTO DI EZECHIELE"

Dalla visione del profeta biblico agli studi sull'edificio che poteva ospitare le "navi divine"

di Johannes Fiebag
traduzione dal tedesco di Gianfranco Degli Esposti


Seconda parte

Desidero ora soffermarmi su un altro esempio, a mio avviso estremamente utile per la ricerca di tracce extraterrestri nel passato. Nel 580 a.C. viveva in un ghetto di Babilonia il profeta biblico Ezechiele, un membro delle tribù israelitiche lì deportate qualche anno prima. Nell'anno 584 Ezechiele, ancor giovane, durante una delle sue peregrinazioni nel deserto, vive un'avventura straordinaria: "Un carro celeste" si posa al suolo davanti ai suoi occhi; in cima ad esso egli scorge una figura, che di li a poco incomincia a rivolgergli la parola. Nel testo biblico si legge: «Nel trentesimo anno, al quinto giorno del quarto mese, mentre mi trovavo tra gli Esiliati sulle rive del fiume Kebar, il cielo si aprì e vidi quindi levarsi un possente vento proveniente da Nord, accompagnato da una grande nube e da una grande massa di fuoco: un abbacinante bagliore la circondava, in mezzo alla massa di fuoco pareva di intravedere del rame».
Ezechiele descrive quindi quattro corpi, che ai suoi occhi avevano sembianze di animali, in ognuno dei quali egli ravvisa quattro ali. Da questi corpi si sprigionavano a più riprese dei lampi e avevano qualcosa di simile a mani umane posto sulle loro "gambe". Tali "gambe" erano dritte e presentavano dei "piedi" arrotondati che rilucevano come "rame lucido". Le strane figure, prosegue, possedevano anche delle ruote: «Come vidi le figure, notai che ognuna di esse evidenziava una ruota. Le ruote avevano l'aspetto del turchese, erano tutte e quattro uguali e si presentavano come se fossero una all'interno dell'altra; esse potevano muoversi in tutte le direzioni e, nel muoversi, non si giravano». È interessante anche la descrizione di ciò che si trovava al di sopra di queste figure alate, fornite di gambe metalliche e di ruote: «Sopra le teste delle figure si poteva scorgere una volta celeste, simile ad un cristallo; quando le figure si muovevano, potevo udire il rumore del battito delle loro ali, che ricordava lo scrosciare di grosse masse d'acqua, come la voce dell'Onnipossente: un frastuono simile ad un reggimento in marcia. E al di sopra della volta posta sulle loro teste, si scorgeva una specie di trono brillante come uno zaffiro, sul quale sedeva un essere simile ad un uomo: la sua figura emanava una grande luminosità, simile all'arcobaleno dopo il temporale; sentivo di trovarmi al cospetto della gloria del Signore, mi buttai quindi al suolo; e qualcuno prese a rivolgermi le seguenti parole: "Alzati, figlio dell'Uomo, perché io possa parlarti". Come sentii questa voce, la vita ritornò in me».
Cerchiamo ora di immedesimarci nella situazione che visse Ezechiele: un sacerdote degli Israeliti, ha improvvisamente uno straordinario incontro con un "carro celeste", in cui riconosce strutture che egli denomina "ali", "gambe metalliche", "ruote", un corpo centrale ed infine un essere posto sulla sommità, seduto su un trono, che gli si rivolge verbalmente. Nulla di strano se il giovane profeta, di fronte ad un tale spettacolo cade in preda ad uno shock per l'esperienza vissuta; parecchi giorni dopo infatti scrive: «Mi riunii agli esiliati che vivevano lungo il fiume Kebar, a Tel Abib. Rimasi con loro sette giorni, completamente sconvolto».

LA NAVE SPAZIALE DI BLUMRICH

Oltre vent'anni orsono Joseph F. Blumrich, all'epoca ingegnere presso la NASA, fra i principali progettisti dei modulo di atterraggio lunare LEM, pubblicò quella che riteneva essere la ricostruzione del "carro celeste" visto da Ezechiele. Si trattava di una specie di Shuttle, concepito per atterrare in quei pianeti provvisti di atmosfera, caratterizzato da quattro rotori e da un corpo centrale, sulla cui sommità doveva trovare posto la cabina di comando con il relativo equipaggio.
Anche per quanto riguarda "le ruote" del carro celeste che "ruotando non si giravano", Blumrich giunse ad una sua personale interpretazione, che in seguito propose con successo in un brevetto. Tecnologia extraterrestre risalente a 2500 anni prima, brevettata negli USA nel 1972!

Ezechiele descrive nel suo libro i ripetuti incontri che ebbe con tale veicolo spaziale ed il suo equipaggio. Per due volte egli venne preso a bordo della nave, per essere portato in un luogo lontano. Nel 40° capitolo scrive: «Nel venticinquesimo anno della nostra prigionia, all'inizio dell'anno, al decimo giorno del mese, la mano del Signore venne verso di me, per portarmi laggiù; là essa mi ripose su di un'alta montagna, ove stavano edificando qualcosa simile ad una città rivolta verso sud».
Ezechiele, che non può sapere dove in realtà è stato portato, pensa di trovarsi in una qualche regione di Israele. Davanti al tempio, sotto la porta di accesso, stazionava un uomo di aspetto "metallico", che in mano aveva una squadra ed un cordoncino di seta.

IL TEMPIO DI GERUSALEMME

Quanto segue nel libro di Ezechiele è una dettagliata descrizione, di numerose pagine, relativa ad una strana struttura provvista di mura esterne, atri, cortili, interni, porte di accesso, scale, camere e dell'intero tempio. Di tale edificio si sono avuti nel passato ripetuti tentativi di ricostruzione, ma essi fallirono per l'imprecisione dei dati forniti da Ezechiele in merito alle dimensioni complessive ed al perimetro e la mancanza di indicazioni relative all'altezza delle strutture. Pertanto i teologi si sono sinora accontentati della versione ufficialmente nota, secondo la quale Ezechiele non si sarebbe trovato di fronte ad un tempio vero e proprio, ma alla visione del futuro tempio di Gerusalemme. Che queste siano conclusioni quanto meno frettolose e semplicistiche, è stato sinora ampiamente dimostrato.

LA RICOSTRUZIONE DI BEIER
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L'ingegnere di Francoforte Hans Herbert Beier, dopo un lavoro decennale, ha presentato una propria interpretazione della struttura del tempio. "Questa è la struttura complessiva del tempio, descritta da Ezechiele; ci sono le mura esterne, gli atri, le porte di accesso e l'edificio principale". Diversamente dai precedenti tentativi, Beier giunse alla determinazione che il lato superiore di tale edificio dovesse essere aperto, come in un'antica arena. Nel 43° capitolo Ezechiele scrive: «Vidi la Gloria del Signore di Israele arrivare; il suo rumore era simile a grandi masse d'acqua, essa si posò molto dolcemente sulla Terra del Signore. E io vidi la Gloria del Signore riempire la sua Casa».
L'area centrale del tempio coincide con la nave spaziale di Ezechiele, un elemento estremamente interessante, perché ci rivela che quella che Ezechiele definisce la "Gloria del Signore", vale a dire il velivolo il cui movimento produce un gran rumore e che riluce in un'aura luminosa, "entra" dall'alto del tempio per atterrarvi. Questa deve esser stata la scena a cui lui assistette. Si consideri inoltre che le misure interne dei suo tempio corrispondono esattamente al modello di nave spaziale a suo tempo elaborato da Blumrich, fatto certamente non casuale.
Beier presume che tale struttura, quale che fosse il suo luogo di ubicazione, servisse come base logistica per le operazioni che un tempo gli extraterrestri conducevano sul nostro pianeta. Ciò non implica che costoro avessero di persona costruito il tempio, presumibilmente ne utilizzavano una preesistente struttura, adibita al culto, per i loro interessi. Questo, agli occhi delle popolazioni del posto, deve essere stato un evento di incredibile portata: gli "dei" erano di persona scesi dal cielo per prendere possesso del tempio che essi avevano edificato.

IL TEMPIO DI EZECHIELE, OGGI
Una cosa è certa: il tempio di cui Ezechiele parla non è affatto riconduci bile ad una semplice "visione", ma ad un qualcosa di realmente esistito: le misure da lui riferite sono esatte, risultano tra loro coerenti e descrivono nel loro complesso un grande edifico costruito in qualche regione del nostro pianeta intorno all'anno 580 a.C. Ma la domanda che si pone è: dove si trova attualmente questa struttura? Certamente non in Israele, non a Gerusalemme e forse neppure nel Medio Oriente, in quanto in tal caso essa sarebbe già stata scoperta. Il tempio oggi potrebbe apparire come un insieme di rovine cadenti, ma forse non del tutto distrutte. Il tipo di edificazione che si evince dalla ricostruzione di Beier fa pensare ad un complesso sito in qualche regione del Sud o del Centro America. Una simile scoperta avrebbe indubbiamente sensazionali implicazioni. E se il tempio veniva effettivamente usato dagli extraterrestri come base logistica, è possibile che nella sua zona di ubicazione ancora oggi siano reperibili resti delle strutture di ricovero dell'astronave, vale a dire delle vestigia di una tecnologia extraterrestre. In tal modo la ricerca dei tempio di Ezechiele potrà affermarsi come uno dei più straordinari ed importanti compiti per la futura paleoastronautica.

L'AEREO DORATO

Per finire voglio presentarvi il risultato di una realizzazione veramente straordinaria. Tanti di voi conosceranno da tempo gli strani oggetti d'oro, provenienti dalla Colombia che, secondo l'interpretazione tradizionale potrebbero trattarsi, alternativamente, di un "pesce volante", di un "uccello", di un "insetto", o infine di un "mostro tecnologico". Non c'è infatti una spiegazione univoca a questo riguardo, ma di certo non esiste alcun volatile la cui coda sia veramente sviluppata, ed infatti i manufatti in questione sono molto più simili ad aeroplani che ad un qualsiasi animale noto.
Già negli anni Settanta, il professor Arthur Poyslee, defl'Aeronautical Institute di New York, aveva avuto modo di verificare, a seguito di prove eseguite nella galleria del vento, che detti oggetti sono sostanzialmente riconducibili a modelli di velivoli, coerenti con le leggi dell'aerodinamica.
Recentemente, i professori Algund Eeboom, Peter Belting e Conrad Lubbers sono riusciti a mettere a punto delle copie esatte dei manufatti in questione, idonee a volare, essi vi hanno inserito dei piccoli motori e gli oggetti si sono effettivamente levati in volo! Tale risultato non può che farci desumere che gli "uccelli d'oro" del Sud America sono in realtà modelli in scala ridotta di oggetti ben più grandi e perfettamente in grado di volare: gli indios degli altopiani colombiani, molto tempo prima degli Incas, devono aver osservato questi velivoli, cercando quindi di riprodurli come reliquie. E questo altro non è che un culto cargo nella stretta accezione del termine.
Esistono sin troppi indizi, non solo verosimili, ma anzi attendibili che rinviano alla concreta possibilità di contatti dell'uomo con intelligenze extraterrestri. È giunto il tempo non solo di prendere atto di tali elementi, ma di studiarli con serietà, facendone oggetto di un approfondito dibattito. Qualora si siano effettivamente verificati nel passato dell'uomo simili contatti, dovremo rivedere l'intera nostra storia in una luce completamente nuova.

COLLEGAMENTO CON ALTRI CULTI CARGO
Un ulteriore esempio di culto cargo moderno riguarda la Nuova Guinea, risale al 1929 ed è relativo ad un evento descritto molti anni più tardi da un indigeno.
«Ero ancora un bambino - disse - mio padre mi aveva portato con sé ad una battuta di caccia e fu allora che incontrammo i primi uomini bianchi. Ero completamente sconvolto e presi a piangere: l'uomo era improvvisamente apparso davanti a me. Mai in vita mia avevo visto un simile essere. Da dove poteva essere venuto? Dal cielo o dal fiume? Eravamo letteralmente confusi».
Un altro indigeno raccontò:
«Nel nostro villaggio si sparse la voce che si erano abbattuti dei fulmini e noi pensammo che gli uomini bianchi fossero questi fulmini scaturiti dal cielo. Altri dissero che costoro erano "gli antenati ritornati dal regno dei morti". Quando qualche tempo dopo il primo aeroplano atterrò nella regione, fu il caos totale. Un'anziana donna raccontò che mentre "il grande uccello" stava atterrando, tutti gli indigeni si erano gettati al suolo, il volto coperto e che successivamente fuggirono, nascondendosi nel bosco; alcuni rimasero abbracciati gli uni agli altri, urlando per lo spavento: "Eravamo tutti in preda al panico, in quanto non capivamo cosa stesse accadendo».
Nuova Guinea, anno 1928 dopo Cristo.
Babilonia 584 prima di Cristo.
I paralleli sono sin troppo evidenti, perché li si possa liquidare come semplici "coincidenze".



Fonte: Dossier ALIENI - 11 (Febbraio - Marzo 1998)


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24/11/2011 13:01

Re:
Alex1304, 24/11/2011 00.22:

Ciao a tutti

I DOGON E SIRIO B
Oggi sappiamo con certezza dell'esistenza di una simile stella, la cui scoperta avvenne alla fine del secolo scorso e della quale esistono fotografie realizzate solo all'inizio degli anni Settanta. Si tratta pertanto di una stella assolutamente invisibile ad occhio nudo!
Ma questo non è ancora tutto: i Dogon sono al corrente non solo dell'esistenza della stella in questione, ma ne conoscono anche il periodo di rivoluzione, i già citati cinquant'anni, che la moderna astronomia ha confermato. Essi inoltre sanno che la Sirio B descrive un'orbita ellissoidale attorno alla principale Sirio A e che è caratterizzata da una massa enormemente pesante. Un semplice pungo di materia, secondo i Dogon, peserebbe più di tutti i granelli delle spiagge del mondo messi insieme.
Sirio B infatti è una cosiddetta Nana Bianca, cioè una stella che un tempo subì un processo di contrazione, a seguito del quale la sua materia venne enormemente compressa.
I Dogon inoltre sanno da millenni che la superficie della luna è "secca e morta come sangue secco e morto", descrivono Saturno circondato da un singolo anello e conoscono le quattro grandi lune galileiane di Giove.
Della nostra Via Lattea essi parlano come di un ammasso stellare e spiraliforme, analogo a tanti altri. Si tratta di nozioni da noi acquisite solo a partire dal secolo scorso.


LA STELE DI PALENQUE
Ritengo pertanto che, anche in questo caso, sia giustificato parlare di tentativo di rappresentazione di una nave spaziale, soprattutto considerando quanto finora discusso riguardo i culti cargo.




Fonte: Dossier ALIENI - 10 (Dicembre 1997 - Gennaio 1998)

"L'ASTROPORTO DI EZECHIELE"

Dalla visione del profeta biblico agli studi sull'edificio che poteva ospitare le "navi divine"

di Johannes Fiebag
traduzione dal tedesco di Gianfranco Degli Esposti


Seconda parte


Cerchiamo ora di immedesimarci nella situazione che visse Ezechiele: un sacerdote degli Israeliti, ha improvvisamente uno straordinario incontro con un "carro celeste", in cui riconosce strutture che egli denomina "ali", "gambe metalliche", "ruote", un corpo centrale ed infine un essere posto sulla sommità, seduto su un trono, che gli si rivolge verbalmente. Nulla di strano se il giovane profeta, di fronte ad un tale spettacolo cade in preda ad uno shock per l'esperienza vissuta; parecchi giorni dopo infatti scrive: «Mi riunii agli esiliati che vivevano lungo il fiume Kebar, a Tel Abib. Rimasi con loro sette giorni, completamente sconvolto».

LA NAVE SPAZIALE DI BLUMRICH

Oltre vent'anni orsono Joseph F. Blumrich, all'epoca ingegnere presso la NASA, fra i principali progettisti dei modulo di atterraggio lunare LEM, pubblicò quella che riteneva essere la ricostruzione del "carro celeste" visto da Ezechiele. Si trattava di una specie di Shuttle, concepito per atterrare in quei pianeti provvisti di atmosfera, caratterizzato da quattro rotori e da un corpo centrale, sulla cui sommità doveva trovare posto la cabina di comando con il relativo equipaggio.


Fonte: Dossier ALIENI - 11 (Febbraio - Marzo 1998)






Estremamente interessante Alex, ti faccio i complimenti e ringrazio per il materiale [SM=g8320] !

Ho selezionato dal testo che hai postato tu parti che mi sembra riassumano un pò alcuni concetti. A quanto pare nell'antichità avevano già descritto ufo, navicelle aliene, abduction e quant'altro!
Penso che questo sia molto strano... Voi direte che erano altri tempi e la gente in preda all'ignoranza farneticava cose sensa senso.
Però strano, ma vero, è stato proprio grazie ai poemi Omerici (Iliade e Odissea) che è stata ritrovata la perduta città di Troia. Senza considerare che la Bibbia è una fonte molto preziosa di fatti e date ritenute attendibili da tutti gli archeologi.
Insomma in ogni leggenda c'è sempre una verità da tramandare di generazione in generazione.
Quindi rimane sempre un ragionevole dubbio che veramente qualcosa di strano sia successo in passato, ma ormai non rimangono che leggende ricoperte da chili di polvere e millenni...
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24/11/2011 13:12

Re: Re:
Andrea.ufoonline, 24/11/2011 13.01:




Estremamente interessante Alex, ti faccio i complimenti e ringrazio per il materiale [SM=g8320] !

Ho selezionato dal testo che hai postato tu parti che mi sembra riassumano un pò alcuni concetti. A quanto pare nell'antichità avevano già descritto ufo, navicelle aliene, abduction e quant'altro!
Penso che questo sia molto strano... Voi direte che erano altri tempi e la gente in preda all'ignoranza farneticava cose sensa senso.
Però strano, ma vero, è stato proprio grazie ai poemi Omerici (Iliade e Odissea) che è stata ritrovata la perduta città di Troia. Senza considerare che la Bibbia è una fonte molto preziosa di fatti e date ritenute attendibili da tutti gli archeologi.
Insomma in ogni leggenda c'è sempre una verità da tramandare di generazione in generazione.
Quindi rimane sempre un ragionevole dubbio che veramente qualcosa di strano sia successo in passato, ma ormai non rimangono che leggende ricoperte da chili di polvere e millenni...



Andrea purtroppo ci hanno ricamato parecchio sopra e continuano a ricamarci sopra.

Allo stadio attuale possiamo dire che abbiamo alcuni indizi che possono aiutare a costruire delle ipotesi, purtroppo non abbiamo nelle mani mani nulla di concreto se non tanti ricami, originati dalle penne dei vari Drake, Kolosimo, Charroux, Von Daniken, senza contare i recenti che forti delle brevi memorie umane stanno riciclando gli scritti troppo sensazionalistici di questi autori.




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24/11/2011 14:13

Re: Re: Re:
eone nero, 24/11/2011 13.12:



Andrea purtroppo ci hanno ricamato parecchio sopra e continuano a ricamarci sopra.

Allo stadio attuale possiamo dire che abbiamo alcuni indizi che possono aiutare a costruire delle ipotesi, purtroppo non abbiamo nelle mani mani nulla di concreto se non tanti ricami, originati dalle penne dei vari Drake, Kolosimo, Charroux, Von Daniken, senza contare i recenti che forti delle brevi memorie umane stanno riciclando gli scritti troppo sensazionalistici di questi autori.








Si Eone hai perfettamente ragione quando condanni persone che sono responsabili di pure invenzioni...
Gli "individui" che hai citato tu danno tutto per certo, come se gli fosse stata recapitata una lettera aliena per posta da pianeta pinco pallo, effettivamente sono ridicoli.
Però a parte questa gentaccia, sono convinto che vi siano numerosi indizi, niente di certo comunque.
Se vogliamo essere super scettici potremo affermare che sono pure coincidenze le somiglianze che si ritrovano in alcune leggende con navicelle ed eventi ufologici... Però a mio avviso effettivamente qualcosa di strano in quei racconti antichi c'è, è innegabile
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24/11/2011 15:16

Re: Re: Re: Re:
Andrea.ufoonline, 24/11/2011 14.13:




Si Eone hai perfettamente ragione quando condanni persone che sono responsabili di pure invenzioni...
Gli "individui" che hai citato tu danno tutto per certo, come se gli fosse stata recapitata una lettera aliena per posta da pianeta pinco pallo, effettivamente sono ridicoli.
Però a parte questa gentaccia, sono convinto che vi siano numerosi indizi, niente di certo comunque.
Se vogliamo essere super scettici potremo affermare che sono pure coincidenze le somiglianze che si ritrovano in alcune leggende con navicelle ed eventi ufologici... Però a mio avviso effettivamente qualcosa di strano in quei racconti antichi c'è, è innegabile



Quegli autori hanno segnato un'epoca ed hanno fatto sognare un'intera generazione, purtroppo hanno colorato troppo, ma anche vero che in tante persone come anche nel mio caso hanno portato ad amare le scienze di frontiera, comunque il peggiore era Von Daniken che arrivò anche a costruirsi il museo personale, e si becco una denuncia per truffa.

www.studiocinema.net/it/librodett.asp?cod=61

Nel caso ti fosse sfuggito riposto il film creato sulle sue storie gli extraterrestri torneranno, è una pietra miliare anche se molto molto "fantasiosa"

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24/11/2011 15:29

Re: Re: Re: Re: Re:
eone nero, 24/11/2011 15.16:



Quegli autori hanno segnato un'epoca ed hanno fatto sognare un'intera generazione, purtroppo hanno colorato troppo, ma anche vero che in tante persone come anche nel mio caso hanno portato ad amare le scienze di frontiera, comunque il peggiore era Von Daniken che arrivò anche a costruirsi il museo personale, e si becco una denuncia per truffa.


Nel caso ti fosse sfuggito riposto il film creato sulle sue storie gli extraterrestri torneranno, è una pietra miliare anche se molto molto "fantasiosa"




Ok, però bisogna discernere tra sogno e realtà... Io li ho sentiti e sinceramente mi sono sembrati un pò troppo precipitosi, non c'è nessuna prova certa, quindi... Invece quello che dicono lo presentano come realtà certa e inoppugnabile! In realtà sono solo teorie le loro, nate con il movimento della new archeology e mai dimostrate con certezza.
Anche io credo che ci sia qualcosa di strano in quelle leggende antiche, ma non mi metterei certamente a dire che gli alieni hanno visitato sicuramente la terra nell'antichità interagendo con gli esseri umani... Questo non lo posso accettare
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